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Autore: LaRose    28/10/2011    2 recensioni
Fancamente, non so cosa dire. Mentre scrivo questa 'introduzione' non so ancora cosa devo introdurre. E' solo che ho voglia di scrivere qualcosa di romantico (cosa che mi capita davvero di rado) e divertente: una storia (forse) d'amore che parli del ragazzo più stupefacente del mondo e di una ragazza, una come tante, che ha la fortuna di conoscere un Weasley.
Dedicata con tutto il mio zucchero al mio Weasley preferito
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Vai al diavolo, Ronald Weasley!
 


A quell'idiota, 
che è la risposta alle mie domande  
e le domande alle mie risposte.

 


 

E così, alla fine, sarebbe andato al ballo con quella.

Non  che io avessi qualcosa contro Padma Patil, figuriamoci.
Isomma, non capivo proprio come una così evidentemente vuota e vacua e superficiale e ignorante potesse essere finita a Corvonero.
Ma per il resto, era di certo un'ottima ragazza.
A parte, certo, il fatto che avesse quella gran puzza sotto il naso proprio perché, non si sa come, era finita tra i Corvonero.
In realtà non la conoscevo affatto, eppure già a vederla si capiva immediatamente che doveva essere una grandissima snob.
E in fin dei conti non era poi così carina; Calì era molto più bella di lei ... si, sapevo che erano gemelle, ma Calì era più bella, era evidente.
Non che io dessi la benchè minima importanza al suo aspetto esteriore ... e neppure Ron, a quanto pareva.

Sembrava che avrebbe fatto di tutto, avrebbe invitato chiunque, pur di non andare a quello stupido ballo con me.

Dio, davvero gli facevo così ribrezzo?

Riccacciai indietro le lacrime mentre Lavanda mi passava sulle ciglie il pennello del mascara - io non ne sarei stat in grado - e repressi a stento un ghigno.
Bé, dopo quella sera non sarebbe stato più lo stesso, per le mutande di merlino ...
... o non avrei più avuto il coraggio di guardare Ron negli occhi.


La musica mi avrebbe perforato i timpani alla fine, lo sapevo ... ma stranamente non me ne fregava un bel niente.
Chi l'avrebbe detto che io, la dolce, docile Granger, un giorno sarei riuscita a scatenarmi tanto?
E che mi sarebbe piaciuto farlo?
Sorrisi raggiante e guardai Victor, che mi sorrise a sua volta.
Aveva proprio ragione Jane Austen quando diceva che non c'è niente che stimoli di più l'amore della danza ("persino se il cavaliere e appena passabile"). E, diciamocelo, Victor non era "appena passabile".
In quel momento mi prese la mano e avvicinò la sua bocca al mio orecchio urlando qualcosa di cui non colsi una sillaba a causa della musica altissima.
"Anche io ho sete!" urlai in risposta, pensando che mi avesse domandato quello. "Vai a prendere qualcosa da bere?Io ti aspetto lì, con Harry e Ron!" ululai sopra la musica, indicando i miei migliori amici appollaiati su una panca nelle vicinanze. Lui mi fissò confuso per un attimo, poi fece cenno di si e sparì tra la folla in direzione del banco delle bevande.

"Fa caldo, vero?" chiesi un attimo dopo, gettandomi esausta sulla panca tra Harry e Ron. "Victor è andato a prendere da bere."
"Victor?" fece Ron, con una veemenza di cui non seppi capacitarmi "Non ti ha ancora chiesto di chiamarlo Vicky?"
Lo guardai sbalordita. Che diamine aveva quel ragazzo che non andava? Cosa avevo fatto sta volta per meritare quello sguardo arcigno?
"Che cos'hai?" chiesi, cercando di mantenere la calma.
"Se non lo sai tu" rispose quel viscido lurido verme, sprezzante " non ho intenzione di spiegartelo".
Lo fissai incredula, poi spostai lo sguardo interrogativo su Harry, che sembrava inspiegabilmente imbarazzato.
"Ron, che cosa...?"
"E' di Durmastrang!" esplose quell'idiota "Gareggia contro Harry! Contro Hogwarts! Tu ... tu stai ..."

