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Autore: Whatadaph    30/10/2011    9 recensioni
Dominique Weasley ha diciassette anni, una media impeccabile e una vita apparentemente perfetta - nonostante ci siano troppi cugini di mezzo, una sorella ingombrante e centinaia di studenti che sono a conoscenza di ogni dettaglio della sua esistenza. Ha anche una migliore amica scomparsa, un ragazzo con la testa da un'altra parte e troppi segreti da nascondere.
Una Nuova Generazione piena di squallore e frivolezze, che dovrà pezzo per pezzo recuperare ciò che ha perduto.
Ispirato a Gossip Girl. Dal secondo capitolo:
Dominique Weasley si guardò allo specchio. Come sempre, non poté fare a meno di contrapporre la propria immagine a quella della sorella. [...] I capelli di Victoire sembravano brillare di luce propria, i suoi occhi violetti facevano sembrare banale il grigio di quelli di Dominique, la sua pelle era perfetta e priva di macchie. Victoire era più alta, più magra, più bella. Il ritratto della madre, l’orgoglio del padre, la ragazza di Teddy. Spostò una ciocca di capelli, si passò una mano sulla pancia. Si sentiva nauseata.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, James Sirius Potter, Lucy Weasley, Scorpius Malfoy
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Metamorphosis'
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Dedico questo capitolo a Hyperviolet Pixie. <3

Senza la tua Portinaia, probabilmente non lo avrei scritto.

 

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The Lily Witch Project


They've got all the right things in all the wrong places

Someday, we're going down

They've got all the right moves and all the wrong faces

Someday, we're going down.


“Rosie, devo parlarti!”

All’argentina esclamazione della cugina più piccola, Rose si volse lentamente, un’imperturbabile espressione impressa sul volto. Guardando Lily – che fremeva di eccitazione, chiaramente sul punto di rivelarle qualcosa che reputava fondamentale – si chiese una volta ancora come diamine la piccola Potter fosse riuscita a convincersi di essere la copia sputata di Dominique, quando il contrario era tanto evidente.

Lily è solare, insomma. E molto più sicura di sé.

Annuì, dandole a intendere un invito a continuare, che l’altra colse all’istante – Rose non era di tante parole, ma Lily non aveva mai avuto difficoltà a interpretare i suoi segni.

“Ecco, credo di aver scoperto una cosa.”

La Weasley levò le sopracciglia, scettica.

“Oh, Rosie, non fare quella faccia! Questa volta è una cosa seria.”

“Di che cosa parli?”

“Credo di aver scoperto chi è stata a rivelare a Gossip Witch il guaio di Domi.”

L’attenzione di Rose fu finalmente focalizzata appieno sulla conversazione e i suoi occhi si accesero di scaltro e vivo interesse – secondo Lily era il suo sepolto lato Grifondoro a riaccendersi quando si trattava di Dominique o Hugo.

“Chi?” chiese semplicemente, ma la cugina minore poteva vedere il suo petto alzarsi e abbassarsi più rapidamente.

“Christine de Bourgh. È del tuo anno.”

Come Lily si aspettava, l’autocontrollo di Rose venne meno, facendola sbottare.

“Lo sapevo!” ringhiò. “Soltanto lei poteva essere così perfida!”

“Rose...”

“È così odiosa! Sempre quell'aria enigmatica del-”

“Rose...”

“Ma la pagherà... oh, se la pagherà! Per quanto sia assolutamente irriverente, questa volta capirà la lezione, perché...”

“Rose!” strillò Lily.

La ragazza tacque di colpo, il fiato corto per via di tutti quegli improperi.

“Ascolta,” riprese l’altra. “Ho un piano”.


Dominique non si sentiva poi così male. Stava un po’ giù, certo, ma...

Dominique stava malissimo. Nonostante il perdono di Jacob l’avesse fatta stare decisamente meglio, c’era ancora un ampio margine di miglioramento. Grace e James avevano fortunatamente fatto pace, così da non procurarle ulteriori sensi di colpa – si era sentita capace di procurare solo guai, quando l’amica le aveva comunicato il litigio con il ragazzo.

Probabilmente litigare un po’ ha anche fatto loro bene.

Erano tranquilli, adesso, e più contenuti rispetto a prima nelle loro effusioni – probabilmente anche per delicatezza nei confronti di Domi. Si limitavano a scambiarsi sorrisi segreti, stringersi la mano con discrezione, parlandosi con quell’eterea pacatezza tipica, a detta di Lily, delle persone innamorate e felici.

