Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Ninjaistinct    01/11/2011    2 recensioni
(Raccolta partecipante alla One Hundred Prompt Challenge.
Tema:Momenti della Giornata )
Naru e Nephrite,cosa sarebbe capitato se vi fosse stato un piccolo barlume di speranza nella loro tragica storia,se i loro destini si fossero incrociati nuovamente?Raccolta dei loro momenti,delle loro giornate e della vita di tutti i giorni.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shitennou/Generali
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2.Pomeriggio: Working Of Love  ( Partecipante alla One Hundred Prompt Challenge)










Fissava il foglio di giornale che aveva davanti a sè.
Erano ore che cercava un annuncio di lavoro congeniale alle sue capacità, ma non trovava nulla ed oramai si erano fatte le cinque di pomeriggio...
Sentiva la testa pesante e le righe stampate sulla carta bianca iniziavano ad assomigliarsi a piccole macchie nere.
Avrebbe voluto utilizzare il telefono ma non poteva. Siccome era ospite in casa di un amico di Usagi, Mamoru, non sarebbe stato molto cortese comportarsi come fosse a casa sua.
Non gli pareva il caso, ora che aveva avuto una seconda possibilità, di abusare dell’enorme aiuto dato da Usagi.
 Avrebbe dovuto prima trovare una sistemazione,insomma doveva cercare di reinventarsi.
 
Era stupito dall’insperato appoggio datogli dalle guerriere Sailor,  nonostante tutte le malefatte da lui combinate.
Si sentiva spiazzato dal modo di perdonare dei terrestri, infatti lui doveva ancora abituarsi a questo modo di vivere.
Delle volte ne rimaneva ancora turbato, nonostante stesse cercando di cambiare per Naru. Era dura fare il confronto con la gelida freddezza degli abitanti del Regno delle tenebre e il calore degli esseri umani.
 
A volte sapeva di essere duro con la sua ragazza e di peccare di una quantità spropositata di orgoglio.
Vivere come un umano mentre lui con il suo potere poteva permettersi di fare qualunque cosa era stato spiazzante,dal momento che comportarsi da terrestre richiedeva molte più energie di quante lui ne utilizzasse con la magia.
Ma tuttavia era intenzionato a cambiare come sfida a sè stesso e specialmente per lei, visto aveva sempre creduto in lui, vedendo ciò che gli altri e specialmente se stesso non pensava di possedere.
 Voleva mettersi alla prova per cercare di migliorare.
 
Accese il televisore , tuttavia  non vi era proprio nulla degno di essere visto e con fare annoiato pensò a due sere prima ed il modo in cui aveva trattato Naru.
Dentro di se si sentiva terribilmente in colpa, eppure finché lui non avesse trovato la sua nuova strada, non sarebbe tornato sui suoi passi.
 
 
 Un ragazzo dai lunghi capelli bruni stava aspettando la fidanzata per una passeggiata ed un gelato nel piazzale di fronte alla gioielleria della madre di lei e residenza della ragazza.
Si erano accordati per le otto, inotre dovevano  stare poco in giro, siccome lei il giorno dopo aveva delle ore di lezione particolarmente pesanti.
Lei stava iniziando a tardare, e dentro di lui stava provando
 uno strano sentimento chiamato angoscia, cosa che prima era impensabile per uno come lui abituato a pensare a nient’altro all’ infuori di se stesso.
Guardò l’orologio.
Erano le 8.20.
Non era da lei arrivare così in ritardo.
Stava iniziando a pensare che forse poteva esserle capitato qualcosa: che uno youma l’avesse rapita un’altra volta, siccome lui  non era stato avvisato del ritardo della fidanzata.
 Nephrite decise di andare a vedere se forse i suoi sospetti stavano per avere un fondamento.
 
