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Autore: Miss Chanel    29/10/2011    4 recensioni
-Blair! Dove vai?-mi domanda in urlo, io lo guardo ormai lontana.
-Lontana da te. Mi spiace Louis, ma tra me e te non poteva funzionare-urlo poco prima di entrare in limo.
Trema UES la regina B, è tornata.
E con se porta solo cattive notizie e valige di YSL.
Gossip Girl
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Dan Humphrey, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Dan Humphrey/Serena Van Der Woodsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Blair POV

 

Nel cuore della notte sento squillare il mio cellulare, ancora frastornata mi alzo e appena guardo il display sono tentata di spegnere il telefono e tornare sotto le mie lenzuola in seta, ma do retta al mio cervello e rispondo.

Blair posso immaginare quanto astio tu provi nei miei confronti, ma.. Io ti amo.”dice con tranquillità, io rimango in silenzio non voglio più vivere sotto una campana di vetro.

Io voglio rimediare, ho passato l’intera giornata a cercare tua figlia in ogni orfanotrofio di tutta l’ America. L’ho trovata in un orfanotrofio di New York, rispondimi se vuoi l’indirizzo”mi confessa il tutto, mi metto alla ricerca di carta e penna.

Louis, dammi l’indirizzo”gli rispondo algida, mentre sono appoggiata al letto.

L’indirizzo è 559 Main Street. Ho già informato, che andrai a prenderla domani. Scusami Blair”

Grazie, ma non ti scuso”

Chiudo la chiamata e mi distendo sul letto, tra sole poche ore conoscerò mia figlia, la mia bambina. Chissà quanto sarà bella, chissà come sarà, chissà se mi vorrà bene. Mi addormento con mille pensieri.

Mi sveglio dopo qualche ora, i raggi di sole filtrano dalle persiane e arrivano fino alla mia pelle, mi alzo con il sorriso e corro di fretta e furia verso il bagno per prepararmi al meglio.

All’inizio decido di mettermi un rossetto rosso, ma poi quando vedo le mie labbra scarlatte non mi vedo come una mamma, ma come una Blair Waldorf adolescente; tolgo il rossetto e scelgo un lucidalabbra più consono ormai alla mia figura di mamma, lascio i capelli sciolti facendoli cadere morbidi sulla schiena e siccome ormai siamo già a Ottobre e il freddo a New York si fa sentire mi metto un bel cappotto bianco di Stella McCartney ed un piccolo cappellino abbinato. Cammino avanti e indietro sentendo ticchettare le mie Manolo bianche e nere, poi prendo la borsa di Prada e scendo le scale ritrovandomi davanti Dan e Serena.

Dan.. Serena.. Come mai svegli così presto ?”domando un po' preoccupata e con una leggera nota di isterismo nel tono.

Nulla, B. ci siamo svegliati e basta”mi risponde con n gran sorriso, io passi lenti mi dirigo verso l’ascensore.

Beh, scusate ma sono indaffarata. Ci vediamo, stasera”detto questo entro nell’ascensore ed emetto un respiro di sollievo, esco dall’ascensore e corro verso il taxi, che avevo chiamato pochi minuti fa.

Dove vuole andare ?”mi domanda il conducente

559 Main Street”ribatto, appoggio il viso al finestrino e vedo Dan e Serena fuori dal palazzo, che si guardano in giro.

Sono davanti all’orfanotrofio cammino titubante verso il cancello in ferro battuto ci sono tanti bambini, che giocano nel cortile. Cammino un po' stranita e mi guardo intorno per poter capire quale sia la mia bambina ce né una con dei lunghi riccioli biondi, un’altra con dei capelli corvini e lisci come spaghetti e un’altra con dei riccioli mori. Una donna dai capelli mori mi raggiunge con un gran sorriso in viso io ricambio, anche se il mio pare nervoso.

Salve, lei deve essere Blair Waldorf” mi dice allegra, io annuisco e poi mi fa cenno di seguirla. Cammino di fianco a lei, che ogni tanto guarda le bambine.

Sa, Mr. Grimaldi mi ha raccontato la sua storia, o almeno la storia dell’adozione e io l’ammiro molto; non credo che molte donne avrebbero abbandonato la vita di corte..”si complimenta, io le sorride e inspiro.

Grazie, ma credevo che mia figlia fosse più importante di un piccolo principato. Infatti adesso sono qui, pronta ad assumermi le mie responsabilità”le spiego, lei annuisce e mi sorride si sistema le maniche della camicetta blu cobalto e mi fa entrare nell’edificio imponente.

Devo dire, che ora che la vedo noto una certa somiglianza tra lei e Yale”mi dice, io rimango sbigottita e lei se ne accorge infatti mi accarezza un braccio, come per darmi coraggio.

Mia figlia si chiama Yale ?”domando curiosa quanto perplessa. La signorina si mette a ridere.

Già, mia madre le ha dato questo nome. E’ la direttrice dell’orfanotrofio, sin da quando era giovane avrebbe voluto avere una figlia e chiamarla Yale.”mi spiega, io sorrido educatamente.

