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Autore: Sunset95    31/10/2011    3 recensioni
5 anni dopo aver abbandonato la sua bambina Blair Waldorf si reca in un convento/orfanotrofio di New York. Troverà la sua bambina? Come sarà adesso la sua vita? Cosa dirà Chuck?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap 8

Blair quel giorno si svegliò presto, erano le 6 e 30 e due ore dopo ci sarebbe stato il funerale di sua madre. Le aveva reso la vita impossibile, sempre, ma era sempre sua madre.

Rimase tra le braccia di Chuck così da non svegliarlo e quando anch'esso si svegliò erano le 8.

"Blair... Sei sveglia? Perchè non mi hai svegliato?" chiese l'uomo.

"Sei dolce quando dormi Bass... e poi mi dispiaceva svegliarti. Chuck tra meno di due ore ci sarà il funerale..." disse Blair.

"Sì, lo so. - vide Blair con le lacrime che le rigavano il viso - Vieni quì - lei si mise tra le sue braccia - ...shh, non piangere, Sò che è un momento difficile." disse Chuck.

"Sì, è difficile... L'ho odiata per non sai quanti anni, ma ho sempre saputo che lei mi amava. E adesso è morta." disse Blair piangendo tra le braccia di Chuck.

"Mamma perchè sei triste?" chiese Mark.

I bambini erano sulla soglia della porta e si tenevano per mano.

"Mamma perchè piangi?" chiese Alex avvicinandosi ai genitori.

"Oh, Alex, Mark... Entrate - i bambini le si avvicinarono -... Ieri la nonna... è...lei...è...è volata in paradiso." disse Blair, non riusciva a pronunciare quelle parole.

In meno di un secondo vide il viso dei bambini trafitto dalla tristezza.

"C-cosa?" chiese Mark.

"Mamma! Perchè non me lo hai detto? Perchè? Io sapevo che ieri c'era qualcosa che non andava, lo vedevo negli occhi di zia Serena... Lo sapevo! Mi hai mentito! Mi avete mentito!" disse Alex urlando e piangendo.

"Tesoro, no... Io... L'ho fatto solo per non farti stare male, è stata una cosa improvvisa." disse Blair tristemente.

"No! Dovevi dircelo! L'avrei voluta salutare... dirle che le volevo bene... che ero felice di avere una nonna." disse Alex.

"Ma lei lo sà! E sono sicura che dall'alto lei ti proteggerà e veglierà su di te, sì, ne sono sicura." disse Blair.

"Noo! Non lo sà. Mi hai mentito!" disse la bambina correndo fuori dalla camera di Nate e andando verso la camera di Chuck.

I genitori e Mark sentirono sbattere la porta e Blair incominciò a piangere.

"Chuck, lo sapevo! Era quello che temevo!" disse Blair.

"Mamma no... Alex fà sempre così. Quando qualcosa non le và bene corre in camera, si chiude a chiave e piange. Dopo due ore e di nuovo fuori." disse Mark.

"Dai Blair... Vado a parlarle." disse Chuck andando verso la porta. Percorse il corridoio velocemente e quando arrivò davanti alla porta bussò due volte, non ebbe risposta e decise di parlare: "Alex... sò che sei lì dentro, sù fammi entrare." disse.

"No! Vai via! Voglio stare da sola." disse la bambina con la voce tremolante.

"Tesoro, sai che mi ricordi tanto la mamma? Sù.. fammi entrare." la incoraggiò Chuck.

"Lei è cattiva. Non doveva mentirmi." disse Alex.

"Ma lei lo ha fatto per te.... Dai principessa, prometto che parleremo soltanto. Se non vuoi parlare della mamma, potremo parlare di vestiti, bambole, giocattoli.... Tutti ciò che desideri." disse Chuck parlando verso la porta.

"Va bene, ma promettimi che mi comprerai un servizio da te come quello che ho visto da Fao Schwarz.." disse Alex.