Dominique non riusciva a leggersi dentro e si sentiva triste, sebbene stesse miracolosamente riuscendo a mangiare regolarmente senza visitare il gabinetto pochi minuti dopo. Rose le aveva difatti consigliato di trarre un minimo di giovamento dalla situazione attuale, sebbene potesse parere impossibile, di approfittare della triste occasione per tentare di capirsi meglio e ricominciare.

Lascia perdere i pettegolezzi. Tempo due settimane e avranno un nuovo scoop di cui sparlare.

Ma due settimane erano tante, sembravano non finire mai. Dominique era abituata a essere guardata con ammirazione e invidia. Era abituata a complimenti e piacevolezze. Gli sguardi sprezzanti erano duri, il sussurro della maldicenza doloroso e umiliante, i mormorii maligni che le facevano scia molto difficili da sopportare.

Scorpius continuava a passarle oculate informazioni sull’andamento del dormitorio maschile,  ossia il numero variabile di bottiglie che Jake continuava a scolarsi ogni giorno – assieme a Bernie Boot, il giovane Malfoy aveva provveduto a sostituire il Firewhiskey con del succo di zucca all’insaputa di Jacob. Quest’ultimo neanche se ne era reso conto, a quanto pareva.

Ma l’unico danno che il succo di zucca può provocare è un’apoteosi di diabete. E per quello basta una dose ben calibrata di Pozione Anti-addolcente¹. Così perlomeno non rischia di essere espulso per abuso di bevande illegali.

Dominique aveva saputo da Scorpius che Lucy era stata vittima di un brutto scherzo – poiché la timida cugina non aveva aperto bocca in proposito. Questa faccenda la faceva imbestialire, giacché Lucy le era stata vicina e lei si sentiva in dovere di aiutarla. Avrebbe voluto aiutarla. Se ancora avesse avuto la scuola in suo potere, avrebbe individuato la colpevole – perché di una lei senz’altro si trattava – e gliel’avrebbe fatta pagare in qualche modo.

“Non hai idea di chi sia stata a mandarti quell’orrore, Lu?”

La cugina piccola scosse la testa freneticamente. Si trovavano entrambe in biblioteca, dove Dominique si era precipitata non appena aveva saputo ciò che era accaduto – non era da lei, ma quella faccenda l’aveva toccata. Forse perché stava rivalutando tutto, chissà.

“No,” replicò Lucy, con un ritardo lieve – ma agli occhi di Dominique significativo – nel rispondere.

Riconosco una bugia, quando la vedo. E Lucy non sa mentire, a quanto pare.

Se si fosse curata maggiormente della cugina negli anni passati, probabilmente avrebbe saputo che l’onestà della figlia piccola di zio Percy era proverbiale in famiglia – ma ci sarebbero stati tutti gli anni a venire per recuperare.

Le bastò una semplice frase per confermare i propri sospetti.

“Non c’era firma, quindi.”

Lucy arrossì violentemente.


“Ti ho portato il libro del quale ti parlavo, Roxanne Weasley.”

Roxanne si volse verso Lysander, che come suo costume le si era avvicinato di soppiatto, facendola sussultare. Nel vedere quei capelli biondo sporco e gli occhi stralunati sorrise largamente.

“Oh, Lys... grazie!”

Prese il libro che lui le porgeva e lo aprì. Lysander le si sedette accanto – si trovavano ai piedi dello scalone di marmo – e iniziò a sfogliarlo assieme a lei.

Era un trattato naturalistico per così dire alternativo, che la madre del ragazzo aveva scritto e il padre approvato a malincuore.

Probabilmente solo perché ama Luna, si ritrovò a pensare Roxanne. Nessun altro editore sano di mente lo pubblicherebbe, in particolar modo il nipote di Newt Scamandro! Eppure Rolf l’ha fatto.

Sotto gli occhi dei due ragazzi, sulle pagine scorrevano le immagini delle più strane, improbabili specie di animali che mai si potessero immaginare.

“...Ricciocorno Schiattoso,” lesse Roxanne. “Piccolo e tenero animale dalle zampe graziose e dotate di comodi e microscopici cuscinetti simili a quelli dei felini. Ha il dorso spinoso e arcuato, fra i suoi occhi ha sede un lungo corno ricurvo dai poteri propiziatori... Lys, sei sicuro che esistano i Ricciocorni Schiattosi?”

“Assolutamente sì!” replicò il ragazzo con convinzione. “Abbiamo a casa il corno di uno di loro.”

“Ah sì?”

“Già! È stata tua zia Hermione a farne dono a mia madre.”

