Weelia
si lasciò alle spalle l'entrata principale della caverna di
Aziletia, della propria patria, per addentrarsi nelle paludi della
loro terra, dove risiedevano Stantler nomadi e Smeargle sedentari,
anch'essi tutti esiliati, per motivi perduti da tempo, probabilmente
i loro stessi motivi. Con passo svelto saltava di roccia in roccia,
per evitare fanghi mortali e sabbie mobili ben nascoste. La palude
delle Iliali era una delle zone più pericolose e oscure di
tutta la
regione Dehio. Lo era, naturalmente, per i non esiliati. In
realtà
l'unico problema era il terreno pieno di insidie, e evitare di
camminarci era abbastanza facile grazie alle roccie messe
appositamente per creare una strada percorribile.
Per i
pokémon, invece, era sufficiente evitare di guardare le
corna degli
Stantler, dotate di poteri quasi ipnotici che i pokémon
renna non
riescono a controllare. Per quanto riguardava i Smeargle, nessuno era
ancora riuscito a scoprire dove vivevano. Se non fosse che, ogni
tanto, se ne riusciva a scorgere qualcuno aggirarsi senza problemi
nelle terre di Aziletia per cogliere qualche scorta di cibo, si
poteva benissimo pensare che non erano per nulla degli esiliati.
Eppure erano lì, che si aggiravano, ignorati da tutto e
tutti.
Il
piccolo Mawile, che alla fine era piccolo solo per la statura e non
per l'età, si sentiva osservato, mentre saltellava nel
stradello di
pietre. E ogni volta che si guardava intorno, poteva solo notare code
a pennello, con macchie di colore diverse, sfuggire al suo sguardo,
rintanandosi dietro qualche tronco marcio. Ma alcuni di loro erano
abbastanza goffi, forse tutti lo erano, e in qualche occasione,
riusciva a vedere l'intero pokémon, caduto per terra, che
cercava
disperatamente di alzarsi, preoccupandosi più che altro per
la
propria coda che per il resto. Non riusciva a credere che, creature
come quelle, che sembravano così timorose degli sconosciuti,
che
sembravano così innocenti, deboli e pacifici, fossero state
cacciate
via anni or sono. Poteva capire le specie come lui, che avevano dei
corni sviluppatisi in bocche pericolose, i Muk, che senza volerlo
potevano soffocare anche gli amici. Poteva capire gli Stantler con le
loro corna ipnotiche, i Sableye con gli occhi succhia-anima. I
Cloyster, con la loro astuzia e antica malvagità, come i
Bronzor e i
Gigalith. E soprattutto i mostri, i MissingNo. Ma proprio non capiva
come mai gli Smeargle, piccoli quasi come lui, goffi, graziosi e
simpatici a prima vista, potessero essere una minaccia per gli altri.
Weelia sbuffò, pensando che la gente al di fuori di Aziletia
era
veramente crudele, ma non poteva farci nulla. Loro erano solamente
8/9 specie di pokémon contro più di una trentina
di specie diverse
che non li volevano tra i piedi. Non potevano certamente riuscire,
né
con la forza, né con la ragione, a farsi riaccettare dagli
altri.
Passavano le ore, e oramai si era fatto buio. Il Mawile era uscito dalla zona delle sabbie mobili da un po' di tempo, e stava finalmente camminando in un terreno più sicuro. Era sempre fangoso e sozzo, ma almeno non c'era rischio di morire invischiati o affogati. Alzò la testa, per vedere dove si trovava il nord, ma potè solo notare un cielo oscurato da nuvole nere e minacciose. Non era proprio il momento più adatto per una bufera di neve. Mentre continuava a camminare, cercava con sguardi veloci un posto più o meno coperto per rifugiarsi, e si accorse che i Smeargle che lo stavano, forse, seguendo, erano notevolmente diminuiti. Sembravano incuriositi dalla sua presenza, e qualcuno aveva anche osato uscire del tutto dalla fitta boscaglia marcia per vederlo da più vicino. Ma farli allontanare era la cosa più semplice del mondo: Bastava voltarsi, e questi schizzavano via come dei Ponyta impauriti. Weelia, ogni volta, rideva sotto i baffi, ma provava anche compassione per quelle creature.
In poco tempo, si alzò un vento gelido, che fece rincasare tutti gli inseguitori, lasciandolo così da solo. Era tentato di aprire il fagotto di calda lana per poi coprirsi, ma avrebbe dovuto anche abbandonare tutte le razioni di cibo. Incominciò a nevicare, e fiocchi su fiocchi scendevano fino al terreno fangoso, sciogliendosi senza nessuna possibilità di attaccamento, almeno non ancora. E mentre la neve cadeva, anche la temperatura scendeva.
