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Autore: Thumbelina    21/10/2011    4 recensioni
Innanzi tutto, questa storia è un plagio di me stessa, ossia il suo primo capitolo è la copia esatta di quella che era stata una mia shot (L'ultima sera, per l'appunto). Questa è appunto quella che dovrebbe essere l'ultima sera di vita di Lily, diciamo che comincia dalla fine, e poi... e poi basta, se siete curiosi leggete! Non so che dirvi, io la trovo una storia molto romantica, penso che vi potrebbe piacere, tutto qui. Ovviamente, cambierò il nome orrendo del titolo appena me ne verrà in mente uno migliore, e sono aperta ai suggerimenti. Che altro dirvi? Un bacio a tutti. Buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Mangiamorte, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto
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Il giusto prezzo

Quando l’expelliarmus riecheggiò nella stanza, la bacchetta di lord Voldemort saettò svelta dall’altro capo della stanza. Lily Evans ebbe appena il tempo di ricominciare a respirare. Una figura sottile, vestita di nero, avanzava piano dalle luci del corridoio.
- Severus? – fece Voldemort mentre i contorni del nuovo arrivato andavano a delinearsi.
Per Lily Evans fu un attimo. Non pensò al signore oscuro, non pensò a quello che un tempo era stato il suo migliore amico, pensò solo a salvarsi e, svelta come non era mai stata, prese il suo bambino dalla culla e corse veloce verso la porta.
Si sarebbe aspettata, che l’uomo che tanto s’era prodigato per salvarle la vita la lasciasse parlare, o che l’aiutasse anche, ma di certo non si sarebbe mai immaginata che Severus Piton la stringesse forte sulle braccia e con una spinta la respingesse dentro, facendola cadere in terra.
- Ferma tu – le intimò entrando nella stanza. E poi si piegò a terra a raccogliere la bacchetta di cui aveva disarmato il suo capo.
Questo lo guardava ancora a metà fra il confuso e l’adirato. Sul volto di Severus Piton, al contrario, poteva leggersi a chiare lettere un grandioso sintomo di serietà e premura.
- Non funzionerà così, mio signore, – si sbrigò a dire l’uomo – non funzionerà se lei uccide il bambino in questo modo.
Lord Voldemort mutò la propria espressione in un moto di domanda.
- Che cosa vuol dire? – disse sputandogli addosso le parole come si trattasse di veleno.
- C’era una parte, - spiegò lui Severus Piton ispirando aria a grandi polmoni, come se ciò che stesse per dire potesse influenzare qualsiasi cosa sarebbe avvenuta poi – una parte che mi ero scordata di dirle, quando ho ascoltato la profezia, un particolare che mi ero scortato, solo poco dopo mi sono ricordato la parte mancante, ma non volevo dirvela perché temevo vi sareste infuriato nel sapere che ero stato così negligente, e me la sono tenuta per me, cercando di capirne il significato, sperando in cuor mio che non si trattasse di nulla di importanza, ci ho pensato giorno e notte, e ci stavo pensando ancora adesso, e ho capito, finalmente, ho capito quello che la parte mancante della profezia voleva dire, e sono corso qui ad avvertirvi, mio signore, ad avvertirvi che non funzionerà, non in quel modo.
- Spiegati, - ordinò lui Voldemort – che cosa diceva quella parte? Perché mai il piano non dovrebbe funzionare?
- Il bambino risorgerà ogni volta che lo ucciderà, e sarà ogni volta più forte, e più forte, e più forte ancora, ed alla fine lei non potrà più sconfiggerlo, signore, e soccomberà se lo uccide in questo modo.
- Ma mi ucciderà anche se non lo faccio! – protestò l’Oscuro signore.
- Non lo farà se lo uccide nel modo giusto. – rispose lui Severus – Per quanto sono riuscito a dedurre, c’è una pozione, una pozione complicata, ho fatto delle ricerche a riguardo, a prepararla deve essere un suo servo, e deve essere somministrata al bambino in modo che lui muoia, e poi lo stesso servo deve seppellirlo senza nessuno intorno, secondo uno speciale rito, ed allora il ragazzo sarà morto definitivamente, e lei, oh mio signore, assorbirà con il tempo tutti i suoi poteri.
