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Autore: SummerBreeze    23/10/2011    5 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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L es  l i a i s o n s d a n g e r e u s e s.



CAPITOLO II: I'm in.

 

Elizabeth: Secondo me anche tu un giorno farai qualcosa di onesto!
Jack: Adoro quei momenti; gli dico ciao e li faccio passare!

Capitan Jack Sparrow ed Elizabeth Swann, Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo.




Dopo aver passato parte della mia adolescenza a guardare commedie romantiche – grazie alla mia insostituibile compagna di stanza Kristin, che a dispetto del suo apparente cinismo, ne è una fan accanita -, fare un'uscita così teatrale dopo un avvenimento di quel calibro, per me è un sogno che si realizza.
Sì, lo so, può sembrare un po' idiota come cosa e molto probabilmente lo è, ma di sicuro lascia una soddisfazione non indifferente.
Così eccomi qua, a marciare per il corridoio dell'Eaton College a grandi falcate, con passo deciso e aria molto arrabbiata e fiera: avrò realizzato un sogno, ma Logan rimane in ogni caso uno stronzo. Ripensare a quello che è successo poco fa, mi suscita la voglia di saltargli addosso per picchiarlo in maniera disumana e selvaggia, ma anche di approfittare molto bassamente di lui; non per forza le cose dovrebbero avvenire in quest'ordine. Sarà anche una carogna senza pari, ma è sexy, tanto sexy.
Devo smetterla di fare questi discorsi da adolescente in piena crisi ormonale, ma non posso neanche farne a meno, considerato quanto sono in subbuglio i miei ormoni in quest'ultimo periodo! Devo fare qualcosa per tenerli a bada o sarò fritta.
«Novice, aspetta!» la voce di quel farabutto mi reclama dal fondo del corridoio ormai deserto, visto che è l'ora della pennichella pomeridiana – neanche fossimo all'asilo – dei miei energicissimi compagni; eppure non riesco a condannarli più di tanto, a volte io stessa riesco a stento a rimanere sveglia dopo aver ingerito una quantità spropositata del cibo che a mensa ci propinano, che tra l'altro è sorprendentemente delizioso.
Una delle poche note positive in questa scuola.
«Che cosa vuoi, razza di screanzato?» cerco di mostrarmi il più infastidita possibile, mi ha sempre rovinato il mio momento teatrale di gloria. Non solo il danno, pure la beffa! Anche se il più delle volte questi due camminano sempre insieme.
Come reazione all'offesa subita, quella sottospecie di anello di congiunzione tra l'homo sapiens e i primati soffoca a stento una risata. Non sapevo di suscitare tanta ilarità! «Screanzato? Ma come diavolo parli, sembri uscita da un romanzo di mia nonna!»
«Tua nonna scriveva romanzi?»
«No, ma ne aveva di vecchi».
Ecco, quando credo di essermi fatta un'idea ben precisa riguardo il quoziente intellettivo di Logan, puntualmente arriva lui a smontarmela con un'uscita del tutto fuori luogo. Certe volte mi chiedo se ci sia, ci faccia o se semplicemente lo faccia apposta; poi mi ricordo che è un maschio e che la sua categoria abbraccia tutte e 3 le opzioni in un modo che non riuscirò mai a spiegarmi. Uomini, valli a capire.
«Bando alle ciance. Che cosa vuoi da me, Shepherd?» tento di sviare la defaillance di stupidità di poco fa, avendo pietà per la sua condizione di stupido maschio! Chissà quanto dev'essere difficile convivere con un cervello che ragiona così poco.
«Il discorso per me non era finito!»
Volevo essere clemente con lui, ma è evidente che se le va proprio a cercare.
«Se tu non parlassi saresti un normale cretino, invece vuoi strafare!1»
«Sei irritante quanto un pisello moscio, te l'ha mai detto nessuno?»
Ed ecco a voi colui che sa come far sentire una donna apprezzata. Essere paragonata ad un organo genitale maschile – flaccido per giunta – mi mancava proprio! «Sei un essere rivoltante!» sbotto piena di disprezzo.
