Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: orual    29/10/2011    20 recensioni
Dopo le Cronache della Seconda Guerra... arrivano quelle della vita normale: tra progetti, studi, quotidianità, amori che sbocciano e bambini che nascono, carriere intraprese e ripensate, accompagneremo i nostri eroi nell'era post-Voldemort per scoprire che la routine non richiede meno impegno del pericolo. A voi la lettura!
...Rimasero un po’ in silenzio, poi Charlie si alzò. La notte intorno a loro era fresca e limpidissima.
La tomba di Tonks brillava lieve, illuminata dalle luci fatate dei fiori.
"Magari potrei davvero cercare qualcosa da queste parti. Giù in Galles, negli allevamenti statali...
Per qualche annetto e basta, o i Gallesi Comuni diventano un po’ noiosi.
Potrei veder crescere Teddy, per un po’...
Sì, potrei."
Charlie si incamminò, le mani in tasca, giù verso i cancelli.
"Il tuo... il vostro bambino è davvero uno splendore, Tonks."
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Tac-tac-tac-tac-tac! Le dita battono freneticamente sulla tastiera. I fogli scarabocchiati di appunti sul capitolo frusciano scompaginati sul letto. Tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac! La tisana fumante sul comodino è diventata tiepida, poi fredda, ma qui l’ispirazione chiama ed il capitolo scorre, per una volta fluido che è una bellezza, giusto qualche puntata online a controllare su Wikipedia qualche nome, qualche dicitura esatta, un paio di ricostruzioni fatte prima a penna su un foglio, un consulto al mio elenco di giocatori della nuova squadra di Quidditch di Grifondoro, poi via tac-tac-tac-tac-tac-tac, e “aspetta, torno su e inserisco anche questa scena” e “adesso ci starebbe bene... sì, certo”, e nelle cuffie If on a winter’s night di Sting, che non c’entra nulla col capitolo né per temi né per atmosfere, ma vabbè. E’ tardi, domani sveglia presto, è quasi tutto scritto, chiudiamo? No, dai, ancora un po’, mi sto divertendo, tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac...
Ed eccovelo qui. E’ venuto spropositatamente lungo, per cui l’ho diviso in due. La seconda parte tra una settimana.

 
Molte vittorie
(parte prima)
 
-Questa roba è assurda, e non ho ancora cominciato con Incantesimi!
Ginny gemette e si girò sulla schiena, strizzando gli occhi contro il cielo limpidissimo e lasciando il libro di Trasfigurazione aperto. La brezza leggera della fine di aprile ne sfogliò le pagine, costellate di pezzetti di pergamena e appunti volanti.
-Mi sta scoppiando la testa!- si lamentò ancora, una mano sulla faccia.
Hermione, seduta a gambe incrociate con la schiena appoggiata ad un albero e la sua copia del libro sulle ginocchia, emise un verso indistinto, che probabilmente Ginny era tenuta ad interpretare come un’espressione di comprensione e commiserazione. Prese un ennesimo appunto, poi disse ad alta voce:
-...completare con una torsione di seconda classe, concentrandosi sulla porzione di corpo che... ahah, è chiaro, aspetta un...
-Hermione? Mi stai ascoltando?
-Uh? Certo- fece Hermione senza guardarla -Torsione di seconda classe, così...- si raddrizzò un po’ sulla schiena, puntò la bacchetta sul suo piede, eseguendo un complicato movimento -...seguita dalla formula. Ahem. Avimorfus.
Il suo piede sinistro sembrò rinsecchire, mentre calza e scarpa sparivano, e nel giro di qualche istante, si ritrovò con la caviglia che confluiva in una zampa d’uccello, con tanto di artiglietti, in tutto e per tutto simile a quella del passero che stava beccando poco lontano, se non fosse stato per le dimensioni.
-Bene!- esclamò Hermione, alzando su Ginny uno sguardo che non riusciva a mascherare quanto fosse assolutamente soddisfatta. L’amica si era alzata sui gomiti, fissando esterrefatta e un po’ sgomenta il piede di Hermione.
-Accidenti, Hermione, ma come... la professoressa l’ha spiegato solo oggi...- lanciò un’occhiata sconsolata al suo libro –Io ero arrivata solo al secondo paragrafo sulle leggi di Trasfigurazione Umana...
-Beh, non è tanto difficile, però la sensazione è... stranissima- Hermione agitò gli artigli della sua zampetta d’uccello. Era vagamente inquietante –Ti aiuto, se vuoi.