Immagino, che lei si chiami Yale”dico a questo punto, lei scoppia in una fragorosa risata, ma non per prendermi in giro, ma quasi per rendermi partecipe della sua allegria.

Io in realtà mi chiamo Mary, ma lei non è qui per me, ma per sua figlia. Mi segua”mi racconta, poi inizia a camminare fin quando si ferma davanti a una porta bianca in legno, la apre e inizio a guardarmi in torno notando due sofà in pelle marrone, un lampadario in cristallo ed un caminetto in marmo oltre a quadri stupendi e tappezzeria raffinata.

Mary, intanto è andata in un’altra stanza e mi ha lasciato qui, sola. Un tifone d’emozioni contrastanti si scatena in me: agitazione, ansietà e smania di conoscerla. Una porta si apre prima vedo la camicia blu cobalto di Mary, poi vedo una bambina timida e un po' turbata presentarmisi avanti.

Io le sorrido cercando di rassicurarla e la mora, che la tiene per mano si abbassa alla sua altezza e la guarda negli occhi sorridendole.

Questa ragazza è Blair, ed è la tua mamma”le sussurra, lei rimane in silenzio e mi squadra da capo a piedi soffermandosi sui miei occhi.

La guardo anche io ha dei magnifici capelli soffici, biondo cenere scuri, adornati da un fiocchetto bianco, degli occhi grandi color cioccolato e delle ciglia lunghe. Con la pelle olivastra e le guance rosse, era rimasta immobile sul posto con il suo vestitino fatto all’uncinetto di un rosa pastello e le sue ballerine bianche.

Ciao, io sono Blair e tu sei..?”mi presento un po' nervosa porgendole la mano ed avvicinandomi lei rimane un po' sulle sue, ma alla fine mi risponde.

Yale..”sussurra, la sua voce è impercettibile talmente è bassa, ma riesco comunque a sentirla. La porta bianca da cui prima ero entrata si spalanca, facendo entrare una donna di mezz’età con una capigliatura corta e ramata.

Lei deve essere Miss. Waldorf, la madre di Yale. Mia figlia mi ha raccontato la sua storia”mi dice tempestivamente, poi mi sorride. “Io sono Patty Pitt e dirigo l’orfanotrofio da 30 anni e per essere sincera non mi era mai capitata una storia simile, se non quando avevo visto il film di August Rush”mi racconta sorridendomi, la bambina invece rimane mogia.

Deve solo firmare queste carte e la piccola Yale verrà a vivere con lei”mi informa la donna, facendomi cenno di seguirla in una stanza più appartata.

Non si preoccupi per Yale, non fa così perchè lei non le piace lo fa solo perchè è timida e prima di dare confidenza a una persona deve, beh deve conoscerla”spiega, mentre io leggo e firmo le carte, Le sorrido.

Mm.. Diffidente come il padre”sussurro, poi alzo il capo abbassato per leggere i documenti, che pongo alla donna.

Perfetto, la piccola Yale è ufficialmente una Waldorf”dice sorridendomi, io ricambio mentre lei cammina verso il salotto dove c’è mia figlia.

S e N uniti per sconfiggere la criminalità Newyorchese, camminano ormai da isolati seguendo la pista di una certa principessa, accusata di oltraggio alla corte

Yale mi segue camminando al mio fianco, mentre le altre bambine la salutano e le sorridono. Camminiamo per qualche isolato, fino ad arrivare a Madison Avenue, passiamo davanti alle vetrine finché Yale si blocca davanti alla vetrina di Saks Fifth Ave. Ammira compiaciuta un vestitino nero con una gonna gonfia in tulle nero.

Ti piace quel vestito ?”le domando guardandole, lei ancora un po' persa nel guardare il vestito si gira e annuisce.

Vuoi entrare, per comprarlo ?”chiedo ancora, lei annuisce senza sorridere purtroppo ed entriamo.

Ci dirigiamo subito nel reparto femminile per le bambine, le prendo l’abito che desidera controllando la taglia e poi camminiamo verso i camerini. Entro con lei e l’aiuto a mettersi l’abito.

Però oltre a gusto nel vestire, stai d’incanto con questo vestito. Sembri una principessa”mi complemento sistemandole la gonna e allacciandole le ballerine in vernice nera, che le ho preso da abbinare al vestito di Ralph Lauren.

Lei si guarda allo specchio, fa una piroetta e poi mi tira la gonna leggermente e delicatamente.

Lo compriamo ?”mi domanda sussurrando, quasi soffiando le parole. Io le sorrido e annuisco, per un secondo sembra sorridere ma poi si trattiene. Le rimetto l’abito di prima e poi prendo gli acquisti e insieme ci dirigiamo alla cassa, paghiamo e andiamo diritte verso l’uscita dove vedo entrare Eliza: mini-short, una camicetta in seta turchese, una giacchetta che va contro ogni moralità nel campo della moda e i suoi orridi gioielli presi sempre nella stessa bancarella. Tira indietro i capelli lisci come seta e mi concede un sorrido alquanto falso, ma che io ricambio con la stessa falsità.

