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Autore: Kiasan    02/11/2011    1 recensioni
Mi sembrava passata un’eternità da quando avevo salutato i miei genitori, commossi nel vedermi andare via per un intero anno: mia madre Lessy, dai capelli neri e lunghi come i miei e dagli occhi marroni e gonfi di pianto, mi sorrideva davanti all’uscio; mentre mio padre James mi salutava premuroso, con i capelli marrone scuro che ondeggiavano al leggero vento del pomeriggio. Uno dei vampiri adulti sorrise a me e a un ragazzo biondo-rossiccio dagli occhi azzurri; anche lui come me doveva affrontare l’anno della Trasformazione. << Bene, sapete già perché siete qui. Alisa, Sam ed io (Rick) >>, disse un ragazzo moro e muscoloso, indicando ad ogni nome la persona a cui si riferiva. << Vi aiuteremo a sconfiggere questo primo anno da Novelli, saturo di tentazioni e difficoltà >>.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16. You’re too important for me

Mi accorsi di piangere solo quando Rick mi posò una mano sulla spalla:
<< Risolveremo anche questa >>, mi disse.
<< No, tu non capisci >>, borbottai, osservando il corpo esanime di Daila, adagiata dolcemente sul divano da me poco prima.
<< Dovremmo sotterrarla >>, disse Alisa tra le lacrime.
Presi un profondo respiro, nel tentativo di smettere di farmi rigare il viso dalle lacrime come un bambino, ma non ci riuscì.
Mi chinai per baciare per l’ultima volta quelle labbra morbide e dolci, dopodichè mi allontanai un poco.

Improvvisamente Daila emise un colpo di tosse e aspirò ossigeno.