-E’ tardi e devo ancora fare il tema di Incantesimi. E sono stanca- si lagnò Ginny.
-A chi lo dici- Neville si lasciò cadere accanto a loro pesantemente. Aveva un braccio completamente coperto di graffi, ed allo sguardo interrogativo delle amiche sospirò:
-L’Urigardenia Unghiulata della Serra Nove è ancora arrabbiata. Non riusciamo a rinvasarla.
-Proprio uno spasso, queste lezioni integrative di Erbologia, eh?- fece Ginny.
-Hermione, ci sei già riuscita?- esclamò Neville notando solo in quel momento la zampa d’uccello -..non doveva spiegarvelo stamani, la McGranitt? Sei bravissima- disse con sincera ammirazione.
-E’ così, infatti, ce l’ha spiegata stamani, la Trasfigurazione Umana Avanzata. Beato te che non fai più Trasfigurazione, questa roba è troppo... troppo per chiunque non sia un genio- sbottò Ginny, guardando con disgusto il libro.
-Beh, è l’ultimo argomento del programma, per forza è più difficile di qualunque altra cosa che abbiamo provato prima- osservò Hermione.
-Lasciamo perdere. A che punto sei con il tema di Incantesimi, Neville?
-Nemmeno una sillaba.
-Ti va se lo facciamo insieme? Su questa roba torno domani, non ce la faccio più.
Neville si passò una mano sulla fronte.
-Perché no? Credo che anche Luna debba farlo, la chiamo e andiamo in biblioteca, che dici?
-Ginny, adesso però non puoi- osservò Hermione, e davanti allo sguardo vacuo dell’amica aggiunse pazientemente:
-L’allenamento, Ginny! Sei il Capitano, l’hai fissato tu!
Ginny sgranò gli occhi, imprecò, poi sbatté i libri nella borsa e corse via.
 La finale della Coppa di Quidditch sarebbe stata disputata il primo di maggio, ed avrebbe visto scontrarsi Grifondoro e Corvonero. Ginny, nonostante l’enorme pressione dei compiti, aveva intensificato gli allenamenti fino a fissarli praticamente tutti i giorni, tra le lamentele dei compagni di squadra.
-Va beh, niente tema, per adesso- sospirò Neville –Tu l’hai già finito, Hermione?
-L’ho scritto ieri durante la sessione di recupero di Pozioni, visto che il professor Lumacorno mi aveva esentata.
-Non so come fai a portare avanti tante materie e ad essere in pari. Anche Ginny e Luna, per la verità. Tra Erbologia, Difesa, Incantesimi e Astronomia sto impazzendo. Forse lascerò Aritmanzia.
-Cosa?! Neville, proprio ora? Ma se l’ultimo test è andato benissimo!- protestò Hermione, che non voleva sentir parlare di lasciare, soprattutto Aritmanzia.
-Ho studiato un mese e mezzo per quel test! Non posso fare così ogni volta...
-Ormai i giochi sono fatti, la McGranitt è avanti come al solito, ma credo che anche tutti gli altri professori chiuderanno il programma entro le prossime due settimane, e poi sarà solo ripasso e sessioni di preparazione agli esami!
-Lo dici come se parlassi di vacanze- sorrise Neville –Senti, ti va se andiamo a vedere l’allenamento?- propose poi, guardando il campo di Quidditch dove in lontananza cominciavano a vedersi figurine scarlatte che sfrecciavano.
Hermione considerò il libro che aveva in mano, poi annuì:
-Aspetta che mi ritrasfiguro il piede.
 
-Allora è confermato?
Il brusio in Sala Comune si incentrava su una notizia che quella mattina Hermione aveva letto piuttosto di sfuggita sulla Gazzetta.
Calì indicò la bacheca col mento:
-Guardate anche voi. E’ il giorno dopo la finale del Quidditch.
Tra gli altri avvisi spiccava una pergamena nuova, ancora arricciata ai lati:

“Nell’approssimarsi del primo anniversario della Battaglia di Hogwarts
il Ministero della Magia ha stabilito il 2 Maggio come Festa della Vittoria a memoria dell’evento.

La scuola ospiterà la celebrazione della ricorrenza
e la commemorazione dei caduti.
Tutti gli studenti sono esortati a partecipare.”

 

Neville andò a guardare, da sopra le teste dei più piccoli. Hermione non si era mai accorta quanto fosse diventato alto. Poi tornò verso di lei, che si era già sistemata vicino al solito tavolo, per togliere libri e appunti ficcati frettolosamente nella borsa quando erano andati a vedere l’allenamento e sistemarli in ordine.
