MM di Le relazioni pericolose, ma leggibile come storia a sé.
Gaia
Guardami (per un solo secondo)
«Ho deciso di rompere con Izzy».
«Era ora, amico»
«Era ora, amico»
Le bugie hanno un sapore salino, forse quasi ferroso, che assomiglia vagamente al sangue.
Noah non si rende nemmeno conto d’aver mentito, finché non lo sente, e allora si deve sfiorare le labbra con la punta delle dita per rendersi conto di non essersi ferito – non esternamente, almeno.
«Ehi Owen, guarda! Sa di lucido per le scarpe!».
È un momento soltanto – una frazione di un secondo che si spezza mentre lui incrocia lo sguardo di Izzy – in cui Noah si rende conto che, con tutta probabilità, gli sta sanguinando (solamente) quell’anima inutile, intonsa.
Pensa di aver sentito il suo nome, ma lei chiama sempre e solo Owen, così che lui inghiotte un bolo di sangue e saliva, abbassando lo sguardo.
«Su, Owen! Vienimi a prendere!».
Noah la guarda scomparire nel vortice: Izzy non si volta a guardar nessuno – e muta è la preghiera che lui le rivolge: ti prego, guardami, mi basta solamente un secondo.
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