Lord Voldemort, il signore delle tenebre, indugiò qualche momento prima di parlare. Il bambino, quell’esserino microscopico che secondo la profezia avrebbe dovuto ucciderlo se ne stava lì, calmo e tranquillo nella sua culla, mentre sua madre era ferma in piedi, come pietrificata, i suoi occhi che saettavano veloci ora verso di lui, ora verso Severus. Tom Riddle pensò che, se solo avesse potuto, la donna sarebbe corsa verso la culla di suo figlio, ne non altro per stringergli la mano, ma la figura quanto mai minacciosa ed imponente di Severus Piton le stava sbarrando la strada. Il bambino ora lo guardava incuriosito. Non capiva davvero quello che stava succedendo, quel moccioso dagli occhi verdi che si passava la manina in bocca e sorrideva divertito, non capiva davvero nulla di quello che sarebbe accaduto di lì a poco, non sapeva del suo destino, non sapeva che cosa le sole parole di una profezia lo avevano destinato a fare, non sapeva che lui sarebbe stato costretto a ucciderlo per questo? Era un ragazzino di un anno appena, la creatura più innocua sulla faccia della terra, avrebbe detto qualcuno, eppure si presentava, ai suoi occhi come il più temibile dei suoi avversari, la sua nemesi, il suo nemico mortale.
- Oh, Severus, - disse lui il grande mago lasciandosi comparire un sorriso sulle labbra – tu mi stai salvando la vita.
- Posso fare io la pozione, mio signore, - rispose lui Severus, agganciando lo sguardo con il suo - posso occuparmi io di tutto, di tutto. La mia fedeltà appartiene solo a voi.
Lily Evans intanto scuoteva testa in un cenno di diniego, puntando i suoi occhi in modo di supplica verso il suo vecchio migliore amico, che però non la degnava di uno sguardo. Al momento, al giovane Severus Piton stava tendendo il braccio che impugnava la bacchetta del suo signore verso quest’ultimo, come ad offrirgliela. Nel momento esatto in cui lui l’avrebbe afferrata, pensò la giovane facendo saettare lo sguardo ora verso Severus ora verso la sua mano, non ci sarebbe più stato modo per lei di scappare. Sperò con tutta se stessa che il ragazzo stesse bluffando. Ma sì, ma sì non poteva essere vero, non poteva essere davvero sul punto Severus Piton, il suo Severus Piton, di consegnare suo figlio al mostro che gli stava ora dinnanzi. Era lui, d’altro canto, che aveva chiesto all’oscuro signore di risparmiarla, lui che aveva cercato di salvarle la vita, lui che, fino a pochi istanti prima, la giovane avrebbe probabilmente catalogato come il suo angelo, come poteva lui tradirla adesso, offrirsi di uccidere con le sue stesse mani suo figlio, la persona a cui lei temeva più di ogni altra persona al mondo. Era impossibile, non poteva essere vero, Severus Piton stava sicuramente bluffando.
- Ti dirò, vecchio mio, - disse lui Lord Voldemort accennando quasi a una risata, mentre tendeva la mano, sollevato, ad afferrare la sua bacchetta – per un momento ho pensato quasi volessi tradirmi…
- Ah ah ah – fece Severus ritraendo la mano.
A Lily Evans spuntò un momento il sorriso fra le labbra, ed il suo sangue ricominciò a circolare, mentre quello dell’oscuro signore raggelava all’istante.
- Ti ho salvato la vita, ti consegno il bambino su un piatto d’argento, ma non lo faccio per niente. – continuò Severus Piton – Tu lo sai qual è il mio prezzo.
Lo sguardo truce del mago oscuro più grande di tutti i tempi saettò in quell’istante dal suo mangiamorte a Lily. La donna continuava ad osservare la scena con sguardo atterrito. Probabilmente, pensò Lordo Voldemort, non aveva ancora capito.
- Ok, Severus. – disse afferrando la sua bacchetta, prima di stringere la mano del ragazzo – Affare fatto.


Ma ciaooo! Come state? Allora, innanzi tutto devo dirvi che questa storia mi è un pò sfuggita di mano, probabilmente diventerà qualcosa di molto più articolato di quanto io non avessi immaginato in principio e, vi dirò, la cosa non mi dispiace affatto. Inoltre vorrei introdurre una piccola chicca, dato che non so davver come intitolare questa fan fiction e il titolo che c'è al momento non mi piace affatto, vi avverto che a capitolo 10 farò un sorteggio fra quelli che hanno recensito fino ad allora tutti i capitoli di questa storia, ed offrirò al vincitore la scelta sul titolo, tutta sua! E' una cosa che non ho mai fatto prima, spero che l'idea vi piaccia! Baci. Giulia.
   
 
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