CAPITOLO
SETTE
Ariel
ed Hermione erano sedute ad un tavolo della
biblioteca intente a svolgere i loro compiti di Pozioni e
Trasfigurazione; da
poco si erano alzati anche Ron ed Harry che, dopo aver lanciato in aria
penne e
pergamene a causa di una cristi isterica per il troppo studiare,
avevano deciso
di abbandonarle e di trovarsi un’occupazione migliore, tipo
le cucine.
Ed
ora la bionda si era incantata a guardarli che
uscivano, soffermandosi ad osservare il fondoschiena di Harry. Un
po’ troppo
forse, visto che Hermione dovette tossicchiare per farla tornare sul
pianeta
terra.
Ariel
si riscosse immediatamente ma tornò sui suoi
compiti come se non fosse successo niente; la riccia però
continuò a lanciarle
occhiate di sottecchi aspettandosi che la bionda le dicesse qualcosa a
proposito. Ma, come sempre, dovette fare tutto da sola, visto che
l’amica
sembrava intenzionata a fare un bel niente.
“Guarda
che è inutile che lo nascondi”.
La
bionda alzò lo sguardo sulla riccia guardandola
come se all’improvviso le fossero spuntate le antenne in
testa.
“Che
cosa, scusa?”
“Che
ti piace”.
“Mi
piace chi?” Ariel odiava i giri di parole e se
la ragazza non si spiegava l’avrebbe strangolata.
Hermione
alzò gli occhi al cielo esasperata. “Mago
Merlino, Ariel! Ma chi secondo te? Harry, no?!”
Questa
volta la bionda strabuzzò gli occhi e sbatté
le ciglia un paio di volte per realizzare bene quello che
l’altra le aveva
appena detto.
“Eeeeh?
Ma che, ti sei fumata il cervello?”
“Certo
che no”. La riccia aveva un sorrisetto
soddisfatto; questo confermava tutto. “Io sono sanissima.
Piuttosto sei tu
quella che ha qualche problema visto che sbavi ogni volta che lo vedi e
che sei
diversa quando stai vicino a lui”.
“Hermione,
io non so proprio come ti vengano in
mente certe cose. Io non sbavo affatto quando vedo Harry”.
No, infatti vorrei
solo saltargli addosso. “E non sono affatto diversa quando
sto con lui”. No,
infatti mi sento solo più felice, allegra e più
incline a fare battute.
Ok,
stupida vocina del cavolo, smettila di intasarmi
il cervello se non vuoi che ti spiaccichi come un moscerino.
Perfetto,
ora ci si metteva pure la sua coscienza,
come se non ne avesse già abbastanza.
“Sì,
sì raccontalo a chi vuoi. Io ti dico che ti sei
proprio presa una bella sbandata per lui”.
“Certo,
e domani Johnny Depp verrà a prendermi in
moto per portarmi via con lui”.
“Non
sto affatto scherzando, Ari. Tu ti sei
innamorata!”
Ok,
no, questa era davvero bella. Ariel Martinez
innamorata? Avrebbe fatto prima a cascare il mondo piuttosto che lei
che si
innamorava di qualcuno. Lei non si era mai innamorata veramente di
qualcuno e
non aveva nemmeno intenzione di innamorarsi. Le sembrava una cosa
stupida,
smielata e per di più l’amore faceva soffrire e
non durava mai per sempre.
Però…
beh, qualcosa provava per Harry. Forse era
solo una cotta o attrazione fisica.
“E
se anche fosse? A lui piace la Chang”.
“Ahahah,
allora vedi che lo ammetti? Comunque io non
ci giurerei tanto”.
“Su
che cosa?”
“Sul
fatto che gli piace la Chang”. E Hermione le
fece un sorriso malizioso.
Harry
ordinò al suo cavallo di spostarsi con fare
annoiato. Stava perdendo la seconda partita a scacchi magici con Ron,
ma in
fondo non era una novità. Però era anche poco
concentrato, sembrava avere la
testa completamente da un’altra parte.
“Ron?”
chiamò l’amico.
“Hm”
“Che
cosa ne pensi di Ariel?”.
