Eccoci giunti al
capitolo delle
punizioni e dei sensi di colpa.
Hermione
dovrà fare i conti con lo
spiacevole ed innegabile fatto di essersi fidata per tanti anni di
qualcuno che
non ha esitato a pugnalarla alle spalle.
Come
reagirà la nostra eroina? e
Draco riuscirà a far tacere i sensi di colpa che lo
devasteranno.
Non vi dico di
più ma vi ringrazio
sempre per i vostri messaggi.
Capitolo 13:
Punizione esemplare e
grandi dolori
Hermione di
ritorno dall'ufficio
della professoressa Mc Granitt entrò nella Sala comune e
lì, seduti sul divano,
vide Harry e Ron.
L'odio nei
confronti del suo ex amico
ed ex quasi fidanzato le incendiò il petto come un vulcano
in piena eruzione e parandosi
davanti ai due ragazzi con le mani posate sui fianchi disse con astio:
"
Ma bravo Ronald Weasley!!! credo che io debba farti i miei complimenti.
Ti
sarei grata però se raccontassi anche a me che cosa hai
detto a Draco
Malfoy".
Il suo tono di
voce era volutamente
alto ed in un secondo in tutta la Sala comune piombò un
silenzio di tomba.
Ginny scese le
scale e si avvicinò
alla sua amica guardando suo fratello con rancore e con odio.
Hermione riprese
ad urlare: "
Racconta anche a me, anzi racconta a tutti quello che gli hai detto;
illuminali
di come io e te ci rotoliamo nelle lenzuola, deliziali con il racconto
delle
nostre infuocate notti di sesso selvaggio. Metti a conoscenza tutti
della
carognata che hai appena fatto!!".
Ronald
diventò rosso quasi come il
colore dei suoi capelli ed alzatosi dal divano seguito da Harry
cominciò a
balbettare: " He-Hermione no-non so di c-che stai pa-parlando!! io non
ho
de-detto niente a quel fo-folle!!" ma la ragazza non lo fece continuare
riprendendo ad urlare: " No, qui se c'è qualcuno che
è folle sei tu; con
la tua bugia sei riuscito a distruggere l'unica cosa bella che ancora
ci legava
e cioè la nostra amicizia.
Sparisci dalla
mia vista, non farti
più vedere e sta attento Ronald Weasley, d'ora in poi
guardati le spalle perchè
la mia vendetta sarà molto, molto dura".
Con un guizzo di
orgoglio, l'ultimo
maschio di casa Weasley, alzò la voce e disse: " Ma di che
diavolo stai
parlando!!! tu non puoi minacciarmi ed io non ho intenzione di sparire
tu sei
la mia fidanzata non lo dimenticare e come tale mi devi rispetto!!!".
Hermione strinse
pericolosamente gli
occhi poi riprese a parlare sibilando: " Rispetto? io ti devo rispetto?
ora ho la conferma che se c'è un folle in questa scuola
quello sei proprio tu.
Io non ti devo
nulla; non sono mai
stata la tua fidanzata e tu questo lo sai benissimo dato che non
abbiamo mai
ufficializzato il fidanzamento; la tua era stata una proposta, che io
ho
provveduto a rifiutare dopo che tra me e Draco le cose si erano fatte
serie ed
è proprio per questo che, per vendicarti, tu hai fatto
quello che hai fatto.
Non
starò mai con te men che meno
dopo quello che hai appena combinato; anzi sai che c'è ora
mi voglio proprio
divertire e voglio deliziare tutti i nostri compagni con la punizione
che ti
darò e c'è qualcuno qui che vuole aiutarmi con
tutto il cuore. Ginny?".
La piccola di
casa Weasley si fece
avanti e si mise accanto alla sua amica con la faccia trasfigurata
dall'odio e
dalla rabbia: " Eccomi Hermione!!!"
Ron si rivolse
verso sua sorella e
sputando con astio le disse: " Ginny tu che cavolo vuoi? non metterti
in
mezzo a questa storia e fila in camera; sono tuo fratello non te lo
dimenticare!!!"
Ginevra divenne
paonazza dal furore e
urlando disse: " Purtroppo anche se lo volessi, non potrei scordarlo
dato
che legalmente e biologicamente lo sei e me ne vergogno.