«E tu parli come mia nonna!»
«Mi fai schifo! Ti è più comprensibile adesso?»
Sarà anche stupido, ma il colore delle sue iridi in questo momento è di un blu disarmante, così acceso, così vivo, così bello che ci annegherei dentro. E' lo stesso colore dei pastelli che usavo da piccola per colorare i disegni, si chiamava “blu oltremare”: amavo davvero quel colore, ricordo che il pastello era sempre quello più consumato tra tutti.
«Tu sei una stronza! Questo linguaggio da plebeo ti è consono, oppure devo utilizzare un termine tipo carogna?»
«Se uno è stronzo, non gli puoi dire stupidino! Gli devi dire che è stronzo!2» ribatto sorniona, cercando di celare malamente un sorriso. Questa situazione sta cominciando a divertirmi più del lecito.
«Perfetto. Sei una gran stronza, allora.» soffia a pochi centimetri dal mio viso. Ero così in collera da non essermi nemmeno accorta che si fosse avvicinato a me così tanto.
«E tu sei meschino», mormoro a denti stretti, spintonandolo lievemente.
«Infame.» ribatte lui, ricambiando la spinta.
«Gretto.»
«Spregevole!»
Nonostante l'ondata di offese, continuo ad avere addosso il suo sguardo e il suo profumo mi inebria per via della troppa vicinanza, rendendo quella dell'auto-controllo un'impresa impossibile, soprattutto se insiste a guardarmi in quel modo con quegli occhi.
Cerco di balbettare qualcosa in risposta, ma la mia bocca emette solo fiato.
Non riesco a farmi venire in mente nulla di sensato, così obbedisco all'istinto.
Senza nemmeno rifletterci, lo attiro a me afferrandogli il bavero bella camicia azzurrina della divisa scolastica e gli stampo un bacio a fior di labbra.
Dopo di ciò, la mia ratio latente ritorna all'attacco, mettendomi di fronte all'evidenza di ciò che è accaduto: l'ho baciato, sono stata io! E non solo mi è piaciuto, ma vorrei anche rifarlo.
Lascio improvvisamente la presa, piena di vergogna nie confronti di me stessa e per il mio gesto così azzardato e faccio per andarmene. Ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi blocca il braccio. «Dove credi di andare?» mi sussurra con voce roca, tirandomi verso di sé per riprendere a baciarmi, senza che io opponga alcuna resistenza.
Sono del tutto soggiogata.
Le nostre labbra si muovono in sincrono in maniera talmente impetuosa che quasi mi dimentico di respirare; ci stacchiamo dopo una manciata buona di minuti, giusto per riprendere un minimo di fiato. Mai come in un momento del genere la prospettiva dell'asfissìa mi è sembrata così allettante.
«Ti voglio, tu non immagini nemmeno quanto», mi dice col fiato corto.
Oh, eccome se lo immagino! Non avrò un pene, ma esistono degli stupidi messaggeri chimici prodotti dal mio organismo, nella fattispecie li chiamano ormoni e sono davvero molto potenti; talmente tanto, che la voglia di saltargli addosso diventa sempre più reale ogni minuto che passa. Senza nemmeno darmi il tempo di proferire parola o di rifletterci troppo, mi attira nuovamente a sé per baciarmi. Ancora e ancora e ancora.
Sicuri del fattore pennichella pomeridiana, non abbiamo valutato la possibilità che ci fosse qualcuno in giro per i corridoi e sbagliavamo, di grosso anche.
«Madre santissima addolorata.»
Merda.
Mi divincolo immediatamente dalla presa di Logan, arrossendo di botto fino alla punte dei capelli. Non solo sono stata beccata in atteggiamenti lascivi con Logan Shepherd, per di più è stata proprio Kristin a farlo! E a giudicare dall'espressione esterrefatta, direi che la sua mascella è proprio collassata. «Kris, io...»
«Tu e... Tu!» pronuncia l'ultima parola indicando Logan. «Ma che cazz...»
«Ci stavamo baciando! Possibile che voi donne di oggi siate così imbecilli? Soprattutto tu, Conrad, mi sembravi una che ci sapeva fare eccome!»