"Io sto ... cosa, piccolo bastardo smidollato?Mi sto facendo una vita? Sto andando avanti senza di te? Sto cercando di rimettere in piedi il mio cuore a pezzi per colpa tua? Sei forse geloso, brutta carogna? Sei invidioso di Victor perchè è capace di rimorchiare mentre tu ti sei lasciato sfuggire persino la Patil? Bè, ME NE INFISCHIO!"

Questo è quello che avrei voluto dirgli.
Invece rimasi in silenzio, a sentirmi rimproverare per l'unico atto che non teneva conto di lui che avevo fatto da quando avevo undici anni.

"Fraternizzando col nemico, ecco cosa stai facendo!" continuò la causa di tutti i miei mali.
Rimasi a bocca aperta, contando fino a dieci per trovare la forza di non prenderlo a pugni.
"Non fare lo stupido!" ribbattei in fine - stai calma Hermi, stai calma! "Il nemico! Ma insomma ... chi era quello scalmanato quando li ha visti arrivare? Chi era quello che voleva il suo autografo? Chi  tiene un suo modellino su nel dormitorio?"
"Immagino che ti abbia chiesto di accompagnarlo quando eravate tutti e due in biblioteca" rispose Ron con aria saccente, ignorandomi deliberatamente.
Mi sentii avvampare. Dove voleva arrivare?
"Proprio così" dissi cauta, sulla difensiva "E allora?"
"Che cosa è successo ... hai cercato di convincerlo ad unirsi al CREPA, vero?" ribattè lui, con un sorrisetto sarcastico e perfido.
Lo odio, pensai. Giuro, lo odio. 
Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Presi un grosso respiro e le ricacciai indietro, come spesso facevo in quel periodo.
Ferire, lo volevo ferire sul serio, a fondo. Lasciargli una cicatrice che si sarebbe portato dietro per molto tempo, come quelle che lui m'infliggeva tanto spesso. Purtroppo non ne avevo il potere; non esercitavo su di lui neppure la metà del controllo che lui aveva su di me.
Forse Fleur Delacour avrebbe potuto ferirlo, pensai amaramente, non certo io.
"No, non è vero! Se proprio lo vuoi sapere lui ... lui ha detto che veniva in biblioteca tutti i giorni per cercare di parlare con me, ma non trovava il coraggio!" esclamai tutto d'un fiato. Mi sentii arrossire fino alla radice dei capelli, ma non potevo evitarlo.
"Si, certo ... questo è quello che dice lui" disse Ron, con una malignità che in quattro anni non gli avevo mai visto, neppure quando parlava con Malfoy ... figurarsi con me!
"E con questo cosa vorresti dire?" chiesi, furibonda. In realtà sapevo perfettamente cosa intendesse, ma volevo vedere se aveva il coraggio di dirlo apertamente.
"E' ovvio no?Lui è uno studente di Karkaroff, no?Lui sa chi frequenti... sta solo cercando di avvicinarsi ad Harry... di ottendere informazioni riservate su di lui... o di avvicinarsi quel tanto che basta per stregarlo... ".
L'aveva detto. Lo aveva detto sul serio!
"Per tua informazione non mi ha chiesto una singola cosa a proposito di Harry, non una ..." non potevo impedire alla mia voce di tremare per la rabbia repressa.
"Allora spera che tu lo aiuti a scoprire cosa vuol dire il suo uovo!Immagino che vi siate ben consultati in questi vostri incontri ravvicinati in biblioteca ..." sputò la serpe.
"Non lo aiuterei mai a scoprire che cosa dice l'uovo!" esclamai, fuori di me "Mai! Come hai potuto dire una cosa del genere...io voglio che Harry vinca il Torneo!Harry lo sa, vero Harry?"
Harry mi guardò terrorizzato. Coniglio, pensai.
Qando sono infuriata, sono infuriata con tutti.
"Hai uno strano modo di dimostrarlo!" ribattè Ron, senza lasciargli neppure il tempo di squittire.
"Il torneo ha come scopo di mettere in contatto maghi stranieri e fare amicizia con loro!"
"No, non è vero!Lo scopo è vincere!"
Forse iniziavamo ad attirare qualche sguardo, forse no. Ero troppo furiosa e amareggiata per farvi caso.
"Ron" intervenne finalmente Harry, ricordandosi forse di essere un cavolo di Grifondoro "non mi da alcun fastidio che Hermione sia venuta al ballo con Krum..."
"Perchè non vai a cercare Vicky?T starà aspettando..." ribattè Ron ignorandolo.
"Non chiamarlo Vicky!" ruggii, e me ne andai, intenzionata a non guardare mai più in faccia quel perfido verme.




