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Autore: Lunatica96    25/10/2011    1 recensioni
Ciao, eccomi sono io :Doh!
Radunatevi studenti di Hogwarts
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Serpeverde, Tassorosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Introduzione ~


 



La giornata era iniziata fantasticamente, nulla di più bello.
 

La Sala Grande era piena di studenti intenti a mangiare, chiacchierare, ridere e anche deridere. Tutt’un tratto la preside si alzò in piedi e raggiunse il palchetto prossimo ai tavoli, un sorriso smagliante annunciava buone notizie e anche meno punizioni per i soliti incapaci della scuola. Si posò la bacchetta alla gola e con un incantesimo sonorus parlò.
- Buon giorno miei cari, - Cominciò la preside sistemandosi il cappellino verde scuro intonato al resto del vestiario. – Come ben saprete … Dolorificio Martidh , se ne è andato! – Cantilenò l’ultime due parole felice come mia zia quando ha scoperto che sarei diventata una maga, o meglio che non ci sarei stata per 9 mesi per 5 anni. –Quindi , dopo un po’ di festeggiamenti, abbiamo incaricato un ottimo ragazzo che merita la cattedra di difesa contro le arti oscure più di chiunque altro. – Dei bisbigli mi giunsero alle orecchie e non potei trattenermi, cercai con gli occhi quella figura , tra gli insegnanti , al portone e persino tra gli studenti.
- Albus Severus Potter, venga …. Vuole dire due parole?
Tutti, e intendo tutti quelli presenti nella sala si spostarono per ammirare quel uomo, altri per disprezzarlo ancora di più di quanto non facessero dalla notizia. Un uomo di una trentina d’anni si alzò e raggiunse la Preside che lo guardava apprensivo.
- Oh, sì. Grazie, salve ragazzi. Ehm … beh sono così felice di essere qui di nuovo, e non nei panni dello studente bensì, in quello che odiavo di più. – Ridacchiammo insieme sentendoci complici delle sue parole. -Senza offesa. – Cercò inutilmente di coprirsi, mentre gli altri professori bisbigliavano.
Si aggiustò la giacca marrone e si passò una mano tra i capelli corvini e scompigliati, assomigliava molto alla carta di cioccorana che ritrae il padre. Delle mie amiche di casa chiacchieravano dietro di me , distolsi lo sguardo dalla preside che riprendeva il discorso del nuovo professore, e mi concentrai su i loro discorsi.
- … ma avete mai letto la gazzetta del profeta? O qualsiasi altro giornale, non è stato un incidente lo ha fatto a posta, quel mangiamorte ha ucciso sua madre. – Guardai confusa Katie mentre esponeva pro e contro riguardo il professor Potter. – Non ci credi Adah? – Mi chiese con una punta di acidità.
- Senti, Katie. La Preside non assumerebbe mai un assassino. – Al suono di quella parole il silenzio calò nel tavolo dei corvonero, mi sentii avvampare. Mi voltai verso il tavolo dei professori e un brivido mi percorse, il professore di difesa contro le arti oscure mi stava guardando, ma distolse subito lo sguardo.
- Non ne sarei certa. – Mi bisbigliò lei minacciosa e contrariata.
 

~

 - Se fosse vero … - Disse Margherita sognante, era davvero carina quando fantasticava. Le accarezzai la guancia rosea richiamando la sua attenzione. I suoi occhi azzurri brillavano, e sapevo il perché.

- Sei pronta per la partita? .- Chiesi mentre giocherellavo con suoi capelli ricci.
- Non lo so e se sbaglio? E se ti tiro un bolide in faccia? E se cado e mi spezzo un osso? E? –Ridacchiai di fronte al suo viso sconvolto dal  terrore di farsi del male o farmi del male.
- Hydrus!
Qualcuno mi chiamò, una voce familiare. Mi voltai e rimasi molto sorpreso di chi mi ritrovai davanti. Mi zio stava camminando verso di me con un mantello a dir poco ridicolo e un sorriso smagliante. Lo salutai e mi avvicinai a lui per stringergli la mano.
- Zio Albus, cosa ci fai …
- Non sei stato in Sala Grande per la colazione? – Mi chiese ancora sorridente.
- No, stavo con lei ad allenarci per la partita.-  Margherita spuntò fuori da dietro le mie spalle e salutò Albus.
- Allenarvi , davvero? – Chiese stupito, e dopo mi lanciò uno sguardo che non saprei come definire. Presi per la spalla Margherita e guardai torvo mio zio ,mentre rideva di gusto.
- Ma che c’è da ridere? – Chiesi a Margherita, che si lasciò trasportare dalle risate. –Davvero, che c’è da …
La folla che stava uscendo dall’angolo mi travolse spingendomi contro il muro.
- Ehi! Malfoy, abbiamo lezione fuori oggi! – Urlò qualcuno,  io e Margherita salutammo mio zio con una pacca. Presi i libri che giacevano per terra e raggiunsi i miei compagni grifondoro verso l’uscita felice di uscire per una volta dopo settimane di pioggia. Presi per la mano la mia ragazza e assaporai l’aria fresca.
 

~

Mi appoggiai alla poltrona del mio studio esaminando ogni oggetto che occupava i mille scaffali. Sospirai e mi accasciai delicatamente sul cuscino, mi tolsi il cappello verde e lo appoggiai sulla scrivania di legno scuro davanti a me, aveva una linea a dir poco fantastica, e in è verde. Verde scuro, ma pur sempre verde. Alzai gli occhi sui quadri dei vecchi presidi, uno migliore dell’altro. Mi soffermai su Sergius, sonnecchiava allegro seduto su una poltrona molto simile ad un pouf. Lui era sempre stato mio amico, mi ha sempre guidato per raggiungere questo studio. Senza di lui ora sarei una barista nel locale di mia madre. Sorrisi pensando alla mia infanzia, arrivai qui senza nessuno, con mille timori. Ero scappata di casa e ora non sapevo come guardare in faccia nessuno, per fortuna che sei arrivato tu, Sergius.
Mi alzai e mi prepari ad un altro giorno di lavoro, ovviamente con la magia.

 

  
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