Roxanne trattenne un risolino. Era capitato spesso che zio Ron raccontasse del Corno di Erumpent che assieme a zia Hermione e zio Harry aveva fatto esplodere casa Lovegood durante la guerra. A quanto pareva, il vecchio Xeno era certo si trattasse della protuberanza ossea del Ricciocorno Schiattoso, e la stessa Luna non si era mai convinta del contrario. Quando loro erano bambini, Hermione era riuscita a trovare un finto corno decisamente simile all’originale, e lo aveva donato a Luna. A Roxanne tornò in mente questa storia, riservandosi di raccontarla a Lysander, prima o poi. A dispetto della sua permalosità, con ogni probabilità il ragazzo vi avrebbe riso sopra.

Improvvisamente, la moneta stregata che Roxanne teneva nel mantello si scaldò, propagando calore attraverso la stoffa della tasca.

“Che succede?” le domandò Lysander, placido.

“Oh, niente... Gossip Witch,” borbottò lei, armeggiando per estrarre il galeone dal mantello.

“Gossip Witch? Il professor Paciock, vuoi dire?”

Roxanne scoppiò a ridere.

“Il professor... oh, Lysander!”

Anche il ragazzo prese a sghignazzare.

Salve a tutti!” lesse lei, una volta che si fu ricomposta. “Sento odor di complotto nell’aria! Che cosa ci fanno Rose Weasley e Lily Potter, intente a conversare in un angolo con aria cospiratoria? Attenzione, Hogwarts! Pericoli in arrivo. Vi terrò informati! Baci e abbracci... la solita storia. Chissà cosa avranno in mente questa volta!”

Ripose con calma il galeone nella tasca, apprestandosi a concentrarsi nuovamente nell’osservare il libro.

“Tua cugina...” cominciò Lysander improvvisamente.

“Quale? Lily?”

“No, Rose.”

Il ragazzo tacque.

“Dicevi?” lei lo esortò a continuare.

Lysander scrollò le spalle.

“È carina. Molto.”

A Roxanne mancò il fiato.

“Perché dici questo?” riuscì a sibilare, mentre il cuore le martellava furiosamente nel petto. “E poi Dominique è più carina.”

“Secondo me è meglio Rose. Ha dei bellissimi capelli, e poi è sexy.”

“Non ti facevo tanto diretto.”

Roxanne, sei una stupida.


“Ne sei sicura, Lily?” fece Rose, seria.

“Certo!”

Davvero, tutta quest’aria cupa non serve, pensava la minore dei Potter. Non ha senso e non le dona.

Dal canto suo, Lily era gongolante. Non aveva perso tempo: nel momento esatto in cui Gossip Witch aveva pubblicato il blast minatorio nei confronti di Dominique, aveva sgraffignato a James la Mappa del Malandrino e si era messa al lavoro per scoprire il colpevole.

Che Gossip Witch non faccia uso di una mappa simile a questa per scoprire i segreti degli studenti?²

Tuttavia, sapeva che il metodo dell’anonima studentessa era un altro: suoi alleati erano alcuni dei soggetti ritratti nei quadri del castello, i quali le riferivano tutto ciò che veniva loro rivelato – o confessato – dagli allievi di Hogwarts. Gossip Witch tendeva a cambiare spesso compari – in una rapida analisi Lily aveva calcolato che lo faceva più o meno ogni tre settimane. Al momento, si affidava alla premura del ritratto dell’antico capo del Consiglio dei Maghi Barberus Bragge e dell’effige della donna-vampiro Lady Carmilla Sanguina³. Studiando attentamente la Mappa del Malandrino, Lily si era resa conto di quanto assiduamente una certa Christine de Bourgh – maledetta oca con manie di protagonismo, per utilizzare le parole di Rose – si dirigesse all’ala Ovest del settimo piano, dove aveva sede il quadro ritraente Carmilla. Con aria innocente, si era avvicinata a esso per ottenere ciò che cercava.


La prima impressione che Lily ebbe nel vedere il volto di Lady Carmilla, fu una certa ammirazione vagamente timorosa. La donna-vampiro prendeva posto nel proprio ritratto in una posa dritta e superba. Il volto era latteo, le labbra sottili circondate da un lieve alone rossastro. Aveva capelli lunghi e rossi che a Lily ricordarono i propri, e dipinta sul volto una certa espressione scaltra e vagamente canzonatoria. Lily pensò subito che sarebbero andate d’accordo.

“Salve, Lady Sanguina!” la salutò educatamente – ben attenta a rendere la propria espressione facciale e la propria postura il più possibile simili a quelli dell’antica gentildonna.