Sei infimo e mi
fai solo schifo; hai
cercato in tutti i modi di distruggere una bella unione e ci sei
riuscito
complimenti; Draco Malfoy ha lasciato Hermione ma lei ha lasciato te e
non
vuole più vederti né sentirti e la stessa cosa
vale anche per me".
Harry che fino a
quel momento era
rimasto ad ascoltare la lite scioccato e senza parole si volse verso il
suo
amico e gli chiese: " Ron hai fatto davvero quello di cui ti stanno
accusando
Hermione e Ginny?".
Il rosso
guardò il ragazzo
sopravvissuto e ricominciò a balbettare: " Ha-Harry io...
io...".
Harry Potter,
che in quel momento
sarebbe andato volentieri all'inferno a lavare le luride e nere mutande
di
Voldemort piuttosto che trovarsi lì, alzando a sua volta la
voce disse: "
Io cosa? io cosa Ron? porco Merlino che diavolo hai fatto?" ma la
risposta
alle sue domande non giunse dal suo amico che portò il suo
sguardo alla punta
delle sue scarpe ma da sua sorella Ginevra che gli disse: " Te l'ho
dirò
io che cosa ha fatto il mio "adorabile" fratellino!!! una volta che
ha scoperto che Hermione e Draco si erano innamorati e che vivevano
appieno il
loro rapporto si è presentato negli spogliatoi di
Serpeverde, dopo la partita
con i Corvonero, è andato di filato da Malfoy e gli ha
sputato in faccia che
lui si portava Hermione a letto!!!".
" Ma non
è vero?" disse
sconvolto Harry e Ginny gli rispose: " Certo che non è vero
ma
quell'idiota di furetto ci ha creduto e si è presentato qui
lasciandola dopo
averla coperta d'insulti spregevoli
e
adesso per colpa sua loro due non stanno più insieme ed lei
sta soffrendo.
Il meno che
possa capitargli e di
ricevere una bella punizione; non sei d'accordo Hermione?".
La bella
caposcuola, con la voce
affranta e delusa, le rispose: " Credimi Ginny solitamente non
sprecherei
neppure un secondo con un ameba come lui ma visto che ancora marcia
imperterrito nella sua bugia credo che sia il caso che si metta bene in
testa
che con le donne non si scherza!!".
Dette quelle
parole Hermione cominciò
a guardarsi intorno fino a che i suoi occhi non si posarono sul divano
della
Sala comune dove erano posizionati una serie di cuscini gialli e rossi.
Con un tocco
lieve della bacchetta la
ragazza trasfigurò i cuscini facendoli diventare degli
orrendi ed enormi ragni
pelosi, ben sapendo che quelli erano gli unici insetti di cui aveva
terrore
Ronald Bilius Weasley.
Poi con un "
arania
oppugno" netto e preciso li spedì addosso a Ron che
cominciò ad urlare
terrorizzato.
Il ragazzo
cercò di scappare verso il
ritratto della Signora grassa ma una volta giunto lì Ginny
gli lanciò una
potente fattura Gambemolli che lo fece crollare sul pavimento.
Vedendo
avvicinarsi quei mostri,
disperato Ron cominciò ad urlare e a strisciare riuscendo ad
uscire per il buco
del ritratto e andando nelle scale.
Tutti i presenti
nella Sala si
precipitarono fuori per seguire fino all'ultimo la punizione del
traditore.
Ronald quel
giorno imparò sulla sua
pelle che cosa si meritavano coloro che mentivano e tramavano
nell'ombra:
deriso sia dai suoi compagni che dai ritratti appesi al muro, seguito
sempre a
breve distanza da quelle bestie fameliche riuscì a fatica ad
arrivare alla Sala
Grande dove totalmente senza forze svenne.
La professoressa
Mc Granitt, sorrise
tra sé per la vendetta della ragazza poi per non
incrementare le risate degli
alunni Grifondoro ai quali si erano aggiunti quelle delle altre case
decise di
porre fine a quella tortura con
un
Finite incantate.
Ginny intanto
rideva come una pazza per
la figura di suo fratello fino a quando girandosi non si accorse che
Hermione
non era più al suo fianco.