-Che ne pensi?- chiese, sedendosi accanto ed allungando la mano a tormentare fogli appallottolati lasciati sul piano del tavolo da qualche studente che si era seduto lì prima di loro.
Hermione alzò le spalle:
-In realtà mi aspettavo qualcosa del genere. La cosa incredibile è che sia già passato un anno, non trovi?
Neville annuì. Aveva assunto un’espressione assorta.
-Santo cielo, mi sembra ieri... come se avessi avuto in mano la spada di Grifondoro fino a un attimo fa.
-Una commemorazione... a dire il vero penso che una festa sia più che giusta, ma non so come la penseranno i parenti delle vittime... mi domando se Harry accetterà di venire.
-Perché non gli scrivi per chiederglielo?- intervenne Ginny, raggiungendoli con i capelli ancora umidi per la doccia che aveva seguito l’allenamento. Hermione e Neville la fissarono con prudenza.
-Hai letto anche tu?
Lei alzò le spalle:
-Eccome. Mi sembra una buona idea. Voglio dire, un anno dalla morte di quei bastardi, c’è di che festeggiare!
Vide i loro sguardi e capì subito, affrettandosi ad aggiungere:
-Sono sicura che... insomma, Fred e gli altri... sarebbero d’accordo con noi.
-Lo penso anche io- disse Neville.
-Tonks... sarebbe stata eccitata come una bambina!- commentò Hermione con un sorriso malinconico –Beh... scriverò ad Harry, come dici tu. Penso che non se la dovrebbe perdere, questa. Magari Ron riesce a convincerlo. Vado a prendere Bathilda.
 
Harry chiuse stancamente il libro di Trasfigurazione sul tavolo. Stava studiando nella cucina di Grimmauld Place, circondato da un silenzio rotto solo dallo scoppiettare del fuoco nel caminetto e dai lievi rumori casalinghi che Kreacher produceva armeggiando tra il caminetto ed il forno. La cucina, come il resto della casa, era uno splendore di pulizia, anche se la maggior parte delle stanze, una volta eliminati con solerzia da Harry e Kreacher arazzi muffiti, teste di elfi impagliate, antiche vetrine di mogano piene di brutti soprammobili d’argento massiccio e tendaggi ispessiti dalla polvere e dall’umidità, risultava piuttosto spoglia. Del resto, i bisogni di Harry limitavano il suo uso della casa ad una sola camera, comunque troppo grande per essere riempita dalle sue poche cose. Aveva passato un pomeriggio a comprare qualche vestito con Ron, tra Diagon Alley ed un vicino centro commerciale babbano, ed entrambi sapevano che Hermione avrebbe pagato per poter esserci, ma era stato estremamente divertente farlo loro due soli. Erano praticamente i primi vestiti non di seconda mano che avesse mai posseduto o indossato, a parte la divisa di Hogwarts e le vesti da mago che aveva dovuto comprare nel corso degli anni. Aveva così reso un po’ meno vuoto il grande armadio di legno scuro della stanza che aveva scelto, con l’unico criterio che era solo al primo piano, e non richiedeva tante rampe di scale, e che aveva vicino il bagno in condizioni migliori. Per il resto la casa, vuota e pulita com’era, sembrava in attesa di essere affittata, eccezion fatta per le stanze di Sirius e Regulus, che erano state riordinate con cura e lasciate intatte. Qualche volta Harry saliva fin lassù, a sedere sul letto di Sirius, accuratamente sprimacciato da Kreacher tutti i giorni, e magari a sfogliare qualcuno dei suoi libri di quando era ragazzino.
Nonostante la grande casa fosse vuota e silenziosa, quelle ultime settimane non lo avevano immalinconito affatto. C’era una certa soddisfazione nel raschiare via tutto e disinfettare quel posto, che era stato così a lungo infestato dall’oscura storia della famiglia che vi aveva abitato. Fare piazza pulita era come rendere un omaggio a Sirius, che certo l’avrebbe fatto in modo altrettanto radicale se avesse avuto modo e tempo. Inoltre, per la prima volta aveva una casa sua e tempi suoi, Kreacher gli era di compagnia (in qualche strano modo), nessuno lo disturbava, e lo studio che aveva ripreso in mano, per quanto faticoso, lo teneva impegnato e gli dava un obiettivo e uno scopo, dopo tanti mesi di avvilente fluttuare nella propria incertezza. L’unica cosa che non aveva cambiato era la frequenza delle sue visite ad Andromeda ed il tempo trascorso con Teddy. Foto del bambino erano sparse un po’ ovunque, attaccate con il Magiscotch agli stipiti della finestra ed alla mensola del grande caminetto, tra un sorriso di Hermione ed una smorfia di Ron, vicino alla foto del vecchio Ordine della Fenice che gli aveva regalato Moody, sullo specchio del bagno insieme ad istantanee scattate sul campo di Quidditch di Hogwarts, quasi sempre vuote perchè i soggetti schizzavano fuori dalla cornice a caccia del Boccino o diretti a segnare un punto.