Sapeva per esperienza che un simile atteggiamento metteva le persone più a loro agio, ma dubitava che con Lady Sanguina avrebbe funzionato. Tuttavia, la terrificante donna-vampiro parve apprezzare il tentativo, poiché le rivolse una specie di sorriso e con un cenno della mano la invitò ad avvicinarsi.

“Qual’è il tuo nome, fanciulla?” le domando pacatamente – aveva una voce suadente e spaventosa.

“Lily Potter,” rispose svelta la ragazza.

“Qual vento ti conduce qui, Lily Potter? Non ti ho mai vista, prima.”

“Oh, no. Non ho raccontato niente a Gossip Witch, ultimamente.”

Carmilla ridacchiò.

“Immagino che tu non sia qui per questo, allora.”

“Non direi, no.”

La vide sogghignare ancora, mentre la squadrava attentamente.

“Il tuo sangue deve essere dolce, fanciulla.”

Lily rabbrividì, nell’udire tali parole. Tuttavia, guardò il vampiro dritto negli occhi.

“Ho bisogno di sapere,” cominciò. “Se è stata Christine de Bourgh a rivelare a Gossip Witch che Dominique Weasley era stata a letto con Adrian Goldstein prima di mettersi con Jacob Greengrass.”

“Quanti nomi...” commentò Lady Carmilla, divertita.

“È stata lei?” insisté Lily.

“Potrebbe,” sospirà il vampiro. “Questa Christine è piuttosto graziosa?” domandò.

La giovane Potter annuì.

“Se ha capelli castani e occhi chiari,” proseguì Lady Carmilla. “Allora è lei”.


Mi chiedo solo come diamine faccia un quadro a fare tutta quella paura. Quando mi ha detto che il mio sangue deve essere dolce ho pensato che mi avrebbe azzannato davvero, anche se è solo dipinta...

“Lily? Sveglia, Lily! A che pensi?”

La voce di Rose riscosse la Potter dai propri pensieri.

“Oh, beh... a Lady Sanguina.”

“Deve averti terrorizzata, se continui ancora a pensarci.”

“Merlino, Rosie! Sembrava volesse mangiarmi!”

“Beh, è un vampiro, no?” replicò cinicamente Rose.

Lily sbuffò. La cugina sapeva diventare estremamente metodica, puntigliosa e noiosa quando si trattava di qualcosa che avesse davvero a cuore.

Non che io non abbia a cuore questa faccenda quanto lei.

“Dunque, ripetimi ancora una volta con precisione dove e quando hai visto Christine farsela con McGregory.”

“Te l’ho detto!” si lagnò Lily. “Quattro giorni fa stavo guardando i suoi movimenti sulla Mappa... e l’ho beccata da sola con McGregory in un’aula vuota. Ho ricontrollato di nuovo per tre giorni di fila. Stessa ora stesso posto.”

“Oggi dobbiamo andare lì,” decise Rose. “Dobbiamo essere certi che non si tratti di ripetizioni o che so io... anche se è ovvio che non sono ripetizioni!”

Tecnicamente si potrebbe dire che siano ripetizioni di anatomia. Ma come battuta è scontata.

Lily ridacchiò.

“Sai, Rosie,” ghignò. “Non vedo l’ora di vedere la faccia di Christine quando scoprirà che sappiamo delle corna che il suo fidanzatino si ritrova!”

“Domi non si meritava certo di ricevere quel trattamento,” si disse d’accordo Rose. “Christine la pagherà cara”.


Il sole stava tramontando sul parco di Hogwarts, sui cui prati la neve invernale cominciava a sciogliersi, lasciando intravvedere la scura terra al disotto della coltre non più particolarmente candida che la ricopriva. Era possibile vedere due figure discendere lungo la cresta della collina, entrambe abbigliate con la divisa della scuola – a differenziarle solo il colore della sciarpa, che la ragazza più grassoccia portava rosso-oro mentre quella alta e ossuta ne indossava una bronzo-blu, i colori della casa di Corvonero.

“Molly,” stava dicendo Roxanne. “Devo dirti una cosa importante.”

Molly sistemò una ciocca di capelli rossicci dietro l’orecchio, attendendo che la cugina continuasse.

“Credo, beh...” proseguì Roxanne. “Credo mi piaccia Lysander, insomma.”

L’altra le lanciò uno sguardo saputo, sollevando le sopracciglia per un breve istante e scrollando una sola spalla magra sotto il mantello.

“Beh, era ora che ammettessi l’evidenza,” fu il suo commento. “Quindi? Cosa pensi di fare?”

