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Autore: _RoxanneDora    02/11/2011    1 recensioni
Una specie di crossover tra le storie di alcuni fake di una family riunita su facebook e alcuni dei miei personaggi preferiti di Shadowhunter//
Arriane guardò Jace negli occhi facendo cadere il suo sguardo sulle labbra di lui, la mano del biondo fece pressione dietro la nuca di lei e le sue labbra tornarono a impossessarsi di quelle di lei. Chi l'avrebbe mai detto che nel giro di due settimane Arriane finì per usare quel letto non solo per dormire?
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Note dell’autrice: La storia nasce dalla mia mente malata e molesta, non è assolutamente a scopo di lucro. Ok il finale devo dire che mi è uscito male ma avevo timore di aver scritto troppo e sono sicura che non ci arrivete perché vi addormentate prima, ok spero di no in realtà e lo so il titolo è stupido ma mi sembrava carino. Anyway buona lettura.
 
                           Capitolo 7° - Bel pigiamino!
 
 Il mattino dopo Arriane si svegliò come al solito trovando però appoggiato al parapetto del terrazzino Jace che aveva lo sguardo rivolto verso il mare, si stiracchiò tirando fuori dal letto le gambe mentre, era con dei pantaloncini corti e una canotta che erano il suo pigiama tipico, doveva essere venuta sua madre a cambiarla:- Jace, che ci fai qui?- Chiese guardando il biondo che si girava notando solo ora che era sveglia:- Buongiorno.- Le disse con voce fredda staccandosi dal parapetto  –Spero che tu stia meglio- Il suo tono di voce era quasi acido.
Arriane si alzò dal letto guardandolo male:- Scusa ma ho fatto qualcosa di sbagliato?- Chiese seria scatenando una risata dell’altro.
 - Hai fatto qualcosa di sbagliato?! Secondo te?! Guardati Arriane.- La prese di forza per un braccio e la spostò fino ad uno specchio lungo che era attaccato ad un’anta di un armadio –Guardati, sei un mostro! Mi stupisce che ti definisci una cacciatrice!- Sembrò quasi che Jace le stesse sputando addosso quelle parole, Arriane si guardò allo specchio ferita. La cosa peggiore fu ciò che vide.
Era lei lo sapeva, ne era certa ma ciò che vide era Valentine con lo stesso sorrisetto compiaciuto che aveva nella sua testa, cercò di urlare ma l’unica cosa che vide era l’immagine riflessa che rideva. E poi di nuovo il buio.
 
Si svegliò di colpo facendo un balzo e un urletto di spavento cadendo giù dal letto e incastrandosi nella coperta:- Ahia che botta!- Si lamentò mentre cercava di liberarsi sentì una risata, si bloccò cercando di vedere chi fosse e le venne un colpo vedendo Jace appoggiato con la schiena al parapetto e le braccia incrociate. Spaventata rivolse un veloce sguardo allo specchio, per fortuna era ancora lei, guardò il biondo con un sopracciglio alzato:- Potresti anche aiutarmi al posto di stare lì impalato! Ehi mi stavi spiando mentre dormivo?!-.
Jace si avvicinò prendendola per le spalle e alzandola di peso:- Lo so piacerebbe a chiunque sapere che li guardo mentre dormono- Fece un sorrisetto anche se le occhiaie sotto gli occhi davano il segno che era stanco come se veramente l’avesse guardata tutta la notte – Mi ha chiesto tua madre di passare a vedere come stavi, e bel pigiamino- Il suo sorriso prese una nota maliziosa, Arriane si guardò: gli short erano più corti di come ricordava e la canotta era parecchio aderente.
 - Si e a me hanno detto che eri modesto, sai?- Gli rispose la ragazza con un sorrisetto mentre incrociava le braccia.
 - Strano di solito la prima cosa che dicono di me è che sono terribilmente bello- La sua faccia faceva chiaramente capire che non era una novità per lui.
Arriane sospirò dirigendosi verso il bagno per sciacquarsi la faccia tanto da svegliarsi, tornata in camera dopo essersi legata i lunghi capelli castani in una coda notò Jace sdraiato sul suo letto, sembrava essersi addormentato.
 Arriane si avvicinò piano temendo di svegliarlo e si sedette vicino a lui a guardarlo, sembrava così beato che temeva che anche il suo respiro potesse disturbarlo.
Effettivamente Jace aprì gli occhi guardandola con un sorriso:- Chi è che guardava gli alti mentre dormono? Va bene che è facile incantarsi davanti a me però è inquietante come cosa-.
Arriane ruotò gli occhi:- Smettila Mr. Modestia stavo solo notando che hai occupato gran parte del letto-.
Jace si alzò sui gomiti:- Dì la verità, ti piacerebbe condividere questo letto spazioso con me?-
 - Sì non sai quanto! Sai è il mio sogno da tutta una vita!- Ridacchiò Arriane fingendo di dargli corda, non si accorse che il ragazzo si era alzato a sedere e si era avvicinato a lei. Di nuovo la ragazza rimase incantata dal suo sguardo, lo vide avvicinarsi sempre di più deciso finchè non andò a sfiorare le sue labbra. Arriane schiuse le sue trattenendo il respiro aspettando che annullasse quella distanza, Jace sorrise per un attimo del fatto che lei non si stesse tirando indietro e finalmente la baciò.
 
