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Autore: songbird_landslide    28/10/2011    1 recensioni
Risulta ironico come, in un momento della tua vita, tutto possa cambiare, come tutto ciò che hai pianificato possa crollare, come un semplice incontro possa cambiare le cose... e Brittany non era preparata a tanti cambiamenti. [Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Può sembrarlo ma non è l’ultimo capitolo! Quello arriverà domani!
 
CAPITOLO 17
 
Hannah entrò nella stanza di Santana seguita da Brittana. Quando si era svegliata da sola aveva deciso di cercare la sua nuova madre. La vide davanti all’armadio che lo svuotava di tutto quello che conteneva, contemplò mentre lanciava alcune cose sopra il letto quasi persa dentro l’armadio. Improvvisamente incontrò un pigiama rosa con tanti orsi marroni disegnati. Hannah sapeva che era uno dei pigiami di Brittany. Ancora, se chiudeva gli occhi, poteva vedere la figura alta di Brittany con Santana, entrambe sorridenti come sempre quando stavano insieme. Adesso Santana sorrideva pochissimo, anche se ogni volta ce stava con la bambina cercava di sembrare felice, ma Hannah sapeva benissimo che era solo un modo per non farla preoccupare.
-Mamma?
Santana ci mise un attimo a capire che stavano chiamando lei, poi voltò appena la testa per guardare la bambina. Ormai era stata affidata a lei da poco più di ventiquattro ore ma ancora quel nome, rivolto verso di lei, le sembra strano. Il giorno prima appena tornate a casa erano andate a parlare con la signora Roberts che aspettava anche lei una risposta. Appena Santana la informò, semplicemente fece le valige e partì.
-Cosa succede piccola?
-Cosa fai?
-Svuoto l’armadio. Sono cose vecchie che bisogna buttare. – commentò sorridendo senza spiegarle che, in realtà erano tutti vestiti di Brittany.
Prese tutto per infilarlo in una cassa di cartone che portò vicino all’ingresso. Poi si diresse verso la stanza che adesso era diventata della bambina e si pensò che le pareti erano troppo scure.
-Hannah, qual è il tuo colore preferito?
-L’azzurro!
Santana cominciò a togliere tutti i quadri che stavano nelle pareti della camera, voleva rendere quella stanza un posto solo per la bambina.
-Ti piace dipingere?
-Non ho mai dipinto!
-Sarà divertente. – disse mentre si dirigeva verso il ripostiglio per prendere i pennelli.
Poi scese velocemente le scale per andare nel negozio più vicino dove poter comprare il colore azzurro per imbiancare la stanza. Quando tornò la bambina la guardava perplessa.
-Vuoi dipingere la parete della mia stanza?
-Si! Mettiti qualcosa di vecchio, così se si sporca lo buttiamo direttamente.
La bambina si cambiò emozionata seguita da Santana che si mise una vecchia tuta. Mossero i mobili e li coprirono, poi aprirono la finestra per far entrare luce e iniziarono a lavorare. Santana insegnò alla bambina come prendere il pennello e Hannah immediatamente copiò i suoi movimenti. Non si accorsero nemmeno del tempo che passava. Hannah si stava divertendo molto, le piaceva fare qualunque cosa insieme a Santana, quest’ultima invece sembrava essersi totalmente dimenticata dei problemi e sorrideva felice. Tenersi occupata stava diventando il modo migliore per non pensare a quella notte di pioggia e a quelle parole che l’avevano ferita, dimostrandole che tutto era stato una semplice bugia.
Quando finalmente il lavoro fu finito e decisero fare una pausa davanti a una bibita fresca, suonò il campanello. Santana aprì la porta e sorrise sorpresa abbracciando l’amica che ricambiò l’abbraccio.
-Cosa fai qui Quinn?
-Ieri ti ho chiamata per dirti che sarei passata! L’hai dimenticato?
Santana si portò una mano al viso, si era totalmente dimenticata, Quinn intanto la guardava e sorrideva.
-Ma non stare li, passa. Ti faccio un caffè!
-E questa bambina così bella chi è?
Santana abbracciò la bambina e le diede un bacio sulla guancia mentre rispondeva.
-Ti presento Hannah, mia figlia!
Quinn spalancò gli occhi mentre guardava quella bambina che le sorrideva mentre prendeva il papero in braccio.
-Oddio! Ciao Hannah, io sono Quinn, un’amica di tua madre.
-Allora mi spieghi cosa fai qui? Pensavo fossi il testimone di nozze!
-Si ma potranno farcela senza di me. Ieri ho accompagnato Brittany a casa di Artie poi le ho chiesto scusa e le ho detto che io tornavo a New York.
-E ti ha lasciato andare?
-Innanzitutto le ho un po’ mentito.
Quinn si fermò guardando la bambina senza voler continuare la storia. Santana capì al volo e inoltre non voleva che sentisse ancora parlare di Brittany, dovevano superarlo entrambe.
-Hannah, perché non porti Brittana a fare un bagno?
La bambina cercò di protestare ma, visto lo sguardo severo di Santana, rinunciò immediatamente.
-Cosa le hai detto? – chiese curiosa una volta che la bambina uscì dalla stanza.
-Ho usato Rachel come scusa. Le ho detto che dovevo assolutamente parlare con lei il prima possibile. Ha funzionato e mi ha detto di andare.
-Non dovevi farlo! Berry non mi è mai piaciuta ma non si merita di essere utilizzata così!
