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Autore: yuki21    24/10/2011    11 recensioni
Questa è una commedia romantica. Non saprei come altro definirla. Abbiamo lui, lei, un altro, ed una missione da compiere. Tratto dalla fic: "Quando Kakashi-sensei iniziò ad illustrare il piano, Sakura fu certa che lassù, non vi era un solo Kami che la volesse vedere finalmente felice."
Una Sakura stanca, un Sasuke che cambia ed un... cane innamorato? Tutto questo in un viaggio interiore che cambierà per sempre la vita dei nostri eroi.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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L'angolo di Yuki-san: Siamo arrivati alla fine! Sono molto commossa, dico davvero! Ero convinta che questa storia sarebbe passata quasi inosservata ed invece, con mio enorme stupore, è piaciuta assai! Che gioia (saltella per casa tutta allegra). Che dire? E ce ne sarebbero di cose da dire... ma il tempo stringe quindi cercherò di essere breve (tsk, pare vero).
Intanto un grazie speciale a tutti coloro che hanno recensito fino a qui Only You. Credo di aver risposto singolarmente a tutti, ma se avessi saltato qualcuno chiedo scusa (inchino inchino). Grazie anche a chi l'ha solo letta o ci ha buttato per errore un occhio (io non ve lo restituisco sia chiaro!). Questo è l'ultimo capitolo ed è molto SasuSaku! Il reting potrebbe persino avvicinarsi al rosso, ma credo che arancione sia sufficente. Se non è così, fatemi sapere. Anche qui spero di aver colto l'essenza di questi due personaggi. Ho cercato di sottolineare il fatto che, prima ancora di essere due ninja, sono solo due ragazzi inesperti in campo sentimentale (ed ho detto già troppo). Quindi, andiamo col promo e mettiamo la parola fine a questa storiella alla quale, mi sono molto affezionata... Questo capitolo è l'ideale per chi: è un po pig inside, adora il lieto fine ed ama la stanza da bagno (in casa è la mia stanza preferita... Yuki è strana cari lettori!). Bene, continuando a sperare in un finale SasuSaku anche per il manga originale, Yuki si inchina, saluta, e corre via più veloce della luce! Ah, voglio scrivere prima o poi un altra KakaSaku, perché se la mia cara Sakura non riesce ad avere Sasuke, allora deve avere un vero uomo accanto! E per quanto io ami quel emo di un Uchiha, siamo sincere... nessuno è maschio quanto Kakashi Hatake! (Sbava). Vai col finale...Yeah!  Yuki21


 

Capitolo 5




 

Non esisteva più nessuno al mondo oltre loro due, anzi, per Sakura Haruno in quel momento, non esisteva nemmeno più un mondo al di fuori di quella stanza.

Rispose al bacio di Sasuke senza nessuna esitazione. Perché finalmente ne era sicura, quelle labbra erano sue. Tutto di quel ragazzo era suo. E non c'era niente altro che lei volesse oltre a quelle labbra e a quelle braccia che ora la stavano stringendo forte.

Non vi era più paura, ne dolore, ne false speranze.

Quel ragazzo le apparteneva e lei apparteneva a lui. E se fuori da quelle mura c'era ancora un mondo, ora, finalmente, stava girando nel senso esatto.

Si lasciò guidare da lui non facendo altro che assecondare i suoi movimenti. Gli permise quindi di approfondire quel bacio fino a fargli perdere qualsiasi casto principio. Non si sottrasse alle mani di Sasuke che la stavano toccando da per tutto, seppur con una delicatezza che mai avrebbe immaginato da parte del ragazzo. E lo seguì su quel letto tanto grande che ora, così grande non sembrava più.

Non vi furono più parole ne incertezze. E quando la sua gamba cozzò contro l'interno coscia di lui, strappandogli un gemito di chiaro piacere, Sakura si sentì bella e desiderabile come non mai.

