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Autore: TheCristopher94    01/11/2011    3 recensioni
Prendete un ninja e collocatelo nel ventunesimo secolo; ora fatelo andare in un normale istituto scolastico, aggiungete delle ragazze curiose, un rivale e dei bulletti di nome Akatsuki, cosa succederà? Per scoprirlo vi toccherà leggerlo…
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una giornata pesante
– Terza parte-

 
Erano entrati nella stanza neutra. Si trattava di un luogo incantevole pieno di piante di qualsiasi genere. Kakashi e Gai non capirono il motivo di disapprovazione: quel posto sembrava un paradiso terreste come ne parlavano nella Bibbia, perciò per maggior chiarimenti chiesero a Naruto il motivo: - Scusa Naruto ma come mai tuo padre non voleva venissi qua? È un paradiso, è un ottimo luogo per allenarsi!-
Naruto, voltandosi verso di loro, disse: – Non fatevi ingannare dagli occhi! Questo luogo è molto peggio di quello che sembra. Anzi per dir la verità, è il luogo più pericoloso al mondo e tra qualche ora capirete perché.-
I due non potevano credere che fosse possibile una cosa del genere, ma d’altronde chi meglio di lui poteva saperlo, così senza troppi indugi iniziarono l’allenamento.
Naruto evocò il chakra del demone e successe una cosa strana: il suo corpo fu circondato da un chakra dorato, visto così era una vera visione, e senza tanti preamboli iniziarono ad allenarsi. Una cosa che Naruto e i due ninja aveva notato che il chakra del demone aveva incrementato i suoi poteri. Difatti ora era capace di percepire le presenza, non solo per il chakra, ma anche per il loro spirito; un aumento della forza e della velocità in maniera assurda e la capacita di usare quel chakra come prolungamento corporeo. Era fantastico ma adesso iniziava il vero allenamento, perché il tempo in quel paradiso terrestre stava cambiando e adesso Kakashi e Gai avrebbero capito cosa intendeva prima Naruto.

Minato stava radunando tutti i ninja disponibili, ma per adesso c’erano solo lui, la moglie e i suoi genitori; gli altri dovevano ancora arrivare.
Dopo qualche minuto era presente una squadra scelta di dieci ninja, tutti con addosso la medesima tuta che Naruto indossava nelle suoi atti di eroismo.
Minato serio più che mai disse: – Il nostro compito è di pattugliare la città in caso di un attacco di Zabuza. Quello che dovremmo fare sarà di trattenerlo il più possibile in modo che mio figlio finisca l’allenamento speciale che gli consentirà di batterlo. Detto questo non attaccatelo direttamente, pensate a proteggere e in caso non abbiate altra scelta non combattetelo da soli ma chiamate rinforzi. Adesso andiamo.-
Detto questo tutti si dileguarono e iniziarono a pattugliare la città in attesa di un imminente attacco del pazzo.

Nel frattempo Zabuza aspettava sulla cima del grattacielo. Era furente mentre guardava l’orologio, aspettando che il tempo scadesse.
“Mancano dodici minuti, Tzé vigliacco, meglio per me. Inizierò ad uccidere uno per uno gli abitanti, prima o poi dovrò trovarlo” pensò tra sé e sé aspettando che il tempo passasse inesorabile.

Temari era preoccupata. Da un po’ cercava di mettersi in contatto con lui, ma niente. Iniziava a provare un po’ di timore per l’incolumità del ragazzo.
“Naruto dove sei? Aaaah spero che abbia una buona scusa perché se così non fosse ti troveresti in un sacco di guai!”
Ma in fondo sapeva che se non rispondeva il motivo c’era ed era più che valido, ma quello era un modo che usava per sbarazzarsi di quella tensione che la circondava come un’aura.

