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Autore: coco1994    21/10/2011    3 recensioni
-SHIKAMARU!-
Ino Yamanaka spalancò di botto la porta ed entrò nella sala con un paio di guanti lunghi fino ai gomiti, un lungo camice, cuffia e mascherina; nonostante ciò, gli occhi azzurri erano spalancati e colmi di nient'altro che divertimento.
Si stava chiaramente burlando di lui.
-Che fai lì impalato come un baccalà? Andiamo, credevo che almeno una persona come te non si sarebbe fatta sconvolgere da un fatto del genere!-
I vetri blu risero ancora.
"Volatilizzati, Ino" avrebbe voluto dirle, se la bocca fosse stata così gentile da rispondere agli stimoli.

Ancora una one-shot. Beh, mi rilassano. Aldilà di questo... NON si tratta di un triangolo amoroso. Né di gelosia, niente di niente.
Tranquilli (o rassegnati, a seconda del pairing che preferite)!
Un abbraccio!
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Imprevedibile, anche per Shikamaru.




Da quando aveva messo piede sulle lucide e pulitissime mattonelle dell'ospedale, lo sferragliare dei carrelli e dei lettini gli aveva fatto costantemente compagnia. Francamente, non era quella la colonna sonora che si aspettava, in un'occasione del genere.


-Signore?-


Poi aveva raggiunto il terzo piano e il rumore era finito. Forse per non disturbare quelle piccole creature che dormavano placide dietro ognuna di quelle porte bianche.


-Signore?-


Era però dell'idea che, arrivato a quel punto, a poche ore dal Momento, i banali rumori esterni erano scesi parecchio sotto il livello di seccatura e conseguentemente ogni attrattiva nei loro confronti si era rapidamente dissipata.

Era un'altra l'emergenza e gli si era imposta nel momento in cui alle sue spalle si era ermeticamente chiusa la porta della sala.


-Signore?-

Shikamaru continuò a ignorare bellamente quella vocina che era poco più di un sussurro e parecchio meno importante. La mano dell'infermiera gli passò davanti agli occhi e il giovane si ricordò di sbattere le palpebre.

-Tutto bene?- chiese la ragazza in camice preoccupata.

Lui la guardò come se fosse un'aliena, verde e con minimo minimo trentacinque occhi.

-SHIKAMARU!-

Ino Yamanaka spalancò di botto la porta ed entrò nella sala con un paio di guanti lunghi fino ai gomiti, un lungo camice, cuffia e mascherina; nonostante ciò, gli occhi azzurri erano spalancati e colmi di nient'altro che divertimento.

Si stava chiaramente burlando di lui.

-Che fai lì impalato come un baccalà? Andiamo, credevo che almeno una persona come te non si sarebbe fatta sconvolgere da un fatto del genere!-

I vetri blu risero ancora.

"Volatilizzati, Ino" avrebbe voluto dirle, se la bocca fosse stata così gentile da rispondere agli stimoli.

La bionda filò via a fare il suo lavoro e davanti a Shikamaru si piantò una corpulenta donna di mezza età.

-Si tuffi in un lago di saké.-

Cosa?

-Vada a bere del saké.-

Non che così avesse molto più senso, per il povero Shikamaru.

-Suvvia, ragazzino, non è difficile.- sbottò la donna -Saké. Alcol. Relax. Glielo devo dire in termini più spicci? Esca di qui.-

Poche chiacchiere e poche cerimonie. Una spinta ben assestata e Shikamaru fu sbattuto fuori. Dietro di lui, la capo ostetrica sbatté la porta della sala della sala parto.


Il Kazekage Gaara non si assentava da lavoro per motivi di blanda importanza. Fino a poche ore prima non si era mai assentato da lavoro neanche per problemi familiari, ma, come si suol dire "c'è sempre una prima volta". La sua "prima volta" era lì, ancora in corso e, cosa più importante, era il parto di sua sorella Temari. Deglutì, nervoso. Aveva un bel dire a Kankuro di darsi una calmata e di smetterla di essere preoccupato perché "non ce n'era motivo". Si sentiva malaticcio e sudato e bianco come un cencio; Kankuro, seduto accanto a lui, gli lanciò un mezzo sorrisino incredulo. Il Kazekage provò un moto di vergogna. Stava facendo la pietosa figura dell'ipocrita.