E volle tutto. Desiderò ogni cosa di Sasuke. Non le bastava lo sguardo di lui che profondo e curioso la osservava mentre le toglieva piano i vestiti. Non le bastava la sua bocca inchiodata alla propria. Non le bastava di poter muovere le mani tra quei capelli corvino che tanto voleva toccare. Desiderò di più, desiderò tutto, libera finalmente di poter desiderare ed esaudire le sue richieste. Libera di amarlo e di sentirsi felice.

Quando lui le baciò il collo, la fece sospirare così profondamente da farla vibrare.

E anche egli vibrò, ritrovandosi affamato di una fame nascosta e sconosciuta. Incapace per la prima volta in vita sua e mai così bisognoso di imparare alla svelta.

Quando si tolse la maglietta così da approfondire il contatto con Sakura, la vide arrossire trovandola bellissima. Comprese quindi, che stava facendo tutto bene.

Si perché per quanto l'Uchiha fosse, al pari di Naruto, il ninja più forte e pericoloso in circolazione, era pur sempre un ragazzo del tutto inesperto in determinate tecniche.

Ma un Uchiha non si tirava mai indietro, quindi lasciò che fosse l'istinto a guidarlo.

Esplorò dunque il collo e le spalle di lei. Arrivò ai seni e quasi con impaccio, di cui Sakura rise felice, eliminò l'ostacolo che lo separava dalla pelle più morbida e deliziosa che avesse mai visto in vita sua.

Ne assaggiò i delicati capezzoli con labbra fameliche eppur gentili.

Una volta, quando era molto piccolo, sua madre glielo aveva detto: le donne vanno trattate con gentilezza Sasuke! Sono fiori profumati da proteggere con cura...

Kami se aveva ragione! Poteva esistere fiore più profumato di Sakura?

Se Itachi fosse stato vivo, forse, gli avrebbe spiegato come funzionavano le cose tra uomini e donne. Dettagli tecnici più che altro, cose che ad una madre non puoi chiedere.

Ma Sasuke era solo ormai, da tanti anni con un fardello sulle spalle che ora, chissà perché, stretto a quella donna gli sembrava più leggero da sopportare.

Una strana battaglia interna lo divorava. Da una parte la voglia di soddisfare un bisogno fisico e mentale che lo portava inevitabilmente alla necessità di riempire quel vuoto, unendosi totalmente all'unica persona che sapeva, poteva aiutarlo in quella che era la missione più difficile del mondo: tornare a vivere; dall'altra parte la paura di farle ancora più male, non solo da un lato prettamente fisico, ma sentimentale. Sakura era forte questo si, ma lo era abbastanza da accettare tutto di lui? Perché non si stava prendendo solo il suo corpo e il suo bisogno, ma anche tutta l'oscurità che ancora era celata nel suo cuore.

Si fermò un istante indeciso se proseguire oppure no. Poi due mani dolci e gentili gli presero il viso costringendolo a fissare, nuovamente, quel verde che piano piano lo stava inghiottendo.

“Va tutto bene Sasuke-kun. Va tutto bene...”

“Sakura, tu... sei sicura che è questo che vuoi?”

In realtà lei aveva paura. Un terrore quasi cieco di deluderlo, di non essere all'altezza. Non c'era stato tempo di parlare di quello che stava per accadere e per Sakura questo era un problema. Nella corsa dietro al desiderio di lui, c'era pur sempre una dottoressa che faceva funzionare la logica anche la dove, avrebbe voluto evitare.

Che tipo di esperienza poteva vantarsi di avere in una situazione del genere? E lui? Lui era già stato con altre donne?

Si scoprì gelosa come non mai, e l'insicurezza bussò nuovamente alla sua mente.

Voleva chiedergli tante cose, voleva essere rassicurata. Sapeva bene che, se pur Sasuke avesse avuto chissà quante altre prima di lei, poteva accettarlo. Se lui davvero la voleva, lei poteva accettare tutto. Ma aveva paura, e confessare che voleva sentirsi dire di essere amata almeno in quel frangente, le era impossibile.

Strinse dunque più forte le mani, attorno alle spalle del ragazzo che la sovrastava. Lui intanto tentava di respirare e di controllarsi per quanto gli fosse possibile.