Si avvicinò alla porta di casa e mentre stava per suonare il campanello udì delle voci di tonalità abbastanza agitata.
Stava per prepararsi a degli scontri con qualche youma  particolarmente incattivito, quando realizzò che le due voci si stavano scontrando una contro l’altra.
Naru e sua mamma stavano litigando.
Il tono della discussione si alzò ulteriormente e lui riuscì a capire il motivo per cui stavano confrontandosi così animatamente.
Naru ma ti è dato di volta il cervello,ma ti rendi conto con chi stai uscendo? Con quell’ essere  che ti faceva uscire di casa alle ore beate, che ti ha fatto rubare un gioiello dal negozio?
 Senza contare che ti fa fatto cambiare! Non riconosco più la mia bambina, sei diventata una
ribelle!”
“Andiamo mamma,  tu non lo conosci e non sai che persona è in realtà e non ti permetto di parlare così di lui!”
“Ed io non ti permetto di parlare così a me!Ringrazia il cielo che non lo conosco, perché così non gli dico tutto quello che penso di lui, cioè che è un essere inaffidabile.”
“Come fai a saperlo, possibile che tu non riesca mai ad andare oltre alle apparenze ed a cercare di capire? Perché, sei sempre così piena di paure e pregiudizi, me lo spieghi?!”
“Naru tu con lui non ci uscirai né stasera né mai.
Ma non capisci:non sai nemmeno che lavoro fa, è sicuramente un fannullone che vive solo di espedienti e tu ti ostini a vederci del buono! Io non ti permetto di prendere brutte strade, non finché vivi in questo tetto!”
“Mamma allora vedi che io vado bene solo per studiare e  seguire le regole?
Per quello sono matura, però per decidere con chi uscire no, vero? Ti sforzassi di cercare di conoscerlo, cambieresti idea!  Invece no, hai sempre  tue solite idee perbeniste!  Non sai  quanto  io ti detesti quando fai così, tu e il tuo egoismo!”
Detto ciò la ragazza andò dalla porta facendo il gesto di andarsene e nel mentre vide il ragazzo con un ’ espressione strano.
Aveva sentito tutto il litigio.
Lui si era visto toccare nel suo orgoglio, aveva sempre pensato di combattere per il giusto nella sua causa e quando si era reso conto di provare qualcosa per Naru, aveva finalmente anche compreso che tipo di reputazione che si era costruito.
Di un delinquente, di un fallito.
 
Nel periodo in cui combatteva dalla parte del male non gliene sarebbe importato nulla, ma vedere la madre di lei proibire alla figlia di uscire con lui gli aveva aperto gli occhi.
Non lo avrebbe mai dimostrato ,ma il discorso della madre di Naru lo aveva colpito nel profondo, nella parte più sensibile di lui.
Riusciva nelle cose tramite la magia, ma per il resto cosa sapeva fare con le sue capacità, senza trucchi?
Praticamente nulla.
 
Fece per andarsene via e ritornarsene a casa, mentre Naru lo stava rincorrendo con una faccia corrucciata e sorpresa allo stesso tempo perchè sapeva che lui, avendo sentito la scenata, si sarebbe allontanato da lei.
Infatti il giovane stava per andarsene via, in modo freddo ed assente e sembrava essere ritornato quello dei vecchi tempi.
“Naru, vai a casa. Non mi sembra il caso di uscire insieme”
“Ma cosa dici?Solo per quello che hai sentito? Mia madre non capisce nulla ,non sa quello che abbiamo passato insieme , ti prego usciamo, non fare caso a quello che ha detto lei!”
Lui si girò di scatto in modo rabbioso, forse anche più di quanto lui stesso avesse voluto.
“Naru sei tu che non capisci! Vattene a casa!!!”
Vide il viso di lei riempirsi di lacrime silenziose ma non si girò indietro,  poiché sapeva che se lo avesse fatto sarebbe andato da lei ad abbracciarla, ma sapendo come stavano le cose, non poteva.
Non avrebbe potuto stare con lei se non avesse cercato di migliorare lui stesso.
Non era giusto che lei continuasse a difenderlo sempre ed a proteggerlo se non era il primo che avesse cercato di fare qualcosa per cambiare le cose.
 