Intanto Naruto, Kakashi e Gai erano arrivati a buon punto, anche se avrebbero preferito di gran lunga allenarsi da un'altra parte: quella stanza era un vero inferno, il clima cambiava in una frazione di secondo, prima pioveva poi c’era un sole che spaccava le rocce, poi grandinava e subito dopo c’era una tromba d’aria. Lì non si poteva sapere quando cambiasse il tempo, perciò l’allenamento aveva funzione doppia, perché dovevano adattarsi al cambio climatico in fretta. Ma adesso iniziava la parte peggiore: Naruto di botto si fermò e i due ninja si fermarono a chiedere il motivo della pausa: - Naruto che succede?- chiese curioso Gai.
Naruto, guardandoli preoccupato, disse a gran voce:– Correte!-
Non capirono il perché ma una volta che Naruto si mise a correre superandoli si girarono a guardare: un fulmine, che colpì il suolo e distrusse tutto ciò che incontrava. Una volta visto l’effetto che il fulmine aveva al contatto col suolo, subito più veloci di razzi partirono, seguendo Naruto, che, pensavano, sapesse dove nascondersi.
-Naruto dove ci stiamo dirigendo?- chiese preoccupato Kakashi, per timore di finire carbonizzato.
– Più lontano possibile da quel fulmine, ecco dove.-
- Ma come, non esiste un luogo dove ci possiamo riparare?- chiese ancora speranzoso Gai. -Se esistesse ci avrei già dislocati lì, non pensi?- disse in fine Naruto.
-Scusa allora che dovremmo fare?-
Naruto li guardò come se nulla fosse e rispose: – Ovvio scappiamo e speriamo che il tempo cambi, non dovrebbe mancare molto, quindi correremo finche non finirà.-
Ai due non restò che fare come aveva detto il biondo: ormai quella era l’unica possibilità.

Il tempo era scaduto. Zabuza, alzandosi nuovamente in volo, decise di mietere la sua prima vittima, ma c’era solo l’imbarazzo della scelta, perciò, per dimostrare che facesse sul serio e che avrebbe fatto del male a tutti, attaccò un povero vecchio. L’uomo, vedendolo, per la paura s’inginocchiò e chiuse gli occhi: mancava poco all’attacco, quando questo fu deviato.
Zabuza era felice di rivedere il suo rivale, finalmente avrebbe portato a termine la sua vendetta anche se notava che c’era qualcosa di strano, perché il suo avversario era molto più lungo e robusto e la cosa lo fece insospettire: - Tu chi sei e dov’è il vero Ninja boy?- chiese furioso.
Minato, capendo di non poterlo battere, chiamò rinforzi, che si apprestarono ad arrivare, e dopo iniziò a parlare: – Noi siamo familiari di Ninja boy, e adesso te la vedrai con noi- detto questo Minato con un cenno della testa diede l’ordine di attaccare, ma Zabuza era troppo veloce, e la cosa insospettì Minato. “È impossibile, ma non può generare una velocità del genere, sicuramente avrà fatto qualche modifica, anche se la cosa è improponibile… l’armatura è già al massimo della sua programmazione. L’unico modo sarebbe sostituire il nucleo di idrogeno con quello di. . . Aspetta il colore del suo generatore è verde, ma se fosse di idrogeno dovrebbe essere rosso… non mi dirai che quel pazzo l’avrà potenziato con il plutonio! In quel caso non c’è modo di sconfiggerlo. Se facessimo sovraccaricare l’armatura o se solo la danneggiassimo, farebbe un gran bel botto e tutti…”
-Non attaccatelo, ritirata strategica, sparpagliatevi- detto questo eseguirono gli ordini dati da Minato, ma Zabuza li seguì.
Come aveva previsto li stava seguendo, tutto procedeva come nei piani, avrebbero dovuto farlo corre un po’ per dare il tempo che Naruto finisse di allenarsi perché a qual punto lui era l’unico in grado di farlo.

Intanto Naruto aveva concluso l’addestramento: era riuscito a controllare del tutto il chakra del demone ed era riuscito ad istaurare un rapporto d’amicizia: - Finalmente siamo fuori da quell’inferno, spero di non avere più la sfortuna di entrarvi- disse Gai.
-Concordo in pieno- disse Kakashi.
- Sono pronto Zabuza, preparati sto arrivando!- disse il biondo furioso.

   
 
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