C'era un fuoco che bruciava nel moro in quel momento e non sarebbe bastata tutta l'acqua fredda del mondo per spegnerlo.

Per quanto si sforzasse di non pensarci, convinto che dovesse essere lei a comunicargli qualcosa, forse a dargli un permesso in particolare, i suoi pantaloni gli andavano tremendamente stretti.

Certo era pur sempre un uomo oltre che un ninja, gli era già capitato in passato di sentirsi eccitato fisicamente, ma mai aveva avuto così forte il desiderio di strapparsi di dosso gli abiti e diciamola tutta, di strapparli a qualcun altro.

Non che fosse poi così sicuro di cosa fare, dopo che gli abiti fossero stati eliminati, ma di certo l'istinto lo avrebbe guidato esattamente come aveva fatto fino ad ora.

Quindi sperò che la magia di quel momento non venisse fatta a pezzi da un pugno della rosa, e rimase li in attesa, di un qualsiasi cenno di assenso da parte di quest'ultima.

E la voglia di essere una cosa sola in Sakura, superò di gran lunga qualsiasi sua paura. Decise dunque di andare fino in fondo perché sapeva che così doveva essere, già da tanto tempo.

Le mancava però ancora quel qualcosa da parte del compagno.

“Sas'ke-kun?”, la sua fu una muta richiesta che ne racchiudeva tante altre: mi ami davvero? Mi vuoi davvero anche per il futuro? Hai già avuto altre donne? Sei pienamente in te in questo momento? Mi ammazzerai subito dopo perché io non ne parli a nessuno? Insomma troppe domande ancora le ronzavano per la testa. E lui sembrò averle lette tutte perché, improvvisamente, passò una mano sul viso della ragazza spostandole una ciocca di capelli e, fissandola negli occhi, le disse...

“Solo tu.”

Sakura capì di essere l'unica per lui. L'unica da amare, l'unica amata, l'unica desiderata, l'unica con cui condividere un qualcosa di così speciale. Ed ogni paura cessò di esistere.

Con sorpresa di lui, Sakura l'aiutò a liberarsi dai pantaloni. Arrossì visibilmente quando notò l'erezione di lui, dal tessuto dello slip.

Sasuke riprese dunque a baciarla tentando di infonderle un coraggio che anche lui, cercava in quel contatto così intimo. La svestì dunque, eliminando qualsiasi barriera tra loro.

Seguì il contorno del corpo di Sakura con la bocca, fino ad arrivare la dove lei lo trattenne per i capelli. Incerta e imbarazzata, lui le disse di star tranquilla, intento a seguire il suo profumo la dove si faceva più intenso.

E quando la baciò senza alcun pudore, assaporando un nettare dolce che mai l'Uchiha avrebbe immaginato, Sakura ebbe una certezza: i membri di quel maledetto clan, se decidevano di fare qualcosa, la facevano dannatamente bene!

Si perché un piacere inaspettato l'avvolse praticamente subito. E il solo pensiero che fosse Sasuke a donarglielo, toccandola e baciandola dove mai avrebbe pensato, la fece eccitare ancora di più.

Lui intanto indugiò solo un paio di volte prima di capire il ritmo giusto e i punti giusti ove agire.

Quanto gli piaceva tutto ciò! Dopo anni e anni di privazione e di dolore, quanto poteva essere dolce la fine di ogni sofferenza.

Continuò nel suo lavoro fino a sentire Sakura invocare il suo nome con una voce che gli scaldò l'anima.

Sicuramente era stato bravo, si complimentò quasi con se stesso prima di tornare alla bocca di lei per rubarle quel poco d'aria che la fanciulla, tentava di respirare.

Si sfilò gli slip una volta che i suoi occhi incastrarono nuovamente quelli della kunoichi.

Lei si strinse al suo collo, felice di sopportare qualsiasi dolore fisico avrebbe provato.

Sasuke le morse una spalla nell'istante preciso in cui entrò dentro di lei. Soppresse così un gemito che comunque non sfuggì a Sakura la quale, nonostante il dolore iniziale e le lacrime, ne sorrise felice e soddisfatta.