Per la bruna il bacio sembro impetuoso, umido ma cavoli se ci sapeva fare il ragazzo, lo ricambiò avvicinandosi di più a lui. Sentì le sue mani che le accarezzavano i fianchi causandole dei brividi di piacere lei affondò le mani nei suoi capelli. Entrarono in gioco le lingue, due fiumi in piena che si stuzzicavano e accarezzavano, la mano di Jace corse su per la sua schiena andando a slegarle i capelli e affondando la mano in essi.
Arriane scossa da quei brividi cercava di rimanere un minimo lucida ma con scarso successo mentre continuava a baciarlo sentì l’altro tirarla sopra le sue gambe, non c’era niente a dividerli sia lui che lei riuscivano a sentire i battiti veloci dei loro cuori.
Jace inizio a baciarle il collo, quasi come se fosse una sua proprietà andando a giocare con la lingua sulla pelle di lei che inerme aveva il viso rivolto verso l’alto lasciando via libera a lui, si fece sfuggire un sospiro di piacer mentre con le mani andava a sollevare la maglia di lui ed ad accarezzare i suoi addominali scolpiti e segnati dalle rune.
Anche Jace stava sollevando la maglia di lei ma venne interrotto dal bussare di qualcuno alla porta.
‘Che cosa mi è preso?!’ Pensò la ragazza mentre guardava Jace che riprendeva fiato come lei. Era come se lui le avesse fatto un incantesimo, non era riuscita a disincantarsi da lui, dalle sue mani e dalle sue labbra che ora erano rosse per i baci decisamente troppo impetuosi.
 - C..Chi è?-  Chiese Arriane cercando di sembrare normale, nessuno dei due si era mosso dalla loro posizione e Jace aveva ancora le mani sui suoi fianchi.
 - Sono Izzy, mi ha mandata Vanessa per chiederti se tu e Jace volevate la colazione- rispose da dietro la porta.
A malincuore si alzò dal letto cercando di rimettere a posto i capelli che si erano scompigliati un po’:- Sì arriviamo un momento che mi cambio io-.
Jace rimase un attimo a fissarla prima di prendere e uscire senza né salutare lei né Izzy, Arriane lo guardò con un sopracciglio alzato sorpresa dal suo comportamento.


Si mise dei jeans, sneakers e una t-shirt con sopra scritto: ‘I am a Zombie’ con un disegnino stilizzato, uscì dalla stanza trovando Izzy che l’aspettava con un sorrisetto.
 - Ascolta dovrei dirti una cosa, almeno vorrei dirtelo perché mi stai abbastanza simpatica e perché siete stati gentili ad ospitarci- Iniziò lei.
 - Certo dimmi pure- Le rivolse un sorriso Arriane.
 - Ho visto come guardi Jace e si vede che ti piace molto.. Per carità è un fratello per me però.. stai attenta ok? Lo so come fa e so che fa cadere molte ragazze ai suoi piedi, ma molte volte le ha fatte anche soffrire. Non ti dico che non ti ci puoi divertire dico solo che come amico è fantastico ma non affezionartici come possibile ragazzo, ok? Te lo consiglio- Le disse seria mentre passavano per il corridoio, Arriane rimase zitta ripensando alle parole di Izzy.
Arrivati nella sala trovarono già tutti seduti, Jace che scherzava con Alec che si girò a guardarla ma il biondo neanche la degno di uno sguardo.
Arriane fece un sorriso rivolto a tutti che si erano girati a guardarla.
 - Se ve lo state chiedendo sto bene grazie- Si sedette tra Axl e Vane notando solo ora che Sidney e Isabelle non c’erano.
 - Dove sono mia madre e mio padre?- Chiese a Vane.
 - Sono a fare dei controlli per il discorso di ieri, ma non ci hanno detto molto- Le rispose la bionda mentre le passava le uova che Arriane rifiutò, dopo il discorso di Izzy le si era chiuso lo stomaco.
 Provò a mangiare un po’ di yogurt e cereali ma con scarso risultato.
 