“Non ne ho idea,” ammise Roxanne, sconfortata. “Sai... non credo di piacergli ancora.”

Molly strinse gli occhi.

“Perché dici questo?”

“Oggi ha detto che Rose è sexy,” confessò.

“Roxanne, tutti dicono che Rose è sexy,” dichiarò Molly pragmatica. “È un dato di fatto... come dire che Victoire è bella e Freddie un pericolo pubblico.”

“Freddie non è un pericolo pubblico!” protestò Roxanne, difendendo il fratello. “Ma Lysander non è il tipo da dire che Rose è sexy, o...”

“Chi l’ha detto che mio fratello non è il tipo da dire che Rose Weasley è sexy?”

Roxanne sobbalzò, mentre Molly si limitava a lanciare uno sguardo disgustato al secchio di Vermicoli che Lorcan Scamandro portava con sé. Il ragazzo le osservò attentamente, un’aria sospettosa dipinta sul volto.

“Sono stata io,” confessò Roxanne. “Ma non intendevo...”

“Proprio non ci arrivi, eh Weasley?”

“Ehi!” ribatté Molly. “Come ti permetti di parlare così a mia cugina?”

Lorcan le lanciò uno sguardo beffardo.

“Cosa vuoi fare, Caposcuola del secolo? Punirmi?”

“Il fatto di stare nella stessa casa non mi distoglierebbe affatto dal toglierti qualche punto, sai?” ribatté lei, asciutta.

Roxanne passava di continuo gli occhi dall’una all’altro, confusa.

“Voi due, basta litigare! Lorcan, vorresti spiegarmi a cosa non arrivo?”

Lui sospirò teatralmente, scuotendo la testa con aria falsamente sconfitta.

“Pensaci, Roxanne,” disse semplicemente, prima di voltarsi e andarsene in fretta.

Molly guardò la sua schiena larga allontanarsi, ma Roxanne non se ne accorse.


“Buonanotte, Jamie,” sussurrò Grace contro le labbra del proprio ragazzo, per poi sollevare i lembi della vestaglia e allontanarsi dal dormitorio maschile.

Per poco non andò a sbattere contro Adrian Goldstein, il quale si stava dirigendo verso la propria stanza con l’ormai abituale espressione derelitta dipinta sul volto – più che impietosire Grace, quell’aria da cane bastonato la faceva imbestialire. Soprattutto perché era lui a rifiutarsi di parlare con Dominique.

Ma posso sempre parlare io con lui...

“Ehi, tu!” esclamò. “Goldstein, aspetta!”

Il ragazzo, che si stava allontanando di corsa, si arrestò improvvisamente.

“Cosa vuoi, Grace?” l’aggredì. “Se sei qui da parte di Dominique, non voglio...”

“Ascolta,” lo interruppe la giovane Zabini. “Jacob è tornato da lei.”

L’espressione del ragazzo vacillò.

“D’accordo,” esalò. “Si sono rimessi insieme. Volevi dirmi questo?”

“Dominique l’ha rifiutato, Goldstein.”


 


 

¹Pozione Anti-addolcente: equivalente magico dell’insulina – di mia invenzione.

²Qui è da citare Hyperviolet Pixie e la nostra teoria sull’utilizzo pratico della Mappa del Malandrino. Per ulteriori informazioni, leggete un po’ qui: La Portinaia e la Mappa del Malandrino, della suddetta bravissima autrice. Leggetela, è un ordine.

³ Barberus Bragge (1269): capo del Consiglio dei Maghi, fu il responsabile per l'introduzione del Snidget Dorato nel Quidditch. Lady Carmilla Sanguina (1561-1757): si bagnava nel sangue delle sue vittime, convinta che mantenesse la sua bellezza e la sua salute intatti. (Fonti: Wikipedia).


Note dell’Autrice

Capitolo tutto al femminile. Le nostre ragazze sono alla riscossa! Poiché ho preso la decisione di raddoppiare il numero di capitoli previsto, ho l’occasione di inserire altri storyline che mi danzavano allegramente in testa (non so perché ma quando le idee mi ballano in testa, è sempre un piccolo allegro: qui) e dare maggiore spazio a personaggi che avevo lasciato da parte. Molly ne è un esempio calzante: avevo delle idee talmente carine su di lei che non sfruttarle era un peccato!

Beh, cosa ne pensate? Come al solito, i commenti sono più che graditi ;)

Ryan Newman è la perfetta Lucy. Non osate negare, pena la morte!

Grazie infinite a tutti voi, che mi seguite/leggete/ricordate/preferite/recensite coraggiosamente! <3

Baci, Daph.








 

   
 
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