Argos istintivamente si prende il braccio. L’altro rimane a terra a bilanciare il corpo. Una pietra rosso rubino si trova completamente inserita nel suo bicipite sinistro. Stranamente dopo un primo grido istintivo non prova alcun dolore che normalmente verrebbe generato da una ferita simile. Come liquido, un rosso intenso inizia a disegnare righe contorte sulla pelle del ragazzo che in preda ancora ad un forte scombussolamento si guarda incredulo il braccio. Sente la pietra con le dita, è liscia, sebbene la sua presenza non generi dolore. I suoi occhi restando sempre disteso per un attimo a terra si posano prima su Franz. Il ragazzo, estremamente alto, sebbene resti ancora in piedi istintivamente si tiene stretta la mano . Argos nota che sull’ avambraccio una decorazione simile alla sua si è venuta a creare…Ancora non parla, forse troppo scioccato per trovare parole adatte a quel momento. Poi improvvisamente, come se fosse stato colpito da un fulmine, poggiando le mani sull’asfalto scatta verso Rugiada, che resta piegata poco distante come se gli mancasse il fiato. Una mano istintivamente va a cercare quel lembo di pelle lasciata scoperta dalla maglietta a fondo della schiena. - Come stai ? – chiede immediatamente apprensivo il ragazzo, lasciando tradire un insicurezza - Bene…o almeno …non lo so…per un attimo mi è mancato il respiro come se qualcuno mi avesse colpito sui reni. Ma adesso non sento nulla….ma ho qualcosa……o mio dio cosa ti è successo al braccio? – gli chiede Rugiada notando che Argos ha uno strano disegno sul braccio destro ma soprattutto una pietra letteralmente incastonata nella pelle - Non te lo so dire amore….ma non mi fa male - lo sguardo del ragazzo cade poi sulla parte che la ragazza tenta di raggiungere con le mani - Oddio tesoro stai bene….- con voce estremamente preoccupata – qui ti fa male ?- gli dice toccando una strana pietra di forma ovale, bianca, con il ricorrente tatuaggio, solo che questa volta è di un candore estremo. - No cos’è che ho ? – - Mah nulla semplicemente questo –dice indicandosi il braccio – solo che è bianco, ti dona amore sai- l’aria scanzonata di Argos strappa un sorriso ai due, sebbene i volti si sono fatti estremamente tesi e quanto mai stupiti - E come diavolo facciamo…. Un ombra si avvicina a loro - no non preoccupatevi per me va tutto bene….no non vi affannate tutti accanto a me a chiedermi come mai ho un nuovo tatuaggio e un piercing a forma di pietra che mi spunta dal dorso della mano …. Franz si unisce al gruppo, porta chiari i segni dello stesso trattamento che è stato riservato ai due. Poco dopo giungono due ragazzi a dire.. - Ehi ma state bene…abbiamo visto che siete caduti tutti e due e ci siamo preoccupati. Tutto ok ? Argos, che porta semplicemente una maglietta da basket senza maniche, il cui segno è ben evidente sul braccio destro, forse troppo teso per lo stranissimo evento mostra il braccio destro e posa il sinistro sul petto del ragazzo - Ti pare che con questo vada tutto bene ? – alludendo alla pietra rossa - Ma di che diavolo stai parlando I due ragazzi se ne vanno scocciati per il trattamento ricevuto. Franz e Rugiada lo guardano un attimo scettici poi, mostrando le parti lese ad altre persone si rende evidente che nessuno a parte loro riusciva a vedere quello che avevano. Decidono che non vale la pena di continuare ad arrovellarsi il cervello lì fermi su qualcosa che non sanno bene nemmeno loro cos’è e se ci possono fare qualche cosa. Sebbene gli sembra di percepire delle sensazioni strane, echi lontani di voci, ma per ora decidono, non avendo altre vie di lasciare stare. Una delle giornate più strane che loro abbiano vissuto a scuola è finita. Le lezioni sono trascorse rapide, il pensiero concentrato su quello che gli era accaduto poche ora prima. Argos, Franz e Rugiada si sarebbero incontrati il giorno successivo per decidere quello che era necessario fare. Argos mentre torna a casa nella Mini assieme a Rugiada ripensa a tutto quello che gli è successo. Uno strano sorriso gli nasce - Amo ma lo sai che sto tatuaggio non è veramente niente male Rugiada scuote la testa scettica poggiando una mano sulla tempia