 Il telefono stava squillando interrompendolo dai suoi ricordi.
Sapeva perfettamente che era Naru.
Le aveva dato il recapito dell’abitazione di Mamoru in caso avesse dovuto cercarlo, ma ora come ora non voleva risponderle fino a che lui non  avesse risolto qualcosa.
In realtà gli mancava più dell’aria che respirava  ma non voleva costringerla a litigare di nuovo con sua madre a causa sua.
In questo momento le uniche cose che avrebbero risolto la situazione non erano parole, ma fatti concreti.
Lui era sempre stato più portato per i secondi.
La ricerca di lavoro era più dura del previsto, ma gli serviva andarsene anche perché non poteva accamparsi tutta la vita da Mamoru, per quanto iniziasse ad andarci d’accordo.
Era un ragazzo di poche parole ma doveva ammettere che era molto maturo per la sua giovane età.
 Aveva finito per essergli amico, perché comprendeva i suoi silenzi senza opprimerlo e proprio per questo la sera prima, Nephrite gli aveva confidato il motivo per cui aveva litigato con Naru.
L’amico gli aveva consigliato di trovarsi un lavoro congeniale alle sue capacità.
 
La testa gli stava scoppiando e lui stesso decise di andare a fare una passeggiata per cercare di pensare ad altro.
 
Ripensò mentalmente cosa fosse capace a fare senza magia e concluse che non era  stato buono a fare niente se non ingannare e mentire al prossimo.
Andò nel parco dove si vedevano spesso con Naru, sedendosi su una panchina e realizzò che lei le stava mancando più di quel che pensava.
Guardò le foglie degli alberi staccarsi come farfalle senza ali e pensò che non poteva stare con lei se lui stesso non aveva più certezze sulle sue capacità.
Non doveva solo saperla proteggere ma anche mantenerla e garantirle un futuro se voleva averla sempre al suoi fianco.
 
Preso dai suoi pensieri non si accorse che un bambino con i capelli rossicci e le lentiggini si era seduto vicino a lui.
Avrà avuto ad occhio e croce sui dieci anni,e lo stava guardando con curiosità decidendo tutto ad un tratto di attaccare bottone con lui.
Doveva essere un simpatico discolo dal modo diretto con cui gli si rivolse.
“Scusa ,ma tu sei un po’ arrabbiato,vero? Veramente anche io lo sono. Uffa,anche il mio papà oggi è tanto arrabbiato.
Lo siamo tutti oggi!” E il bambino scoppiò a piangere.
Il tono con cui il bimbo aveva detto quelle cose lo aveva involontariamente fatto sorridere,gli ricordava per certi versi Naru.
“Mio papà e vuole aprire un parco giochi col cielo intorno. Non so come si chiama.  Insomma di quelli per cui bambini possano giocare e divertirsi..Il mio papà è un eroe, giochiamo sempre insieme.
Però non so come aiutarlo.”
Tutto un tratto il bimbo stava per mettersi a piangere.
“Non trova nessuno che possa aiutarlo, lo prendono tutti per pazzo.”
Lo stava colpendo il modo di parlare di quel bimbo così allegro e maturo allo stesso tempo.
Stava per dirgli qualcosa  per consolarlo quando in  lontananza la voce di un adulto che stava  chiamando qualcuno.
“Toshihiko, dove ti sei cacciato? Se non vieni non ti compro gli Onigiri per cena.!”
Il bimbo alzò gli occhi ed andò incontro all’uomo che lo stava chiamando.
 
“Papà  papà, sono qui!Sei arrabbiato con me? Sto cercando qualcuno che possa aiutarti!”
 