Un lieve beccare alla finestra lo distrasse, e prima che avesse avuto il tempo di alzare lo sguardo, Kreacher, salito su una sedia, aveva già fatto entrare il gufo bruno che Ron aveva regalato a Hermione per Natale, subito chiamato un po’ per scherzo un po’ sul serio Bathilda, visto la ricorrenza che cadeva quel giorno.
-Ciao, Bathilda!- Harry si alzò per andarle incontro, mentre lei, con dignità, si posava sullo schienale di una vecchia sedia e porgeva la zampa che recava legata una lettera. Dalla morte di Edvige non aveva più avuto animali, ma accudiva spesso i gufi degli amici quando gli portavano posta.
-Kreacher, possiamo offrirle qualcosa?
-Certo, padron Harry, Kreacher conserva sempre i topi morti che trova per i gufi degli amici del padrone, signore!- gracchiò Kreacher, rimestando la zuppa e precipitandosi ad aprire la porta della dispensa.
-Oh, ehm, fantastico, ottima idea- commentò Harry, sperando silenziosamente che Kreacher conservasse quei bocconcini in un contenitore ben separato dal resto del cibo, e ripromettendosi di controllare prima possibile –Ehi, aspetta, topi morti? Trovi così tanti topi morti per la casa?
Kreacher riemerse dalla dispensa tenendone uno per la coda e portandolo premurosamente verso Bathilda, che emise un verso di approvazione:
-Se non ne trova abbastanza, Kreacher li uccide, signore!- disse, soddisfatto, con un’aria vagamente truce.
-Beh... ottimo, Kreacher, davvero...- fece Harry, incerto. Poi alzò le spalle ed aprì la lettera di Hermione, sedendosi sul tavolo mentre la scorreva.
Caro Harry,
stiamo tutti bene qui, a parte lo studio che sta diventando un tantino pressante. Io comunque sono in pari per tutte le materie, e la McGranitt ha già concluso il programma, per cui stiamo cominciando i ripassi e le esercitazioni pre-MAGO. Neville è praticamente l’idolo della Sprite, segue sessioni integrative quasi tutti i pomeriggi, vuole provare ad entrare alle Serre Sperimentali Ministeriali dopo la fine della scuola, e credo proprio che ci riuscirà, anche se sugli altri fronti se la cava un po’ peggio. Ginny dice che non ha idea di cosa farà dopo. A dire il vero mi sembra che discorsi del genere la innervosiscano un po’. Comunque se la sta cavando benissimo, tenendo conto del fatto che il Quidditch le porta via tantissimo tempo. Hai saputo che Grifondoro è in finale? Giochiamo contro Corvonero il primo di maggio, e Dean mi ha detto in confidenza che se non vinceranno teme che Ginny possa mostrare il lato violento del suo carattere. Demelza sembra un po’ isterica, ma forse è perchè ha i GUFO e Ginny li fa allenare tutti i giorni.
Non so se l’hai letto sul Profeta, ma gli avvisi apparsi nelle bacheche qui a scuola hanno confermato che il 2 maggio ci sarà una festa per la commemorazione della Battaglia. So che queste cose in genere non ti piacciono, ma penso che sia una cosa importante e che dovresti sforzarti di venire. Sono sicura che la McGranitt non permetterà che diventi una cosa frivola, e poi c’è Fred, ci sono Colin e Susan, e penso che potresti portare Andromeda e Teddy a trovare Remus e Tonks... insomma, in fondo abbiamo tutti i motivi per festeggiare e per ricordarli. E’ appena arrivata una lettera di Ron, che ha saputo e ci dice che verrà.
Volevo anche dirti che sono così felice che tu abbia ripreso a studiare! Ma ce la fai da solo? Hai bisogno di un programma di ripasso? Che argomenti vanno approfonditi per il test dell’Accademia? Hai parlato con Kingsley o qualcuno al Quartier Generale Auror?
