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Autore: l_s    13/10/2011    2 recensioni
Bianca non è la brava ragazza che sua madre crede: di sera, nel retro dei pub, si imbottisce di droghe per colmare -o scatenare- il suo vuoto.
Lucy è una poetessa che cerca il compimento della sua dannazione, in un'inchiesta allucinata e senza fine.
Una manciata di capitoli brevissimi, un viaggio strano e scorretto tra i pensieri di un brandello storpio e caliginoso di umanità.
"Chi sei?"
"Colei che ti prenderà l'anima."
Blank sollevò un sopracciglio, sarcastica: "L'eroina?"
"Lucy Diamond" la corresse l'altra, porgendole la mano vuota.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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1: Blank

Bianca. Che merda di nome è.
Me l'ha dato lei, ovviamente, quella vecchia puttana ingioiellata che vedete seduta davanti a me. Sorbisce lenta il cibo, per farsi gentile e delicata. Non c'è niente che sappia far meglio che fingersi. Come se non l'avessi sentita urlare come una cagna in calore dalle lenzuola, per soddisfare il riccone di turno e convincerlo a sposarsela, o almeno a mantenerla per un po'. Sono così esperta di finti orgasmi che li potrei vendere porta a porta, e consigliare dal mio catalogo quelli più confacenti alle più svariate esigenze.

"Bianca." la donna sollevò gli occhi ad osservare sua figlia, facendo svolazzare le sue ciglia finte al suono di quel nome.

Ancora quel nome. Il bianco è purezza, innocenza, ecco perché me l'ha dato. Sarei stata pura, proprio come lei, giunta pura e illibata all'altare. Sono quasi sicura che per il suo primo marito si sia fatta un'imenoplastica, la puttana, perché pare che lui fosse fissato con queste stronzate. Il suo primo marito, cazzo...mio padre, forse. Se l'ho mai conosciuto, l'ho dimenticato; ricordo solo i piagnistei della sgualdrina dagli avvocati, quando avevo (non so) cinque anni e, naturalmente, i relativi orgasmi inclusi nel catalogo.

"Tesoro," continuò la donna, rivolgendosi con tono amorevole alla sua interlocutrice, "stasera che programmi hai? Ho organizzato una riunione del Club qui; se tu restassi, ci farebbe molto piacere." concluse con un sorriso posato.

Meravigliosa. Con qualche svolazzamento di ciglia e qualche sorriso falso al punto giusto, crede di persuadermi del suo amore per me. Tsk! Come se ci credessi ancora! E' stato uno di quei miti che si abbandonano a sette anni, come quello del topo dei denti o di Babbo Natale. E benché la chiacchierata con le amichette succubi e idiote del Club, come si ostina a chiamarlo, sia un'idea allettante... le mie necessità fisiologiche mi impongono un'altra destinazione.

La ragazza si leccò le labbra con gola fingendo di ammirare il piatto mezzo pieno che aveva davanti; poi, sollevò gli occhi e, con un sorriso che pareva sincero: "Mi dispiace, mamma. Stasera non posso proprio: è il compleanno di Giulia e le organizziamo una festa a sorpresa."

Certo. Giulia. Non so nemmeno chi cazzo sia. Ma è sempre divertente inventare nomi per osservare le sue reazioni da manuale. Certo, dal manuale delle figure di merda.

La madre sorrise, quasi con complicità: "Oh, certo, Giulia! Non sapevo fosse il suo compleanno; come sta?"
Bianca ricambiò il sorriso, e rispose: "Beh, sai com'è...l'ha da poco lasciata il suo ragazzo e... le facciamo la festa anche per tirarla un po' su..."

Oh, sono fiera di me. Recitazione perfetta, da Oscar. Il tono giusto, né troppo drammatico, né troppo leggero. Le giuste pause, le dovute esitazioni. E gli occhi, cosa dire del movimento degli occhi? Si abbassavano leggermente, come per discrezione nei confronti dell'amica, e poi si fissavano sull'interlocutore, in cerca di comprensione.

"Capisco." fece la donna, con un reiterato sorriso, "Divertitevi, in ogni caso!"

Sì, mamma, mi divertirò. Ma non nel modo che tu pensi, non scopandomi uomini nel retro dei locali: io nel retro dei locali faccio ben altro... e se lo sapessi, ne avresti paura. Ci vediamo, puttana, non saprai niente di me. Fino al mio necrologio.
   
 
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