Nonostante lo shock, l'offesa per l'insinuazione sulla sedicenza delle sue abilità in quel campo prevalica sul resto. «So benissimo che vi stavate baciando, o meglio, mangiando a vicenda! Ma voi due vi stavate baciando! Danielle Peyton e Logan Shepherd! Il mondo sta andando a puttane e io ne ero all'oscuro? L'hai drogata, forse? Ha fumato roba pesante? Lo sapevi che dovevi andarci piano, Danielle è una Novellina3! Come vedi ti sta baciando, è assurdo! E'... E' contro natura, cazzo!» in questi casi la mia amica tende a straparlare.
In ogni caso, ladies and gentlemen, let me introduce you Kristin Conrad! La compagna di stanza di cui vi parlavo pocansi nonché mia più cara amica – non considerando il fatto che sia l'unica femmina ad essere mia amica -: diciamo che è la versione femminile di Logan, dotata ovviamente di più criterio di scelta e soprattutto di molta più dignità; Kristin ama il sesso e quindi si diletta a farlo con chi le piace – ponendosi ovviamente qualche limitazione -, senza essere necessariamente vincolata da un rapporto. Anzi, a dire il vero lei è totalmente allergica ai rapporti sentimentali, causa rapporti precedenti che hanno ridotto il suo cuore in frantumi.
Nonostante la sua attitudine al sesso non riesco a definirla una ragazza di facili costumi – leggasi puttana -, per quanto il suo atteggiamento faccia pensare il contrario ed io comunque non lo condivida per svariate ragioni. Sono sicura che in fondo anche a lei piacerebbe avere una relazione stabile, ma è troppo piena di ferite e rancore per poterlo ammettere, specialmente a sé stessa: quand'era più piccola la sua ingenuità, combinata a quella dose di masochismo che caratterizza gran parte delle donne – me compresa – l'ha portata a legarsi a delle persone totalmente sbagliate, che hanno finito per ferirla tanto; il suo più grande amore, Victor, è stato anche la sua più grande delusione e da allora credo non si sia più ripresa del tutto. Adesso ha deciso di comportarsi come un uomo – o quasi – e fare sesso come loro e dice di esserne anche soddisfatta.
E' grande abbastanza per fare come le pare.
Malgrado questo, Kristin è davvero un'ottima amica. Non siamo mai state in competizione, non mi ha mai messa da parte per un ragazzo e per me c'è sempre stata... E viceversa! E' bellissimo riuscire ad avere un rapporto così sincero con una ragazza – anche se con lei è praticamente inevitabile, non ha peli sulla lingua – e mi ritengo davvero fortunata ad averla al mio fianco. Lei è la sorella che non ho mai avuto.
«E' capitato, okay?» sbotto, imbarazzatissima. «Può capitare di lasciarsi andare, ogni tanto!»
La mia amica mi lancia un'occhiata un po' perplessa, ma preferisce non indagare oltre per non mettermi in imbarazzo e di questo gliene sono molto grata. «Sarà. Ellie, ci vediamo in camera! E tu Shepherd, lingua a posto! Capito?»
«Kris!» la chiamo mentre lei sta per allontanarsi «Aspetta, vengo con te.»
Dopo tutto quello che è successo non ce la farei ad affrontare Logan in questo momento e come una codarda, arranco il passo per raggiungere la mia amica senza nemmeno dare a lui la possibilità di ribattere qualcosa. Il tragitto si svolge in religioso silenzio, ma non appena arrivate in camera, Kristin ovviamente parte in quarta con l'interrogatorio, badando che non tralasci nemmeno un minuscolo dettaglio.
La curiosità non è donna, la curiosità è Kristin Conrad.
Con mia sorpresa riesco a dirle tutto senza nemmeno troppo imbarazzo, ma penso che se ne avessi parlato con Lawrence o Edward, avrei rischiato il linciaggio o di morire di vergogna: per quanto adori i miei amici maschi, la vicinanza di qualcuno del tuo stesso sesso è davvero confortante; inoltre Kristin è l'ultima persona al mondo che mi giudicherebbe, sebbene su Logan lei abbia moltissime riserve.
«Senti, Ellie. Non credevo che dalla mia bocca sarebbe mai uscita una cosa del genere, ma... Fallo.»
Okay, questo è un colpo gobbo e proprio non me l'aspettavo. «Cosa?»