Lo
sguardo dell’amico si spostò
all’improvviso sul
moro e lo guardò con curiosità, stupito da quella
domanda.
“Beh,
è carina. E simpatica”.
No,
pensò Harry, Ariel non era solo carina e
simpatica. Era molto di più. Era figa ed era…
forte, sì. Il ragazzo sapeva che
aveva un carattere molto forte, determinato e anche parecchio ribelle,
solo che
doveva uscire fuori.
C’erano
molte cose di lei che lo attraevano: i suoi
capelli biondi, il suo profumo e soprattutto i suoi occhi, grigi come
il cielo
quando preannunciava pioggia, occhi in cui si vedeva della malizia,
solarità,
vivacità ma in cui si potevano scorgere anche tristezza e
malinconia.
E
poi, beh, gli piaceva la sua compagnia, a volte
era divertente e lo faceva ridere mentre altre volte potevano
semplicemente
parlare di qualsiasi cosa perché lei lo capiva.
“Ma
se io, tipo, la invitassi ad uscire, secondo te
accetterebbe?” chiese ancora al suo migliore amico.
“Non
lo so. Ma per caso ti sei preso una cotta per
Ariel?”
“Può
anche darsi”.
“Beh,
certo che punti in alto amico. Lei è proprio
bella. E forse dovresti provarci, ad invitarla a uscire
intendo”.
Harry
rimase un attimo pensieroso con gli occhi
fissi sulla scacchiera.
Però
quegli occhi grigi gli ricordavano
tremendamente qualcuno.
Ariel
ed Hermione erano risalite dalla biblioteca
nella loro Sala Comune e avevano appoggiato i libri sul tavolo; la
bionda non
era mai stata una grande studiosa, ma visto che non aveva niente di
meglio da
fare, aveva deciso di rimanere a fare compagnia alla riccia per
conversare un
po’ di più con lei e guadagnare soprattutto la sua
fiducia, visto che era
sempre quella che sospettava di più.
“Che
cos’hai al collo?” domandò ad un tratto
Hermione con gli occhi puntati sul collo della bionda.
“Niente!”
si affrettò a rispondere Ariel nascondendo
la collana con una mano. Non si era accorta che per sbaglio era sbucata
fuori
dalla sua maglietta, solo in parte però, rivelando
leggermente la sua forma.
Sapeva che Hermione era molto intelligente e furba e poi una collana
del genere
l’aveva usata pure lei.
“Ora
vado a farmi la doccia”. Aggiunse prima di
salire di corsa le scale.
La
Granger rimase nella Sala leggermente basita; i
suoi sospetti su quella ragazza cominciarono ad aumentare. Quella
collana aveva
uno strano ciondolo a forma di clessidra, da quello che era riuscita a
vedere.
Mah,
forse erano le sue solite paranoie, però…
Ariel
era sdraiata nel letto, a pancia in su, con
gli occhi aperti a fissare il soffitto del suo dormitorio completamente
al
buio. No, non riusciva proprio ad addormentarsi. Troppi pensieri che le
frullavano per la testa; il pensiero e la preoccupazione per la sua
famiglia,
la missione, quello che le aveva detto Hermione in
biblioteca…
“Ariel?”
si sentì ad un tratto chiamare. Era Ginny,
probabilmente non riusciva a dormire neanche lei.
“Hm?”.
“Ma
i tuoi fratelli in che scuola vanno?”
“Durmstrang”.
“E
quanti anni hanno?”
“James
un anno più di me e Miguel quattordici dato
che è il mio gemello”.
“Oh”.
Calò
di nuovo il silenzio, poi la rossa riprese.
“Posso
farti una domanda?”
Beh,
me ne hai già fatte due senza chiedermi il
permesso, pensò Ariel tra sé e sé. Ma
quella aveva tutta l’aria di essere una
domanda un po’ delicata e sperava che non fosse sulla sua
famiglia.
“Ti
piace Harry?”
“Eh?”
ma che avevano oggi tutti? Possibile che tutti
dovessero pensare che lei provasse qualcosa per Harry mentre non era
per niente
vero? Oppure era assurdamente vero e lei non stava attenta per fare in
modo che
nessuno se ne accorgesse.