In preda
all'ansia corse al
dormitorio e la trovò intenta a preparare le sue cose.
Con le lacrime
agli occhi la ragazza
si avvicinò all'amica e la strinse forte in un abbraccio che
sapeva di
disperazione poi le disse: " Hermione ti prego cerca di ripensarci! mio
fratello ha avuto quello che si meritava
e stai pure sicura che ci penserà due volte
prima di avvicinarsi a
te".
Hermione si
sciolse da quell'abbraccio
e scuotendo la testa disse: " No, Ginny, mi dispiace ma la mia
decisione è
insindacabile.
Voglio andare
via da Hogwarts; ho già
parlato con la professoressa Mc Granitt e lei mi ha gentilmente
concesso di
studiare in privato poi mi farà tornare qui il giorno in cui
si svolgeranno i
M.A.G.O. in modo che potrò finire gli esami e una volta
preso il diploma
volterò le spalle a questo posto e Hogwarts
diventerà solo un brutto ricordo.
Un ricordo che
cancellerò così come
cancellerò anche quello di Draco Malfoy."
Ginny scosse la
testa poi le disse:
" Come pensi di poter
cancellare il suo ricordo se porti in grembo suo figlio, Hermione?
credo che ti
sarà impossibile!!!".
La ragazza
sorrise tristemente poi
disse: " Hai ragione ogni volta che vedrò mio figlio mi
ricorderò di lui
ma questo mi servirà da lezione in modo che, in futuro, non
mi fidi più di
persone senza cuore come il furetto rimbalzante.
Le uniche
persone che rimpiango di
lasciare qui siete tu ed Harry ma per quanto ti riguarda stai
tranquilla, amica
mia, perchè io e te saremo per sempre unite.
Ti voglio bene
tesoro e ricordati:
non permettere mai a nessuno di metterti i piedi in testa".
Ginny in lacrime
si strinse
nuovamente tra le braccia della sua amica poi singhiozzando disse: "
Sta
tranquilla Hermione non lo permetterò a nessuno ma tu
promettimi che starai
attenta al mio figlioccio.
Per qualsiasi
cosa mandami un gufo e
in pochi minuti sarò da te capito?".
Hermione
annuì in silenzio poi chiuse
l'ultima valigia e la posò vicino alle altre quindi con un
incantesimo
riduttore le fece rimpicciolire e se le pose in tasca poi salutata
Ginny diede
un ultimo sguardo alla sua stanza ed usci diretta verso la Sala comune.
In silenzio
uscì dal ritratto e scese
con lentezza le scale; tra i quadri e gli alunni serpeggiavano ancora
le risate
della punizione di Ron e la ragazza sorrise suo malgrado.
Una volta
arrivata all'ingresso lo
varcò con lentezza senza voltarsi una sola volta.
Superò
il Platano picchiatore, il
salice dove si trovava con Draco per scambiarsi tanti baci, la capanna
di
Hagrid, volse un breve sguardo al sentiero che portava al giardino di
Alicanto
poi riprese a camminare fino a giungere ai cancelli del castello.
Una volta
lì si girò ad osservare
Hogwarts, con una lacrima che prepotente gli scese sulla guancia poi
mise una
mano sul suo ventre ancora piatto come a proteggere la sua creatura che
era
l'unica cosa che la legava a Draco e velocemente si
smaterializzò.
Intanto il
biondo nella sua stanza,
ignaro della partenza di Hermione, stava dando tanti pugni sul muro
dandosi
continuamente dello stupido per aver lasciato il suo amore in quel modo.
Blaise non
sapeva come consolarlo; ad
un tratto sentirono ridere in modo convulso fuori dalla porta e poco
dopo
l'uscio si spalancò e ne entrarono una Daphne e una Pansy
letteralmente piegate
in due dalle risate.
Blaise chiese
loro che diavolo
avessero da ridere e le due ragazze cercarono di recuperare a fatica un
pò di
calma.
Una volta smesso
di ridere Daphne
disse: " Ragazzi vi siete persi una scena memorabile in Sala Grande".
" Che vuoi dire"
chiese
scocciato Draco; l'ultima cosa di cui aveva bisogno era sentire
pettegolezzi
stupidi e senza senso.
