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Autore: TheCristopher94    31/10/2011    3 recensioni
Prendete un ninja e collocatelo nel ventunesimo secolo; ora fatelo andare in un normale istituto scolastico, aggiungete delle ragazze curiose, un rivale e dei bulletti di nome Akatsuki, cosa succederà? Per scoprirlo vi toccherà leggerlo…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una giornata pesante
–Seconda parte-
Era sconvolto, ancora non capiva come avesse fatto a colpirlo.
“Ma come ha fatto? Non era così veloce l’ultima volta, che l’improvviso aumento di velocità sia legato a quest’armatura? Sì, deve essere cosi” disse tra sé e sé.
Subito estrasse la lama e cercò di distanziarsi da lui per poter studiare l’armatura e cercare una possibile debolezza, ma Zabuza non gli diede tempo che si lanciò al suo inseguimento.
“Come fa a starmi dietro? Dannazione devo inventarmi qualcosa!”
Allora Naruto pensò di usare le bombe fumogene; ne scagliò una a terra e si nascose, sperando di non essere visto. Doveva inventarsi qualcosa e al più presto: il fianco continuava a fare male perciò lo medicò come meglio poté, in modo da poter usare un qualsiasi jutsu, e iniziò a pensare, finché non fu svegliato dalla voce di Zabuza: – Ninja boy dove sei? Fatti vedere vigliacco!-
–Ehi, coglione, non mi vedi sono qui!- disse spavaldo.
– Finalmente la resa dei conti.-
Naruto annuì, e dopo quella guerra di sguardi si scagliarono l’uno contro l’altro, ma la ferita di Naruto si fece sentire e Zabuza ebbe la meglio. Lo colpì con un pugno che lo fece volare a muro, formando un enorme buco che fece crollare il muro sul ragazzo. Zabuza era felice di aver finalmente sconfitto quel pagliaccio, però questo non gli bastava, doveva ancora vendicare la morte del suo giovane allievo e voleva torturarlo per bene prima di ucciderlo. All'improvviso comparvero altri due ninja, uno dei quali si lanciò contro di lui colpendolo con una potente pedata, mentre l’altro si apprestava a prendere il ragazzo sotto le macerie, e si dileguarono nel nulla.
– COSA? GRRR. . . ME LA PAGHERETE CARA MALEDETTI! NESSUNO PUÒ IMPEDIRMI DI POTER PORTARE A TERMINE LA MIA VENDETTA!- disse furioso, allora attivò la modalità volo dell’armatura e iniziò a fare una perlustrazione aerea, ma di loro nessuna traccia. Continuò così tutta la notte, furioso per non aver potuto gustarsi la sua vendetta. Si diresse nella stazione televisiva più famosa di Tokyo e con forza, dopo aver ucciso le guardie ed aver preparato tutti i macchinari, ordinò ai tecnici di mandare in onda, altrimenti li avrebbe uccisi. Terrorizzati, fecero come loro ordinato.
– Siamo in onda?- chiese Zabuza, arrabbiato come non mai.
Il tecnico principale, tutto tremante, fece sì con la testa.
– Allora inizio col dire che sono Zabuza Momochi, e sono venuto qui per dire una cosa a quel vigliacco di Ninja boy- fece una pausa.

In quel momento, a casa di Naruto, Temari, che come al solito aveva fatto di testa sua, stava guardando il notiziario con la bocca aperta, e preoccupata pensò:“Cosa sarà successo?”
- Esci fuori e battiti da uomo, vigliacco. Ormai la tua fine è giunta, perciò non prolungare la tua agonia, ti garantisco che per ogni ora che perderai io porrò a termine una vita. Se ti venisse coraggio, mi troverai sulla punta del grattacielo più alto di Tokyo. Adesso vado, spero che almeno tu ti faccia vivo, perché non vorrei essere al posto di queste persone: ricordati, per ogni ora una persona- detto questo spiccò il volo, distruggendo il tetto dell’edificio.


