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Autore: Miss_Slytherin    03/11/2011    13 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                  CAPITOLO 53

                                                                   Changes

"Il cambiamento non ci piace. Ci fa paura. Ma non possiamo impedirgli di arrivare. O ci adattiamo al cambiamento, o rimaniamo indietro. Crescere e’ doloroso. Chiunque dica il contrario mente. Ma ecco la verità: a volte più le cose cambiano, più rimangono le stesse. E a volte… Oh, a volte cambiare è una cosa buona. A volte cambiare è…tutto".


                                                                                                                                                                                                                         Meredith Grey, Grey's anatomy



Se a Cassiopea Sofia Malfoy qualcuno, anche solo un anno prima, avesse detto che sarebbe finita ad uscire con Shane Burke, probabilmente lei l'avrebbe affatturato.

Eppure, ora le cose stavano proprio così e Cassiopea non smetteva di meravigliarsi per i cambiamenti che stavano avvenendo.

Erano tornati alla caffetteria dove aveva avuto luogo il loro primo disastroso appuntamento, ma Shane stava facendo di tutto per rendere quell'uscita perfetta.

-C'è una cosa che mi ha sempre stupito di te- disse ad un certo punto il Grifondoro, posando sul tavolino la seconda tazza di cioccolata calda.

-Sarebbe?- chiese Cassiopea curiosa, mangiucchiando un biscotto al limone.

-Sei bella. E su questo non c'è dubbio...però non hai avuto molti ragazzi- rispose Shane, e Cassiopea si ritrovò ad arrossire per il complimento. Non era abituata a quelle nuove sensazioni: il cuore che batteva forte, le guance rosse per l'imbarazzo, il tremore alle gambe quando lui la guardava. Le sembrava di essere più viva, ed era quasi spaventata.

-Beh...non è che io non abbia avuto inviti o appuntamenti. È solo che...nessuno sembrava andare bene. Erano tutti terribilmente noiosi, snob...-

-Sentirti dare dello snob a qualcuno ha dell'incredibile- ironizzò Shane, e Cassiopea gli tirò un calcio da sotto la sedia.

-Cretino! Io cercavo qualcuno che mi facesse ridere, ma ridere davvero- proseguì poi, guardandolo dritto negli occhi.

-Ed io...ci riesco?- domandò allora Shane, quasi temendo la risposta.

-Certo. Sei un tale buffone!- esclamò Cassiopea, appoggiando una mano vicino alla zuccheriera. Shane la vide e si chiese se fosse il caso di prenderla...poi, visto che ormai si stava giocando tutto, decise di allungare la mano verso quella di Cassiopea. La strinse, e quasi si aspettava che lei la ritraesse. Ma Cassiopea non fece nulla, e Shane sospirò di sollievo. Con lei ogni piccola conquista era un grande traguardo, e Shane non aveva intenzione di perdersi nessuna tappa, anche la più insignificante.

-Messere Burke, madame. Al vostro servizio!- scherzò, e Cassiopea rise.

-C'è una cosa che ha sempre stupito me, invece- disse poi Cassiopea, tornando seria.

-Cioè?- chiese Shane, giocherellando con la sua mano.

-Perchè non mi hai mai lasciata perdere? Come hai fatto a perseverare per così tanto tempo? Ammetto di essere stata odiosa, a volte- spiegò lei, ricordando le numerose occasioni in cui l'aveva trattato male.

-Solo a volte?! Ahia, ahia! Smettila di prendermi a calci!- rise Shane, e quando lei smise di cercare di rompergli un femore sotto il tavolo, rispose:

-Non lo so. A volte ci ho provato, a lasciarti stare...ad interessarmi ad altre ragazze. Ma poi, ogni volta che ti vedevo, in Sala Grande, per i corridoi...mi sentivo attratto. Non potevo farci nulla, era più forte di me- .

-Sei un masochista, in pratica- affermò Cassiopea con un sorriso.

-Sì. Però se non fossi stato così masochista ora non saremmo qui- convenne Shane, e Cassiopea annuì.

-Propongo un brindisi allora!- propose la ragazza, sollevando la sua tazza di cioccolata.

-Con la cioccolata?! Non si brinda con la cioccolata!- esclamò Shane divertito.

