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Autore: Dark Magic    25/10/2011    5 recensioni
Storia ambientata dieci anni dopo gli eventi di Breaking Dawn. La famiglia dei Cullen viene distrutta da una tragedia che è stata pianificata ancor prima della nascita di Isabella Swan. Nuovi misteri, eventi ed esseri soprannaturali sconvolgeranno il mondo degli attuali immortali. Una nuova era dove i Volturi non risulteranno più il clan più potente, ma solo il braccio di esseri che agiscono all'oscuro persino degli immortali stessi.
Genere: Avventura, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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cap 34

Scomparsa

Capitolo 24

«Mamma» grido sempre più forte.
Cerco di voltarmi, di divincolarmi da quella stretta così soffocante, ma i miei tentativi sono del tutto inutili.
L’essere che mi tiene prigioniera sembra non tenere in considerazione la mia forza, ma ugualmente stringe la presa, mozzandomi il respiro in gola.
Una risata maligna riecheggia nelle mie orecchie. Non si è ancora voltato verso mia madre.
«Hai visto, Sebastian? Sono arrivati i tuoi amati rinforzi…»
La mia vista comincia ad annebbiarsi, mentre la figura sfocata del vampiro dagli occhi blu si avvicina sempre più.
«Te lo ripeto: lasciala andare» ripete con calma, come se stesse parlando ad un rapinatore con una pistola puntata contro la mia tempia.
Con uno strattone si volta per metà, così da tenere d’occhio sia Sebastian che mia madre.
Cerco di mettere a fuoco il suo volto che tanto mi è mancato, ma è difficile.

Maledetti occhi!
Non riesco a distinguere bene i contorni del viso, ma posso affermare con certezza che quel poco che vedo sembra non essere mutato.
Logico, Renesmee. Tua madre è una vampira!
Il vestito che indossa mi sembra strano, nuovo e fuori dall’ordinario. Sembra un miscuglio tra il blu notte, il nero e il viola. Una parte delle cosce sono nude, degli stivali alti le arrivano fin sopra il ginocchio. I capelli sferzano nell’aria come un lungo velo scuro.
È nella penombra, appoggiata al muro di uno degli edifici rossi vicino a noi, gli occhi sono avvolti nell’oscurità.
Due tuniche volteggiano ai lati, altri due esseri.
«Hai problemi di udito, Andrew?» rincarò la dose mia madre, non avvicinandosi di un passo.

Perché?, mi chiedo mentalmente.
Per un attimo, una fitta mi trafigge il cuore, pensando che lei non voglia combattere per me, ma subito la caccio via.
Sa che l’essere che mi tiene fra le sue grinfie non è uno qualsiasi, e forse cerca una soluzione per tirarmi fuori da questa situazione.
Andrew sorride, facendo ondeggiare la testa. Sento le ossa del collo scricchiolare per via di quei movimenti forti e decisi.
«Ah, che momento indimenticabile. Non trovi, Renesmee? Finalmente incontri la tua mammina, la donna che ha sempre dichiarato che per lei tu e tuo padre siete le persone più importanti, e invece guarda: lì, nascosta nell’ombra, lontana da te e da me. Paura o semplicemente disinteresse verso la sua unica figlia?» domanda infine il mio aguzzino.
Avrei dovuto aspettarmi quella domanda, o forse no?
O forse quello che più mi ha scioccata dopo la sua arringa è stato il dubbio viscerale che si è insinuato in me?
È qui per salvarmi oppure per sconfiggere Andrew?