Ma lui non era preoccupato. No, non lo era affatto. Era... ansioso, ecco. Quella che stava accadendo a sua sorella era una cosa perfettamente naturale, era...

Deglutì ancora, la gola arida come il deserto su cui aveva giurisdizione e si trovò a desiderare di essere da qualsiasi altra parte.


-Sì, sei il grande Kazekage, sì, lo so che una cosa del genere non ti può impressionare, sì, sì...

Però mi fai il favore di sederti, così magari ti smettono di tremare le gambe?-


La voce irriverente di Ino Yamanaka gli tornò alla mente. Dentro la sala, ad aiutare Temari, c'era la bionda di Konoha. Gaara non doveva avere paura per sua sorella, perché Ino era con lei.

Passi cadenzati si avvicinarono alla saletta d'attesa. Gaara alzò gli occhi sul nuovo arrivato.


-Suvvia, mica sei tu che devi partorire, è Temari! E lei non mi sembra stia facendo storie!-
Ma il Kazekage sembrava sordo a qualsiasi frase di Ino.
-Vabbé, vedila in questo modo: non puoi assolutamente lasciara tua sorella qua da sola- Gaara aveva evitato di farle notare che da sola Temari non sarebbe stata -e in più, se resti qui, potrai vedere la faccia preoccupata di Shikamaru!-


Il fidanzato di sua sorella, e padre del bambino in arrivo (Gaara si rammaricava ancora di non avergli staccato la testa quando aveva potuto, in quella stanzetta d'ospedale di Konoha), entrò ancora una volta nella stanza, con gli occhi bassi, mettendo un piede davanti all'altro meccanicamente con la solita aria da zombie di quando gli era stato riferito dell'imminente parto della sua fidanzata. A quanto pareva, Gaara non era il solo a essere preoccupato, se quell'idiota si era fatto buttare fuori dalla sala parto.

A quanto pareva, Ino ci aveva visto giusto ancora una volta.


-Ti consiglio di goderti lo spettacolo: non è qualcosa che si vede tutti i giorni! -


A Gaara scappò quasi da ridere.


Shikamaru non era andato a bere del saké. Non aveva intenzione di stare lontano dalla sua fidanzata quando quella era lì lì dal parto, qualsiasi cosa quella seccatura di ostetrica gli avesse detto. Sarebbe entrato di nuovo nella sala. Al diavolo il sakè, non aveva tempo da perdere.

Entrando nella saletta d'attesa aveva incrociato per un frammento di attimo gli occhi di Gaara e vi aveva scorto, tra la voglia di sgozzarlo repressa a stento, anche un pizzico di ilarità.

Non era un impressione, quindi. Si stava davvero comportando da idiota.

Ma era davvero importante, in quel momento?

No.

Sarebbe entrato a tenere la mano alla sua futura moglie (dopo "quello che avevano combinato" era impensabile ogni altra conclusione, ma in fondo in fondo il matrimonio con quella particolare seccatura non gli dispiaceva). Sissignore, l'avrebbe fatto e niente e nessuno glielo avrebbe impedito.


Niente, Shikamaru...?


-CHE MALE!!!!!!!-


Bum! Fece il cuore di Kankuro salendo in gola.

Bum! Fece quello di Gaara ripiombando nello stomaco.

Bum! Fece quello di Shikamaru dando un primo, forte colpo allo sterno, per poi partire a raffica battendo come le ali di un colibrì e la mano del giovane scivolò dalla maniglia, troppo sudata.

Temari non urlava mai.

Temari non avrebbe mai urlato nemmeno se uno squadrone di cinquanta ninja nemici l'avesse colpita alle spalle.

Quindi doveva trovarsi in guai ancora peggiori. Doveva andare ad aiutarla...

La porta spalancata di botto lo colpì in pieno e Shikamaru volò a terra. Nessuno si alzò ad aiutarlo.

-Shikamaru, ma sei idiota? Che ci fai davanti alla porta? Devi lasciare libero il passaggio!-

Ino Yamanaka avanzò correndo e prima ancora che il ragazzo moro si fosse alzato era già di ritorno, brandendo un catino d'acqua calda.

-Non ti rimettere lì, state tutti buoni e fermi, che ci siamo!-


-AAAAARGH!-


-Ma... va tutto bene?- chiese Kankuro che pareva, a sorpresa, il più lucido dei tre.