«Hai capito bene! Questa carica ti serve davvero, renderebbe il tuo curriculum molto più notevole di quanto già non sia e la tua ammissione alla Brown sarebbe automatica. Ma da sola non puoi farcela e neanche con l'aiuto mio e dei ragazzi... Non raccoglieremmo voti sufficienti, lo sai!»
«Dovrei vendermi a Logan Shepherd?» domando incredula. D'altronde si tratterebbe proprio di questo, non ci sono mezzi termini per descrivere la situazione.
«Vedila da un'altra prospettiva! Logan è inspiegabilmente molto popolare in questa scuola, lui potrebbe davvero darti una mano! E' un esempio da seguire per i maschi e il sogno affatto proibito delle femmine, sai quanti voti avresti?»
Nonostante abbia infranto i cuori di metà della popolazione femminile e fregato le ragazze all'altra metà di quella maschile – c'è chi vocifera in giro che abbia fatto redimere qualche ragazza lesbica, ma non ci credo molto. Siamo in una scuola, non sul set di Beautiful - lo stronzo continua a godere del rispetto e dell'ammirazione di molte persone. Lo dico io che qui sono tutti strani!
«Non esiste Kris, non faccio queste schifezze!»
«Lasciami finire, scema!» dice, facendomi l'occhiolino. Che razza di idea perversa sta macchinando quella testa bionda? «Non devi necessariamente scoparci, basta solo che tu glielo faccia credere!»
Inarco il sopracciglio sinistro, con sommo scetticismo. «Non dispongo di sosia, bambole gonfiabili somiglianti alla sottoscritta, né di ologrammi»
«Devo proprio spiegarti tutto, Elle?» sbotta esasperata «Provocalo! Stuzzicalo eccessivamente, fallo morire... Ma non gliela dare! Fagli credere che non appena vinte le elezioni gli dimostrerai gratitudine in un modo che difficilmente dimenticherà!»
«E quando avrò ottenuto i voti?»
Kristin sorride sorniona. «Beh, allora tu avrai già vinto. E lui non potrà farci più niente anche se non lo soddisferai!»
«Stai dicendo che devo sedurlo e abbandonarlo?»
Questo piano è talmente tanto macchinoso e contorto da essere davvero geniale. Solo Kristin poteva architettare una cosa simile ed è per questo che la amo! «Ci sei arrivata! Una lezione una volta tanto non guasta e tu potrai vendicarti delle sue stronzate!»
Ma ecco di ritorno la fantomatica vocina della mia coscienza che mi suggerisce che tutto questo è sbagliato e mi porterà ad avere un sacco di problemi e... Diamine, la vocina ha sempre ragione! «Kris, ma tutto questo è così sbagliato!»
«Chiederti del sesso in cambio di voti è una cosa giusta, invece?»
Touché. «Ma io non faccio cose del genere, sono Danielle!»
Continuo a cercare disperatamente qualcosa di sensato e giusto a cui appigliarmi che mi impedisca di buttarmi in questa pazzia, ma allora perché annaspo? «Baciare Logan Shepherd invece è una cosa da Danielle?»
Nuovamente touché. Da quando Kristin è diventata così sveglia? «Kris, ma io...»
Kristin si alza dal letto e mi afferra delicatamente le spalle, facendo in modo di stabilire un contatto visivo tra noi. Da quando ha cominciato a leggere la sezione di psicologia femminile di alcune riviste di moda assume spesso e volentieri degli atteggiamenti un po' bislacchi. «Danielle, ascoltami. Non sempre la cosa più giusta da fare è la cosa più giusta per te. Vuoi vincere queste maledette elezioni? Fa quello che ti dico, senza obiezioni! Una volta tanto prenditi la soddisfazione di vedere la cosa giusta, salutarla e andartene!»
Forse mi pentirò amaramente di questo momento, forse dovrei solo fare ciò che è giusto ed aspettare che la vita faccia il suo corso, forse dovrei sperare nel Karma e nel suo potere ma... Quante di queste cose mi garantirebbero un risultato? Insomma, qui c'è in gioco anche il mio futuro, la mia vita ed io so di meritarmi un po' di felicità dopo quello che ho passato.
Perché quello che voglio è quello di cui ho bisogno, per cui «Ci sto.»


