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Autore: JenniferBridget    01/11/2011    0 recensioni
A Waterbury qualcosa di cupo e misterioso circonda la vita di Hayleene Johnes. Scoprirà che il ragazzo di cui è innamorata vuole renderla sua regina delle tenebre, che è un vampiro. Cosa farà lei? Lo amerà comunque o la vita che lui vuole per lei, per loro sarà troppo da accettare?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Le avevo raccontato tutto e lei aveva preso tutto con un'incredibile leggerezza. Le avevo raccontato perfino delle persone che avevo ammazzato, del male che avevo fatto, delle guerre che avevo scatenato e lei continuava a chiedermi di più, affascinata. Beh la parte positiva era che sarebbe stata più facile la mia missione ma la parte più difficile era che non riuscivo a smettere di parlare, di guardarla, di sorridere ed era molto strano per un essere come me, cacciare un sorriso. Mi stavo torturando da solo, in fondo era destinata ad essere la mai compagna per l'eternità ma ciò che provavo in quel momento era paura, paura che lei dicesse no e che una volta giunto il momento fossi costretto a farlo contro la sua volontà, costretto a trasformarla in un essere demoniaco. Mio padre voleva a tutti i costi lei come mia compagna e non potevo oppormi per quando cominciassi a tenere a lei. Mi alzai dal divano scacciando i pensieri negativi e cercai di godermi il momento.
 - Mi sembri affascinata, non spaventata !! -
 - Dovrei avere paura? Se avessi voluto farmi del male l'avresti fatto da un pezzo e me l'avrebbe fatto tuo padre quindi, cosa rappresento io per te visto che a scuola non ci hai provato con nessuna oltre me? Me per giunta, dai ci sono un sacco di ragazze molto più carine di me !! -
Mi arrabbiai un pochino per la sua frase. In realtà era la più affascinante umana che avessi mai visto, non riuscivo ancora a capire come avesse fatto a resistere al controllo mentale di Lucifero. Era qualcosa di impossibile e stentavo a credere che fosse vero. Non potevo dire a mio padre, non potevo metterla in pericolo.
 - Non devi avere paura di me..-
Dissi lasciando intendere altro.
 - Devo avere paura di qualcun'altro? Di tuo padre o non so, qualcuno? Ti prego Caleb dimmi che succede. perché dovrei diventare la tua..non so vampira personale? -
 - Moglie per l'esattezza - 
 - Moglie? Ma se fino a 10 minuti fa ti avrei preso a sberle !! Non ti sopportavo e tutto d'un tratto te ne esci dicendo che devo essere tua moglie? Ma è uno scherzo? Sappi che non è divertente. -
Disse evitando il più possibile il mio sguardo. Sorrisi capendo il messaggio nascosto della sua frase.
 - Quindi devo capire che ora mi sopporti? -
Mi avvicinai con un sorriso divertito e un po' felice. Lei cerco di calmarsi e rispose con finta sicurezza.
 - Forse. -
Fece la vaga e ciò mi fece impazzire. La feci voltare e la baciai a lungo. Lei, come previsto non si allontanò, anzi era addirittura più passionale di me. Mi avvolse le braccia al collo e io la strinsi per la vita mentre il bacio sfociava in pura passione incontrollabile, per entrambi.
 - B..bb...basta. - 
Mi spostò e io rimasi immobile e con il sapore delle sue labbra che scatenarono la mia sete, un altro tipo di sete, un tipo a cui non ro affatto abituato. Le sfiorai il viso, desiderando le sue labbra ancora e ancora e ancora, per sempre.
 - Andiamo, ti riaccompagno. - 
Lei annuì e con il respiro corto e gli occhi ancora sbarrati si alzò dal divano, vacillando fino all'ingresso. Per un momento l'idea che anche lei mi volesse mi sfiorò la mente perché sulla soglia si voltò e riprese a baciarmi con intensità, con puro desiderio. Ero incerto sul da farsi, non volevo approfittare del suo momento di confusione quindi gentilmente per i fianchi la spostai.
 - Non c'è alcun bisogno che tu..insomma se tu non vuoi essere mia, come mio padre ha deciso, posso non so, trovare un accordo con lui e liberarti. -
Abbassai lo sguardo perché non era quello che volevo. Lei si sentiva offesa, frustata e umiliata, lo percepivo. Prima che potesse intensificare le sue emozioni la strinsi a me e sussurrai..
- Anche se non è quello che vorrei. - 
Lei sorrise con gli occhi lucidi e mi prese il viso tra le mani. Non capivo come un essere così puro e bello poteva essere così dolce nei confronti di un mostro. Sorrisi allo stesso modo e ripresi a baciarla. 
 - Forse è meglio se mi riaccompagni, è quasi ora di cena !! - 
Vacillò sulle punte per un momento, chiaro segno contrastante alla sua frase.
 - E se invece rimani qui a cena? Insomma ho imparato a cucinare in tutti questi anni e io prometto che non mangerò !! - 
Sorrisi nel vedere il suo volto illuminarsi con un sorriso.
 - Anche se non è quello che vorresti? Immagino un po' di sangue fresco male non faccia.. -
Si voltò guardando la sua auto e poi si voltò verso di me.
 - Okay, rimango se mi prometti che tuo padre non tornerà !! -
Ridacchiò appena e ciò mi fece sorridere. Aveva la risata più dolce e bella che avessi mai udito. Feci un mezzo inchino dopodiché le presi la mano e la baciai. Cenammo, almeno lei ed era giunto il momento per lei di tornare a casa. Salì il auto, al posto guida e io accanto a lei, continuavo a guardarla. Ad un certo punto, incerta si voltò.
 - Io ho mangiato, mi sembra giusto lo faccia anche tu !! - 
Chiuse gli occhi e mi porse il polso. Io le sollevai il braccio fino a sfiorare il suo polso con le labbra, e le lasciai un piccolo bacio.
 - Non ne ho bisogno ma grazie. - 
Lei sbuffò.
 - Andiamo, non fare il duro, so che hai fame, si percepisce dalla tensione con cui parli. -
 - Ho un altro tipo di fame e non ha a che fare con il sangue..e poi non voglio farti del male. Discorso chiuso. -
Dissi duro, altrimenti non avrebbe ceduto. Lei sospirò arrossendo e poi partì.
  
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