"Ok, lo prometto, sù apri questa porta." disse Chuck.

Dopo meno di 5 secondi, Chuck vide la porta aprirsi, dietro c'era Alex.

"Ecco la mia principessa." disse Chuck prendendola in braccio e posandola sul letto.

Alex l'abbracciò forte e chiese: "Papà, secondo te la mamma mi odia?"

"No... Non potrà mai odiarti, però... Se io prometto di comprati il servizio da thè tu dovrai promettermi di chiedere scusa alla mamma." disse Chuck stendendosi vicino alla bambina.

"Va bene... Vorrei poter rimanere tra le tue braccia per sempre." disse Alex.

Chuck si emozionò, ma non lo diede a vedere.

"Anche io, principessa. Hai un buonissimo odore, uguale a quello della tua mamma appena sveglia." disse Chuck.

"Davvero? Vorrei tanto essere come lei da grande." disse Alex.

"Certo che sarai come lei, ma non fisicamente... I lineamenti gli hai presi da me!" disse Chuck.

"Amo essere come te!" disse la bambina.

"Grazie, principessa. Adesso và dalla mamma, io porterò Mark fuori dalla camera." disse Chuck.

I due uscirono dalla stanza, tenendosi per mano.

 

Intanto nella camera di Nate.

 "Mamma... lei fà sempre così! Non essere triste." disse il bambino guardando Blair.

"E' proprio come me... Dai... vieni quì." disse Blair a Mark.

Il bambino si avvicinò e si stese di fianco a lei.

"Avvicinati di più, ho bisogno di coccole." disse Blair.

"Ok..." rispose il bambino intimidito. Si sentiva strano, non aveva mai avuto una "mamma" che l'amasse come Blair, quasi non ci credeva. Di solito era lui a cercare coccole, non gli altri in lui.

Rimasero così per circa 10 minuti poi Chuck e Alex entrarono nella stanza.

"Mamma... C'è una cosa che devo dirti." disse Alex, giocando con i pollici e tenendo lo sguardo basso.

"Cosa devi dirmi?" chiese Blair.

"Voglio.... chiederti scusa, mi sono comportata male, non te lo devo. Hai preso sia me che Mark a vivere con te e io.... non dispiaciuta." disse Alex.

"Grazie, accetto le tue scuse, adesso vieni quì..." disse Blair.

La bambina si avvicinò e si stese accanto a Blair, dall'altra parte c'era Mark.

"Blair... credo che ci dovremmo preparare." disse Chuck.

"Oh... si... lo penso anch'io." disse Blair.

"Dove stiamo andando?" chiesero all'unisono.

"Stiamo andando a dare l'ultimo saluto alla nonna." disse Blair trattenendosi le lacrime e uscendo dalla camera.

"Papà... credi che la mamma si riprenderà?" chiese Mark.

"Sì, certo. Purtroppo anche quando il mio papà è morto, sono stato malissimo. Questo succede." disse Chuck.

"Sì... Papà, cosa posso indossare?" chiese Mark.

"Cosa? Fammi capire stiamo per andare al funerale della nonna e l'unica cosa che tu sai dire è: Cosa posso indossare? Ma sei impazzito forse?" gridò Alex alzandosi dal letto.

"Voglio essere sempre elegante e comunque non credo che questi siano affari tuoi!" disse il bambino agitando le braccia.

"Dai bambini non litigate, almeno non oggi." disse Chuck prendendo entrambi per mano.

"Coraggio, andiamo a lavarci." continuò il padre.

 

Per le 9 erano tutti pronti.

Blair era completamente vestita di nero. L'attillato tubino, le scarpe... era tutto nero. Così Chuck e i bambini.