-A parte che ho detto che ho mentito solo un poco! Pensi che sarebbe una pazzia invitarla a cena? Come un appuntamento voglio dire.
-Non ci credo! Ma allora hai lasciato davvero il matrimonio per invitarla a uscire!
Il sorriso di Quinn sparì dal suo viso mentre incrociava lo sguardo dell’altra.
-Non ho lasciato il matrimonio per Rachel. Se fosse stato solo per quello avrei potuto benissimo aspettare un paio di giorni. Ho detto che mi serviva una scusa.
Prese il cellulare dalla borsa e iniziò a cercare qualcosa mentre faceva cenno di aspettare un attimo. Finalmente trovò quello che cercava e le porse il cellulare. Gli occhi di Santana si riempirono di dolore al vedere quella foto. Era stata scattata l’estate prima dell’ultimo anno. Erano andata in vacanza per alcuni giorni nella casa estiva di Quinn, quest’ultima aveva sempre saputo che tra le sue amiche c’era qualcosa in più che semplice amicizia ma preferiva non parlarne chiaramente. Una mattina si svegliò prima del solito e si alzò dal letto, decise di controllare se anche Santana fosse sveglia e aprì delicatamente la porta della sua stanza. Non si sorprese nel trovare Brittany nello stesso letto, evidentemente durante la notte aveva deciso di cambiare stanza. Quando le vide abbracciate e con l’espressione più rilassata e felice che avesse mai visto sul volto delle sue amiche decise di immortalare quel momento. Quando si svegliarono mostrò la foto e, per la prima volta in vita sua, vide Santana arrossire.
-E questo cosa significa?- le chiese Santana cercando di non guardarla.
-Questa foto la porto con me da allora. Vedi questo sorriso? – le chiese mentre indicava il volto di Brittany sullo schermo. – Sai quante volte l’ho visto da quando sta con Artie? Nessuna! Nemmeno una volta l’ho vista sorridere così da quando te ne sei andata. Non puoi permettere che si sposi con lui San! Si rovinerà la vita!
-Non dire così…
-Non sarà mai felice con lui! Santana, per favore, parla con lei! C’è tempo per impedire questo matrimonio!
-Stai passando troppo tempo con Rachel e la cosa influisce negativamente sulla tua mente! Senti, non siamo in un film. Non posso correre all’aeroporto per salire sul primo aereo per poi entrare in chiesa correndo quando il sacerdote dice “che parli adesso o taccia per sempre”!
-Perché no? Mi prendo cura io di Hannah! Andiamo, siete Brittany e Santana; Santana e Brittany! Non potete vivere separate! Siete… siete anime gemelle! Lo sa tutto il mondo! Davvero vuoi permettere che l’amore della tua vita si…?
-Non mi ha scelta Quinn! Poteva farlo ma alla fine è tornata con Artie! Sono sempre stata la sua seconda scelta. Anche al liceo l’ha fatto. Non posso negarti che Brittany sia “l’amore della mia vita” ma non si può dire lo stesso per lei. Se avesse provato almeno la metà di quello che io sento per lei avrebbe rotto il fidanzamento, invece ha giocato con me. – prese fiato cercando di non piangere.- Ho sempre voluto che Brittany fosse felice, più di qualunque cosa, anche a costo di sacrificare i miei sentimenti e la mia stessa felicità. Se lei è felice allora lo sarò anch’io. Né tu né tantomeno io possiamo giudicare la sua decisione, perché è lei che deve scegliere con chi è felice, non noi.
Ci fu un prolungato silenzio, Quinn cercava di assimilare quelle parole, infine alzò la testa e le chiese.
-Davvero credi che sarà felice?
-Lo sapremo con il tempo. Adesso dimmi: dove vuoi portare Rachel?
-C’è un cinema che proietta film vecchi. Oggi ne danno una di Barbra Streisand.
-Mi sembra una buona idea.
-Adesso è meglio che vada. Hannah sarà disperata chiusa dentro quel bagno! Non voglio che mi odi!
Santana l’accompagnò alla porta e la salutò con un abbraccio. Si promisero di chiamarsi tutti i giorni. Quando uscì Santana si diresse nel bagno dove Hannah asciugava il papero con l’asciugacapelli.
-Non c’è bisogno che l’asciughi! – disse alla bambina.
-Guarda mamma! Sta cambiando le piume!
Santana prese il papero osservando le piume bianche che si intravedevano sotto lo strato giallo tipico dei cuccioli. Presto Brittana sarebbe stata un adulto, sorrise e diede un bacio al papero sulla testa. In quel momento, li nel bagno con sua figlia e la sua papera decise che non poteva permettersi di essere triste, doveva essere forte. Aveva pianto abbastanza negli ultimi sette anni. Brittany aveva deciso di andare avanti con la sua vita, non sapeva se sarebbe stata felice. Però magari Artie era sempre stata la persona con la quale doveva stare. Probabilmente Brittany non l’aveva mai amata come l’amava lei. Decise che era inutile guardare ancora al passato. Le avevano sempre detto che il tempo curava tutto e lei, per sette anni, aveva pensato che il tempo era solo un cretino che non si preoccupava di curare lei. Invece adesso sapeva perfettamente che non era il tempo che non voleva curarla, era lei che non voleva essere curata. Ma adesso doveva andare avanti, aveva una figlia, non aveva bisogno d’altro per accorgersi di quanto fosse bella la vita.
Adesso era tutto finito. Adesso avrebbe lasciato che il tempo facesse il suo lavoro.   QQQhjihsd
  
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