-Ma certo!- rispose la bionda aprendo la porta e l'urlo di Temari risuonò alto e forte. Shikamaru ricadde pesantemente a terra.

-Ma... ma urla!-

-E cosa ti aspettavi, che ridesse? Non è esattamente facile far uscire un bambino di lì!-

Entrò con uno sventolio e le urla della giovane donna bionda si attutirono un poco.

Un voce chiamò Shikamaru dal corridoio alle sue spalle e voltandosi il ninja di Konoha vide Choji che gli correva incontro agitato, senza cibo in mano e... euforico?

-Come...-

Shikamaru lesse il resto della frase ("Come va?") dal labiale, perché Temari stava urlando di nuovo e, cielo, non ci si sentiva nemmeno respirare. Aprì la bocca per rispondere, ma le parole gli mancarono. Del resto, Choji era d'un tratto tutto interessato alla porta della sala parto.

-Ci siamo, eh?-

-I...Ino dice che va tutto bene.- gracchiò Kankuro.

-E perché non dovrebbe, scusa?- chiese l'ultimo arrivato, cogliendo la sfumatura interrogativa.

-Ma... ma urla!- ripeté ancora Kankuro e Gaara scosse su e giù la testa come un ebete.

-Beh, non deve essere proprio piacevole... Anche la sorella di Kiba strillava un sacco. Eppure non ci sono mica stati problemi!-

Hana Inuzuka aveva dato alla luce il suo primo figlio appena tre settimane prima. Si chiamava Akimi e adorava tremendamente suo zio Kiba. Del resto, "i gusti sono gusti", come aveva ribattuto Neji alla notizia e subito dopo che il neo zio gli era saltato al collo. Comunque non era stato necessario l'intervento di Hanabi perché Neji uscisse dallo scontro vivo, vegeto e in ottima salute, mentre era stato necessario quelllo di Sakura perché le ossa di Kiba ritornassero tutte a posto.

-C'ero anch'io quando è nato Akimi.- sussurrò Shikamaru -Hana non strillava così tanto.-

-Beh, forse. Ma Temari ha sempre avuto parecchio fiato, o sbaglio?-

No, non sbagliava.

L’urlo seguente sembrò raggiungere gli ultrasuoni.

Salì, salì, salì acchiappando note impensabili per chiunque non fosse un fischietto – o almeno così pensavano fino a quel momento – e la voce di Temari raggiunse una, due, tre, forse quattro ottave sopra il normale, oltrepassò il percepibile e solo questo permise agli astanti in fremente attesa di ricordare che in quella stanza non c’era solo Temari.

-Forza, Temari! Uno sforzo grande, che ci siamo!- gridava la voce di Ino Yamanaka, persa nel confuso vociare delle quattro o cinque infermiere di turno a vedere il parto.

Ci… siamo?

-Ci siamo…- esalò Kankuro.

-Ci siamo, Shikamaru!- esultò contento Choji.

Gaara invece stette zitto, mentre Shikamaru diveniva sempre più bianco e sudato, immobile al centro della sala, diritto come un fuso, in attesa del momento.

Che, di lì a dieci secondi, arrivò.


Shikamaru sentì la voce della sua ragazza scendere dai cieli e tornare sui binari normali, per poi zittirsi in un sofferente ansimare.

C’era gioia nel confuso cicaleccio oltre quella porta, silenzio nella sala d’attesa.

Le orecchie sensibili e addestrate dei ninja captarono un paio di colpi come se due mani battessero tra loro, o come se una mano battesse… su una schiena molto piccola.


-Uèèèèèèèèèèèè!-


La nuova voce era molto più debole della precedente, e un po’ roca, come se non fosse usata spesso, o date le circostanze, non fosse mai stata usata. Eppure Shikamaru la sentì molto più di qualsiasi altro rumore.

Era il pianto – il primo pianto – di un bambino. Il primo pianto del suo bambino.

D’improvviso non gli importò più nulla che fosse maschio o femmina. Le ginocchia si piegarono sotto il peso di un corpo d’un tratto molle e alle orecchie di Shikamaru giunse appena la voce di Choji che, sorreggendolo, gli sussurrò: -Congratulazioni, papà Shikamaru.-


Gaara si sentì subito meglio quando intravide la bionda chioma di Ino uscire dalla sala parto. Fece per alzarsi e andarle incontro, ma quasi inciampò alla vista del fagottino che la giovane teneva in braccio. Ino sorrideva raggiante guardando verso Shikamaru.