Si unirono in una danza sconosciuta ad entrambi ma che ben presto, impararono insieme.

Senza più pensieri, senza più paure, Sakura e Sasuke fecero l'amore... per ben due volte quella notte! Che era un bel record per due verginelli in fondo.

Crollarono poi di stanchezza, abbracciati nello stesso letto.

“Ti amo...”, gli sussurrò lei prima di addormentarsi.

Lui la strinse di più, temendo che il mattino seguente qualcosa o qualcuno gliela portasse via. Ma si addormentò col pensiero di lei che già da bambina, gli stava vicino nello stesso banco in accademia. Così come in missione, così come in ospedale, così come sempre era stato.

Riuscì quindi a prendere sonno serenamente, dormendo una notte che per la prima volta, non portò alcun incubo.

Il mattino seguente lei aprì gli occhi per prima. Inizialmente pensò di aver nuovamente sognato tutto, ma poi una leggera fitta alle parti intime le ricordò che ormai era una donna a tutti gli effetti. Ne sorrise come una bambina che riceve un regalo, e voltò quel tanto che bastava il volto, per trovarsi quello di Sasuke vicino.

Non si era allontanato da lei per tutta la notte. Sakura si sentì protetta come non mai.

Quella mattina, Sakura Haruno scoprì un bel po di cose.

Intanto che Sasuke era uno di quelli che, se non doveva andare ad ammazzare qualcuno, aveva un risveglio lento e faticoso (o magari quello stato era merito suo che ieri sera si era difesa alla grande in quella nuova tecnica studiata insieme).

Poi, che in una locanda come quella, era buon costume fare sesso in maniera più silenziosa e discreta. E questo glielo fece notare la padrona del luogo che, mentre si faceva pagare da Sasuke la loro permanenza, le lanciava occhiate maliziose continuando a sospirare un “Ah questi giovani innamorati! Si dimenticano sempre dove si trovano.”

Oltre naturalmente ad aggiungere, terminato il saldo, un caloroso saluto rivolto solo a Sasuke.

“Speriamo di rivederci presto... stallone!”.

Lui non colse l'allusione, o fece solo finta di non notarla.

Sakura capì anche Kakashi-sensei era uno che la sapeva lunga. Molto lunga. Perché non appena arrivarono quali ultimi al luogo di incontro, non gli sfuggì la gomitata che il sensei mollò a Sasuke e riuscì persino ad udire un “Se la fai soffrire, ti punirò in maniera così violenta che il tuo clan dovrà estinguersi per forza maggiore”. Per quanto non capisse come aveva fatto solo guardandoli in faccia a capire tutto, Sakura fu molto felice delle parole del sensei.

Naruto non capì un cavolo come sempre, Sai sembrava invece curioso e tentò uno strano approccio con lei.

“Sakura-san, allora come è andata? Sasuke ce l'ha piccolo come quello di Naruto-kun vero?”.

Lei gli mollò un pugno gridando “E che ne so io?”.

Sasuke restò indifferente come al solito uscendosene comunque con un...

“Ce l'ho molto più grosso del dobe, Sai”.

Naruto, che ancora non aveva capito nulla, si mise a litigare con Sasuke.

Sakura sorrise invece, perché il moro si era rivolto al loro compagno chiamandolo per nome e quindi, lo aveva accettato quale loro pari.

Sai ne sembrò contento e la ringraziò, dicendole che evidentemente per quanto piatta e racchia, doveva essere un mastino a letto così come lo era nel quotidiano.

Chiaramente venne picchiato di nuovo e senza pietà dalla rosa.

Sakura imparò anche che era molto triste, comunicare certe cose ad una brava persona come Kiba.

Rientrati al villaggio, il ragazzo era li che l'attendeva col fedele Akamaru.

Lei sospirò andando dritta verso l'Inuzuka.

Quando lo raggiunse, lui le sorrise allegro.

“Allora come è andata la missione Sakura-chan?”.

Lei si sentiva uno schifo, ma non poteva più mentire a lui e a se stessa.

“La missione è andata bene Kiba. Senti io dovrei parlarti in privato di una certa questione...”

