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Autore: Marghs    03/11/2011    3 recensioni
Aveva il solito sorrisetto che compariva sul suo viso quando si rendeva conto di averla fatta franca; E accadeva spesso, perché Alice era incredibilmente fortunata. Capelli corvini le ricadevano mossi fino all’altezza delle spalle, incorniciando quel bel paio di occhi nocciola che aveva con piacere ereditato dal papà. Sotto di essi un beffardo nasino appuntito e le immancabili lentiggini. Le dicevano tutti che sembrava molto più grande della sua età; forse perché era alta e robusta, e perché non disdegnava affatto smalto e mascara.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era successo di nuovo, incredibile ma vero. Sembrava che tutti i pianeti si fossero allineati allo stesso istante, sembrava avessero deciso di renderla felice tutto in una volta.
Come se tutta la felicità che spettava ad Alice, la felicità che doveva essere diffusa in tutta una vita, improvvisamente si fosse raggruppata in quel bicchere di frappè,
che Boe aveva appena poggiato sul tavolino quadrato della “Città del Mikshake” , e che lei, dopo quella rivelazione del Riccio, non aveva nessuna intenzione di bere.

“Si, ero li questa mattina.. perché c’èri anche tu?” –mentì spudoratamente-

“Ero uscito a prendere la colazione per me e Lou, ma poi arrivato vicino la fontana di Eros sono stato investito dai tuoi enormi occhioni, ho scordato quello che dovevo fare,
e sono tornato a casa senza colazione. Hai sulla coscienza il povero stomaco vuoto di Tomlinson!” – terminò la frase con un sorriso dolcissimo, impaziente.

“Maledetta! –urlò Louis, che nel frattempo aveva sentito tutto- guarda come sono ridotto!” –indicando il suo busto che effettivamente era abbastanza scheletrico.

“Hai scelto la maglietta sbagliata per sembrare denutrito Tomlinson, non sai che le righe orizzontali allargano?” – si sentiva perfettamente se stessa,
non potè proprio far a meno di rispondere in perfetto stile ‘Alice Quilling’.

“Ha vinto lei, amico mio! – tagliò corto il Riccio, troppo impaziente di continuare il discorso lasciato in sospeso- Come dicevo,ho visto i tuoi occhi e improvvisamente
ho scordato tutto il resto. Non pensavo fosse possibile, ma a quanto pare da vicino sono ancora più meravigliosi di come li ricordo.”

“Scommetto che con questa frasetta hai rimediato tutti i tuoi numeri di telefono Edward, non è forse vero?” – esasperando il suo accento British, rendendolo degno di
quello della Regina in persona.

Risero insieme, e Alice si convinse che forse era ora di assaggiare quel dannato frappè cocco-banana doppia panna. La conversazione riprese più leggera,
in maniera del tutto fluida. Non si preoccupavano di dire cose necessariamente divertenti o necessariamente interessanti, erano semplicemente loro stessi,
senza alcun freno. Tutto quello che usciva dalle loro labbra sembrava cucito appositamente per quella conversazione, gli argomenti, le battutine, tutto combaciava
come piccoli pezzettini di un puzzle. Sensazioni come queste capitano una volta sola nella vita, Alice ne era convinta.
Anche gli altri ragazzi cominciarono ad introdursi nella conversazione, con il risultato di moltissime risate in più, consapevolezze ancora più grandi.

Alice terminò il suo frappè, e si rese conto che era ora di tornare a casa, se voleva evitare una catastrofe nucleare; Nena e Diddy sarebbero rientrati dal lavoro tra poco,
convinti di trovarla in salotto con le sue amiche, intenta in un ripasso dell’ultimo momento, prima del famigerato ‘primo giorno di scuola’. Doveva salutare,
non sapeva come fare, non voleva farlo, non voleva interrompere quella magia. Non sapeva se si sarebbero rivisti, non voleva perderli.

“Scusate, lo so non dovrei interrompere l’interessantissimo discorso di Niall, so che tutti voi desiderate sapere come finisce la storia di quella volta in cui per
giocare a nascondino si è chiuso nel frigorifero, e ha finito per svuotarlo tutto, MA, c’è sempre un ma, ragazze dobbiamo scappare a casa, Nena e Diddy stanno per
arrivare, e se non ci trovano col naso nei libri, siamo morte.”- il tono depresso di Alice non era certo incoraggiante.

Un ‘noooooo’ collettivo si alzò dal tavolino, i ragazzi erano veramente scocciati, volevano restare li ancora un po’, ma le amiche di Alice si resero conto che avevano
fatto una bella impressione, che di sicuro li avrebbero rivisti. Alzarsi da quel tavolino era dura si, ma di certo meno disastroso che subire la furia omicida dei genitori di Alice. Cominciarono i saluti generali, gli abbracci e i baci, e con gran sorpresa di tutte, ad accompagnare i ‘Ci vediamo prestissimo’,
e i ‘Siete meravigliose, è stato un bellissimo pomeriggio’  arrivarono subito i numeri di telefono, di tutti e cinque. ‘Che atmosfera surreale’, si disse Alice
che aveva già salutato tutti. Non voleva cominciare ad uscire dal locale però, non voleva rompere l’idillio per nessun motivo.
Era li in piedi , ad osservare la felicità delle sue amiche, un sorrisetto le spuntò dall’angolo della bocca.

“Ei..disturbo?” -Harry si era staccato dal gruppo, e veniva verso di lei, nell’angolo del locale ormai quasi vuoto.

“No, certo che no! Pensavo solo, che pomeriggio..grazie mille ragazzi, siete stati dolcissimi, e Harry, grazie per il frappé,…e per la doppia panna.” – avrebbe voluto ringraziarlo per tutt’altro, ma non lo fece.

“Di nulla. Grazie a voi per aver portato una ventata di aria fresca, è stato veramente delizioso avervi con noi. E beh.. grazie a te per essere arrivata, finalmente.” – Solito sorriso, solite fossette, solita reazione.

“Finalmente?” – concluse confusa.

“Beh, diciotto anni sono tanti, se stai aspettando quella con cui far sul serio.”

---
Stavolta vi ho fatto aspttare parecchio, peròòò. EH.
Spero vi piacciacome gli altri sono davvero contenta, davvero davvero!
Fatemi sapere, come sempre, ci tengo :33
Hugs&Kisses, Keep on dreaming
Meg .x
  
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