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Autore: tersicore150187    23/10/2011    7 recensioni
L'integerrima detective Beckett mostra un lato di sè del tutto inaspettato in una situazione complessa e delicata. Al suo fianco a proteggerla, come sempre, il fidato scrittore Richard Castle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Capitolo 2

Rick guardava Kate senza riuscire a proferire parola. Per due motivi. Il primo era che non era abituato ad associare la parola “guai” a quella donna. Lei era integerrima, ligia al dovere, responsabile, precisa, scrupolosa, attenta, terribilmente intelligente e bella, sensuale (no, no gli aggettivi stanno un po' degenerando Castle!) insomma, Kate Beckett era tutto fuorché la persona che ci si sarebbe aspettati si cacciasse nei guai. È vero che durante le indagini per l'omicidio di Royce si era rivelata più spregiudicata del solito, mostrando un lato di sé decisamente nuovo, ma era rimasta sempre entro determinati limiti. Nulla a che vedere con l'insensatezza di Castle che a volte gli era costata molto cara. Il secondo motivo era la situazione paradossale che si era creata. Quella pericolosa vicinanza e quell'alone di mistero che avvolgeva quella conversazione lo avevano decisamente confuso. Ci pensò Kate a peggiorare decisamente la situazione. Gli cinse la vita con il braccio e avvicinò il viso all'orecchio di Castle sorridendo. Poi con un tono del tutto neutro gli sussurrò “Assecondami, ok?” e si scostò per guardarlo negli occhi aspettando un cenno affermativo da parte sua, che arrivò dopo pochi istanti di esitazione. Lei gli cinse il collo con le braccia senza smettere di sorridere, poi lo abbracciò dolcemente, si voltò ancora fra le sue braccia, gli prese la mano e senza toglierla dalla sua lo condusse verso il corridoio che portava alla sua camera da letto. Lui collaborava allibito. Mentre camminavano verso la porta Castle le chiese a fior di labbra “Kate che stiamo facendo?” e lei ridendo leggermente gli disse “sta tranquillo Castle, vieni in camera con me”. Non appena entrarono lei si staccò da lui e si chiuse la porta alle spalle, poi si avvicinò alla finestra assicurandosi che le veneziane fossero ben chiuse. Si voltò, prese le borse e le spostò dal letto facendo cenno a Castle di sedersi, senza traccia di quel dolce sorriso che aveva dipinto in volto fino a poco prima, anzi, notò lui, con un'ombra di preoccupazione che le velava gli occhi. Si sedette accanto a lui guardandolo in quegli occhi stupiti e increduli, e forse anche un po' delusi, e gli disse “Qui possiamo parlare tranquillamente”.

Castle si voltò a guardare la finestra e poi di nuovo Kate e un sorriso un po' amaro gli attraversò il volto per un istante. “Era tutta una sceneggiata?” disse riferendosi evidentemente a quanto accaduto poco prima e soprattutto a ciò che lui aveva pensato in quegli attimi di confusione. La risposta non si fece attendere. “Mettiamola così Castle. Chiunque abbia potuto vederci dalle finestre crederà che ora saremo impegnati per un po'”.

È davvero così grave Beckett? Pensi di essere spiata?” “Non spiata, sorvegliata Castle. Ho combinato un bel casino stavolta” disse mentre si alzava e si passava nervosamente una mano tra i capelli “e la cosa grave è che ora sto impazzendo per capire come fare a tirarne fuori te prima che tu sia troppo coinvolto!” stavolta nella sua voce c'era una punta di nervosismo. Castle si alzò dal letto e le andò incontro con le braccia aperte “Beckett io sono già troppo coinvolto! Sono troppo coinvolto da quasi quattro anni, da quando mi sei venuta a pescare a quella festa per trascinarmi nella tua vita, da quando ti ho quasi vista morire tra le mie braccia...e lasciatelo dire, quello è stato uno dei giorni che mi ha cambiato la vita, una delle date finite fra quelle che non si dimenticano. Tu sei liberissima di continuare a confondermi con le tue false moine e le tue teorie campate in aria, ma sai benissimo cosa farò io: farò finta di ascoltarti per un nanosecondo, poi farò ciò che mi ordinerai di fare controvoglia e in meno di un'ora sarò di nuovo fra i piedi a romperti le scatole facendo qualcosa che sicuramente io reputerò geniale ma che, nove volte su dieci ti metterà nei guai e me con te! E visto che tu nei guai ci sei già io ti consiglio vivamente l'opzione B”.