Naruto stava riprendendo i sensi. Gli occhi si riaprirono lentamente e pian piano si alzò dal letto e vide tre uomini, uno dei quali era suo padre, mentre gli altri, anche se erano di spalle, gli davano la sensazione di conoscerli.
Ma il padre si accorse che il figlio s’era ripreso. – Figliolo, ti sei svegliato finalmente- disse l’uomo, felice di sapere che il figlio si fosse ripreso.
Quando i due si girarono a Naruto mancò poco che non gli venisse un colpo. – Ma. . . Ma. . . Voi?- Non ci poteva credere, ma il padre del ragazzo iniziò a dare le spiegazioni, che immaginava il figlio volesse.
– Figliolo, devi sapere che tua madre era preoccupata di mandarti nella città di Tokyo da solo, e anche io devo dire che non le potevo dare torto, perciò ho chiesto a due mie ex-allievi di tenerti d’occhio.-
Naruto, sconvolto dalla rivelazione, chiese: – Ma le arti ninja non si potevano tramandare solo da padre in figlio.-
- Sì è vero, ma ho pensato che sarebbe stato meglio avere degli aiutanti, e infatti loro hanno questo compito: ti aiuteranno a battere Zabuza e. . .-
Ma Naruto, con uno sguardo serio, rispose: – Zabusa è un mio avversario e lo sconfiggerò da solo. –
- Figliolo non puoi batterlo. Quell’armatura che indossava è un progetto militare, creato per potenziare le abilità umane al massimo, e le armi funzionano con l’energia sviluppata dal generatore al centro dell’armatura, ed è fatta di una lega particolarmente dura. Neanche in modalità eremita riusciresti a scalfirla.-
Ma Naruto non si fece scoraggiare dalle parole del padre e chiese ai due ninja di aiutarlo con un particolare allenamento.
– Di che allenamento di tratta?- chiese uno dei due.
- Si tratta nell’imparare a controllare il demone- disse serio.
Minato rimase in silenzio, e dopo essersi ripreso disse: – Cosa? Sei impazzito? Un allenamento del genere richiede giorni, e poi si dovrebbe riaprire il sigillo... no è escluso.-
- Mi spiace che tu non sia d’accordo, ma io l’ho già fatto: ho aperto il sigillo e ho separato il chakra dallo spirito. L’unica cosa che mi serve è imparare a gestirlo- disse Naruto.
Il padre rimase impietrito dalla rivelazione del figlio, e, dopo averci pensato su, disse: – Ok figliolo, ma c’è un problema. Mentre eri incosciente, quel pazzo di Zabuza ha mandato un messaggio dalla stazione televisiva centrale di Tokyo e ha detto che per ogni ora che perderai ucciderà una persona.-
Il ragazzo iniziò a pensare e chiese: - Quando manca al suo attacco?-
Il padre del ragazzo guardò l’orologio. – Non più di trentasette minuti, perché?- Guardò gli occhi del figlio e capì cosa avesse in mente.
– No, no , no sei impazzito non puoi pensarla una cosa del genere: è categorico, no.-
Il ragazzo mise una mano sulla spalla del padre. – Non abbiamo scelta. La stanza neutra è l’unica possibilità.-
L’uomo, contrariato, dovette arrendersi, perché in fondo sapeva anche lui che il figlio aveva ragione. Gli unici che non capirono il motivo di tanta disapprovazione furono i due ninja, che, incuriositi, si chiesero cosa fosse questa stanza neutra. Seguirono Naruto e il padre sino a quella stanza.
Una volta arrivato, Naruto pensò ad una cosa che gli trastullava in mente da un po’. – Scusa papà, vorrei chiederti una cosa.-
L’uomo annuì.
– Ma tu come sapevi che l’armatura, indossata da Zabuza, potenzia le capacità fisiche?-
L’uomo, con lo sguardo basso, disse: – Perché quello è un progetto inventato da me per il governo giapponese, ma non so come sia caduta in mano a quel tizio.-
Il ragazzo rimase, sconvolto, e pensò tra sé e sé: “Ma l’esistenza che i ninja erano sopravvissuti non era un’informazione riservata?”
Ma Minato, intuendo cosa avesse in mente il figlio, rispose, dicendo: – Naruto ti spiegherò tutto non appena sarà finita. Adesso vai, non c’è tempo da perdere. Io chiamerò rinforzi che mi aiuteranno a trattenere Zabuza finché non avrai finito, quindi sbrigati.-
Minato radunò tutti i familiari e gli altri allievi che aveva addestrato per tenere a bada Zabuza finché il figlio non fosse stato pronto.
Naruto, guardando la porta della Stanza neutra, si girò verso i due ninja che altri non erano che il Maestro Kakashi e il Maestro Gai.
– Una volta entrati non potremo uscire finche non avemmo finito, perciò se non vi sentite in grado di aiutarmi vi consiglio di andarvene e aiutare mio padre.-
Detto questo i due si scrutarono e Kakashi, parlando per entrambi, disse: – Veniamo con te. Adesso iniziamo, abbiamo molto da fare e poco tempo.-
Naruto aprì la porta e, seguito dai due, entrarono.

   
 
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