Neville, Ginny e Luna ti salutano tanto. Spero di vederti presto!
Con affetto
Hermione
-Servo la cena, padron Harry?
La voce stridula di Kreacher irruppe tra le meditazioni che la lettera aveva suscitato. In realtà, la parte che lo aveva di gran lunga preso di più era quella relativa alla finale del Quidditch, ed a Ginny che aveva preso il suo posto come Capitano. Lo sguardo gli corse ad una delle foto sulla mensola del camino, una Ginny in divisa da Quidditch che rideva di gusto, gli occhi scintillanti ed i capelli al vento, schivando più e più volte un Bolide che le veniva scagliato contro. Nella foto, come del resto in tutte le foto, ad Harry sembrava più bella che mai. Ora che tutto il resto, nella sua vita, cominciava a trovare una direzione, avvertiva più acutamente la sua mancanza. A Pasqua l’aveva rivista e si era accorto, con un po’ di pietà per se stesso, di essere tornato ad un paio di anni prima, quando la guardava di nascosto e lo stomaco gli si chiudeva se lei entrava nella stanza. Lei era stata gentile, amichevole: lo era sempre, soprattutto da quando era venuto a prenderlo a casa Tonks a Natale. Probabilmente il suo soffermarsi a fantasticare come un sedicenne innamorato aveva qualcosa di patetico, ma Ginny lo aveva allontanato, e non c’era nulla che potesse fare... se non sperare che si innamorasse di nuovo. (Di lui. Perchè c’erano altre raccapriccianti possibilità). O che fosse ancora innamorata e decidesse che era passato abbastanza tempo per riprovare.
-Padron Harry, la minestra si raffredderà!- commentò Kreacher.
-Scusami, Kreacher. Sono qui.
 
Assurdo pensare che era passato un anno esatto dalla mattina in cui aveva varcato la soglia di Villa Conchiglia sotto le spoglie di Bellatrix Lestrange, pensò Hermione mentre oltrepassava il portone di ingresso, diretta come gli altri studenti al campo di Quidditch per la finale, la mattina del primo di maggio. Da un lato le sembrava che fosse successo il giorno prima, dall’altro, tra quella sé così spaventata e braccata e lei sembravano stendersi secoli interi. Era come pensare ad una sua antenata, qualcuno che aveva affrontato cose terribili millenni prima. La lunghissima giornata di cui ricorreva l’anniversario, e poi la notte della Battaglia, erano una specie di sogno tremendamente nitido. Le file di tombe vicino al lato ovest del lago, visibili fin dal sentiero dove si trovava adesso, però, le assicuravano che tutto era vero. Le guardò di sfuggita, con un brivido di tristezza che oscurò l’euforia della folla davanti a lei.
Il tempo era abbastanza buono da permettere agli studenti che affollavano gli spalti del campo di Quidditch di non indossare la giacca. Hermione sedette tra Neville e Seamus, che si torceva nervosamente le mani e continuava ad incrociare le dita:
-Ci pensate, ragazzi? L’ultima partita di Quidditch... l’ultima finale per noi... Cavolo, dobbiamo vincere!
Luna li aveva salutati quando tutta la scuola si era incamminata fuori dal portone principale per dirigersi alle tribune. Quella volta non avrebbero guardato la partita insieme come facevano di solito: lei era andata a sedersi sugli spalti dei tifosi di Corvonero, completamente vestita di blu, ma con un cappello rosso ed oro in testa:
-E’ per far vedere a Ginny che penso anche a lei- aveva commentato soave. Con il binocolo, Hermione poteva scorgerla benissimo dall’altra parte del campo, grazie alla chiazza rossa costituita dal suo cappello. Era seduta tra Lisa Turpin e Anthony Goldstein, che guardava torvo il copricapo dell’amica.
Tutti fecero silenzio all’ingresso delle due squadre in campo, ma quando Madama Bumb fischiò, rilasciando le palle, il boato del tifo partì, assordante.
Sul campo echeggiò la voce di Ernie Macmillan, che aveva commentato tutte le partite quell’anno, ed era universalmente riconosciuto tra i cronisti più corretti e precisi che il megafono magico dello stadio ricordasse, anche se un po’ noioso e vagamente inquietante nella sua bravura a riconoscere anche da lontanissimo ogni singolo giocatore, dei quali enucleava con sorprendente precisione trascorsi, punti segnati e vicende sportive.