***


Lo ammetto, stavo facendo un pisolino anch'io quando un inserviente ha bussato alla mia porta per comunicarmi che il preside Finch – maledetto nano! - desiderava interloquire con me e che aveva richiesto di potermi incontrare alle 16:00 nel suo ufficio per una questione di “fondamentale importanza”. Di sicuro quell'hobbit semi-strabico avrà qualcosa da chiedermi ed io, da diligente studentessa quale sono, sarò liberamente costretta ad accettare. Stupida lettera di raccomandazione al preside della Brown, se non fosse per quella l'avrei già mandato a quel paese!
Così eccomi qua, nella sala d'aspetto di un ufficio decisamente troppo lussuoso rispetto agli altri locali della scuola, ad aspettare che la segretaria-racchia Gladys, con indosso un paio di occhiali da vista così brutti da far inorridire anche Lady Gaga, mi chiami per mandarmi dal preside.
Chissà perché, poi, tutte le segretarie racchie si chiamano Gladys. Sarà una sorta di congiura da parte di genitori antiquati, la cui aspirazione è vedere la loro figlia zitella?
Appunto mentale n.1 della giornata: non chiamare Gladys una tua possibile figlia.
«Miss Peyton, il preside Finch la sta aspettando!» mi richiama la vecchiaccia con una cadenza così nasale e stridula da ricordare una cornacchia. Stagionata per giunta.
Dopo aver ringraziato la corn... Ehm, segretaria, mi dirigo a passo spedito nell'ufficio del “Lo Hobbit”, che con mia enorme sorpresa, mi sta già aspettando sulla soglia. «Signorina Peyton, eccola finalmente!» esclama, con fin troppo entusiasmo.
Qui c'è qualcosa che puzza e non sono le ascelle di qualcuno.
«Venga, si accomodi pure!»
Decisamente, qualcosa non va.
Non appena entrata mi accorgo della presenza di un ragazzo, che sta seduto sui divanetti e si limita a sorridermi amichevolmente non appena incrocia il suo sguardo con il mio.
E guardandolo bene, mi accorgo che è uno dei ragazzi più belli che io abbia mai visto, sembra la personificazione di Adone, è semplicemente fantastico!
Appunto mentale n.2 della giornata: non sbavare di fronte al tuo possibile futuro marito nonché padre dei tuoi figli.
Riflettendoci, sembra il figlio di David Gandy. Ad occhio e croce direi che è abbastanza alto, anche se da seduto non potrei dirlo con certezza; i suoi occhi hanno un taglio che definirei perfetto e sono di un azzurrino-grigio che risalta divinamente per via del contrasto con la carnagione scura e con i capelli nero corvino dall'aria leggermente spettinata, ma credo sia una cosa studiata ad hoc.
Di fronte ad uno spettacolo del genere come posso non sbavare? «Il signor Brown da oggi è ufficialmente uno studente di questa scuola. Di recente si è trasferito qui a San Diego e come lei ben sa, il termine per le iscrizioni all'anno scolastico corrente è scaduto da un pezzo, ma noi saremo ben lieti di accoglierlo qui all'Eaton; mi chiedevo dunque se oggi potesse portarlo in giro con sé, in modo da farlo familiarizzare con la struttura scolastica e i compagni. Accetta?»
Se accetto? E me lo chiede pure? Una giornata in giro con il figlio illegittimo dell'uomo più bello del mondo – almeno secondo il mio modestissimo parere? - . Ovvio che... «Sì, non c'è nessun problema!» trillo, più entusiasta del dovuto.
E credo anche che la mia tonalità si sia alzata di un'ottava, ma ormai il dado è tratto e sono troppo eccitata per calmarmi! Finalmente Finch ne combina una giusta.
Mi rivolgo verso Adone, sfoggiando un sorriso a 32 denti così entusiasta e genuino che farebbe impallidire quelli da campagna elettorale. «Piacere di conoscerti, mi chiamo Danielle! E sarò la tua “guida” per oggi, ma ogni qual volta avrai un dubbio, sarò felice di poterti aiutare!» detto ciò gli porgo la mano per presentarmi, come da galateo.
«Oh, nono tesoro! Fa così retrò!» esclama con una voce dalla cadenza vergognosamente effemminata, schivando la mia mano e facendo scemare del tutto i mio entusiasmo.
E fu così che il mondo mi crollò addosso. Ho appena avuto la conferma che questo ragazzo è irrimediabilmente, incondizionatamente, totalmente gay.
Non ho niente contro i gay, ma... Non può essere gay, è troppo bello e perfetto! Stupido Finch, lo sapevo che c'era qualcosa sotto!
«S-scusa.» balbetto imbarazzata.
«Figurati, zucchero. Io sono Carlos Esteban Diego Antonio Julio Miguel Patrick Brown! Ma tu puoi chiamarmi Charlie!»
Oh mio Dio, qualcuno mi dia un pizzicotto per farmi svegliare da questo sogno tragicomico! Non solo è gay ed effemminato, is fa pure chiamare Charlie... Brown? Amo Schulz e i Peanuts, ma questo è troppo. E vogliamo parlare del suo nome chilometrico? Come diavolo fa a ricordarlo tutto?
«Che ne direste di cominciare il giro turistico fin da subito?» propone Finch – nano di merda – tutto soddisfatto «Mi piacerebbe moltissimo intrattenervi con voi, ma come ben sapete ho una scuola da portare avanti!».
E' un chiaro invito a smammare, che accolgo prontamente: se solo rimango un secondo in più in quella stanza, rischio di uccidere quel nano infame.