Blair, che piacere vederti. Ieri sera sei scappata dalla festa e non ho potuto salutarti”mi dice, quasi come se mi stesse tirando un frecciatina poi rifila uno sguardo a Yale, che invece a la testa bassa e lo sguardo puntato sulle sue ballerine bianche avorio.

Il piacere è reciproco. In effetti ieri sera ero molto stanca, sai com’è il jet lag..”ribatto sorridente, lei guarda ancora Yale e non come prima, ma con curiosità.

E questa bella bambina ?”domanda curiosa, io rimango un’ attimo in silenzio; non posso certo dirle, che questa è mia figlia, mia e di Chuck e che mi sono lasciata con Louis.

E’ la mia nipotina, mia e di Louis.”rispondo mentendo, la piccola rimane in silenzio.

Molto graziosa”sussurra, io sorrido. Cala un silenzio imbarazzante.

Mi stavo chiedendo perchè stasera non vieni al galà in onore mio e di Chuck, ne sarei così.. Onorata, puoi portare anche la bambina”mi propone, io rimango un attimo in silenzio.

Non credo, ehm.. Sono stanca e..”farnetico un po', ma lei mi guarda un po' maliziosa e mi sorride.

Non accetto un no. Ci vediamo stasera”detto questo entra nel negozio e non mi da il tempo di dissentire.

Camminiamo ancora per qualche istante quando mi blocco e guardo la bambina.

Scusa, se ho mentito su di te. E’ che non voglio, che i paparazzi inizino a seguirci e a dfinirmi la traditrice del principato di Monaco.”le spiego, lei annuisce debolmente.

Poi sento il ticchettio di tacchi a spillo e dove ci sono tacchi a spillo c’è anche..

Serena.. Ma che ci fai qui ?”domando in direzione della bionda, che stringe in mano un bicchiere di caffè e che con l’altra tiene la mano di Dan.

Blair, piuttosto che ci fai tu qui.. Con questa bambina ?”

E’.. la nipote di Louis, e..”dico in sussurro, i due mi guardano severi.

Ti abbiamo seguita Blair, siamo abbastanza certi, che questa sia tua figlia tua e di.. Chuck”mi confessa Dan, mentre io roteo gli occhi.

Chi ci ha dato il permesso di seguirmi!”urlo furiosa, anzi fingo di essere furiosa perchè alla fine vorrei davvero, che qualcuno sapesse la verità oltre me e il mio futuro ex marito, che lo sarà al più presto. Appena troverò il coraggio di dire a Cyrus di preparare le carte e di farmi un contratto conveniente.

B. noi ti vogliamo bene, ti abbiamo seguito per il tuo bene”mi fa ragionar Serena, devo dirlo a lei, almeno alla mia amica non mentirò né a lei né al mio migliore amico, perchè alla fine Dan per me è importante.

E’ vero Yale è mia figlia e sì, è Chuck il padre”confesso a malincuore, anche perchè non vorrei raccontare della storia, che mi affligge.

Blair devi raccontarmi tutto”mi prega Serena, mentre io guardo la piccola, che presta attenzione alle scarpe di Serena.

S. potremo parlarne dopo,adesso c’è qui Yale”le faccio notare, lei sorride alla mia bambina, che ovviamente non ricambia.

Yale.. Tua figlia si chiama come la scuola, che non hai potuto frequentare e per cui avresti fatto di tutto per entrare ?! Wow”farnetica Dan, mentre io penso alle sue parole; già, prima avrei fatto di tutto per entrare a Yale.

Me lo dicevano da piccola Yale avrebbe fatto parte della mia vita e in qualche modo adesso nella mia vita c’è Yale”rispondo pacata, loro mi sorridono e poi insieme a Yale ci incamminiamo verso il nostro appartamento.

Siamo nella mia stanza entrambe con davanti due cioccolate fumanti, preparateci dalla premurosa Serena, che intanto è andata a chiamare gli arredatori per sistemare la stanza di Yale, che prima usavamo come “sala prova” per quando dovevamo uscire per qualche appuntamento.

Yale stasera hai voglia di andare a questo galà ?”le domando mentre soffio sulla mia cioccolata, lei ne beve un sorso con il capo basso, quando lo alza ha i baffi di cioccolato le sorrido.

Hai i baffi di cioccolato..”le sussurro finendo la frase in una fragorosa risata, lei mi guarda perplessa e poi ricambia il sorriso. Una grande conquista per me, finalmente sto prendendo un po' di confidenza.

Ehm, si.. Credo..”mi sussurra, questa volta però si rende un po' più ascoltabile e riesco a capirla al volo.

Ok, allora tra poco andiamo a preparaci. Ti potresti mettere l’abito, che abbiamo comprato oggi”le propongo, lei annuisce e mi regala un piccolo sorriso.
 

Grazie per le recensioni!
Blair 
Yale Serena e Dan Eliza

  
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