“Ed è McDougal che si impossessa immediatamente della Pluffa, per Corvonero... subito una bella azione e... si conferma la tendenza ottima mantenuta da questa giocatrice per tutto l’anno, è stata notata dal capitano Page quando... ma ecco che passa a Verlaine... Verlaine... risale il campo, ardito passaggio a ... no, intercettata da Weasley! Weasley in possesso di palla per Grifondoro, palla subito avanti a Robins che schiva il bolide di Inglebee e... ancora a Weasley che si è portata avanti, la capitano di Grifondoro non ha mai portato la squadra alla sconfitta quest’anno, e vediamo...”
-Forza, Ginny!- si sgolò Neville. Hermione, nervosamente, tormentava i guanti che si era portata per paura di avere freddo. Ginny volava benissimo: schivò Terry Boot con facilità ed andò a segnare: il Portiere di Corvonero, Page, distratto da un Bolide di Ritchie Coote, non fece in tempo ad intercettarla.
Gli spalti Grifondoro esplosero di esultanza, mentre il gioco riprendeva velocemente.
Ginny aveva una nota di ferocia nello stile: forse per quello durante tutto l’anno era stata così incredibilmente brava. Aveva sempre avuto talento, ma mai Hermione si era resa conto di quanto fosse preciso e micidiale il suo gioco. E c’era da dire che da Capitano aveva fatto un lavoro ottimo, ricostruendo praticamente dal nulla la squadra, dopo il disastroso anno precedente, durante il quale Grifondoro, per le continue punizioni dei suoi giocatori, non era riuscita a disputare neanche una partita. Demelza e Ritchie erano gli unici che restavano, della squadra che aveva capitanato Harry due anni prima. Dean Thomas, da riserva era diventato Cacciatore titolare, accanto a Ginny e Demelza. Jimmy Peakes, il Battitore amico di Ritchie, non era tornato a scuola: durante la guerra aveva perso le due sorelle maggiori ed il padre. Ginny aveva tormentato Natalie McDonald, una ragazza del quinto anno, fino a che non l’aveva convinta a presentarsi ai provini, che aveva vinto con tutta facilità conquistandosi il posto vacante di Battitore accanto a Ritchie: guardandola salvare Demelza da un Bolide micidiale che arrivava da Alice Austen di Corvonero, Hermione sorrise ricordando che Ginny l’aveva notata mentre colpiva il suo ragazzo durante un litigio, bersagliandolo con un intero set di Gobbiglie lanciate una ad una con mira letale. Natalie era stata il tramite per scoprire Euan, un ragazzetto pallido che dimostrava meno della sua età e che risultava essere il suo migliore amico ed un Cercatore piuttosto bravo, anche se era difficile sostenere il ruolo di successore del più grande Cercatore di cui Grifondoro avesse memoria, nonché Salvatore del mondo magico. Paddy Callahan, il più giovane della squadra, un tredicenne che faceva il secondo anno perchè, in quanto Nato Babbano, l’anno prima non aveva potuto frequentare, rosso di capelli e munito di un fisico che prometteva di raggiungere in pochi anni la mole di un guardaroba di medie dimensioni, era stato selezionato tra gli aspiranti Portieri ed aveva volato benissimo durante tutto l’anno.
La partita procedeva lentamente, con la tensione alle stelle. Neville e Seamus scattavano in piedi ogni volta che vedevano una figurina rossa sfrecciare verso la porta avversaria, ma le due squadre erano ben bilanciate ed i punti venivano segnati raramente.
-Ma cosa combina Euan?- sbraitò Seamus impaziente, cercando il Cercatore in alto, oltre gli anelli.
-Neanche Ackerley riesce a vedere nulla- commentò Calì, girandosi dalla fila davanti ed indicando il Cercatore di Corvonero, che sorvolava il campo a larghi cerchi –Il Boccino proprio non si vede.
“Ed è Thomas... Thomas ancora in possesso! No, è arrivata McDougal... McDougal lo urta con la scopa... è stato involontario, oppure... no, è fallo, madama Bumb segnala fallo, ma siamo decisamente troppo lontani perchè Dean possa... ah, peccato, molto vicino, ma il portiere Page, Capitano e veterano della squadra di Corvonero para senza problemi e la Pluffa è ancora in gioco. Adesso Robins! Robins passa al suo capitano, Weasley... Weasley... ancora Weasley, schiva il Bolide di Alice Austen, e non certo per colpa della Battitrice, era un tiro ottimo... schiva il Bolide di Inglebee... un altro Bolide, ma Coote la copre... è vicinissima... attenzione, è vicinissima!”
