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Autore: anonimaG    03/11/2011    4 recensioni
-Perché ti ho scelto come coinquilino? Ma cosa mi saltava per la testa?
-A te niente! Io perché ti ho accettata come coinquilina? Ah si! Si da il caso che la signorina qui presente una sera abbia suonato a “casa mia” come un disperata a chiedermelo!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12° CAPITOLO

 
 
 
 

   Oggi era il mio compleanno, non ero molto eccitato all’idea del mio compleanno.
Almeno non lo ero da quando conoscevo Marta.
Avevamo deciso di festeggiare il mio compleanno in un pub ed eravamo io, Giuseppe, Marta, Arisa due e la mia ragazza Veronica.
   Era sera, io e Marta ci stavamo preparando.
Marta uscì dopo un ora dal bagno.
Era bellissima: era truccata benissimo, i capelli erano lunghi e ricci e le stavano benissimo con il suo colore rosso, aveva una maglietta aderente che faceva vedere le sue forme e un paio di jeans neri.
   Era fantastica.
Mentre lei si muoveva io ero incantato a guardarla tanto che ogni tanto si fermava dal suo fare avanti e indietro dalla stanza e mi fissava con aria interrogativa.
-Tua madre oggi ha inviato questo e ci ha detto di aprirlo insieme-. Disse prendendo lo scatolone e sedendosi vicino a me nel divano.
   Aprimmo lo scatolone e dentro c’erano un mare di foto e un bigliettino di auguri da parte di mia madre.
   Iniziammo a sfogliare le foto, erano le foto di noi due da quando ero piccolo.
   Dei miei e i suoi compleanni sabotati, quando al suo sesto compleanno le scoppiavo i palloncini davanti agli occhi e lei piangeva, quando alla nostra comunione avevamo iniziato a romperci i regali a vicenda, quando al mio quindicesimo compleanno mi mise la colla nella sedia e avevo i pantaloni strappati e tutti mi vedevano le mutande.
   Iniziammo a ridere, eravamo così buffi e carini quando eravamo più piccoli.
-Guarda in questa foto ci sei tu con la torta al cioccolato in faccia!
-Ah! Ah! Ah! E qua ci sei tu con il festone modificato dietro: Giovanni è un deficiente!
-Ehy c’ero rimasto male io!
   Continuavo a guardare le foto, anche se erano compleanni e feste sabotati erano ricordi bellissimi passati insieme.
-Come ho fatto a non accorgermi di te?
-Cosa?-. Chiese lei quasi incredula girandosi verso di me.
-Voglio dire ci siamo odiati così a lungo e… E… Lo sai perché ti ho odiato tutto questo tempo?
-Perché?
-Perché non ho mai preso in considerazione il fatto che tu mi amassi.
   Iniziai a baciarla stringendola a me, lei ricambiava eccome.
Ad un certo punto si staccò da me a poca distanza dalla mia bocca.
-E chi ti dice che io ti amo?
-Mi ami?
   Mi prese e iniziò a baciarmi, immagino voleva dire un si.
   Ci baciammo e pian piano iniziammo a distenderci nel divano.
   Il primo compleanno dopo sedici anni che non era stato sabotato.

   
 
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