Daphne riprese: " Lo sfigato Weasley
è piombato
letteralmente nella Sala, strisciando, colpito da una fattura
Gambemolli che a
quanto pare gli è stata lanciata da sua sorella e inseguito
da un gruppo di
schifosi ragni pelosi che erano in realtà dei cuscini
trasfigurati dalla
Granger".
Draco era
totalmente senza parole e
alternava il suo sguardo da Daphne a Blaise poi all'improvviso
uscì, correndo,
dalla sua camera seguito dal suo amico.
Giunto nella
Sala Grande del rosso
malefico non c'era più traccia e una volta chiesto
delucidazioni a Nott, che
stava ancora sghignazzando, venne a sapere che la Mc Granitt dopo
averlo
liberato dalla fattura e dai ragni l'aveva fatto portare in infermeria
dove era
preda di violente crisi di panico.
Tra gli alunni
si continuava a
chiacchierare dell'accaduto e molti occhi si puntavano anche su di lui
seguiti
da segni di dissenso e bisbigli.
Poco dopo fece
il suo ingresso nella
Sala la professoressa Mc Granitt e il silenzio la fece da sovrano.
Prima di dare il
via alla cena la
buona strega si avvicinò al palco e puntandosi la bacchetta
alla gola enunciò:
SONORUS!!! e con la voce amplificata disse: " Sarei grata a tutti voi
se
le chiacchiere su quello che è successo cessassero in questo
istante.
Il signor
Weasley è già stato punito
dalla diretta interessata e presto riceverà anche la mia di
punizione.
Ora voglio solo
che qui ad Hogwarts
la vita riprenda il suo corso e quindi cominciate pure la cena."
Quindi
pronunciando la parola "
QUIETUS" riportò la sua voce ad un livello normale e si
diresse verso il
tavolo dei professori.
Draco
portò il suo sguardo verso il
tavolo dei Grifondoro per incontrare gli occhi della sua Hermione ma
tutto
quello che poté notare fu che a quel tavolo mancavano due
persone: il suo amore
e il rosso bastardo.
Poco dopo
incrociò lo sguardo di
Ginny Weasley e rimase basito quando la ragazza lo abbassò
verso il pavimento.
Fortemente in
ansia si rivolse verso
il suo migliore amico e disse: " Blaise c'è qualcosa che non
va; Hermione
non è tavola e questo non mi piace!!".
Il suo amico
cercò di calmarlo
dicendogli: " Sta tranquillo magari preferisce evitare gli sguardi
degli
altri alunni; inoltre non trascurare il fatto che molto probabilmente
non è del
morale giusto per cenare con tutti e rischiare di incontrare te".
Ma Draco
ripetè di nuovo: " No,
Blaise, lei doveva essere qui e questo non mi piace; devo andare alla
torre
Grifondoro per vedere come sta".
" Draco lasciala
in pace"
disse stancamente Blaise " falla
sbollire e potrai parlarle domani" ma il ragazzo sempre più
in preda ad un
inspiegabile ansia fece segno di no con la testa e disse: " No, Blaise,
io
devo andare da lei!!".
L'amico, allora,
sospirando
rumorosamente gli disse: " E va bene Draco ma io vengo con te!!" e
ricevuto
un gesto di assenso dal ragazzo si apprestò ad alzarsi ed
insieme uscirono
dalla Sala Grande.
Ginny si accorse
subito che Draco e
Zabini erano usciti dalla Sala e senza dare nell'occhio si
alzò per seguirli.
Una volta uscita
li vide in
lontananza, si rese subito conto che stavano andando verso la torre e
cominciò
a correre.
Arrivati davanti
al quadro della
Signora Grassa, Draco disse la parola d'ordine che Hermione gli aveva
dato e la
donna malvolentieri gli aprì il passaggio.
Entrati nella
Sala comune, Draco si
diresse verso le scale e salendo i gradini a due a due
arrivò davanti alla
porta della bella caposcuola.
Il ragazzo,
sempre più in preda
all'ansia, cominciò a bussare alla porta chiamando a gran
voce il suo amore:
" Hermione, Hermione aprimi; PORCO MERLINO, HERMIONE TI HO DETTO DI
APRIRMI!!!" ma dalla stanza non arrivò nessun segno.
