Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: l_s    23/10/2011    0 recensioni
Bianca non è la brava ragazza che sua madre crede: di sera, nel retro dei pub, si imbottisce di droghe per colmare -o scatenare- il suo vuoto.
Lucy è una poetessa che cerca il compimento della sua dannazione, in un'inchiesta allucinata e senza fine.
Una manciata di capitoli brevissimi, un viaggio strano e scorretto tra i pensieri di un brandello storpio e caliginoso di umanità.
"Chi sei?"
"Colei che ti prenderà l'anima."
Blank sollevò un sopracciglio, sarcastica: "L'eroina?"
"Lucy Diamond" la corresse l'altra, porgendole la mano vuota.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci sono perché ci sei,
perché percorri l'anima mia
nei nervi sottili stanchi, e
con ogni passo viri un essere
al Paradiso: sei tu la formica
rete dell'anime!


2: Lucy


Sono sempre stata insicura, inquieta, indefessa, tormentata fin nei limiti enfatizzati dell'umano.
Quando, infante, mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo ogni giorno qualcosa di diverso, l'ultima attività che mi aveva colpita, catturata, sedotta.
Volubile, lunatica come pochi, basta un soffio per abbattermi le ginocchia, uno sguardo per convincermi, un odore per sconvolgermi. Mi hanno detto spesso che ho le emozioni di una puttana, cambio sempre oggetto, e il soggetto non è indifferente. Oh, no, indifferente non lo sono mai stata.
Sapete cosa, il positivismo mi avvilisce, la felicità annienta la mia gola; il tormento ravviva la mia penna, le mie labbra.
Oh, il tormento! Il domandarsi i se e i come e i perché, graffiare sulle porte finché non si ha più sangue con cui tingerle, infilarsi schegge di vetro nelle braccia finché non sono loro a dimenarsi e urlare, fingere di provare ad entrare nel mondo, solo perché ti bastonino ancora una volta. E scrivere, scrivere sempre, con inchiostro avvelenato mescolato al sangue viola succhiato via dalle mie vene.
Nella prima (o era la seconda?) adolescenza, mi catturò l'arte, mi scritturò nella lista dei suoi commedianti, e io mi ritrovai lì, con quel "Cosa farai da grande?" e quella risposta fissa da più di due giorni. "Il poeta maledetto".
Perciò capite, ora, perché non è proprio possibile quello che proponete?

Aveva i capelli lunghi, fluenti, che si adagiavano leggermente sulle spalle, solo per riprendersi poco dopo, in un mare di piroette definite da raggi di sole invidiosi; l'incarnato s'arrossava leggiero sulle gote, parlando di bellezza e salute, gli occhi erano uno spettacolo d'acqua e di paziente fuoco. Una vivacità innata sottostava infatti al suo sguardo rasserenato, un fascino discreto e spiccato accarezzava la mano che reggeva la bottiglia di Vodka di pessima qualità. Una risata sguaiata la lasciò andare sulle scale logore e sporche dietro il bar, che accompagnavano da anni gli ubriaconi verso l'esito delle loro serate: aspro e prepotente era infatti il puzzo di vomito e di lacrime, che entrava nel naso della bella ragazza ormai riversa sulle scale a vibrare.

Una penna. Una penna tra le mie dita. Il loro prolungamento, la loro attrazione principale, la loro anima, il loro respiro. È quasi un miracolo, quando l'appoggio sul foglio e prende a tracciarvi linee sensate e morbide, dilettandosi senza tregua. Una formica, poi, mi risale un dito.

Parve sentirsi male, si accasciò sui bei capelli dorati e, piangendo di commozione, si vomitò addosso.






   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: l_s