Entrambe le cose, amore mio.
Un sussurro mentale, il suo, ma capace di farmi sobbalzare dalla sorpresa. Anche lei…
Sollevo il viso di scatto, scrutando una figura slanciata venire verso la nostra direzione. I suoi movimenti sono fluidi come l’acqua che scorre inarrestabile, la grazia che sprigiona non è paragonabile a quelle degli altri vampiri, licantropi o qualsiasi altra cosa essi siano.
Emana un potere simile a quello di Sebastian d’intensità. Forse insieme possono batterlo.
Il suo volto viene illuminato da un lampione lì vicino. I suoi capelli scuri ondeggiano sinuosi per via della brezza leggera che aleggia nell’aria. Gli sono identici a quelli di Sebastian: due pozzi glaciali, due abissi freddi, che in qualche modo riescono a riscaldarti con la loro intensità.
«O andiamo, Isabella. Stavamo facendo una semplice chiacchierata io e il caro vecchio Bastian… niente che possa farti infuriare» prosegue con voce ingenua Andrew.
Nonostante sembri sicuro di sé, indietreggia ad ogni nuovo passo di mia madre, mantenendo comunque le distanze da Sebastian.
Quest’ultimo cerca con insistenza d’incrociare i miei occhi, d’incatenarli ai suoi e non lasciarli fuggire via, e proprio per paura che commetta qualche stupidaggine, decido di concentrarmi su mia madre.
È da molti anni che non la vedo, distogliere lo sguardo da lei sarebbe come rinnegare me stessa, annullare, distruggere tutto ciò per cui lotto disperatamente: ricostruire quella famiglia felice che eravamo un tempo. 
«Invece ciò che hai ottenuto è proprio questo».
Scatta in avanti nella mia direzione. La sua velocità mi mozza il respiro: mai visto nessuno correre con tanta rapidità. Persino mio padre, uno dei vampiri più veloci del mondo, è niente in confronto a lei.
Andrew scoppia a ridere sguaiatamente. I suoi occhi svettano verso l’alto, come attirato da un movimento improvviso.
Un’ombra oscura la luna, come un manto. I miei occhi fanno fatica a seguire i movimenti di mia madre, ma sia Andrew che Sebastian non sembrano sorpresi dalla ultra velocità che sta dimostrando.
«Accidenti!» esclama il primo, mettendomi una mano intorno alla gola, stringendo sempre più. Cerco di parlare, ma neanche un filo di voce esce. «Sono impressionato, davvero, Isabella».
Un’inclinazione derisoria nella voce, capace di farmi tremare di paura.
Ciò che a me sembra incredibile, per lui è roba di poco conto.
Chi diavolo è questo Andrew che tutti, compresa mia madre, sembrano temere come un appestato?
«Dovresti esserlo, perché non finisce qui». La voce di mia madre aleggia nell’aria, la tensione comincia a diffondersi intorno a noi.
Se lo scontro avrà davvero luogo, di certo sarà diverso da quelli giocosi che ho visto tra i miei zii e mio padre.
Una vera battaglia, una vera guerra tra vampiri e creature orribili.
Nel silenzio che segue gli istanti successivi, vedo Sebastian scomparire alla stessa velocità della mamma, e Andrew indietreggia, fino a quando i due suoi scagnozzi sottoforma di bestie, ringhiando contro le due figure incappucciate che avanzano.
Il corpo del mio aguzzino si rilassa, fino ad allentare la tensione dei muscoli delle spalle, braccia e gambe, finché d’un tratto, il mio udito capta qualcosa di strano.
Arcuo un sopracciglio: dei vestiti che si lacerano, stoffa che viene fatta a brandelli. Il rumore proviene dalle mie spalle.
Cos’è? Di cosa si tratta?
Un altro mostro si sta trasformando? Possibile che non l’abbia ancora visto?
Ma niente di tutto ciò avviene.
Qualcosa di ruvido e bagnato mi sfiora il lobo dell’orecchio destro, denti appuntiti giocano, stuzzicano la mia pelle.
Cosa fa? Vuole mordermi?
In preda alla paura, comincio a divincolarmi, ma la presa sul collo s’intensifica sempre più. Scalcio, cerco di morderlo, graffiarlo, ma è come un macigno indistruttibile.