“Perché
me lo chiedi?” fece poi a Ginny.
“Beh,
si vede da come lo guardi”.
“Davvero
si nota così tanto?”
“Beh,
abbastanza”.
Oh,
merda.
“Secondo
me dovresti provarci”. Continuò la rossa.
Ariel
si voltò verso la ragazza con gli occhi quasi
fuori dalle orbite solo che l’altra non se ne accorse a causa
del buio.
Ma
lei aveva sempre saputo che Ginny si fosse
terribilmente innamorata di Harry e quindi era strano che adesso le
dicesse di
fare questo. Aveva anche sofferto parecchio dopo… beh, dopo
che…
Ecco
perché lei non poteva, anzi, non doveva affatto
innamorarsi di lui; lui era destinato a stare con un’altra,
non con lei, anche
perché sarebbe comunque stato impossibile tra loro due.
Ma
come si suol dire, al cuore non si comanda.
“Sei
sicura?”
“Sì”.
A
Ginny però si strinse il cuore nel dare questa
risposta alla bionda; sapeva che Harry non provava niente nei suoi
confronti
che non sia una forte amicizia o una fratellanza che dipendeva dal
fatto che
lei era la sorella del suo migliore amico che considerava quasi come un
fratello.
Quindi
aveva cercato di farselo passare, di
dimenticarsi di lui e di distrarsi con qualcun altro; sembrava anche
che ci
stesse riuscendo perché riusciva a convincersi, a convincere
il suo cervello e
la sua ragione che Harry Potter non le piaceva più. E
quindi, se magari lo
vedeva felice insieme ad un’altra, forse questa cotta le
sarebbe passata in
maniera definitiva.
Ma
spesso, in fondo al cuore, immaginava spesso che
lui la invitasse ad uscire, che la baciasse, che le sussurrasse parole
dolci e
piene d’amore.
Eh
no, al cuore non si
comanda…
SPAZIO
AUTRICE
Ma
che mi succede?? Sia in questa fic che in quell’altra
ho scritto capitoli grondanti miele?? Io che parlo
dell’amore?? Ma quando mai
s’è visto??
Vabbè,
saranno gli ormoni.
Coooomunque,
ho visto che ormai tutti avete capito che
Ariel è una Black ma perché avete già
dato per scontato che sia la figlia di
Sirius?? xD
*trotterella
via fischiettando allegramente*
FEDE15498:
ehi, tranquilla se non hai recensito la volta
scorsa, mica ti mangio, al limite ti mando qualche Mangiamorte a casa. Ahah, no scherzoJ
sono contenta che Our Song
ti sia piaciuta, visto che io amo molto Taylor. Anche a me comunque
piacerebbero come coppia Harry e Ariel ma…
chissà.
STEFANMN:
eh sì, la vita di Ariel è abbastanza piena di
impegni ma c’è sempre posto per un po’
d’amore, non trovi?? Sirius Black è il
padre di Ariel?? Vedremo, vedremo :P
PUFFOLA_LILY:
eh sì, se non hai gli occhi grigi non puoi
assolutamente essere considerato un Black xD per la Chang invece,
vediamo. Però,
non se la caverà tanto bene :p
ROXY_BLACK:
certooooo!!! Taylor è sempre nel mio cuore. Però
non sono tanto convinta che Ariel possa assomigliare a lei
perché Taylor ha un
viso molto dolce e angelico, mentre Ariel è
tutt’altro che dolce e angelica e
si vede. Comunque sono d’accordo con te sul fatto che le
cotte spariscono con
un colpo di vento, ma vediamo se quella con Harry sarà
proprio così. Non ricordo
però se fossi tanto allegra quando l’ho scritto
quel capitolo, in realtà penso
mi sia venuto piuttosto malinconico, a parte la canzone.
Vabbè, alla prossima. Un
bacio.
LULI
EVANS POTTER: eh sì, Santa Ino proprio. Che faremmo
senza le sue storie? Pensa che io mi sto rileggendo Came back per la
terza
volta, per me è diventata ormai come una droga e ho
influenzato pure una mia
amica. Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta perché
le Strillettere non
mi piacciono proprio. Un beso, Milly.