-Sei stato accontentato. E' una femmina.-

La giovane ammiccò impercettibilmente in direzione del Kazekage, facendo poi cenno verso il moro davanti a lei che, in barba alla sua solità imperscrutabilità, stava fissando come un ebete sua figlia neonata e tentava in tutti i modi di non unirsi al pianto incontrollato di Choji.

A Gaara spuntò un sorriso.

-Andiamo a vedere nostra nipote, Kankuro.-


Ino interruppe con maestria ed efficenza il primo incontro tra la piccola e i suoi parenti.

-Dobbiamo andare a fare tutti gli accertamenti di routine.- asserì, affidando la piccola alle infermiere, sbottando di fronte alle facce poco convinte dei quattro -Siate ragionevoli! La vedrete ancora dopo! Voi state qui fermi ad aspettare Temari, d'accordo?-

Shikamaru rinsavì. Momentaneamente.

-Uscirà presto?-

-Se non ci sono inconvenienti, sì. Devono solo finire di metterla in sesto.-

Il sorriso caldo della bionda era talmente rassicurante che nessuno ne dubitò neanche per un secondo. Se non fosse stato per il fatto che, in quell'esatto momento, Temari cacciò un ulteriore urlo.


Ino irruppe in sala parto.

-Che succede?-

L'ostetrica capo era ancora una volta china su Temari – che imperterrita strillava come un'aquila – e la guardò con un'espressione eloquente.

Uh-oh...


Shikamaru, ripiombato nell'ebetismo, ebbe quindici minuti di tempo per mangiarsi le mani fino ai gomiti prima che Ino uscisse di nuovo.

-Tutto bene, tutto bene!- sorrideva la ragazza venendogli incontro, asciugandosi il sudore e macchiandosi inevitabilmente la fronte di sangue.

-Ma che significa "va tutto bene"?- esplose Kankuro e Gaara non ebbe neanche la forza di zittirlo.

-"Va tutto bene" significa solo "va tutto bene"! Solo che...-

Ed eccolo qua, il dannato "solo che", quell'irritante seccatura di "solo che" che moltiplicò a Shikamaru la quantità di bile nel suo stomaco. Merda. "Solo che" cosa? Incrociò lo sguardo di Ino, o meglio, quello di Ino incrociò il suo e negli occhi azzurri della ragazza il moro di Konoha vide una scintilla divertita.

Ino avrebbe fatto meglio a spiegargli tutto e subito.

-Sole che...-

La bionda tacque ancora.

-Ino, vuoi parl...- -Ce n'è un altro!-

Silenzio.

-Altro?- boccheggiò Shikamaru.


-Uèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!-


-Sì.- confermò Ino. -Un altro.-

-No.- fece una voce. Tutti si voltarono verso la porta.

L'ostetrica avanzò piano verso di loro.

-Altri due.-

E Shikamaru crollò al suolo, alla vista dei suoi due figli maschi.



-Beh... almeno hai avuto una femmina per prima, no?-








Buon pomeriggio.

Reduce da una settimana di compiti e in attesa di altri sette giorni analoghi, la qui presente scrittrice si sentiva in dovere di pubblicare qualsiasi cosa, visto che non ricorda più quando è stata l'ultima volta che ha pubblicato qualcosa. Pertanto, si scusa intensamente!


Vabbé, smettiamola di parlare in terza persona.

Grazie di aver letto questa one-shot, soprattutto a coloro che non amano il pairing... ma ahimé scrivere ShikaIno va contro la mia natura. Comunque sia, farei solo una figuraccia, visto tutte le grandi autrici che scrivono su questa coppia.

Per le amanti dello ShikaTema: questa fic è, ovviamente, soprattutto per voi! Spero vi sia piaciuta. È una delle rare storie scritte da me che mi piace davvero.

Doveva inizialente essere un prologo per una long-fic (che prima o poi arriverà!) che purtroppo non aveva con protagonisti nessuno dei personaggi qui citati, quindi, quando ho sforato le 2000 parole ho deciso che questa sarebbe diventata una one-shot.

Devo solo inventarmi un titolo sufficientemente stupido, poi pubblico.

Un abbraccio,

coco1994


P.S. Shikamaru è OOC? Help!

  
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