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Autore: Fra_2897    01/11/2011    1 recensioni
Dal capitolo 27
< Oh, adesso hai imparato a leggere Cherie? > chiese sarcastico mentre con una mano richiudeva il libro che stavo leggendo, e con l'altra mi accarezzava delicatamente la schiena.
La sensazione del suo tocco mi fece impazzire, e averlo lì, di fronte a me, più meraviglioso che mai non fece che aumentare i brividi che mi correvano su per la schiena.
Alzai lo sguardo ed incastrai i miei occhi nei suoi.
< Certo... > sussurrai in punta di piedi, a pochi centimetri dal suo viso.
< è un'attività... interessante... > risposi lasciandogli un piccolo bacio sull'angolo della bocca.
< Mh-mh.. > annuì lui.
< Dovresti imparare... > conclusi con un altro piccolo bacio dall'altra parte delle labbra.
< Davvero? > disse lui, intuendo il doppio senso e la sfida che gli avevo lanciato.
Camminò in avanti di qualche passo e io fui costretta ad indietreggiare.
Così mi ritrovai schiacciata tra il muro ed il suo corpo statuario.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3
 
 
Stavo andando dagli altri,quando sentii provenire delle voci dal piano di sopra.
Da dove mi trovavo,non riuscivo a vedere chi fosse,ma riuscivo benissimo a sentire cosa stavano dicendo.
Certo,non era giusto origliare le conversazioni altrui,ma loro erano in casa mia,parlando senza prendersi il disturbo di abbassare la voce,perché mai non avrei dovuto ascoltare?
Se avevano qualcosa da nascondere sarebbero andati da un'altra parte a parlare.
Salii due gradini della scala per vedere chi fosse.
Oh-oh.
Zach e Ethan.
< .....sto come ti guardava? > riuscii a sentire solo per metà la domanda che Ethan rivolse all'amico.
< Certo che l'ho visto. > Rispose l'altro in tono consapevole sorridendo.
< Secondo me gli piaci. > No, non mi piaceva affatto!
< Ok e anche se fosse? > disse l'altro in tono acido.
L'amico sorrise e poi rispose < Oh andiamo,anche tu l'hai praticamente consumata con gli occhi! > .
< Hei amico, chiunque l'avrebbe fatto! No dico, ma l'hai vista?! > rispose con tono schifato < è una Byron,anzi LA Byron, mi aspettavo di meglio! Quelle come lei non dovrebbero andare in giro così, è assolutamente inconcepibile, goffa e sgraziata! E' terribile! Una bambina. > continuò.
Mi sembrò che qualcuno mi avesse tirato un pugno in pieno petto.
Quel ragazzo cominciava a darmi seriamente sui nervi.
< Io non credo sia così sgraziata come dici, era bellissima anche così. > rispose Ethan.
Oh grazie al celo almeno qualcuno di umano c'era!
< Non abbastanza! > rispose quell'altro.
Schifata.
Si ero completamente schifata, nessuno mi aveva mai mancato così tanto di rispetto, senza neanche conoscermi poi!
< Chris, ragazzi muovetevi! > la voce di Juliet che ci chiamava mi fece sobbalzare, così saltai giù dalle scale e rotolai nel bagno, in modo che non mi vedessero, non avrei fatto storie, non per ora almeno.
Non volevo rovinare la giornata agli altri.
Dopo circa 5 minuti quando mi fui assicurata che i ragazzi fossero tornati dagli altri, uscii dal bagno e mi diressi in cucina.
Non ero una di quelle che si chiude in una stanza a piangere soprattutto per tipi come quello,quando entrai lui mi guardò sorpreso.
< Siete sicuri di volere che io venga con voi? > chiesi acida fulminandolo con lo sguardo.
Lui sollevò le sopracciglia, poi lanciò un'occhiata all'amico che mi guardò incerto.
Cath a sua volta mi fulminò con lo sguardo < Che diavolo stai dicendo? > mi sussurrò all'orecchio, le sorrisi.
< Oh niente di che,voglio solo essere sicura che tutti gradiscano la mia presenza. > risposi tranquilla.
< Perché non dovrebbero?! >
Continuò.
< Oh niente,lascia stare. > dissi e poi le sorrisi.
Per quanto facevo la dura, non lo ero, assolutamente,quindi lasciai perdere, forse avevo sentito male e comunque perché doveva importarmi di lui?
< Quindi che facciamo? > chiese Chad < Che ne dite di un bel picnic? > propose Micol...
< Certo, potremo andare nella casetta nel bosco! > disse Cath.
Era una piccola casetta di legno, nel bel mezzo del bosco, situata vicino al piccolo ruscello,una meraviglia della natura.
I miei genitori e quelli di Cath l'avevano comprata quando eravamo piccoli e ci portavano li a giocare;  ci avevamo passato giornate intere,ma dopo la morte dei miei genitori non ci ero più tornata,non ero neanche passata a prendere le loro cose,era tutto ancora li così come loro lo avevano lasciato 7 anni prima .
< Oh...Chris,ovviamente se te la senti... > continuò quando si ricordò.
< Certo,certo...Orami è passato tanto tempo... > le dissi sorridendo ,non lo chiese a Michael, perché lui era già tornato un paio di volte li quando io mi ero rifiutata di farlo.