Ma prima che potesse aggiungere altro, Sasuke l'affiancò cingendole le spalle con un braccio.

Tutti i presenti, Sakura inclusa, rimasero pietrificati.

Il moro e il castano si guardarono in faccia senza dirsi nulla.

“Dunque le cose stanno così...” disse infine Kiba.

“Mi spiace molto Kiba-kun. Non voglio farti soffrire ma io...”

“Lo so, lo so tranquilla. L'ho sempre saputo quanto lui fosse importante per te. Onestamente non pensavo che le cose fossero così anche da parte sua, ma a quanto pare...”, e il povero ragazzo non sapeva più cosa dire.

“Ti sei preso cura di Sakura e di questo ti ringrazio.”

Nuovamente tutti i presenti rimasero a bocca aperta.

“Ora però levati dai piedi Inuzuka.”

Il solito Sasuke venne fuori senza alcuna sfumatura nel tono o nell'atteggiamento.

Quando Sakura lo colpì con una violento pugno allo stomaco gridandogli di essere gentile con Kiba, perché lui lo era stato con lei, a Naruto si accese una lampadina...

“Fermi tutti, aspettate un attimo. Tu! Brutto pervertito di un teme. Che hai fatto a Sakura-chan in mia assenza?!”.

“Ecco, si è svegliato pure il dobe... secondo te che le ho fatto idiota?”.

“Ah!! Io ti ammazzo bastardo! Non siete nemmeno sposati per fare certe cose!”.

“Perché bisogna essere sposati per fare certe cose dobe?”.

I due iniziarono a rincorrersi e picchiarsi per le vie di Konoha.

Sakura intanto pensava di scavarsi una fossa e seppellirsi li per sempre, vista la figuraccia che aveva appena fatto per colpa di Sasuke, davanti a mezza Konoha.

Poi prese fiato e domandò ancora scusa a Kiba.

“Fa niente, me ne farò una ragione. Cerca piuttosto di essere felice e di tenere fuori dai guai quel coglione di un Uchiha”.

Sakura gli sorrise “Sarà fatto. Grazie di tutto Kiba-kun.”

kakashi-sensei la salutò facendole l'occhiolino. Aveva un rapporto da presentare all'Hokage incluso pettegolezzi che sarebbero comunque ben presto arrivati a Tsunade-sama.

Sai, si congedò dirigendosi verso il negozio di fiori degli Yamanaka. Voleva chiedere informazioni sull'argomento vita sessuale, ad Ino.

Sakura rabbrividì immaginando che a breve, la bionda sarebbe arrivata di corsa per chiederle tutti i dettagli.

Quando si decise a muoversi per andare a casa a riposarsi, Sasuke le fu nuovamente a fianco.

“Sasuke-kun? Dov'è Naruto? Mica gli avrai fatto del male spero...”

“Tsk, figurati, ha sentito odore di ramen ed è sparito.”

“Ah ah, capisco.”

Gli piaceva la risata cristallina di Sakura e gli piaceva la sua compagnia. Ora più che mai.

“Bene, penso che andrò a casa a farmi un bel bagno rilassante e poi una gran dormita. Sono a pezzi! Tu?”.

Il ragazzo sembrò pensarci su.

“Sakura?”.

“Mmh?”.

“Te l'ho mai detto che a casa mia, ho un bagno con vasca termale?”.

La ragazza sorrise.

“Ed è abbastanza grande per due?”.

Anche il ragazzo sorrise.

“Si. E le mattonelle non mi piacciono più da tempo. Quindi puoi spaccarle anche tutte se vuoi, tanto avevo già intenzione di cambiarle.”

Sakura arrossì ma poi iniziò a ridere forte. Voleva abbracciarlo, davanti a tutto il villaggio. Ma era presto per le effusioni pubbliche. Prima o poi Sasuke si sarebbe aperto completamente, e nella loro felicità, sarebbero stati inglobati anche tutti gli altri.

Ma adesso, era il suo tempo. Suo e di nessun altro.

Solo lei, solo lui, solo loro due insieme.

Perfetto.

 

FINE

   
 
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