<< Dio… >>, borbottai fondandomi nuovamente al suo fianco, ora si che singhiozzavo veramente! La ragazza respirò per tre volte di seguito, con avarizia, poi mi guardo e mi sorrise: << Ti odio >>, le urlai, accarezzandogli il viso.
<< Io ti amo >>, borbottò un po’ confusa.
<< Rick! Avevi detto che non possono “rinascere” i vampiri… >>, strillai poi verso Rick, la felicità mi traboccava dagli occhi e da ogni poro del mio corpo.
<< Ci deve essere una spiegazione >>, disse semplicemente l’interpellato sorridente.
<< La ramanzina posso fartela quando sarai in grado di rispondermi a picche >>, aggiunse ironico, facendole l’occhiolino.
<< Comunque, dato che tu ora stai meglio, o per lo meno respiri, e qui la situazione è sotto controllo, andrei a medicare Claire… se ho capito bene si chiama così, in modo che Sam possa ricominciare a respirare >>, detto ciò si recò in cucina con la ragazza insanguinata; non senza essersi, però, prima accertato che Daila stesse veramente bene.
<< Devo uscire di qui >>, ringhiò Sam, imbarazzato e innervosito per la sua debolezza; l’odore del sangue di Claire alleggiava nella stanza e tentava ognuno di noi, nel profondo: resistevo a stento. << Ha bisogno di sangue >>, disse Alisa indicando Daila. << Solo così si riprenderà >>, aggiunse, quando Sam fu uscito dalla casa.
<< Vado a prenderlo >>, annunciò Lily e si dileguò.
<< Come ti senti? >>, chiesi, quando nella stanza calò il silenzio.
<< Penso di avere il corpo pesante, faccio fatica a muovere le braccia, ma per una che in teoria doveva essere morta, mi sento bene >>, Daila abbozzò un sorriso.
Le accarezzai il braccio: << Senti l’odore del sangue della ragazza umana? >>, chiesi, evitando di chiamare Claire per nome.
<< Si, è snervante >>, borbottò.
<< Per lo meno sappiamo che sei ancora un vampiro >>, sdrammatizzò Penelope.
<< Ecco fatto >>, Lily porse il sangue a Daila, che lo ingurgitò, tenendo però a stento in mano il bicchiere, forse per la sua pesantezza alle braccia che poco prima mi aveva citato.
<< Va meglio >>, disse una volta svuotato il bicchiere.
<< Non pensarti salva, bimba! Ora devi riposarti e riprenderti, ma siamo assai arrabbiate con te! >>, le disse Penelope.
<< Offrirsi volontaria al faraone! >>, le fece eco Lily.
<< La ragazza è a posto >>, ci informò Rick, entrando nella stanza e interrompendo le ragazze. << Però deve ancora essere fasciata e conosco qualcuno che qui è un campione nelle fasciature >>, il ragazzo ammiccò ad Alisa che arrossi.
<< Corro da Claire >>, strillò felice la vampira e la vidi sparire in cucina.
<< Inoltre >>, disse Rick riprendendo la parola. << Mi ha accennato alcune nozioni interessanti su come potrebbe Daila essere ancora viva >>
<< Hai visto, tesoro? Non sei poi così anormale >>, intervenne Lily, tornando a sorridere. << Ma tornando a te >>, continuò poi Rick rivolto a Daila. << Dovresti riposare, domani parleremo di tutto ciò di cui c’è da parlare >>, detto questo si chinò su di lei per baciarle il capo: << Sei qualcosa di impossibile >>, sussurrò.
<< Bè, allora la accompagno di sopra >>, mi offrì poco dopo e, aiutandola ad alzarsi, la scortai in camera sua in silenzio.
<< Sto aspettando la tua sfuriata >>, borbottò, massaggiandosi a fatica il capo.
<< Con un soffio potrei ucciderti, non penso che sia questo il momento… rimandiamo a domani mattina >>, dissi disinvolto, scrollando le spalle.
<< D’accordo… resta mentre mi cambio, se non è un problema >>, sussurrò.
Le sorrisi e mi avviai verso la finestra: il cielo era pieno di stelle e la luna brillava, sembrava sorridere. << Ahi! >>, gemette Daila, il che mi fece piombare accanto a lei.
<< Che cos’è successo? >>, chiesi preoccupato.
<< Non riesco a slacciare i bottoni della camicia!! Le mani non rispondono gran ché ai comandi >>, piagnucolò sorpresa.
Le sorrisi: << Penso sia normale, vedrai che domani starai già meglio >>, dissi e mi avvicinai alla sua camicia. Ok, lo ammetto, divenni paonazzo nel farlo, ma cercando di ignorare l’imbarazzo slacciai uno ad uno i bottoni, con cautela, per paura di far male a quel fragile corpicino. Gliela sfilai con lentezza e la tenni sospesa: << Pensi che andrà via il sangue? >>.
<< Penso di si, buttala nel cesto dei panni da lavare >>, disse, insicura.
<< D’accordo… la tua maglia del pigiama? >> chiesi.
Indicò il cuscino con il capo, così lo alzai e vi trovai il suo solito pigiama grigio; sempre con cautela gli infilai la maglia per poi chinarmi per baciarla.
<< Grazie >>, mormorò contro le mie labbra.
Sorrisi: << Quando vuoi >>.
<< Con i calzoni penso di farcela da sola >>, disse allontanandosi appena da me.
<< Se vuoi ti chiamo Lily o Penelope >>.
<< No, non in quel senso. Dico che sono calzoni da ginnastica e dovrei sfilarli senza troppi problemi >>, di colpo le si arrossarono le guance.
Le accarezzai il rossore con un dito, ma poi mi allontanai per lasciarla cambiare.
Poco dopo me la ritrovai accoccolata fra le braccia nel letto: << Dormi, non c’è più nulla da temere >>, mormorai baciandole il capo e sperando che quelle parole potessero essere vere.
La vidi annuire appena e stringermi a se; fu in quel momento che capì quanto fosse realmente importante per me e che non avrei mai più permesso a nessuno di farle del male. Cercai, inoltre, di scacciare il pensione di Claire, poiché la cosa più importante in quel momento era che Daila fosse nuovamente con me.

SPAZIO AUTRICE: posto oggi, poiché domani si ricomincia la scuola e sicuramente farò fatica (: Spero che piaccia questo corto capitolo! baciotti
  
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