L’uomo sorrise e si rivolse a Nephrite con un’aria incredibilmente cordiale e tranquilla.
“Oh mi scusi,non volevo che mio figlio la importunasse, lo sa come sono i bambini.
 Quando si mettono in testa qualcosa, non li ferma  più nessuno!”
Aveva i capelli rossi come il figlio e occhi verdi particolarmente vivaci e profondi.
Nephrite fu colpito dal modo di fare dell’uomo: intelligente ma tutto fuorché  presuntuoso.
 
 
“Immagino che mio figlio abbia detto del mio progetto di aprire un planetario,sta facendo una testa così anche alle persone che non conosce…Le chiedo scusa da parte mia.”
 
“Stia tranquillo,mi ha fatto compagnia,anzi mi sembra che si preoccupi molto per lei”
Si stupì lui stesso di quello che stava dicendo,ma quell’uomo gli ispirava una fiducia incredibile benché lo conoscesse da pochi minuti.
 
“Lo so, è  difficile. Un professore di lettere come me che ha conoscenze sporadiche di costellazioni e  via lattea che si lancia in bizzarri progetti  come aprire planetari deve fare ridere un po’ mezza città, ma è la cosa che amo di più fare ed è quella a me più congeniale, ho sempre amato l’astrologia ed i bambini.
Scusi se le dico queste cose , non la conosco nemmeno.”
 
Le parole del professore lo colpirono molto, stava affrontando le chiacchiere della gente sul suo conto con una grande serenità ed era intenzionato a fare ciò che amava di più.
Doveva ammettere che era una persona affascinante, benché quasi sconosciuto.
 Si rese conto di colpo che lui amava le costellazioni da sempre, era l’astrologo del gruppo ed era forse  la cosa a in cui riusciva a fare meglio.
“Io  da sempre studio  l’astrologia e ho sempre amato le costellazioni ed io sinceramente non la reputo una brutta idea, anzi e poi  ognuno ha il diritto di fare ciò in cui riesce meglio”
 
Gli occhi del professore si illuminarono e gli fece una proposta alquanto inaspettata.
 
“Potrebbe passare dal mio studio domani mattina?
Lei mi sembra un giovanotto in gamba, è  l’unico che non ha riso della mia proposta e siccome lei dice di avere esperienza in astrologia sono quasi certo che potrebbe aiutarmi.
Mi serve un astrologo che sappia riprodurre la struttura della via lattea e dei pianeti in modo da creare il progetto del planetario e poi spiegare ai visitatori la  disposizione dei pianeti.
Io sono Reichiro Daisuke e qui c’è il mio indirizzo.
Venga domani mattina. Per sicurezza, le faccio un colloquio, l’aspetto”
 
Gli diede un biglietto da visita e con un caloroso saluto si allontanò con suo figlio che pure lui lo salutò con altrettanto calore.
 
Mentre incredulo, si stava rigirando il pezzo di carta fra le mani, pensò
Che nemmeno lui stesso era riuscito a capacitarsi di questa occasione che gli si era proposta.
Era stata così improvvisa,non sapeva a dire il vero come aveva fatto.
La sua innata passione per l’astrologia lo aveva portato ad ottenere ciò.
Non avrebbe mai creduto che il mezzo che lo aveva portato a danneggiare gli umani ovvero la consultazione delle stelle, potesse poi aiutarlo ad integrarsi ad esso.
Era una buffa ironia.
Finalmente si rese conto di poter valere qualcosa nel mondo degli umani.
 
Pensò che forse ora sarebbe anche potuto andare da Naru.
Certamente gli avrebbe tenuto i musi,visto il comportamento tenuto due giorni prima,  ma era ben certo che nessun’altra parola gli sarebbe servita se non dirle che finalmente lui aveva trovato il suo posto nel mondo.

Nota dell'autrice: Dopo mesi, sono riuscita finalmente a pubblicarla.L'avevo nel computer da quasi un anno, a dire il vero. Ma per i vari problemi che ho avuto, non sono riuscita a pubblicare.Quindi ho deciso in un momento di tranquillità (L'aveva rivista già la mia beta Selhin), di cambiare alcune cose e di pubblicarla.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Ninjaistinct