Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Blackie_    03/11/2011    1 recensioni
Bill si sente vuoto. Un orfano tossicodipendente e disoccupato, condannato ad una vita solitaria ed infelice, unica compagna: l'Eroina.
Ma forse il destino ha voluto finalmente dargli una mano, forse l'incontro con Alexia, un angelo in gonnella dagli occhi blu, potrà davvero cambiargli la vita ed aiutarlo a ritrovare la speranza che ha perduto. Ma questo soltanto se anche lui lo desidererà davvero...
"Corro. Le scale sono ancora umide dal recente temporale, ma non scivolo. Corro. Non posso, non devo fermarmi. Corro. Ormai ho deciso, Se devo lasciare questo mondo andrò io stesso incontro alla morte, non le lascerò la soddisfazione di prendermi alla sprovvista. Corro. Corro e piango. Mi fermo, tutta la mia sicurezza va a puttane quando guardo giù dal tetto del palazzo… ma è troppo tardi per tornare indietro."
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi qui, preda dell'oblio, dove sono? Nel nulla. Nulla ero e nulla rimango, anche qui nella morte…Ma sono davvero morto? O forse sono ancora in quello stadio di soprannaturalità che però non riesce totalmente a distaccarsi dal corpo umano? Se è così, allora mi piace, mi piace la pace e il senso di solitudine emanato da questo luogo.
Perché dovrei andarmene all'Inferno? Mi piace qui.


Fu svegliato da un costante Bip-Bip nelle orecchie, con uno sforzo immane aprì gli occhi, il rumore proveniva da un elettrocardiogramma, era il suo cuore, batteva, era ancora vivo!!
Nonostante tutto non poté fare a meno di rallegrarsi per questo, quando poi riuscì a mettere bene a fuoco la stanza, individuò una figura seduta in una poltroncina accanto a lui, no, non poteva essere…E invece era proprio Alexia
-Buon giorno-Disse lei con un sorriso tirato, aveva profonde occhiaia sotto agli occhi, segno che non aveva dormito quella notte.
-Che ci fai tu qui?- Chiese Bill sorpreso
La ragazza sorrise -Stavo rientrando in casa, quando ho sentito qualcuno gridare in mezzo alla strada; sono corsa a vedere e ho fatto in tempo a sentire i due che parlavano, uno di loro si chiamava Georg o Jorg- Fece una pausa -Appena hanno svoltato l'angolo, sono andata a controllare nel vicolo…e lì ti ho trovato, sanguinante e privo di sensi.- Finì di raccontare, e guardò Bill, il quale sembrava quasi più sorpreso di prima
-Perché?-Chiese il ragazzo in un sussurro, ma lei lo sentì ugualmente e lo guardò stranita
-Perché cosa?-
-Perché mi hai impedito di suicidarmi? Perché, poi, mi hai salvato nuovamente la vita? E perché ora sei qui e non mi lasci solo col mio destino?-
Le domande gli uscirono dalla gola come un fiume in piena, tanto che dovette fermarsi un attimo a riprendere fiato. Alexia gli sorrise
-Non ne ho idea…Forse mi attraggono le situazioni disperate- Disse, riuscendo perfino a strappare un sorriso a Bill.
-Quelli che ti hanno ridotto così…gli dovevi dei soldi vero?-Gli chiese poi.
Il sorriso scomparve dal volto di Bill e annuì tristemente
-Sono in debito con loro di non so quante dosi…In un certo senso hanno ragione- Disse lui alzando le spalle.
-Quanti soldi esattamente?-Gli chiese.
Ma perché diamine non si faceva gli affari suoi?
-Non lo so…A mille euro ho smesso di contarli, mi deprimevo e basta-Sforzò un sorriso ma non gli riuscì molto bene, Alexia annuì
-Non hai mai provato ad andare in un centro di cura o qualcosa del genere? Potrebbero aiutarti e…-
Lo sguardo terrorizzato di Bill troncò il resto della frase.
-NO!- Urlò -Io non ci torno là dentro!!-
Gli tornarono alla mente quei giorni orribili passati tra le mura bianche di quella struttura, ricordò il dolore che provava, le notti insonni e il giorno della sua fuga…se fosse rimasto un attimo di più in quell'inferno sarebbe morto, non che qui le cose andassero molto meglio, ma almeno ogni tanto poteva contare su qualche minuto di pseudo-gioia data dal liquido tossico che gli scorreva nelle vene.
-Non vuoi smettere?!- Esclamò Alexia incredula, Bill scosse la testa
-Mi farebbe solo peggio, e tanto non mi servirebbe praticamente a nulla-
La ragazza lo guardò contrariata
-Non è vero!- Disse -Alcune persone riescono a uscirne...-
Bill fece una risatina amara -Forse quei pochi che hanno appena cominciato... Io sono senza speranze, ormai dovresti averlo capito, giusto?- Disse inarcando il sopracciglio
Alexia aprì la bocca, ma nessun suono uscì da essa
-Se credi di poter riuscire a cambiarmi, fai pure, ma ne resterai delusa- Disse Bill abbassando tristemente lo sguardo
_____________________________________________________________________________