< Ragazzi? > chiesi per avere la loro approvazione.
< Oh certo,va benissimo > disse Den che era rimasto in silenzio fino a quel momento, e poi anche gli altri annuirono.
Avvisammo gli zii che si erano appena alzati presi le chiavi della casa e poi uscimmo.
I ragazzi erano venuti con due macchine,quella di Chad e quella di Zach,così ci dividemmo.
Io,Den,Micol e Cath nella macchina con Chad, ovviamente, e gli altri con Zach.
Dopo aver ripetuto la strada per la casa a Chad per circa 20 volte, finalmente arrivammo.
Era tutto come lo ricordavo.
Non era cambiato niente, aprii la porta ma prima di entrare mi soffermai un attimo,chiusi gli occhi e inspirai.
L'odore rimasto intrappolato in quella casa mi colpì, facendo riaffiorare tantissimi ricordi...
Immaginai la voce di mia madre che chiamava me Michael e Freya, che all'epoca aveva solo 4 anni.
Rividi papà che ci rincorreva per il bosco e noi che giocavamo felici…Era tutto così uguale,  eppure tutto così diverso allo stesso tempo...
Riaprii gli occhi, entrai e spalancai le piccole finestre, non era enorme, solo una stanza, composta da una piccola cucina, con un tavolo forse troppo grande per quell'ambiente, dall'altra parte c'era un divano che si poteva trasformare in letto e poco più in la una porta che portava al piccolo bagno.
Era così piccola. Così bella,piena di magnifici ricordi.
Osservai le pareti fatte di mattoni, il pavimento di moquette, la vecchia lampada sul tavolo...
Tutto era così perfetto per me...avrei potuto vivere li dentro.
Sopra una mensola erano posati dei libri di papà e vicino a questi c'era una cornice con una nostra foto, mi avvicinai e la accarezzai, eravamo tutti e cinque insieme, al decimo compleanno di Michael.
< Si può? > disse Cath entrando nella stanza.
< Oh certo vieni. > .
Avevamo portato con noi il necessario per il picnic così si avvicinò al tavolo e posò sopra il cestino.
< E' così bello qui! > disse allegra < Ti ricordi?Quando ci venivamo  tutti insieme?Com'eravamo felici?! > chiese.
< Certo che mi ricordo... > le sorrisi... < Comunque,dove sono gli altri? >
< Devono essere qui fuori da qualche parte. > rispose.
< Ok,io torno subito, voglio andare a vedere il ruscello. > mi sorrise e poi uscii dalla casa.
Poco più in la, nella foresta si sentiva il rumore dell'acqua del piccolo ruscello che scorreva.
Mi avvicinai.
Quando arrivai vicino mi chinai a sfiorarne, la superficie bagnata, era fredda.
Poi mi alzai e mi sedetti sotto un albero, per ripararmi dal sole di mezzogiorno.
La vista era magnifica,al di la del ruscello cerano delle piccole collinette e poi nient'altro che il bosco...
Potevo completamente immergermi nella natura, così mi rilassai e chiusi gli occhi.
Qualche istante dopo,però fui costretta ad aprirli perché sapevo di non essere più sola.
Una risatina snervante proveniva da qualche metro più in la, e io sapevo a chi appartenesse.
L'avevo odiata sin dal principio.
Zach era seduto su un masso e mi guardava.
< Oh no,anche qui no! > sbottai.
Mi tirai un po su.
< Che vuoi? > chiesi acida… Forse un po troppo.
Il sorriso scomparve poi alzò il sopracciglio, mossa che a quanto pare gli piaceva molto, dato che lo aveva già fatto per circa 30 volte nelle ultime ore.
< Non essere scortese. > mi disse con tono altezzoso.
< Oh ma per favore! >  Tremendo, ecco cosa era, anzi io ero tremendamente infastidita da lui, e nello stesso tempo tremendamente attratta da ogni suo piccolo movimento.
Mi faceva schifo quella sensazione!
< Mi spieghi cosa vuoi da me, simpaticissimo ragazzo sconosciuto?! > dissi in tono sarcastico.
Sorrise leggermente < Oh, da te proprio niente. > Certo come no! < Tanto per chiarire la faccenda, se sono sgraziata, goffa, immatura o bambina, sono problemi miei, sei pregato di non esprimere il tuo parere o perlomeno evita di farlo così apertamente in casa mia! > dissi < te ne sarei davvero grata! > aggiunsi infine con un sorriso schifato sulle labbra.
< mmmh... > disse lui guardandomi serio < Lo sai che è maleducazione origliare le conversazioni altrui? >
Deficiente.
 < Lo sai che è maleducazione parlare male di una persona,perlopiù se sei in casa sua,e tanto per la cronaca non stavo origliando. > Ok, mi stavo comportando da ragazzina altezzosa e anche un po stronza, ma lui non era da meno, quindi ... combatti il nemico con la sua stessa arma, al diavolo la buona educazione!
< Hai intenzione di restare o sei venuto solo per darmi fastidio? > chiesi con aria arrogante.
Più che una domanda era un pensiero espresso ad alta voce,così non lo feci rispondere, perché mi alzai e tornai dagli altri.
  
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