Di sopra nella loro camera Isabelle era sdraiata sul letto:- Forse dovremmo andarcene, Sid- Disse alzando la testa verso il marito che ritornava con soltanto i jeans addosso dal bagno che anche loro avevano in camera.
 - No gliela daremmo vinta ancora, e poi Arri si rifiuterebbe- Rispose lui mentre saliva a gattoni sul letto rimanendo sopra Isabelle.
 - Già anche lei direbbe che dovremmo affrontarlo, ha preso da te decisamente- Le scappò un sorriso intenerito mentre Sidney le accarezzava il viso sorridendo, di una cosa erano certi: si amavano ancora tanto anche se a volte litigavano comunque il loro amore non si spegneva.
 - Vieni qui- Le disse lui senza farlo suonare come un ordine mentre si metteva dietro di lei, Isabelle si mise seduta appoggiando la testa sul suo petto.
Lui iniziò a massaggiarle le spalle piano e dolcemente mentre lei chiudeva gli occhi godendosi quelle cure.
- Sono solo spaventata, so quanto può essere pericoloso- Mormorò Isabelle.
- Non ci pensare ora- le sussurrò all’orecchio lui – La prima cosa da fare è pensare a cosa dire a nostra figlia, lo sai che ci farà delle domande, poi il resto verrà da sé-.
- La verità, soltanto quella. Non voglio nasconderle niente- Disse alzando lo sguardo verso Sidney.
- Sarà quello che faremo allora- Rispose prima di baciarla dolcemente andando a stringerla con le braccia all’altezza della pancia, lei si sciolse tra le sue braccia accarezzandogli i capelli con una mano.
- Dovremmo scendere?- Sussurrò Sidney.
- Naa, rimaniamo qui ancora un po’- Ridacchiò mentre con una mano sul petto di lui lo faceva sdraiare e lei si metteva a cavalcioni su di lei riprendendo a baciarlo.

Sidney le accarezzò la schiena sfilandole la maglia e buttandola da qualche parte della stanza mentre lei faceva lo stesso con la sua e scendeva a baciargli i pettorali strappandogli un sospiro di piacere.
Sidney prese posizione sopra di lei baciandole il collo e accarezzando i capelli scuri della moglie e scendendo a toglierle i pantaloni.
Si ripresero a baciare mentre si spostavano verso la testiera del letto, Isabelle slacciò i pantaloni di Sidney togliendoglieli e buttandoli da qualche parte nella stanza, le mani di lui le percorsero tutto il corpo prima di slacciarle il reggiseno andandole a baciare i seni scatenando qualche gemito da parte di lei.
Lei gli tolse i boxer mentre lui le tolse gli slip che andarono a finire via dal loro mondo.
 - Ti amo Isabelle Williams, come il giorno in cui ti ho sposata- Sussurrò lui facendo aderire i loro corpi.
 - Anche io ti amo, tu non sai quanto- Riprese a baciarlo sentendo poi lui che entrava in lei, affondò il viso nell’incavo del suo collo cercando di trattenere i gemiti mentre lui aumentava il ritmo delle spinte senza preoccuparsi di nascondere i rumori.
Raggiunsero l’apice del piacere, lui si sdraiò accanto e coprì i loro corpi mentre Isabelle lo coccolava dandogli dei soffici baci sulle spalle nude e sul collo.
Per quel momento Valentine era lontano dai loro pensieri, ma non sapevano che il male si faceva sempre più vicino.
  
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