Come se io fossi un piccolo gattino innocuo.
«Ferma. Non puoi proprio perderti lo spettacolo ora che la situazione si fa interessante», appoggia il mento sull’incavo del mio collo, costringendomi a guardare le figure incappucciate davanti a lui, «cominciamo da loro».
Due ombre sfrecciano ai lati del mio viso, ma non riesco a capire di cosa si tratta. Almeno finché non si spiegano, mostrando la loro sconcertante ampiezza.
Due grandi ali, simili a quelle di un pipistrello, mi ricoprono come una coperta. Tutto intorno a me svanisce. Persino il cielo è oscurato da quelle mostruosità.
La presa sul mio collo e sulla mia vita scompaiono e io mi ritrovo ad incespicare in avanti. Mi volto di scatto indietro, ma Andrew non c’è più. Al suo posto, le ali sembrano creare una perfetta, stretta e buia prigione.
Allungo una mano per toccarle, ma subito una scarica elettrica mi attraversa il corpo, facendomi rabbrividire.
L’elettricità non dovrebbe farmi effetto, allora perché questa volta la sensazione è stata diversa?
Alle mie spalle, un ronzio attira la mia attenzione: alcune scariche elettriche si sono concentrate in un punto, fino a creare un cerchio. All’interno di esso, intravedo la figura alta, muscolosa e spigolosa di Andrew.
Come una finestra, la figura imponente di quell’uomo si staglia nell’oscurità, risplendendo di un alone rossastro. Sul cappotto, vedo due lunghi squarci. Sussulto non appena vedo sfrecciare mia madre e Sebastian su di lui.
Piega la gambe e ruota su se stesso, stringendo tra le braccia il collo di entrambi, che gemono in preda al dolore.
Batto i pugni una volta, prima che le scariche mi percuotano. «Mamma! Sebastian!».
Finalmente Andrew solleva il volto nella mia direzione. Gli altri due sembrano non aver sentito le mie urla, ma lui sì.
Il viso è spigoloso, forse europeo dai lineamenti, di certo non americano. Il naso è dritto, come la lama di una spada, la bocca piegata in una smorfia crudele e malvagia.
Gli occhi… occhi che ti perforano l’anima, che l’annegano in un bagno di sangue, perché sì: i suoi occhi sono di un rosso scuro, striati di nero. Occhi terrificanti.
«Non ti piace quel che vedi, Renesmee?» mi domanda sorridendo mellifluo.
Pronuncia qualcosa, senza aspettare una risposta alla sua domanda, e subito la terra inizia a tremare. Incredula, osservo la pietra ricoprire come uno strato i corpi dei due vampiri. Solo le teste e le mani sono libere.
Andrew si allontana, cominciando a massaggiarsi il collo indolenzito, anche se il combattimento è durato pochissimo.
Sospira, scuotendo il capo in una finta espressione rammaricata.
Mi madre si contorce, cercando invano di liberarsi, ma niente accade. Lo trucida con uno sguardo di fuoco.
«Risparmiati qualsiasi battuta di spirito. È facile per te, avendo a disposizione il controllo degli elementi. Sappi, comunque, che non sei l’unico».
Andrew fa una smorfia, storcendo il naso, infastidito dalle sue parole, ma non sorpreso. «Immagino si tratti di quel vampiro egiziano. Come si chiama?» le domanda ingenuamente.
«Benjamin» pronuncia una voce.
Andrew si volta, alla ricerca di quella voce, così come tutti, tranne mia madre che mantiene lo sguardo fisso verso il suo nemico.
Socchiudo gli occhi, cercando di capire. Non sembra sorpresa, e fissando la pietra che la tiene prigioniera, noto che la roccia via via si va sbriciolando lentamente.
Rimango a bocca aperta, ma taccio, nel caso lui sentisse le mie parole. Deve essere opera di Benjamin, era sua la voce.
«Mostrati, piccolo Benjamin» dice Andrew, cominciando a contorcere le mani. Artigli prendono il loro posto. Lunghi coltelli scuri brillano sotto il grande occhio di luna.
Mentre piega le ginocchia per spiccare il volo, si blocca, dilatando le narici e ringhiando come un animale feroce.