-Vai Ginny!- urlava Neville. Hermione si alzò, cercando freneticamente di seguire il volo dell’amica col binocolo.
-Bravissima, Ginny!- urlò una voce nota alle loro spalle. Mentre Ginny andava a segno e Seamus cominciava ad urlare, Hermione e Neville si voltarono di scatto.
“Page non ce la fa... ed è punto, Weasley segna per Grifondoro, e siamo settanta a sessanta per la sua squadra!”
-Harry!- esclamò stridula Hermione, gettando le braccia al collo dell’amico. Quelli abbastanza vicini a loro da sentire Hermione nello strepito del tifo si girarono, e nello stupore generale volarono pacche e saluti. La partita, però, si stava facendo troppo emozionante anche per dedicare la propria attenzione al Prescelto. Anzi, fu proprio Harry a gridare, guardando il campo:
-Il Boccino!
Euan era in picchiata, ed anche Stewart Ackerley sembrava aver visto qualcosa, perchè risaliva il campo come un fulmine. Il rumore delle urla del pubblico divenne così assordante che a stento si udiva la cronaca:
“E sembra proprio che i Cercatori abbiano qualche novità. Abercrombie è velocissimo! Euan Abercrombie... attenzione, arriva un Bolide di Inglebee che... no, l’ha schivato... ma ha perso... sì, ha perso il Boccino, non si vede più, risale...”
La delusione dei Grifondoro non ebbe quasi il tempo di cominciare, perchè immediatamente dopo Dean segnò.
-Cosa ci fai qui?- strillò Hermione nelle orecchie di Harry, un braccio ancora intorno al suo collo.
-Sono venuto per parlare con la professoressa McGranitt... chiederle alcune cose per... lo sai, no? Per l’Accademia Auror. Poi stanotte sono ospite da Hagrid, e domani c’è la Commemorazione.
-Stanotte dormi da noi, amico, che discorsi sono?- tuonò Neville. Seamus, urlante per il punto di Dean, si voltò per assentire, euforico.
-Credo sia meglio di no...-cominciò a schernirsi Harry con un sorriso, poi spostò lo sguardo sul campo, inducendo tutti gli altri a fare automaticamente lo stesso.
“Ginny Weasley sta... oh, per l’amor del cielo, ha rischiato grosso... incredibile, come l’ha presa?”
Ginny si era sporta con entrambe le mani dalla scopa, per afferrare la Pluffa lasciata cadere da Jocelyn Verlaine di Corvonero, colpita da un Bolide di Ritchie. Planò sbandando paurosamente, arrivando rasente alla folla sugli spalti: per un attimo fu così vicina a tutti loro che Hermione poté guardarla negli occhi e scambiare con lei uno sguardo mentre si riassestava sulla scopa, con la Pluffa sotto il braccio. Poi, un secondo prima che sterzasse e tornasse verso il campo, Hermione vide il suo sguardo sgranarsi, e capì che aveva visto Harry. Lui la stava fissando così intensamente che Hermione si meravigliò che le file di teste davanti a lui non si abbassassero per l’onda d’urto di quello sguardo. Ginny tornò al centro del campo, subito inseguita ed insidiata da Terry Boot. Harry continuò a guardarla, le mani aggrappate allo schienale del sedile davanti a lui.
-Laggiù!- urlò Romilda Vane, qualche fila avanti. Euan aveva visto di nuovo il Boccino, ma tutta la squadra di Corvonero aveva visto Euan, e ben due Bolidi partirono nella sua direzione, mentre l’altissima Morag McDougal e perfino Page, il portiere, che era nelle vicinanze, planavano minacciosamente verso di lui per ostacolarlo. Ackerley, il Cercatore di Corvonero, era lontanissimo. Ginny, al centro del campo, girò di scatto la testa disegnando una scia rossa nell’aria con i suoi capelli, poi urlò qualcosa, gettando la Pluffa che teneva ancora in mano a Demelza, e sfrecciò via anche lei verso Euan, che volava appiattito sul manico della scopa, cercando di schivare Morag, che quasi gli arrivò addosso. Anche Terry, Jocelyn e il battitore Inglebee adesso convergevano su di lui: Natalie McDonald urlò, imitando Ginny e correndo in suo soccorso, ma era troppo lontana...
