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Autore: SmilingSun_1    28/10/2011    0 recensioni
"Ti devo confessare una cosa" mi dice prendendomi le mani "E' da un pò di tempo che credo di essermi innamorato della mia migliore amica" Oh, ma che carino! Si è innamorato della sua migliore amica. Aspetta, sono io la sua migliore amica. Che cosa?!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio gente!! Dopo un mese di duro lavoro, e dopo aver cancellato e riscritto interi capitoli, ecco a voi il secondo capitolo!! *fuochi d'artificio* So che starete pensando -ma l'ha già scritto il secondo capitolo- e invece no! Quello di prima su Niall non mi entusiasmava molto, così l'ho cancellato, ho modificato un pò di cose sulla ff, e durante una noiosissima lezione di religione, è uscito questo!!
Già che ci sono vorrei ringraziare tutte coloro che hanno letto il primo capitolo (238!) e chi segue questa ff, non mi era mai successo!!
Ora vi lascio alla lettura, mentre io vado a studiare i Promessi Sposi (ma Manzoni non poteva scrivere una ff!?) Bye!!
p.s. stavolta vorrei almeno ricevere 5 recensioni...per favore!!



La neve autunnale cadeva sempre più fitta, mentre la donna seduta dalla parte del guidatore, talvolta si passava nervosa la mano fra i capelli rossi ramato, talvolta batteva le dita sul volante intonando un ritmo a lei sconosciuto, e sbuffava, si accasciava sul sedile e chiudeva gli occhi, ripetendo mentalmente la lista della spesa, poi un colpo di clacson, la macchina si muove di qualche decina di metri, e poi tutto da capo.
Andava avanti così da circa un'ora, da quando, puntualissima, alle cinque si era tolta il camice e aveva firmato il foglio d'uscita, diretta verso la villettina con il portone blu, in stile Nothing Hill, il suo film preferito, nei pressi di Victoria Park, comprata insieme a suo marito dopo aver scoperto di essere rimasta incinta.
Altro clacson, altri venti metri, altri dieci minuti e sarebbe scoppiata in una crisi isterica, così con un gesto veloce accese la radio.
Già dalle prime note la riconobbe, la loro canzone. Lui gliel'aveva dedicata quando gli aveva confessato di essere in dolce attesa a soli diciassette anni, e che lui, volesse o no, era il padre della cosa più bella che le sia mai capitata al mondo...

 

       15 Dicembre 2009


Sono incinta. Due parole che ti cambiano la vita per sempre, come me l'hanno cambiata a me. Se fino a qualche settimana fa stentavo a crederci, ora non vedo l'ora che il mio ventre si accentui. Alcuni pensano che questa gravidanza non debba andare avanti, ma si sbagliano, perchè finalmente ho qualcosa di mio, personale, da condividere con nessuno, nemmeno con lui, che è tornato ad essere lo stronzo che era prima. E' da quando gliel'ho detto, due giorni fa, che non mi rivolge la parola, come se non ci fossimo mai conosciuti, come se quella notte non fosse successo niente, ma certo, adesso una ragazza si mette incinta da sola... che stronzo!
Ho ancora in mente la sua espressione, così delusa, arrabbiata, come se fosse colpa mia, come se andare via sbattendo la porta e non rivolgermi più la parola lo portassero indietro, a quella festa, quando lo abbiamo fatto.
Sdraiata sul mio letto guardo il soffitto, mentre con un dito disegno ghirigori sulla mia pancia scoperta. Sto pensando ad un possibile nome, anche se so che è presto. Se è femmina si chiamerà Caroline, se è maschio...
"Abby! Abby!" qualcuno urla dalla finestra. D'istinto guardo l'orario 21.39, chi potrebbe mai essere?
"Abby! Apri questa cazzo di finestra" lo sento esclamare mentre continua a tirare sassolini. Buongiorno Mr. Finezza.
Mi affaccio alla finestra per vederlo meglio. I suoi ricci svolazzano al vento e gli occhi verdi, venati di azzurro, sono fissi su di me.
 "Cosa vuoi?" gli urlo.
"Posso entrare?" mi chiede di rimando. Dopo aver giocato questo brutto scherzo a mio padre, è stato bandito da casa mia, come se ci fosse mai venuto!
"Se sei venuto fin qui perchè vuoi un'allegra scopata allora mi dispiace per te, ma come vedi sono impossibilitata. Però mi hanno detto che quella sgualdrina della tua ex è libera, prova ad andare da lei" rispondo acidamente, per poi richiudere la finestra.
Sbuffando mi rilancio poco delicata sul letto, per ritornare con lo sguardo al soffitto.
"Abby! Abby!" e ancora dei sassolini che sbattono contro la finestra. Giuro che se me la rompe gliela faccio ripagare. Mi alzo svogliata dal letto e mi riaffaccio ancora più infuriata.
"Che cosa vuoi dalla mia vita?" urlo ancora più spazientita.
"Ti devo dire una cosa" mi dice. Lo vedo abbassare la testa imbarazzato. Lui imbarazzato? Questa data è da ricordare!
"E allora dimmela!"
"So che sono uno stronzo bastardo senza cuore, un donnaiolo senza scrupoli, che usa le ragazze come oggetti, uno stupido bambinetto intrappolato nel corpo di un ragazzo di diciassette anni, so tutto questo, ma so anche che non voglio lasciare un bambino/bambina senza padre, come il mio ha fatto con me, e so anche che tu non mi sopporti, e quella notte è stato uno sbaglio, ma non voglio lasciarti sbagliare da sola. So che non ci amiamo alla follia come Liam e Allie, ma almeno possiamo provarci, e ti prometto che qualunque decisione prenderai io ci sarò, perchè ciò che tu hai dentro è nostro, e nessuno può togliercelo...nessuno! E so anche che ti sembrerò più idiota di quanto non lo sia già, ma quando sento questa canzone penso a te, e vorrei che fosse la nostra colonna sonora" mi dice tutto dun fiato. Non posso credere alle mie orecchie, quella che ho appena sentito è una dichiarazione? Vedo avvicinarsi Niall con la chitarra e iniziare a suonare, mentre un sorriso mi si apre sul viso.