Non so bene come finimmo in cortile.
Forse era questo che Victor voleva dirmi fin dall'inizio, quando non l'avevo sentito a causa della musica.
In realtà non aveva molta importanza.
L'importante era che ora eravamo lì, in riva al lago nero - circondato per l'occasione di migliaia di stupende lanterne colorate - e passeggiavamo, mano nella mano.
Avrei dovuto essere felice, diamine, avrei dovuto essere al settimo cielo.
Ma c'era qualcosa che non andava ... o piuttosto  qualcuno sghignazzò una perfida vocina nella mia testa.
La  prontamente a tacere rabbrividendo leggermente.
"Tu ha freddo?" chiese Victor premuroso.
Sorrisi timidamente.
"Si ... un pò, ma ..."
Prima che finissi la frase il suo caldo mantello di pelliccia era già sulle mie spalle ...  e anche il suo braccio muscoloso.
Ragazzi, pft! E' così semplice fargli fare quello che vuoi che facciano!
Bé, se il ragazzo in questione non si chiama Ron Weasley.
"Si ... grazie" risposi, arrossendo maestralmente e sbattendo le ciglia con naturalezza.
Victor strinse ancora un pò il suo braccio in torno alle mi spalle, ed io mi avvicinai un altro pò al suo petto possente. 
Arrivammo al limitare del lago senza dire una parola, solo avvicinandoci un pò di più l'un l'altro ad ogni passo; poi Victor si fermò e si mise davanti a me.
'E' il momento!' annunciò il mio cervello, soddisfatto.
Io e Victor ci guardammo negli occhi per un lungo attimo, avvicinandoci sempre di più ... 
"Ferma!" strillò il mio cuore, sobbalzandomi con dolore nel petto.
"Eh?" gli chiese il cervello, sbalordito. "Ma non era questo che volevi?"
"No, razza di idiota, e tu lo sai!"
"Taci, piccolo irrazionale!" ribattè il cervallo risentito "Non sai quel che dici!"
Concordavo pienamente col cervello, come al solito.
Io lo volevo, lo volevo davvero. Victor aveva un odore a dir poco stupendo, indefinibile, che mi daceva venire voglia di mordergli il collo.
"Non è il suo collo che vuoi mordere" mi contraddisse il cuore.
"Oh, si invece" ribattei mentalmente. "Davvero, cuore, io lo voglio. Non credevo che avrei mai usato questo aggettivo ma beh ... è sexy, dico sul serio!"
"E non ti viene in mente nessuno di più 'sexy' di lui?" mi chiese il mio cuore, petulante.
"No!" mentii decisa.
"Bah, se proprio ci tieni ..."rispose cuore, deluso.
"Grazie" dissi, compiaciuta, e lui si decise finalmente ad accelerare i battiti ... sempre di più, man mano che sentivo il respiro caldo  di Victor più vicino alle labbra ... lui mi cinse la vita, e tutte le cellule del mio corpo presero a fare le giravolte ... le sue labbra furono sulle mie e il mio primo pensiero di gioia selvaggia - subito dopo a "Wow" e "wow.wow.wow!!!" - fu "Vai al diavolo, Ronald Weasley!"


 



L'angolo dell'autrice 

Alleluia, direi!
Si, il primo bacio di Hermione non è stato, come tutti sappiamo, con Ron.
E allora?
Ron era uno smidollato, nel quarto, a sbavare dietro a Fleur, 
ed Hermione a parer mio ha fatto proprio bene a spassarsela un pò con Krum u.u
Insomma, ok che lui è timido e insicuro,
ma, cavoli, doveva darsi una svegliata.
Secondo me è stato proprio allora,
al Ballo del Ceppo o poco dopo
che Ron ha capito di essere cotto di Hermione.
Hermione, invece, che è una ragazza, lo ha sempre saputo ;)
Un grazie speciale a Saturn Hota e a Star in the Darkness per le recensioni,
spero che anche questo capitolo vi piaccia!!
A presto,


LaRose 






 

   
 
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