Il tragitto in limousine fù silenzioso, nessuno parlava e i bambini tenevano lo sguardo rivolto verso Blair che aveva messo un grande paio di occhiali da sole Chanel, per nascondere le lacrime. Ogni tanto si sentiva solo tirare sù col naso. Erano tutti tristi, Chuck che teneva salda la mano di Blair, i bambini che non avevano sorriso da quando erano usciti di casa.

In chiesa Blair trovò suo padre, non le sembrava vero, era davvero lui. Abitavano vicini, ma non si vedevano quasi mai.

"Blair!" gridò Harold andando verso di lei.

"Papà!" disse Blair uscendo dalla limousine.

I due si abbracciarono e Blair continuò: "Come mai sei quì?" era sorpresa, di vedere suo padre e soprattutto non c'era Roman, cosa ancora più strana.

"Bè, tesoro... io e tua madre siamo stati sposati per 20 anni, non sò se sai cosa vuol dire? E Louis, dov'è? Non lo vedo... Oh guarda c'è anche quel tuo amico... Com'è che si chiama? Ah.. sì, Chuck Bass." disse Harold guardando verso il cancello.

"Papà... sì, scusa avrei dovuto parlartene... io e Louis abbiamo rotto, tra poco mi arriverà il divorzio effettivo, Chuck è quì per me..." Blair venne interrotta.

"Cosa? Ci sono anche due bambini con lui, chi sono i suoi figli?" disse Harold.

"No cioè si..insomma... ehmm..." Blair venne interrott di nuovo.

Alex correva verso di lei urlando: "Mammaaaa!"

"Mamma? Mi sono perso qualcosa?" chiese Harold sopraffatto.

"Signor Waldorf, è un piacere. Mi dispiace dell'accaduto." disse Chuck avvicinandosi con Mark alla mano.

"Ciao Chuck! Potresti andar via un momento? Ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere con mia figlia..." disse un Harold agitato.

"Certo." disse Chuck allontanandosi.

"Allora, mi vuoi dire cosa succede?" continuò l'uomo fissando Blair.

"Piacere... Io sono Alexis prossimamente Bass. Tutti mi chiamano Alex, ma amo il mio nome per intero. Come ti chiami? Chi sei?" disse la bambina.

"Bass?" chiese Harold.

Blair rimasta in silenzio fino a questo momento rispose: "Sì, papà... Lei è... è mia figlia, mia è di Chuck, è stata in un orfanotrofio fino all'altro ieri, poi sono andata a prenderla e con lei ho adottato anche il suo miglior amico... sai.." disse Blair.

"Blair, insomma! Perchè non me lo hai mai detto? Potevo aiutarti a non darla in adozione, sono uno degli avvocati più bravi al mondo." disse Harold.

"Sì, perdonami... papà. Comunque lei è Alex." disse puntanto la bambina.

La bambina sorrise verso Harold.

"Ciao... Alex! Io sono Harold, sono il papà della tua mamma." disse. Quanto le sembrava strano che la sua bambina era una madre.

"Ohh... bene. Allora tu sei quello che abita in Francia?" chiese la bambina.

"Sì, sono proprio io." disse Harold.

Blair vide Chuck e Mark avvicinarsi e disse: "Lui è Mark, l'altro MIO bambino." accentuò la parola "mio" quasi per far sentire Mark ben accetto.

"Ciao Mark, io sono Harold, il papà delle tua mamma... Sono quindi vostro... nonno, suppongo." disse l'uomo più anziano.

"Ciao! Mark presto Bass, piacere." disse il bambino togliendosi il guanto, seguì una bella stretta di mano.

"Presto Bass? Ciao Chuck, scusa... non ti ho salutato." disse Harold girando lo sguardo verso Chuck.

"Signor Waldorf. Mi dispiace interrompere questo momento ma credo che dovremmo entrare." disse Chuck.

"Dobbiamo proprio?" rispose Blair mettendosi di nuovo gli occhiali da sole.

"Sì, dobbiamo. Sù, andrà tutto bene e io sarò sempre al tuo fianco." disse Chuck non badando al fatto che Harold era ancora lì e che aveva sentito tutto.