-Ma cosa sta facendo? Ginny!- urlò Hermione, mentre lei piombava a testa bassa in mezzo al nugolo di giocatori in divisa blu, che si stava addensando su Euan. Questi si dispersero, ma lei sbandava, e un Bolide di Alice Austen, diretto ad Euan, la colpì alla schiena mentre Euan, sporgendosi in avanti, afferrava qualcosa. Il fischio di Madama Bumb fu coperto dalla folla che gridava, vedendo Ginny in caduta libera fare letteralmente una capriola nell’aria, stretta alla scopa nonostante il colpo ricevuto. Era ormai a pochi metri da terra: con una padronanza incredibile della scopa planò, riuscendo a rallentare, ed atterrò, crollando poi sull’erba.
-Si è fatta molto male?- ululò Neville, già in piedi e intento a scavalcare gli spalti. Harry lo precedeva già di parecchie file, diretto alle scale che davano accesso a campo. Hermione trattenne Neville per un braccio:
-No, guarda... si sta rialzando... si sta rialzando... abbiamo vinto, Neville!
Tutti sembravano realizzarlo solo in quel momento, e la folla Grifondoro esplose, mentre tutta la squadra atterrava, correndo verso il Capitano e Euan, che atterratole accanto, teneva alto il pugno con stretto il Boccino.
Una mano sul fianco, lei si alzò del tutto in piedi. Gli studenti  scavalcavano gli spalti pazzi di gioia per la vittoria, e Neville tese la mano ad Hermione per aiutarla a scavalcare mentre anche loro si accodavano alla folla. La squadra era un unico abbraccio collettivo: Dean e Paddy avevano sollevato Euan sulle loro spalle, ma l’eroina della partita era Ginny. Alice Austen, il viso contorto per la delusione ed i capelli scuri completamente stravolti intorno alla testa, le si avvicinò scusandosi per il Bolide troppo forte. Lei scosse la testa:
-Sto bene!- la sentirono gridare. Però teneva ancora la mano sul fianco e camminava un po’ piegata in avanti. Circondata dalla sua squadra, fu trascinata verso la tribuna dove la professoressa McGranitt aspettava, con la coppa tra le mani e gli occhi lucidi. Hermione, ormai vicinissima, vedeva Ginny guardarsi intorno, cercando qualcuno –Harry senza dubbio- tra la folla vociante che la circondava. Ma Harry era ricomparso accanto ad Hermione.
-Sta bene?- gli gridò. Lui scosse le spalle:
-Non ho fatto in tempo a vedere! Sembra di sì, più o meno.
Demelza singhiozzava di felicità a fianco di Dean, il cui sorriso candido spiccava a distanza ed al quale Seamus stava gridando a squarciagola qualcosa che lo faceva ridere. Paddy Callahan, il viso lucido per l’emozione, teneva ancora Euan sulle spalle, ed aveva un braccio intorno all’eccitatissima Natalie, che si sporse a baciare sulla bocca Ritchie Coote, tra i fischi e le urla di approvazione di tutti. Lui sollevò il braccio in segno di vittoria, del tutto stordito e rosso come un peperone. In mezzo alla confusione generale, Ginny, i capelli spinti indietro dal vento e lo sguardo orgoglioso e splendente, guardò il gruppo dei suoi amici. Nessuno dei suoi fratelli aveva assistito alla partita, ma lei, la prima donna Weasley dopo generazioni, aveva appena capitanato la squadra di Quidditch di Grifondoro alla vittoria della Coppa. Hermione la salutò entusiasta, Neville si sbracciava, e Luna, che li aveva raggiunti dicendo soavemente “E’ proprio bello per Ginny, vero?”, perso il cappello rosso agitava la sua sciarpa blu con scritto CORVONERO a lettere cubitali. Harry fissò Ginny, sorridendole leggermente, e le fece il segno di vittoria che si erano scambiati tanto spesso quando giocavano in squadra insieme. Lei esitò solo un attimo, poi gli restituì un sorriso raggiante.
“Ecco Weasley e la sua squadra ricevere la coppa dalla Preside! Weasley, Robins, Thomas, Callahan, Coote, McDonald e Abercrombie! Grifondoro vince la Coppa del Quidditch!”
 
Ok, era la prima volta che descrivevo così dettagliatamente momenti di vita ad Hogwarts, e la ragione della mia resistenza è che è difficile! Per non parlare della partita di Quidditch.
Spero che apprezzerete. E che mi lascerete una recensione, lo sapete che un autore si nutre così!
A presto con l’altra metà!
Oru

   
 
Leggi le 20 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: orual