Blaise
cercò di calmarlo ma lui non
sentiva ragione e presa la bacchetta disse: " Alohomora" e l'uscio si
spalancò.
I due ragazzi
entrarono nella stanza
che si trovava in penombra.
Draco con la
bacchetta illuminò la
camera e rimase basito nel constatare che sembrava del tutto inabitata:
non
c'erano tracce di libri, piume né pergamene come era solita
tenere Hermione, il
letto era intatto e un senso di vuoto aleggiava nell'aria.
Draco a grandi
passi si diresse verso
l'armadio della bella caposcuola e quando lo aprì
sentì il cuore spezzarglisi
in petto: il mobile era del tutto vuoto, non c'erano tracce di vestiti,
scarpe
né divise.
Si
girò attonito verso Blaise e angosciato
disse: " Ma che diavolo sta succedendo qui? dove sono i vestiti di
Hermione? dov'è la mia Hermione, Blaise?".
In quell'istante
arrivò, trafelata,
Ginny che, ripreso il fiato, disse: " Malfoy che ci fai qua dentro?".
Draco si
avvicinò in due passi alla
ragazza e una volta afferratala per un braccio disse: " Rossa dimmi
dove
cavolo è Hermione? ti prego dimmi dov'è?".
La ragazza si
riscosse dalla sua
presa e dura gli rispose: " Malfoy non sono affari tuoi!!!".
Draco per tutta
risposta gli disse:
" Lo sai benissimo che sono affari miei!!" e la ragazza gli rispose:
" Non più Malfoy non sono più affari tuoi; ti
ricordo che stamattina tu
hai lasciato Hermione e che quindi lei non è più
la tua ragazza!!".
Draco non
demorse e con voce stanca
le disse: "Ginny per favore dimmi dov'è?" lasciando basita
la ragazza
per il fatto che in sette anni quella era la prima volta in cui lui la
chiamava
per nome.
Ginevra si morse
il labbro inferiore
poi disse: " Malfoy, Hermione, non è più qui!!!"
e allora il ragazzo
gli chiese se avesse cambiato stanza ma lei facendo segno di no con la
testa
gli disse: " Malfoy non mi ha capita!!! Hermione non è
più qui ad
Hogwarts; se ne è andata, ha lasciato il castello circa
mezz'ora fa.
Ho cercato di
farle cambiare idea ma
è rimasta inflessibile nella sua decisione!!!".
Draco
sgranò gli occhi poi con rabbia
disse: " Che cazzo stai dicendo, rossa?".
Ginny non sapeva
se aveva o no voglia
di sorridere per la velocità con cui era tornata a chiamarla
rossa ma ignorando
volutamente il fatto gli rispose: " Non ti sto mentendo, Malfoy; ha
chiesto alla Mc Granitt il permesso di studiare privatamente e di
tornare ad
Hogwarts solo per completare i M.A.G.O.
D'altronde non
vedo come tu possa
darle torto; lei ha preso questa decisione perché non voleva
più vedere né te
né mio fratello.
Non riesce a
perdonarti il fatto di
aver creduto a Ron anziché a lei mettendola davanti
all'evidenza che tu non ti
fidi di lei!!".
Draco era
disperato e quasi in
lacrime disse: " No, non è possibile, non è vero;
io non posso lasciarla
andare. Ti prego Weasley aiutami a ritrovarla, dimmi dov'è?"
La ragazza
negò con la testa poi
disse: " Mi dispiace Malfoy ma non posso dirtelo.
Hermione mi ha
fatto giurare che non
te lo avrei riferito ed io non intendo darle un altra fregatura dopo
quella che
ha ricevuto da te e da quell'ameba di mio fratello.
Se avrai
qualcosa da dirle potrai
farlo quando verrà per sostenere l'esame".
" Credo che tu
sia impazzita,
rossa" disse esacerbato Draco " come credi che possa aspettare
quattro mesi prima di parlarle io voglio vederla adesso!!!".
Ginny
sospirò rumorosamente poi
disse: " Malfoy come te lo devo dire? lei non ti vuole vedere!!! e da
una
parte è meglio così; ti sei rivelata una persona
indegna del suo amore, lei hai
girato le spalle in un men che non si dica senza pensare minimamente ai
sentimenti di Hermione ma d'altronde cosa potevamo aspettarci da una
persona
che non sa cosa siano i sentimenti".
