Il
primo giorno
non ci furono problemi, come neanche il secondo.
Il terzo però
si ritrovò nella situazione di nove anni prima. La stampa
che quasi non li
faceva uscire di casa: la scomparsa misteriosa di una ragazza di 17
anni era la
cosa migliore che fosse capitata ai media e ai giornali. Contando poi
che
qualcuno in quella ressa urlò la prima volta che la vide:-
MA LEI NON ERA LA
RAGAZZINA DELL’INCENDIO A LIDO ADRIANO?!-
Sbatté la porta
con il cuore che le batteva a mille. Le riaffiorò negli
occhi la luce delle
fiamme che avvolgevano la casa. Scosse la testa per scacciare quel
pensiero,
riuscendoci a fatica. Riaprì la porta e ancora
più persone iniziarono ad
indicarla: decise che sarebbe uscita dal retro.
A scuola non
andava meglio. Ricominciò ad avere crisi di piato
improvvise, inoltre tutte le
volte che si addormentava aveva l’incubo della sua casa che
andava a fuoco con
i suoi genitori dentro. Di notte faceva fatica a dormire e durante il
giorno
era colta da colpi di sonno, inoltre perdeva facilmente la
concentrazione.
Miraculis era
fuori discussione, soprattutto dopo che tutte quelle persone della
stampa
avevano assediato casa loro. Ci volle un mese perché la
situazione potesse
tornate apparentemente “normale”. Luke non era da
meno. Era diventato più tranquillo,
ma forse erano solo i suoi 14 anni appena raggiunti a renderlo
così. Aveva
anche iniziato a pensare di imparare la magia per cercare la sorella
scomparsa,
ma le sue idee erano state subito distrutte da un sogno che aveva fatto
in cui
lui distruggeva per sbaglio Samanta.
Beredice invece
che non aveva paura della magia cercava ogni giorno un modo
più preciso per
capire dove avessero portato Samanta, ma era tutto inutile. Cercava
informazioni anche nei diari di Cincillaia, così in sole due
settimane era
arrivata alla nascita del figlio Joran.
“Un bambino
dai capelli verdi e li occhi arancioni, proprio come il
padre…” lo
descriveva Cincillaia. Ecco la prima cosa che aveva sorpreso la
ragazzina. La
seconda era scritta sul libro di magia, dopo altre due settimane:
“La magia
non nasce dal nulla, bisogna essere nati da uno o due maghi di
Miraculis per
poterla praticare”.
Luglio,26
Caro diario,
ora sono
vecchia, non dovrei scrivere un diario. Ma oggi ho ricevuto la lettera
di mio
figlio da dove vive. Si è sposato ed è felice, mi
allega anche la foto di sua
figlia augurandomi di conoscerla un giorno. I tempi sono duri,
soprattutto dopo
che Moren ha giurato di cercarlo ovunque. Lui almeno non sa delle nozze
di
Joran o della piccola. Per ora sembrano tutti al sicuro, ma lui non si
fermerò
davanti a niente e a nessuno per raggiungere il suo scopo. Pheoner ci
ha
provato, ha provato a fermarlo, ma anche lui aveva una certa
età…
Mi manca tanto,
ora che mi ritrovo nella casa della mia gioventù poi. Mi
ritrovo a pensare a
mia sorella, che si è piegata alla volontà del re
di non fare più magie; a mio
figlio che sta’ cercando di difendere la famiglia che ha
creato, alla povera
Miraculis che stà passando il periodo più buio
della sua storia e alla piccola
Beredice che forse non
sa ancora di
essere speciale.
Beredice rimase
interdetta. Il libretto le cadde sulle ginocchia incrociate con un
tonfo sordo
e morbido. La ragazza teneva la bocca spalancata in preda allo stupore.
Non riusciva a
pensare o a reagire. Si accascio sul letto e iniziò a
contemplare il soffitto
della camera.
“Chi
sono io?”
pensò “Da dove vengo? Chi sono i miei genitori?
Perché Cincillaia parla di me
nel suo diario?”
La sua vita non
era mai stata così confusa e incerta come in quel periodo.
Sicuramente lei non
sarebbe stata più la stessa, il mondo avrebbe assunto un
significato diverso ai
suoi occhi che ora avevano un perché su quell'arancione
particolare. Ora
avrebbe cercato rispose più a Miraculis che dove si trovava
in quel momento.
“Un
attimo!”
pensò “Forse parla di un'altra Beredice ! Certo,
è sicuramente così!”
Si alzò
a
sedere e tornò a leggere, ma il diario finiva lì.
Senza spiegazioni in più o
descrizioni di quella nipote. Fece un respiro e continuò a
studiare il
libretto. Forse c'era una foto, la foto di cui parlava Joran nella
lettera.
Niente. Probabilmente se l'era portata con se dov'era andata, sempre
che fosse
ancora viva. Dopo diversi tentativi lo buttò sul letto senza
aver risolto
nulla, e allora si rese conto di una gobba nella copertina anteriore.
Con
delicatezza guardò la rilegatura e iniziò a
staccarla. Venne via facilmente, ma
ciò che vide la sconvolse ulteriormente. La foto di una
bambina sui 5 anni era
stata incollata alla copertina sottostante: aveva i capelli rossi e gli
occhi
arancioni. Portava un vestito turchese a fiori
leggero, segno che la foto era stata scattata in estate. Sorrideva
ignara di quello che sarebbe successo da li a sette mesi, immaginando
probabilmente il primo giorno di scuola. Le venne da piangere.
Rimase tutto il
tempo lì, a pensare cos’era successo. La luce
delle fiamme le riempiva gli
occhi, ancora, inesorabile. E più lei cercava di scacciare
quel ricordo più si
facevano vivide quelle immagini di
dolore e terrore uniti in una morsa letale per la sua mente.
- No…
NOOO!- si
mise a gridare tra le lacrime. Si lasciò cadere sul letto e
affondò la faccia
nel cuscino.
Rimase li per
diverse ore a piangere e si addormentò tra le lacrime.
Si svegliò a mezzanotte
passata in preda agli incubi, come sempre. La zia le aveva messo una
coperta
addosso per evitare che prendesse freddo in quella notte di Novembre.
Sbadigliò
senza sonno e si alzò. Senza pensare si mise la giacca a
vento e scese le scale
il più silenziosamente possibile. Raggiunse la porta sul
retro e uscì nel freddo
autunnale per raggiungere il garage. Lo aprì,
entrò e lo richiuse. Si diresse
alla doccia senz’acqua, vi entrò e disse la
formula. Un attimo e si trovava in
una Miraculis che non aveva mai visto: vuota e silenziosa. Per le
strade non
c’era nessuno e le case era serrate senza luci
all’interno. Lentamente uscì dal
parco abbandonato e d’introdusse nelle vie la mattina piene.
Era da molto che
non ci andava e tutto quel silenzio la metteva ancora più in
agitazione. Si
ritrovò a ripassare mentalmente gli incantesimi di difesa
che aveva letto nel
libro di magia. Fece un respiro profondo e si diresse verso una casa
che le
aveva indicato Mitrion un mese e mezzo prima. Stava per bussare quando
qualcuno
la prese da dietro.