«Dunque, tesssoro? Cosa vedremo per prima cosa? Qualche bel maschione? Ci sono dei bei maschioni qui, vero?»
«Sì, Charlie.» rispondo atona e possibilmente ancora sotto shock. Perché non è un semplice gay effemminato, oh no. E' una checca in piena regola.
«Non sai che gioia mi dai! Non inzuppo il biscotto nel latte da ben una settimana! Dio, che brutta cosa l'astinenza.»
Un brivido mi percorre la schiena. Non l'ha detto davvero, vero? «Ehm, sì. Immagino.»
«Il discorso forse ti imbarazza, cara? Su, non fare la puritana! Tutti al mondo scopano, anche tu, nonostante quei capelli crespi che, lasciatelo dire, sono molto anti-estetici! Ed è un peccato, perché nonostante tutto sei molto graziosa. Ti presterò una lozione, che dici?»
Mi tocco di riflesso i capelli, verificando che non siano così crespi come dice. Oddio, forse sono un po' ruvidi al tatto, ma non mi sembra così tragica come cosa e... No, non posso averlo fatto sul serio. «Grazie, Charlie»
«Figurati cara! Tra amiche questo ed altro. Sei la prima persona che si dimostra così disponibile nei miei confronti dopo tanto tempo!» ammette sorridendo «E te ne sono davvero grata!»
Nonostante parli di sé al femminile, sia gay nonostante sia bello da togliere il fiato, mi abbia detto che ho i capelli crespi, sia checca fino al midollo, sembra sinceramente colpito dalla mia opportunistica disponibilità di pocansi e mi sento davvero in colpa. Devo rimediare e l'unico modo per farlo è offrirgli – o offrirle – il mio appoggio: d'altronde sono stata una novellina anch'io, a suo tempo. «Puoi contare su di me, tranquillo. Ehm, tranquilla!»
Ma sì. D'altronde tutte le ragazze non desiderano forse un amico gay? Oggi farò girare la scuola a Charlie e lo presenterò ad alcuni compagni, in modo che si ambienti. Farò la mia buona azione quotidiana, ho delle buone intenzioni! Cosa può accadere di brutto?
«Novice!» la voce di Logan rimbomba per il corridoio, mentre lui avanza con passo deciso verso di me, ma soprattutto con un'espressione non promette nulla di buono, così come lo sguardo di Charlie mentre lo osserva.
Avevo dimenticato questo piccolo dettaglio.
Cavolo!


***


1. Citazione tratta dal film “D'annunzio” di Sergio Nasca.
2. Citazione di Gianfranco Funari, italianizzata.

3. 
Novellina ovvero Novice, il soprannome che Logan ha molto “carinamente” affibbiato a Danielle non appena è arrivata all'Eaton, proprio per sottolineare che fosse la nuova arrivata. Una novellina, per l'appunto.



Writer's corner.
E dopo una settimana, eccomi nuovamente qua :-) volevo innanzitutto ringraziare Maia, Dily e Cee per le tre splendide e apprezzatissime recensioni, anche se l'ho già fatto personalmente, ma ogni occasione è buona! 
Spero possiate apprezzare anche questo capitolo e i personaggi introdotti, ovvero Kristin e il mitico Charlie Brown;  mancano ancora due personaggi importanti all'appello, ovvero Edward e Lawrence, che spero di poter inserire già a partire dal prossimo capitolo. Come potete dedurre, non c'è niente di pronto o programmato, mi affido all' ispirazione del momento - che in questo periodo scarseggia - e di getto scrivo tutto quanto.
La storia precedente rappresenta solo una linea guida per la descrizione degli eventi principali o per delineare i caratteri dei vari personaggi, ma a parte questo, nient'altro. Spero comunque di poter mantenere la cadenza settimanale degli aggiornamenti e ce la metterò tutta, ma non vi garantisco molto :/ oltre all'ispirazione scarseggia anche il tempo, che già divido con difficoltà tra università, impegni personali e studio.
Un abbraccio enorme,
Sara.


  
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