When I was younger
I saw my daddy cry
And cursed at the wind
He broke his own heart
And I watched
As he tried to reassemble it.

And my momma swore that
She would never let herself forget
And that was the day that I promised
I’d never sing of love
If it does not exist.

But darlin,
You, are, the only exception
You, are, the only exception.
(Only Exception - Paramore)

 Oddio, che tenero! Ha ragione, non saremo mai dei perfetti innamorati come i suoi amici Liam ed Allie, ma non voglio neanche che mio figlio rimanga senza padre.
Velocemente prendo il maglione e mi dirigo verso la porta di casa.
"Dove stai andando?" mi chiede la compagna di mio padre, mi stupisco che non mi abbia ancora spedita in un convento. Lei e sua figlia si sono trasferite qua quando la mamma è morta, circa sei anni fà, e i nostri rapporti non sono dei migliori.
"Affari miei" rispondo acida, chiudendomi la porta alle spalle e cercandolo con lo sguardo.
Eccolo lì, appoggiato ad un albero con le braccia incrociate al petto, che scruta nel buoi. Quando i suoi occhi incontrano i miei un senso di vuoto mi attraversa lo stomaco, e gli corro incontro.
"Piano mammina" mi dice scherzoso, mentre io mi butto letteralmente fra le sue braccia.
Lui, spiazzato dal mio gesto fa per parlare, ma lo zittisco "Sta zitto cretino. Abbracciami e promettimi che non mi lascerai mai sola" dico con il viso nel suo petto.
"Te lo prometto" mi risponde sorridendo "Te lo prometto"

 

Matt esultava per aver battuto il padre a Mario Kart, quando Abby entrò in casa. La scena che le si presentò avanti la lasciò senza parole. Il marito, rigorosamente in boxer, che giocava alla Wii insieme al figlio sedicenne, circondati da pacchetti di patatite ed altre schifezze.
"Che cosa state facendo?" chiese più che sconcertata. Sentendo la sua voce, il marito si alzò di colpo dal divano facendo cadere il pacchetto di Haribo sul pavimento.
"Ehm, Ma'... ti possiamo spiegare" rispose imbarazzato il figlio mettendo a posto qua e là, mentre il padre cercava in tutti i modi di raccogliere le sue adorate caramelle cadute "Le mie Haribo!"
Davanti a quella scena la donna scoppiò a ridere. "Facciamo così, ora io vado su a cambiarmi, quando torno voglio tutto com'era quando sono uscita di casa, e poi ceniamo" disse avviandosi su per le scale. Entrata in camera, poggiò il cappotto sul letto, si tolse le scarpe e si legò i capelli in una treccia. Avvicinandosi al comò per prendere una maglia notò una foto scattata durante un ballo scatenato al loro matrimonio, avevano una faccia buffissima. Lui aveva tutti i capelli davanti agli occhi, mentre cercava di fare la mossa del robot, mentre lei, ancora più impacciata di lui, sia per il vestito che per il pancione, cercava di muovere qualche passo senza rompere qualcosa. Un sorriso leggero le comparve sul viso ricordandosi la scena, che andò anche nel filmino, tutta colpa di Zayn, il suo migliore amico. Poi spostò lo sguardo su un'altra foto, in questa i soggetti erano gli stessi, ma questa volta era un momento loro rubato. Sedevano su di una panchina a Victoria Park, durante un pomeriggio uggioso. Lui, con le mani nel suo cappotto, fissava il sorriso di lei, mentre cercava di tenere fermi quelli che una volta erano i suoi capelli biondi.
"Che fai?" una voce dietro di lei la fece sobbalzare
"Stavo guardando le foto" rispose facendo spallucce, riprendendo a cercare una maglietta, ma lo sguardo rimase spento. "Harry" chiamò il marito che stava per uscire dalla camera "Ti immagini mai come sarebbe stata la tua vita se quella notte fosse andato tutto diversamente?" chiese Abby sfiorando il profilo del figlio in un'immagine del suo primo giorno di scuola. Harry si avvicinò a passo svelto verso la moglie, constringendola a guardarlo negli occhi "Se ti dicessi di no ti mentirei, ma poi guardo te e Matt, e penso che se tutto questo è accaduto significa che eravamo destinati a stare insieme"
La donna scoppiò a piangere e si rifugiò nel petto del marito "Grazie" disse con voce rauca.
"Ti amo" rispose lui in un sussurro. Non erano veramente innamorati, non lo erano mai stati, ma con gli anni si erano accorti di non riuscire a sopravvivere senza l'altro.
Proprio come l'ombra non esiste senza la luce, Harry non vive senza Abby.
 

   
 
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