24/10/2011
5 recensioniDovevo sembrare parecchio rintontita perché il ragazzo mi stava fissando aspettando un mio segnale,gesto,una mia parola. E in effetti ero rintontita..quel ragazzo era davvero bello.
Aveva i capelli castano chiaro,gli occhi marrone-verde,era alto,aveva dei bei lineamenti...mi stavo infatuando di uno che nemmeno conoscevo? Esatto.
Scossi la testa,come per scacciare quei pensieri e mi spostai verso sinistra in modo che la donna potesse parlare e così fece.
-Puoi chiamarmi tua mamma? Avrei bisogno di parlare con lei.- lo disse in un tono molto autorevole,faceva quasi paura.
Lui alzò le spalle,indifferente.
-Màààà! C’è una tipa che ti vuole!- urlò ritornandosene al suo divano che si scorgeva vagamente.
Sulla soglia comparve una donna sulla quarantina,piuttosto bassa e grassoccia,con dei capelli biondi che le sfuggivano dalla svogliata crocchia che portava sulla nuca.
-Desidera?- chiese gentilmente,con un sorriso a trentadue denti.
-Ricorda lo scambio di studenti di altri Paesi per cui si è resa disponibile? Ecco,lei è Monique e vivrà qui per un anno.- esclamò cercando di essere convincente la mia tutrice. Bhe,non lo era.
-Si,si,ricordo! Quanti anni hai,tesoro? Sembri della stessa età di mio figlio!- rispose la donna,sempre sorridendo mentre con la mano mi faceva segno di entrare in casa. Presi le valigie ed entrai. Nella casa il disordine regnava sovrano e indisturbato,ma era simpatico.
-Vieni,ti faccio conoscere la famiglia,ti va?- e senza attendere la mia risposta mi prese per un braccio e mi portò in soggiorno.
Sentii il taxi ripartire fuori dall’abitazione,ora ero in balia a me stessa,bene.
-Lui è Michael.- disse indicando il bambino che stava giocando con la Play Station a pochi passi da me. Non mi salutò nemmeno,forse era troppo concentrato.
La donna si guardò in giro,come alla ricerca di qualcuno che però non trovò.
-Io sono Sue,comunque. Volevo presentarti anche J...ma è sparito.- poi borbottò qualcos’altro che non riuscii a capire.
Sue cominciò a gesticolare,dicendo qualcosa sul figlio maleducato e sul figlio incollato alla Play Station per dileguarsi in cucina a preparare la cena,immagino.
Mi sentivo in quel momento più che mai un’estranea: ero lì,in piedi,in mezzo alla sala,con le valigie in mano senza sapere cosa fare,dove andare. Chiedere a Michael sarebbe stato un buco nell’acqua,aveva occhi solo per quel suo videogioco e Sue era decisamente nervosa,meglio lasciarla stare. Mi mossi di qualche passo in avanti e vidi delle scale,forse avrei trovato quella che sarebbe diventata la mia camera lassù. Salii con una lentezza disarmante,ma le valigie pesavano troppo! All’ultimo scalino mi fermai e osservai il lungo corridoio che si stagliava di fronte a me. Cazzo,c’erano un sacco di porte...avrei dovuto aprirle tutte? Affermativo,sergente. Sospirai e cominciai ad aprire porte: sgabuzzino,bagno,bagno,studio,una camera per fortuna! Ma di sicuro non era la mia: c’erano cose ovunque,la musica andava a palla,patatine disseminate per terra..quella stanza aveva visto giorni migliori,di sicuro.
Cazzo,cazzo,cazzo,cazzo.
C’era qualcuno seduto sul letto,mi dava le spalle perciò non mi aveva vista entrare,ma dovevo andarmene in fretta,non volevo fare figure di merda appena arrivata.-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
SPAZIO AUTRICE.
Innanzitutto grazie per le sette recensioni totale tra i due capitoli (:
Un gigantesco grazie va a @ValellaBelieber @thats_airin @shesmadeofglass @waitingaprince @___bieberslaugh :D
Sto sperando con tutto il cuore che la storia vi piaccia ç__ç
So che non scrivo benissimo e me ne scuso,ma sono alle prime armi çç
Se volete sono anche su Twitter: @__how