"Blair-Bear, sono felice che tu e Chuck abbiate ritrovato l'intesa perfetta per portare avanti questa "nuova" famiglia... detto tra noi... Louis non mi piaceva affatto, l'ho accettato solo perchè tu ne eri innamorata." disse Harold.

"Papà, io non ho smesso di amare Chuck per un secondo nella mia vita, ho sposato Louis così le cose erano più semplici, ma io sono una Waldorf e amo gestire le cose complicate." disse Blair.

"Sono felice per te Blair-Bear." disse Harold.

 

I 5 entrarono nella chiesa, Blair si salutò con Cyrus ed iniziò la celebrazione. I bambini rimasero in silenzio alla seconda panca accanto a Chuck, Blair e Cyrus erano davanti, Blair ogni tanto soffiava il naso e si asciugava le lacrime, Cyrus faceva lo stesso.

La celebrazione finì dopo 45 minuti, a Blair pareva durata ore, aveva sempre odiato i funerali tantomeno quello della madre, aveva un senso di malinconia che la logorava. Già le mancava, non erano mai state le tipiche "mamma e figlia" da sit-com americana come "Una mamma per amica" o altro, ma con il loro rapporto riuscivano ad essere unite, anche a distanza. Erano donne Waldorf, in fin dei conti.

Quando la celebrazione finì Blair si incamminò con Cyrus verso il cimitero, Chuck, i bambini e Harold tornarono all'attico all'Empire.

Il tragitto il limousine fù silenzioso, c'era Alex che ogni tanto faceva qualche domanda circa la separazione dei genitori della madre, Mark era in silenzio fissando per tutto il tempo Harold.

 

All'Empire.

"Allora questo è il tuo attico?" chiese Harold guardandosi intorno.

"Bambini... andate a lasciare i cappotti e toglietevi le scarpe, io e il nonno parleremo un pò." disse Chuck chinatosi verso i bambini.

I bambini annuirono e corsero verso la camera di Chuck.

"Comunque.... Sì, è il mio. L'ho comprato circa 7 anni fà, io e sua figlia stavamo ancora insieme, da fidanzati intendo, è stata lei a darmi l'idea di comprare tutto l'hotel." disse Chuck accomodandosi sul divano "Prego, Signor Waldorf, si accomodi." continuò.

"Ti ringrazio Chuck e per favore chiamami Harold, ho appena scoperto di essere nonno e questo mi ha fatto guadagnare qualcosa come 10 anni di più, non farmi sembrare ancora più vecchio - Harold si accomodò sul grande divano Bass - Allora, c'entri qualcosa col divorzio di mia figlia e Louis, intendo... state insieme? Ho sempre saputo che lei non ha mai smesso di amarti. Quest'estate l'ho beccata mentre baciava una vostra foto, avevate circa 17 anni, sì è stato per il suo 17esimo compleanno, mi disse che le regalasti una collana." disse Harold.

"Harold, davvero lei ricorda quella collana? Ha davvero baciato la mia foto? Se devo essere sincero non c'entro nulla col loro divorzio, io e Blair non ci sentivamo dal suo matrimonio, poi circa 3 giorni fà l'ho incontrata quì di sotto, nel ristornate del mio hotel, con Mark e Alex e da quel giorno non ci siamo lasciati per un istante. Prima che lei dica qualcosa... Amo sua figlia, non ho mai smesso di amarla per un istante, per me significa tutto e se devo essere sincero penso proprio che oggi noi stavamo insieme se 5 anni fà non le davo la benedizione si sposare Louis... forse oggi Blair sarebbe sposata con me." disse Chuck guardandosi i pollici.

"Sì, ho sempre saputo che sarebbe andata a finire così... Da quando avevate 6 anni siete sempre stati così uniti, Nathaniel e mia figlia non avevano la stessa.... chimica.. che avevate voi, vi capivate all'istante. Ho sempre saputo che mia figlia sarebbe finita con te." disse Harold.