Draco strinse i
pugni poi con la voce
irata disse: " Per voi è facile giudicare" e Ginny in preda
all'ira
sputò con tutta la sua rabbia: " PER NOI E' FACILE
GIUDICARE!!! avanti
Malfoy non fare la vittima; credimi non ti si addice!!!".
Il ragazzo la
guardò negli occhi poi
le disse: " Lungi da me fare la vittima rossa ma per voi è
sempre stato
facile giudicare dall'alto del vostro scranno!!! PORCA MISERIA, SAPETE
FARE
SOLAMENTE QUESTO SPUTARE SENTENZE E NIENT'ALTRO!!!".
Draco
crollò seduto, senza forze, sul
letto di Hermione e disse: " Non avete mai capito niente di me!!!".
Quindi si
rivolse verso il suo amico
con uno sguardo spento e quasi supplicante chiamandolo: " Blaise? " e
il suo amico
recepito il messaggio
annuì in silenzio.
Quindi tirato un
profondo sospiro
disse: " Senti, Weasley, Draco sta cercando di spiegarti che voi vi
siete
sempre e solo limitati a giudicarlo per apparenza ma in
realtà la sua vita non
è stata propriamente quella che si può definire
felice.
Suo padre non
è proprio la perla
d'uomo che tutti immaginano....."
" Mai immaginato
Malfoy senior
come una perla d'uomo. " l'interruppe gelida Ginevra.
" Brava Weasley"
disse con
un ghigno Blaise " dici sempre quello che pensi senza pensare alle
conseguenze e questo mi piace. Per alcuni potrebbe essere presa per
incoscienza
ma io lo reputo coraggio.
Comunque
tornando al discorso precedente
Lucius Malfoy è stato in realtà un padre e un
marito padrone della peggior
specie. Non ha mai dato alla moglie e al figlio manifestazioni di
affetto anzi
li puniva per un nonnulla e spesso le punizioni erano corporali."
" Punizioni
corporali?"
disse sconvolta Ginny spalancando la bocca " di che diavolo parli?".
Blaise
respirò nuovamente a fondo e
chiuse brevemente gli occhi poi una volta riaperti riprese a parlare:
" Tu non hai minimamente
idea di quante volte ho dovuto curare le numerose ferite sul corpo di
Draco
durante la nostra adolescenza. Ferite che gli procurava suo padre
ovviamente!!!".
" C-come? come
gliele
faceva?" chiese Ginevra con la voce tremante e Blaise le rispose:
"Cruciatus per lo più ma non disdegnava di usare anche la
frusta e il
bastone".
" Ma
perchè? " chiese Ginny
guardando Draco che seduto sul letto di Hermione aveva lo sguardo fisso
nel
vuoto e stringeva furiosamente i pugni come se stesse rivivendo in
quell'istante tutto quell'orrore.
"
Perchè? mi chiedi il perchè?"
disse ironico Blaise " non c'era veramente bisogno di un motivo valido
per
punirli o almeno è quello che lui pensava.
Gli bastava, che
ne so, che Draco
prendesse un brutto voto, che perdesse una partita di quiddicth o che
si
rifiutasse di diventare un Mangiamorte obbedendo così agli
ordini di un pazzo
senza scrupoli.
Per quanto
riguarda Narcissa era più
che sufficiente che lo guardasse in un modo che a lui non piaceva o che
da
buona madre cercasse di difendere suo figlio.
Te l'ho detto
Weasley, non era
necessario che loro facessero qualcosa di grave per far scattare la
bestia che
Lucius nascondeva dentro di sé e se non mi credi chiedi a
Draco di mostrarti le
numerose cicatrici che ha sul suo corpo".
Ginevra mosse il
capo in segno di
diniego trattenendo a fatica le lacrime che minacciavano di spuntarle
dagli
occhi.
Non voleva che
un semplice atto di
compassione fosse scambiato da quel duro ragazzo come pietà
nei suoi confronti
con il solo risultato di sentirsi doppiamente umiliato.
