Sentire la tua stessa voce suadente che ti scivola dalla bocca, ti fa sorridere.
Sempre che il ghigno distorto che, fulmineo e quasi invisibile, attraversa il tuo bel volto possa essere chiamato sorriso.
Ognuno degli sciocchi ragazzini davanti a te pende dalle tue labbra e lo senti, lo assapori.
 Potere.
 
Non tolleri distrazioni. Spostare l’attenzione da te non è una scelta contemplata. Non che si possa davvero parlare di scelte.
Devono guardare soltanto te.
 
Nessuno si accorge del leggere rumore di vetro infranto in fondo all’aula.
Quasi nessuno.
 
E l’impercettibile Imperio che va a colpire quel giovane, biondo studente nell'atto di voltarsi è la prova evidente che non accetti compromessi.

[110 parole]


Inutili note dell'autrice:
Questa non avrebbe dovuto essere una raccolta. Quando Possesso è stata scritta non immaginavo che avrei scritto una qualche specie di continuo.
Però che posso farci? Adoro scrivere del mio piccolo e dolce Tom.
(dolce? ndAttila)(Zitto tu che sei morto ndme)(ç.ç ndAttila)
Che altro posso dire?
Fatemi sapere che ne pensate.^^