Sarebbe Castle?” chiese lei un po' seccata. Lui fece un profondo respiro e disse “dimmi la verità Kate, fammi stare al tuo fianco e sarò il braccio destro fedele che sono sempre stato. Nel mio piccolo, farò del mio meglio.” Lei guardò le borse sul letto e si strofinò il viso con le mani. Era stanca e non vedeva l'ora di andare avanti nel suo proposito. Forse i suoi agganci le sarebbero stati utili, forse...se la sentiva davvero di affrontare tutto da sola? Se la risposta era “no” allora perchè aveva tenuto Ryan ed Esposito all'oscuro di tutto e invece ora vacillava davanti alle pressioni di Castle? Le vennero in mente le parole del capitano Montgomery “...mi chiesi se sarei riuscito a proteggere te come non ero riuscito a fare con lei...”. Già proteggere. Per tutta la vita Kate Beckett aveva cercato qualcuno che la sapesse proteggere come Castle e ora finalmente lui era lì davanti a lei. Pregò dentro se stessa con tutta la forza che aveva che non fosse la scelta sbagliata e iniziò a raccontare.


 

Lo scorso anno durante le vacanze estive sono stata a trovare mio padre e lui mi ha detto che di fronte casa sua era andato ad abitare un nuovo inquilino che aveva comprato una piccola villetta dopo essersi trasferito dal New Jersey. Poche settimane dopo l'arrivo di questa famiglia, mio padre incontrò il loro figlio adolescente Adam davanti al vialetto di casa sua e notò una certa somiglianza con un ragazzo che aveva conosciuto anni prima durante un corso di formazione, Arold Tonler. Immagina la sua sorpresa nello scoprire che Adam altri non era che il figlio di Arold e, dunque, che di fronte casa sua abitava ora un suo vecchio amico. Hanno iniziato a frequentarsi. Mio padre sta praticamente quasi sempre solo, dopo i problemi che ha avuto non frequenta neanche più pub o bar, non va a bere una birra con gli amici dopo il lavoro, tutt'al più si diletta con lo sport o facendo qualche passeggiata, così lui e Arold di tanto in tanto vanno insieme a pescare o a giocare a Bowling e chiacchierano dei vecchi tempi” disse lasciandosi sfuggire un sorriso e abbassando lo sguardo. Castle la seguiva incuriosito e affascinato. “Mio padre continuava a parlarmi con entusiasmo di questo vicino, quando ad un tratto mi dice “Hey Katie, sai qual è la cosa più strana? È stato lui a presentarmi tua madre. Dopo il corso di formazione lui se ne andò e io e tua madre restammo a lavorare nello stesso posto per tre anni”. Sai Castle, per me e mio padre ormai è diventata una sorta di rito ricordare mia madre, come se volessimo scacciare i ricordi del periodo in cui lui non riusciva neanche a pronunciare il suo nome. Così una sera abbiamo invitato a cena Arold e la moglie. Quella sera mio padre ci presentò e lui mi disse che papà gli aveva tanto parlato di me che era molto orgoglioso, che io somiglio molto a mia madre e a quel punto mi disse una cosa che mi colpì molto. Disse “Eh la passione per la polizia dovevi averla nel sangue!” io non capii e pensai che mio padre non avesse avuto il coraggio di raccontargli il motivo per cui ero entrata in polizia. Pensai di lasciar perdere ma con un tono un po' scherzoso dissi che non avrei mai creduto di diventare una poliziotta in realtà. Allora lui stupito mi rispose che gli sembrava strano, visto che mia madre, prima di conoscere mio padre, era fidanzata con un poliziotto. Al momento non feci attenzione alle sue parole, credetti che parlasse di un flirt di poca importanza, non sapevo neanche che il ragazzo di cui lui parlava era il suo coinquilino del college e che era proprio tramite lui che Arold aveva stretto amicizia con mia madre ed altre sue amiche, una delle quali era Janice, la sorella di questo giovane poliziotto...” Beckett si fermò e poi scandì “Simon Tennence”.


Nota dell'autrice:
Carissimi!!!! Eccomi qui a furor di popolo torno a pubblicare semplicemente alla classica maniera!!! Un capitolo a settimana se ce la faccio ;)

Prometto di non tenervi troppo sulle spine,

Mega baci :D

Tersicore150187 (mi dimentico sempre che qui non mi devo firmare Muusa... -.-)

  
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