"Lo dici come fosse un dispiacere..." disse Chuck.

"No, Chuck... se mia figlia è felice lo sono anche io. Vedo l'amore nei vostri occhi, questa.. credo sia la cosa più importante." disse Harold.

"Ah.. Harold, scusa... sò che non è il momento giusto per parlarne ma avrei bisogno di un consulto..." disse Chuck.

"Prego..." disse Harold.

"Allora... vorrei dare ai bambini il cognome Bass... sarebbe come una sorpresa nei loro confronti, ho già chiamato alcune persone ma... mi fido più di un tuo consulto." disse Chuck.

"E' una grande cosa questa... Allora per fare questo, basta rivolgersi ad un avvocato, in questo caso io, richiedere il permesso al tribunale dei minori di New York e il gioco è fatto. Alex e Mark saranno Bass, ovviamente c'è da aspettare qualcosa come una settimana o forse due ma credo che per te faranno i documenti più velocemente." disse Harold.

"E' questa la bellezza di chiamarsi Bass." disse Chuck sorridendo.

"Papà... Allora posso avere il mio set da F.S." disse Alex entrando nel salone.

"F.A... stà per...?" chiese Chuck.

"Fao Schwarz, ovviamente - Chuck e Harold sorrisero - per favore... mi avevi promesso il servizio da te." disse Alex incrociando le braccia.

"Ehi, se porti lei da F.A. voglio comprare anch'io qualcosa." disse Mark.

"Ok, ok... andremo da F.A. come la chiamate voi." disse Chuck.

"Sei il papà più bravo del mondo." disse Alex abbracciandolo.

"Io direi dell'universo!" aggiunse Mark.

"Chuck, non viziarli così ti prego... Diventeranno peggio di Blair di questo passo!" disse Harold.

"Sì hai ragione ma i soldi ci sono, quindi non vedo perchè non dovrei viziarli." disse Chuck.

 

Andarono al negozio, i bambini fecero acquisti e tornarono a casa molto presto, lasciarono Harold al Palace e Chuck e i bambini tornarono all'Empire.

Chuck però rimase sorpreso: Blair non era ancora tornata a casa.

Erano ormai le 17, avevano pranzato e i bambini si erano addormentati sul divano guardando "Gli Aristogatti", Chuck era seduto sulla poltrona a leggere il Times quando entrò una triste Blair.

Chuck in silenzio le andò incontro: "Blair... Che hai fatto?" chiese, la ragazza aveva la faccia rossissima, il trucco sbavato e gli occhi di lacrime.

Blair lo vide e si attaccò al suo collo: "Chuck non puoi capire... sono stata contattata dal notaio... e ho saputo che ha lasciato tutto a me!"

"Cosa?" chiese Chuck.

"Tutto, Chuck. Mi ha lasciato la 'Eleanor Waldorf Design', il suo attico, i suoi soldi... E' tutto mio adesso." disse Blair.

"Sei la sua unica figlia... A chi avrebbe dovuto lasciarla?" chiese Chuck.

"Non lo sò... ma io non ho la sua stoffa... non potrò mai arrivare ai suoi livelli.. sono preoccupata." disse Blair.

"Ehi, ehi... calmati. Tu saprai sicuramente gestire l'azienda, hai carattere e soprattutto hai stile... e questo è importantissimo in un mestiere come quello di stilista..." disse Chuck.

"Sì... ma io... non ho mai avuto a che fare con niente di quel mestiere e in più da piccola ho odiato questo lavoro... mi portava lontano mia madre... e io voglio essere presente per Alex e Mark." disse Blair.

"E lo sarai! Quando hai le sfilate in giro per il mondo potremo partire tutti insieme, oppure mandare qualche sostituto. Dimmi che hai accettato, ti prego." disse Chuck.