Dopo un
pò Blaise riprese: " Per
Draco era scontato che il suo futuro fosse nelle schiere dei
Mangiamorte se non
altro per evitare che suo padre lo uccidesse prima o poi ma
"fortunatamente" è arrivato Harry Potter che facendo in modo
che la
profezia si avverasse ha ucciso quella bestia di Voldemort.
Il conseguente
arresto di Lucius ha
dato a Draco una parvenza di tranquillità e una speranza che
anche per lui ci
fosse un futuro roseo e normale.
Lui non
è mai stato padrone del suo
cuore anzi direi senza paura di sbagliare che non ha mai imparato ad
usarlo
fino a che, nella sua tortuosa strada, non ha incrociato Hermione che
piano
piano ha scalfito le sue resistenze e ha sfondato il muro che lui aveva
eretto
a protezione della sua anima scavando una breccia sempre più
profonda".
Blaise fece una
pausa per accendersi
una sigaretta; il ragazzo fece un tiro profondo e lungo inalando
più fumo
possibile poi lo rilasciò lentamente e riprese a parlare: "
Quando si è
sentito del tutto coinvolto da lei ha deciso a modo suo, ovviamente, di
renderla partecipe dei suoi sentimenti.
Quando l'ho
visto arrivare negli
spogliatoi prima della partita aveva un sorriso sul viso che credo di
non
avergli mai visto in tutta la vita.
Ma quel sorriso
gli è stato tolto da
tuo fratello con la sua bugia.
Per Draco
è stato mille volte più
semplice ricostruire quel muro di durezza e d'indifferenza piuttosto
che
fermarsi a chiedere se avesse o no diritto anche lui di credere per una
volta
alla felicità.
Le tue parole
gli hanno fatto capire
la sua stupidità e anche io credo di averci messo del mio
per farlo svegliare
un pò, solo che quando è venuto qui per chiedere
ad Hermione un altra
possibilità ha scoperto che lei aveva lasciato Hogwarts
così dall'oggi al domani".
Ginny si
passò una mano sugli occhi
sentendosi improvvisamente molto stanca poi con calma si diresse verso
il letto
dell'amica e si sedette accanto a Draco mettendogli una mano sulla
spalla.
Il ragazzo a
quel gesto si riscosse e
voltando lo sguardo verso la giovane disse semplicemente: " Io la
amo!!"
Ginevra a quel
punto sospirando
rumorosamente disse: " Ma porca miseria Malfoy ma prova solo a metterti
nei panni di Hermione che ti vede arrivare qui nella sua stanza con
negli occhi
uno sguardo degno del principe dei suoi sogni che con una serie di
parole
sconnesse ma belle gli dici che provi qualcosa per lei che va al di
là della
semplice attrazione fisica.
Poi prova ad
immaginare che cosa deve
aver provato una volta rimasta qui da sola, felice come non mai, quando
ha
cominciato a fantasticare di un futuro da costruire con il ragazzo che
amava.
Infine pensa
solo a cosa deve aver
provato nel suo cuore quando neppure due ore dopo sei entrato qui nella
stessa
stanza che l'aveva vista così felice aggredendola,
strattonandola e dandole
della prostituta. Non
tralasciando il
fatto che l'hai anche minacciata di morte se solo si avvicinava ancora
a te!!
Hermione era
come morta, era come se
andandotene via da quella porta sbattendola le avessi risucchiato anche
l'ultima
briciola di anima che aveva in corpo.
E tutto per
l'infima bugia di quel
bastardo, mentecatto, subdolo, mellifluo essere che per mia estrema
sfortuna mi
ritrovo come fratello."
Blaise non
riuscì a trattenere una
sincera risata per il tono imperioso usato dalla ragazza nei confronti
di quel
microcefalo di Ronald.
La risata calda
e coinvolgente di
Blaise fece per un attimo dimenticare ai tre ragazzi il motivo per cui
si
trovavano lì nella stanza di Hermione la caposcuola di
Grifondoro, facendoli
scoppiare a ridere.
Spero che il
capitolo sia stato di vostro gradimento e vi chiedo come vi sareste
comportate
voi in questo frangente.
Vi
sentite più Draco, più Ginny, più
Blaise o più Hermione?