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Autore: GiuliaD    31/10/2011    4 recensioni
Kathryn canta, è ciò che fa nella vita, è ciò che è destinata a fare, è ciò che ama. Proprio il canto la porterà a qualcosa che neanche lontanamente avrebbe mai potuto immaginare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Is this the only evidence that proves it, a photograph of you and I, was it a dream? Was it a dream?”
“A photograph of you and I, a photograph of you and I… in love”
Kathryn sorrise sentendo gli applausi scroscianti che riempivano la sala. Cantava, non sapeva fare altro. Il suo sogno non era di certo cantare in un pub gremito di americani che bevevano per dimenticare, lei sognava di esibirsi su un vero palco, davanti a qualcuno capace di apprezzare il suo talento, ma doveva pagare l’affitto e non aveva nessuno che l’aiutasse economicamente.
Ogni volta che guardava il suo pubblico questi pensieri le riempivano la  mente.
Quella era l’ultima canzone della serata, poi sarebbe arrivato il dj facendo partire quelle canzoni che non meritavano di essere chiamate tali. Intanto lei avrebbe servito ai tavoli, come ogni sera.
 
“Quante volte ti ho detto di non cantare questa roba?!- disse Mark, il proprietario del locale- ti permetto di scegliere la musica con cui esibirti a condizione che non porti questo!”
“Ma mi hanno applaudito, sono piaciuta!”
“Kathryn, queste persone vengono qui per ubriacarsi e ballare, non per ascoltare la tua vocina, e ora metti il grembiule”
“Si Mark”. Era tutto ciò che poteva dire se non voleva perdere il lavoro. Odiava Mark, quello stupido uomo che non si rendeva conto di quanto fossero importanti per lei le canzoni con cui si esibiva,di quanto fossero importanti per lei i 30 seconds to Mars. Loro le davano la forza di andare avanti, con la loro musica, che le avvolgeva il cuore.
 
“Mi spieghi perché devo venire io in quel locale con te?” chiese Jared al fratello.
“Perché Antoine stasera non può ed io devo dare sfogo al mio istinto animale!” disse Shannon
“Sei un cretino” rispose Jared scherzando affettuosamente.
 
Arrivati, vennero subito accecati dalle luci, Shannon era abituato e andò al bar a sedersi, Jared lo seguì, già intontito da quell’atmosfera.
“Perché non c’è musica?! Vogliamo la musica!” gridò una voce dalla sala.
 
Dopo qualche secondo Kathryn fu scaraventata sul palco da Mark, il dj era in ritardo. Le note di “Closer to the edge” risuonarono nel locale.
I fratelli si girarono verso il palco divertiti, era strano sentire quelle parole cantate da una donna. Shannon non vi diede molta importanza e tornò al suo drink, Jared invece ne era rimasto incantato e fissava quella figura poco definita che cantava con tutta la sua voce, con una passione rara da trovare.
Il brano era terminato e la ragazza stava indietreggiando lentamente, Jared era deciso ad andare verso di lei e dirle qualcosa, non sapeva bene cosa, voleva dare un volto a quella voce, a quell’ombra che l’aveva ammaliato.
 
Si alzò, ma proprio mentre stava per incamminarsi verso il palco gli passarono davanti cinque tecnici che trasportavano delle casse e una console per il dj, erano seguiti da un uomo vestito in maniera appariscente con gli occhiali da sole e le cuffie attorno al collo, appena entrato nel locale gli andò incontro un altro uomo in giacca e cravatta che lo rimproverava per il ritardo.
Quando finalmente Jared ebbe la possibilità di andare verso quella ragazza, lei non c’era più, il palco era vuoto e nonostante si guardasse attorno, non sapeva come identificarla perché non conosceva il volto di quella voce straordinaria.
 
Kathryn tornò a servire ai tavoli dopo quell’improvvisazione, inconsapevole di tutto.
 
Jared era deciso a trovare la cantante, pensò di chiedere all’uomo in giacca e cravatta che si era innervosito con il dj, probabilmente era il proprietario.
“Scusi? Scusi?”
Mark si girò “Che cosa vuole?”
Era un uomo così ignorante che non aveva la più pallida idea di chi avesse davanti.
“Mi potrebbe dire il nome della ragazza che ha cantato?”
“Mi dispiace ma non diffondiamo informazioni del genere.” Parlava con un tono seccato estremamente fastidioso.
“Ma…lei sa chi sono io?!” La sua personalità da diva era emersa.
“E lei sa chi sono io?”
“Una di quelle persone che sarebbero a dir poco onorate di potermi lavare la macchina. Ora mi dica il nome della cantante.”
Prima di poter finire la frase Mark aveva già chiamato la sicurezza e aveva fatto sbattere fuori Jared e anche il povero Shannon, confuso e un po’ brillo.
  
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