Alexia scosse la testa amareggiata, era inutile starci a parlare, non capiva e non avrebbe mai capito nulla. Fece per lasciare la stanza, ma Bill la fermò:
-Aspetta!- Le disse, lei si voltò leggermente, il viso ancora corrucciato
-Grazie…Di nuovo-Mormorò lui con gli occhi lucidi.
Subito l'espressione di lei si addolcì e tornò a sedersi accanto a lui, non poteva abbandonarlo proprio adesso. Lo guardò a fondo ispezionando ogni molecola del suo corpo, nonostante il viso fosse stato deturpato da due colpi di coltello, emanava ancora un'aura di angelica bellezza e nei suoi occhi riusciva a vedere la sua innocenza e la sua semplice incapacità di reagire al mondo esterno.
Gli accarezzò dolcemente i capelli fermandosi a massaggiare le ferite sul viso, finché i loro occhi si incrociarono di nuovo e capirono di essere troppo vicini, lui arrossì in viso e lei ritrasse immediatamente la mano, imbarazzatissima.
-Scusami…ma ora me ne devo proprio andare- Gli disse -Cerca di non metterti nei guai!-
Bill sorrise -Impossibile- Disse in un'alzata di spalle, Alexia, però, rispose pronta:
-Allora io sarò lì-
Bill rise, era la prima volta che lei lo vedeva ridere, gli occhi gli si assottigliarono come quelli di un gattino ed era, se possibile, ancora più bello di prima.
-Come farai ad arrivare sempre in tempo?-
Le chiese interrompendo i suoi pensieri, Alexia gli strizzò l'occhio
-Diciamo…che da adesso in poi, io sarò il tuo angelo custode-
_____________________________________________________________________________
-Diciamo…che da adesso in poi, io sarò il tuo angelo custode-Disse strizzandogli l'occhio, poi aprì la porta ed uscì.
Bill si ritrovò a sorridere, senza un motivo apparente, sfiorò le sue guance con le mani, dove, fino a poco prima, quelle di lei l' avevano accarezzato…Pensandoci bene, un motivo c'era se era così inspiegabilmente contento.
Improvvisamente bussarono alla porta, chi mai poteva essere? Alexia era l'unica a possedere un motivo valido per venirlo a trovare.
-Avanti- Disse curioso, dalla porta fece capolino Georg. Bill impallidì, come aveva fatto a scoprire che si trovava lì? Lui sorrise e questo non fece che incutere ancora più terrore nell'animo del moro.
-Sei molto resistente Kaulitz- Disse.
Bill cercò di calmarsi, non poteva ucciderlo in un ospedale, la gente se ne sarebbe accorta, ma allora che cosa ci faceva lì?
-E anche molto fortunato- Continuò Georg -Una bella ragazza, qua fuori, ha deciso di pagare i tuoi debiti…Hai fatto proprio un bel colpo Kaulitz-
Bill restò a bocca aperta, possibile che Alexia avesse fatto questo per lui? Gli tornò in mente la sera prima, quando diceva che si sarebbe buttata dal tetto per salvarlo…sì, era stata senza dubbio lei. Georg Ridacchiò e poi si avvicinò di più a lui
-Comunque…- Gli sussurrò -Sono venuto qui per portarti il resto della dose-
Estrasse con circospezione la busta di plastica contenente l'eroina
-Ormai sarai a secco giusto?-
Il moro impallidì, non aveva i soldi, e lui lo sapeva, Bill abbassò lo sguardo con espressione sconfitta
-Puoi pagarmi anche a rate- Disse Georg con una espressione di gentilezza palesemente falsa, Bill lo sapeva, era il suo solito trucco per costringerlo ad essere la sua marionetta e lui come al solito avrebbe accettato, che altro poteva fare? Tra poco la morfina che gli davano in ospedale avrebbe smesso di fare effetto e si sarebbe ritrovato vittima di quell'innaturale voglia di oblio, che poteva essere placata solo iniettando quel veleno liquido nelle sue vene assetate. Sospirando prese la busta con due dita tremanti
-Ti pagherò- Disse, non era scontato, lo sapevano entrambi, Georg sorrise soddisfatto e lasciò la stanza. Bill nascose la bustina sotto al cuscino e ci si addormentò sopra sognando, come ogni volta, la sua famiglia...Quei pochi frammenti di bei ricordi che ancora riusciva a tenere nella memoria, ma tra questi volti familiari, quel giorno ne apparve uno nuovo. Una ragazza dai lunghi capelli corvini e gli occhi di Acquamarina.
-Alexia-
Sussurrò impercettibilmente nel sonno.
 
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Blackie_