Fortunatamente, il piccolo pokémon scorse un tronco cavo, addirittura secco (e non marcio come la maggior parte degli altri), coperto da del fogliame. Corse a più non posso, con le gambe infreddolite, e raggiunto il rifugio, si buttò dentro. Aprì il fagotto e posò delicatamente le cibarie su un "angolo" della abitazione provvisoria, poi si avvolse nel caldo mantello. Si sistemò in modo comodo, poi consumò velocemente un po' di carne esiccata, un pasto leggero insomma. Dopo essersi saziato con quel poco cibo, chiuse gli occhi. Grazie all'indumento, il freddo che lo aveva assalito all'improvviso era sparito, e ora poteva dormire serenamente, in attesa che la tempesta cessasse.
Lo
svegliò un suono di voci improvvise, voci felici,
probabilmente di
baby pokémon. Aperti gli occhi, si ritrovò
davanti un blocco di
neve. Si guardò intorno, quel poco spazio che c'era, e con
sollievo
del Mawile, tutto era in ordine. Solamente l'entrata era stata
bloccata. Si svestì del mantello e lo riutilizzò
per creare il
fagotto. Prima di prepararsi, cercò una traccia di muschio.
Individuato un ciuffetto, poté capire dove sarebbe dovuto
andare.
Con un attacco ferrartigli si liberò dalla prigionia di
neve, e in
men che non si dica si ritrovò all'aperto. Non si aspettava
certo
chissà quale splendore, dato che la palude non era ancora
giunta
veramente al termine, ma alcuni raggi del sole penetravano, deboli,
tra il fitto fogliame. Non era freddo come la sera precedente, e
proseguire nel viaggio non sarebbe stata poi una gran fatica.
Iniziò
di nuovo il cammino, e da lontano potè vedere i soliti
Smeargle
giocare a palle di neve. Avrebbe voluto anche lui rimanere
lì ancora
un po', magari per creare un Regice di neve, ma non aveva tempo. Non
sapeva per cosa, ma doveva sbrigarsi.
Cercando di non affondare troppo i piedi col peso nella neve, Weelia
proseguiva il viaggio.
Di li a poco raggiunse una zona con poca
neve e un terriccio più rassicurante, senza vegetazione
tetra o
morta, ma circondata comunque da alberi di un colore abbastanza
grigiastro. Era probabilmente arrivato ai confini, i Confini Degli
alberi di roccia. Il nome derivava proprio da quegli alberi che, pur
essendo normali piante, erano resistenti e dure, e neanche con un
incendio si potevano distruggere facilmente. Finalmente poté
tastare
con zampa la fama di quegli alberi, e si stupì molto nel
vedere che,
effettivamente, la descrizione che gli veniva raccontata diceva il
vero.
Dopo un paio d'ore di cammino, poté intravedere, nel
percorso creato
dagli alberi, una specie di uscita, dove la luce del sole era
più
forte e già da lontano poteva sentire il calore dei suoi
raggi,
fin'ora solamente sognati, penetrargli nel corpo.
Non vedeva l'ora di scoprire di che colore erano i fiori, se l'erba
era veramente diversa dal muschio. Non vedeva l'ora di sentire i
nuovi profumi delle terre mai visitate, i nuovi suoni che lo
aspettavano
Ancora pochi minuti di cammino, e sarebbe uscita dalla propria
patria.
Ancora pochi minuti.
Finalmente, era giunto
all'estremo Sud della regione di Aziletia.
Finalmente, il vero viaggio sarebbe iniziato.
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Note dell'autore che ora sarà autrice - Long Version
Come avevo accennato prima, questo capitolo l'ho scritto subito dopo il primo. E l'o postato tre giorni prima del previsto. Perché? Perché sì.
Eh già, anche le note erano state prefabbricate! Che genio del male che sono CB
Ah, avete notato? ora sono autrice! Non ho cambiato sesso, semplicemente mi sono corretta.
Coooomunque che dire di questo capitolo....
Avevo freddo, quando l'ho scritto. Molto freddo, più di quanto ne avevo nel primo. Infatti era calata la notte, ma tralasciamo...
Il nostro Weelia è finalmente arrivato ai confini della propria regione!
Avrei dovuto farlo camminare per altri due giorni, ma sono stata buona con lui, e gli ho accorciato il tempo.
Era in piene forze quando ha iniziato il viaggio... l'ho graziato v.v
Adoro gli Smeargle! proprio il giorno in cui ho scritto 'sta robacc- ahem, la storia, ne avevo disegnato uno sui tavolini dell'aula magna... Sono uno dei miei pokémon preferiti! Ah, non s'era capito?
Non vi siete incuriositi neanche un po'?
Non avete pensato: "Come mai sono stati esiliati?!" o "Cosa deve fare quello stupido Mawile?!" ...No? NO?! D=
Al prossimo capitolo, se ci sarà, e buon fine settimana =)
Un ringraziamento (prefabbricato) a: Akane! Che ha recensito il primo capitolo! Evviva!!