Epilogo

Nel salotto del cottage di pietra, il vecchio gatto rosso  stava assistendo alla solita battaglia serale. Un uomo dai capelli rossi rincorreva due bambini, un maschio di 5 anni e una femmina di tre, gridando -UUUH! Adesso vi prendo!!!!!-

Il bimbo scoppiò a ridere, nascondendosi dietro una gamba del tavolo, mentre la sorellina aggiunse: -No no che non ci ppendi, papà!-

-Ecco che arriva il mooostro!- disse l'uomo con voce gutturale, avvicinandosi con passi pesanti ai bambini, che strillarono di gioia e scapparono via.

Ma il vecchio gatto non era l'unico ad osservare la scena: una donna visibilmente incinta , appoggiata allo stipite della porta, li guardava con un lieve sorriso sulle labbra. Alla fine prese fiato e disse: -Minerva, Remus, è ora di andare a dormire!-

Dire che questa era una affermazione impopolare è un eufemismo: i bambini cominciarono a gridare all'unisono il loro disappunto: - No, mamma, no!! Ancora cinque minuti!!!!-

- Neanche per sogno! E' già molto tardi!-

-Noooo! Non è vero!! Io non vado a letto!- ululò il piccolo Remus, incrociando le braccia al petto per comunicare le sue ferree decisioni.

L'uomo sembrò impietosirsi: -Dai, Hermione...-

Non fece in tempo a finire la frase che la moglie gli scoccò uno sguardo furente: -Ron, è tardi. E domani devono andare all'asilo.-

-Ok, ok... vieni qui, ometto!- con un unico movimento fluido, l'uomo prese il bambino e se lo mise in spalla. Questo scatenò le vive proteste di Minerva: -Anch'io voio fae il sacco di patate! Anch'io!!-

Con un sospiro, Ron si caricò su anche lei e salì al piano superiore con i due figli che gli tempestavano di pugni la schiena.

Dopo qualche urlo belluino (-PAPÁÁÁÁ!!!! Mi ha rubato il mio peluche!!!!!!!!!!!!!!!!!!-) la pace tornò a regnare nel cottage.

L'uomo scese le scale e fece per gettarsi comodamente sulla poltrona vicino al camino, quando notò che il vecchio gatto aveva occupato il suo posto.

-Fila via, gattaccio-

La donna, seduta sul divano adiacente, scosse la testa.

-Ron, che ti costa lasciarlo lì tranquillo e sederti qui vicino a me?-

-Ma quella è la mia poltrona!!!- rivendicò l'uomo.

Hermione sospirò: -Grattastinchi è molto vecchio, si merita un po' di quiete-

-Vecchio un corno! L'altro giorno l'ho visto che saltava vispo e arzillo sul muretto del giardino!! E poi uno si fa un mazzo tutto il giorno, alla fine della giornata vorrebbe riposarsi un po', ma non può perchè il gatto di sua moglie si è appropriato sulla sua poltrona!!!-

La donna si alzò in piedi e indicando il divano disse: -Ti puoi riposare benissimo anche qui-

-È una questione di principio! Quel sacco di pulci mi odia!- disse, scoccando un'occhiata malevola al vecchio gatto rosso.

-Non chiamarlo "sacco di pulci"...- lo ammonì dolcemente la moglie -È grazie a lui che abbiamo tutto questo...- aggiunse, abbracciandolo da dietro.

Troppo impegnato a tenere il muso, Ron si limitò a borbottare: -Tutto questo cosa?-

-Tu e io... noi, i bambini...-

L'uomo si girò improvvisamente e chiese preoccupato: -Amore, stai bene?- Hermione scoppiò a ridere.

-Mai stata meglio!-

-E che cosa c'entrerebbe Grattastinchi con noi? Sicura di non esserti affaticata troppo con il bambino?-

-Ron, sono incinta, mica affetta da una malattia rara! Ho solo un po' di tempo per riflettere... Ti ricordi quando ci siamo messi insieme?-

Il marito annuì confuso, non capendo dove voleva andare a parare la donna.

-Lavanda ti aveva appena lasciato e io sono arrivata in quell'aula perchè stavo inseguendo Grattastinchi...-

-E allora?-

Troppo infervorata nel suo discorso, Hermione continuò, senza dare retta a Ron: - Poi qualche mese dopo, è stato lui a venirmi a svegliare nel dormitorio e così ho potuto sentire che mi amavi. Credevo che non me l'avresti mai detto...-

-Amore, è un gatto!-

-Sì, ma è intelligente! Non ti ricordi la faccenda di Peter Minus?! Sono convinta che è stato lui, più di ogni altro a volerci insieme, e ci ha pure dato una mano!-

L'uomo,sapendo benissimo che, quando la moglie si metteva in testa una cosa non si poteva far altro che assecondarla, decise di scherzarci sopra. Le accarezzò la pancia e disse: -Così dovremmo chiamare questo marmocchietto Grattastinchi?-

Hermione ci pensò su un attimo e rispose: -Sai, non sarebbe affatto una brutta idea! Dopotutto ha giocato un ruolo così importante nella nostra vita...-

L'uomo era troppo terrorizzato dall'idea (e l'aveva suggerita lui!!! Doveva ricordarsi che a volte sua moglie non era dotata di senso dell'umorismo...) per vedere un ghigno di trionfo aleggiare sul muso del vecchio gatto rosso...

Eccoci qui!! Aggiornato in tempo record, per me! Questa è la fine vera e propria... Ho pensato fosse meglio scriverla sotto forma di epilogo, cambiando tipo di narrazione, che ne dite? Mi mancherà da matti scrivere di Grattastinchi!! Non so come farò... Intanto ringrazio davvero tantissimo SiJay, MandyJJ, Gigia990, Sylvy, Daisy05, Sara, The lost arch angel, Malbonfix, Ciungo per avermi recensito!

Che ne dite di lasciare un commentino?

Baci

Tabita