«Non sei solo…» sussurra con voce piatta.
«No, non lo sono». Benjamin adesso è più vicino, la voce è meno profonda e più chiara. Sollevo lo sguardo, fino a portarlo sul tetto di uno degli edifici rossi.
Un lungo mantello svolazza. Al suo fianco, grandi lupi si ergono su due zampe, molto più alti del vampiro. Il loro muso si arriccia in una smorfia grottesca e, sotto il cenno di quella mano bianca, schizzano ruggendo verso Andrew.
Lui si raddrizza, nascondendo di nuovo gli artigli acuminati. Stavolta non sorride, l’espressione indecifrabile sul viso non lascia spazio ad emozioni quali la paura, al contrario di me.
Solleva una mano, e subito un muro invisibile si pone davanti ad esso.
C’è qualcosa di strano nel suo sguardo, come se volesse verificare qualcosa con quella tecnica…
I lupi si abbattono sul muro, rimbalzando indietro. Solo quello più distante, dal pelo bianco, resta in disparte, studiando l’avversario. I suoi occhi color blu cobalto si fissano sullo scudo invisibile e sulla mia prigione.
Alza una zampa, mettendola nella stessa posizione di Andrew. Quest’ultimo socchiude gli occhi.
Dopo un lungo istante, Andrew abbassa la mano, sussurrando un “dovevo aspettarmelo”, e subito dopo la mia prigione esplode in mille pezzi.
Cado in ginocchio a terra, gli occhi fissi su quello strano licantropo – perché non può non essere tale – e poi sugli altri lupi, che ondeggiano il capo, come se si fosse trattato di una brutta batosta anche per loro.
Quel lupo, a differenza degli altri, non ringhia, non si comporta da stolto. Sicuramente è molto più esperto degli altri suoi compagni. È l’unico che ricordo non essersi mosso subito dopo il cenno di Benjamin, come se lui fosse in gradino più in alto nella scala gerarchica.
«Ho sentito parlare di un lupo che abbatte le barriere fisiche… devi essere tu, suppongo» mormora Andrew, incatenando gli occhi in quelli del lupo.
Nel frattempo, mamma e Sebastian vengono liberati dalla prigione di pietra. Quest’ultimo corre nella mia direzione, inginocchiandosi accanto a me.
Mi afferra per un braccio, rinfoderando la spada. «Tutto bene?» mi domanda preoccupato.
Lo fisso negli occhi e il suo sguardo così intenso mi fa vacillare.
Non voglio ammettere davanti a lui di essere debole, frignona o altro… ma non ce la faccio. Mi getto tra le sue braccia, soffocando le lacrime che premono per uscire copiosamente. Una leggera carezza sul capo mi fa ridestare quasi subito.
Subito il mio primo pensiero va a Sebastian, ma devo ricredermi.
Adesso mia madre è accanto a me e mi sorride amorevole e comprensiva. Scosto via il corpo di Sebastian con una forte spinta, il quale infastidito sbotta un “ehi!”.
Stringo fino a farle mancare il respiro la sua vita, mentre lei continua ad accarezzarmi.
«Non mi sembra vero…» biascico con voce incrinata dal pianto.
«Lo è, piccola mia, ma adesso è meglio che tu dimentichi ogni cosa per il tuo bene».
Sollevo il volto di scatto, pronunciando un secco “no”, che non viene tenuto in considerazione, perché subito dopo tutto si fa buio, e l’ultima cosa che ricordo sono due labbra che si accostano al mio orecchio.
«Ricordati: più della mia stessa vita». 

Angolo autrice:
Sei tornataaaaa???
Sì, nessun miraggio, nessuna oasi nel deserto. È il nuovo capitolo, fresco fresco.
Mi sono presa una vacanza da questa storia che è durata più di un mese, ma era necessario, per me, per i protagonisti, per la storia in sé.
Quando arriva il prossimo capitolo? Non lo so, non l’ho ancora scritto, ma spero entro un mese, invece di quest’ultimo.
Ringrazio chi legge soltanto e chi mi lascerà il proprio parere.
A presto.
PS: alle recensioni del capitolo scorso, risponderò nei giorni successivi. Mi scuso anticipatamente.

   
 
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