"Certo che ho accettato! Ma comunque continuo ad avere forti dubbi. Però un domani tutto questo sarà di Alex e diciamo che questo mi rincuora un pò."

"Sì... hai ragione... tutto sarà di Alex e Mark un giorno, le industrie Bass e la Waldorf design."

"Ti prego, stringimi a te... non sò se potrò sopportare questo." disse Blair.

"Vieni quì.... Aspetta..." Chuck trascinò la ragazza nella sua stanza e la buttò sul letto.

"Dai vieni quì... " disse facendo spazio tra le sue braccia.

"Chuck... Ti amo." disse Blair.

"Anche io." rispose Chuck.

Si baciarono, ancora.. ancora e ancora...

In meno di 5 minuti Chuck si trovava sopra di lei, le baciava il collo, teneva questo con una mano e l'altra l'aveva portata sotto la coscia. Blair iniziò a tirare giù la lampo del vestito e subito ne venne fuori. Chuck sbottonò la camicia e tolse i pantaloni, velocemente.

"Waldorf, sei davvero bella." le disse.

"Anche tu Bass, mi ero dimenticata del tuo profumo e del modo in cui mi fai tua."

Lui entrò con tutto se stesso in lei, la ragazza si fece scappare un grido ma appena pensò che i bambini erano nella camera affianco si ammutolì.

Dopo una lunga dose di sesso lui cadde di fianco a lei e la trascinò in un abbraccio.

"Ti amo." disse mentre lei era nella sua piega del collo.

"Io di più." rispose Blair.

Rimasero abbracciati, nudi e in silenzio per vari minuti, quasi addormentandosi, poi sentirono un leggero grido: "Mamma, papà... dove sieteee?"

"Cazzo! Alex!" disse Chuck.

"Dai, Chuck. vai in bagno e prendi due accapatoi.. diremo che abbiamo fatto una doccia." disse Blair.

"Blair... è una bambina sveglia! non ci crederà perchè abbiamo i capelli asciutti!"

"Veloce, Bass! Ha meno di 5 anni , non è un Marines!"

Chuck corse in bagno a prendere gli accappatoi, li indossarono e prima di aprire la porta Blair disse: "E' stato bellissimo! Da quanto non lo facevamo?"

"Da quando abbiamo concepito la nostra pricipessa, credo." rispose Chuck.

I due si baciarono ed uscirono.

"Finalmente, siete quì!" disse Alex con le braccia incrociate e l'aria antipatica.

"Scusa tesoro, stavo asciugando i capelli e papà ha voluto aspettare con me." disse Blair.

"Io non ci credo... E comunque secondo me vi siete fidanzati." disse Mark.

"Cosa? Cosa te lo fà pensare?" disse Chuck.

"Oh... voi credevate che stavo dormendo ma invece ero sveglissimo! Vi siete detti ti amo.. e solo gli innamorati lo dicono." rispose Mark.

"Cosa? Perchè non hai detto che eri sveglio?" chiese Blair.

"Avrei rovinato tutto... io e Alex vogliamo vedervi insieme!" rispose Mark.

"Oh, Chuck hai sentito? Che teneri... Dai venite quì." disse Blair.

I 4 si sedettero sul divano accanto ai bambini e si abbracciarono.

"Allora?" chiese Alex.

"Allora.. che?" chiese Chuck.

"Siete fidanzati?" chiese Alex.

"Certo!" disse Chuck.

"Woooow! Bel colpo papà!" disse Mark abbracciandolo.

"Chuck, credevo che mi avresti consultato prima di dare una notizia del genere!" disse Blair.

"Oops, scusa." disse Chuck.

"Che bello... adesso siamo una famiglia vera!" disse Alex.

"Sì!" rispose Blair.

"Wow... famiglia vera... con Alex e voi due - il bambino indicò Chuck e Blair - tutto quello che posso desiderare." disse Mark sorridendo.

"Certo che lo siamo... tesoro." rispose Blair.

"Chi ha voglia di una cena italiana?" disse Chuck.

"Sììì!" rispose Alex.

"Ioo!" disse Mark.

"Allora, andate a vestirvi." disse Chuck.

I bambini corsero nella camera dei genitori a vestirsi.

"Allora, dove vuole andare la mia bella fidanzata?" chiese Chuck cingendo i fianchi di Blair.

Blair si spostò.

"Cosa c'è che non và?" continuò Chuck.

"Ecco... ho sbagliato nuovo! Ho fatto sesso il giorno del funerale di mia madre... Chuck, faccio schifo." disse Blair, le sue lacrime baciavano le sue guancie rosee.

"Pensi che sia stato un errore vero?" chiese Chuck.

"Sì, se devo essere sincera. Non era il momento." disse Blair.

"Blair, con te non è mai il momento... dimmi per favore, che errore abbiamo commesso? Tua madre sarà felice per noi... ci amiamo... me l'ha detto oggi anche tuo padre, tutti si accorgono del nostro amore." disse Chuck.

"Sì, ma oggi era il giorno del suo funerale! Avrei dovuto portarle rispetto." disse Blair sedendosi di nuovo sul divano.

Chuck si sedette accanto a lei e le prese la mano: "Senti Blair... ascoltami. Il rispetto si dichiara in altri modi, Noi ci amiamo... non è stato un errore. Sù vieni quì.... - Blair appoggiò la testa sul suo petto - Ricordi l'anno prima che nascesse Alex? In occasione della serata "Santi e peccatori"? - Blair annuì con la testa - Bene, ricordi le parole che ci siamo detti?"

"Certo, come potrei scordarmele! 'Se due persone sono destinate a stare insieme alla fine si ritroveranno'.... " disse Blair.

"Ecco... Ed è proprio quello che è accaduto a noi! Quindi non aver paura, stiamo costruendo la nostra nuova famiglia... ed è questo che importa. Anche tua madre, morta è importante per l'amor del cielo, ma ci siamo noi e ci sono i bambini, c'è amore."  disse Chuck.

"Sì, hai ragione... Vieni quì Bass." Blair alzò la testa e li diede un casto bacio.

"Anche baci? Wow! Allora siete davvero fidanzati!" disse Alex.

"Oh Mio Dio, bambini...! Da quanto ci stavate spiando?" chiese Blair.

"Da quando stavate parlando di santi e peccatori qualcosa del genere..." disse Alex.

"Cos'è ' Santi e peccatori'?" chiese Mark.

"E' una festa che ha dato tuo padre, tanto tempo fà. Ci si travestiva da angeli o diavoli." disse Blair.

"Sì, bella serata, ma la fine meno..." disse Chuck.

"Posso organizzarla per la mia prossima festa di compleanno?" chiese Mark.

"NO, tesoro!" disse Chuck.

"Perchè?" chiese Mark.

"Perchè è per adulti! Quando diventerai grande potrai organizzarla, vabene?" disse Blair.

"Ok..." disse Mark.

"Bene, Chuck... andiamo a prepararci." disse Blair.

"Dove stiamo andando?" chiese Chuck.

"Dobbiamo mangiare italiano!? Ricordi?" disse Blair.

"Sì, certo." rispose Chuck.



******

 

Buonasera a tutte UESiders ;D

Sono tornata dopo un breve periodo d'assenza dovuto ad impegni scolastici T_T

Prometto di essere molto più presente adesso, soprattutto perchè ho già pronto l'altro capitolo... in questo c'è la “seconda” prima volta di C&B ma non so perchè non riesco a farmi andare giù questo capitolo...

ditemi cosa ne pensate, ma soprattutto se è fatto bene....

siate critici ;)


Grazie a: isa__89; dada10; francynike93; sole_90; stella_coco


xoxo.

D.

  
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