-E chi lo dice? Se io voglio brindare con la cioccolata brindiamo con la cioccolata!- affermò Cassiopea testarda.

-D'accordo, cioccolata sia- si arrese Shane, afferrando la tazza a sua volta, -a cosa si brinda?-

-Si brinda...ai masochisti e alle teste dure!- decise Cassiopea e fece cozzare la sua tazza contro quella di Shane. Bevvero, e dopo qualche attimo di silenzio, Shane chiese:

-E se...brindassimo anche a noi?-

-Non sarebbe una cattiva idea- replicò Cassiopea con un sorriso, e per la seconda volta fecero toccare le due tazze con delicatezza.

-A noi- disse Shane prima di bere.

-A noi- ripetè Cassiopea seria.

-Ti va di cominciare ad andare? Ho un po' freddo- gli chiese lei poco dopo, rabbrividendo nel suo cappotto di lana blu. Avevano scelto un tavolino all'esterno nonostante la bassa temperatura, e dopo due ore passate lì seduti era normale che quasi non si sentisse più le dita, nonostante la doppia cioccolata calda.

-Certo, non vorrei mai che ti venisse la febbre...chi ti sopporterebbe da ammalata?- scherzò Shane, alzandosi.

Cassiopea gli fece una boccaccia.

-Tu dovresti sopportarmi! È un tuo obbligo ormai- disse, risoluta, mentre Shane la prendeva sottobraccio per guidarla lungo la via affollata, piena soprattutto di loro compagni di scuola.

-Ah sì? Ora sono diventato anche infermiere? E cosa mi daresti tu in cambio delle mie preziose cure?-

-La mia presenza mi sembra una ricompensa sufficiente- replicò Cassiopea altezzosa.

-E se non mi bastasse? Se volessi, ad esempio...un bacio?- la provocò Shane, fermandosi e arrestando così anche la camminata di Cassiopea. La guardò negli occhi, in attesa di una sua risposta.

Con il cuore che batteva furioso, Cassiopea decise di raccogliere la provocazione.

-Direi che si potrebbe fare- rispose, e l'attimo dopo Shane si chinò su di lei. Cassiopea non si tirò indietro, sapeva sin dall'inizio che sarebbe successo.

Le labbra di Cassiopea sapevano di cioccolata e di panna, ed erano morbide, troppo morbide per resistere alla tentazione di schiuderle con la lingua. Lei non oppose resistenza, anzi, gli cinse la vita per attirarlo a sé. Si sentiva accaldata, felice ed appagata. Rispose al bacio come non aveva mai fatto, e fu Shane a doversi staccare da lei.

-Wow- esclamò, a corto di parole.

-Già...wow- disse Cassiopea e non potè trattenersi dal rivolgergli un gran sorriso. Non dissero più nulla, ma la mano di Shane non lasciò quella di Cassiopea per tutto il tragitto fino al castello.


                                                                   ******


-Allora, cosa te ne pare del Golden Gate Park?- chiese Liam a Glorya, mentre passeggiavano sulla riva di uno dei due laghetti artificiali che facevano parte del più grande parco di San Francisco.

Avevano passato l'intero pomeriggio ad esplorarlo: avevano cominciato con il Conservatorio dei Fiori, da cui Glorya era rimasta letteralmente affascinata, ed avevano persino visto la mandria di bisonti racchiusa in una zona recintata. Ora, esausti, avevano trovato una panchina di fronte al lago, e vi si erano seduti per godersi il poco tempo che restava prima di dover rientrare al castello.

-È magnifico! È la prima volta che visito un giardino così bello. E poi l'hanno fatto interamente i Babbani!- rispose Glorya, entusiasta.

Liam sorrise. Era contento di aver chiesto aiuto a Shane per l'uscita. Non sapeva dove portare Glorya, e visto che cercava un posto un po' particolare, Shane gli aveva suggerito quel parco. Era babbano di nascita, e benchè fosse inglese, conosceva molto bene la città perchè vi abitavano dei suoi parenti.

-Sono contento che ti sia piaciuto. Oggi volevo stupirti- rispose Liam, sincero.

Glorya gli sorrise.

-Ci sei riuscito, te lo posso assicurare. Come facevi a conoscere questo posto?-

-Me ne ha parlato Shane. Alcuni suoi familiari vivono qui, e conosce bene la città- spiegò Liam, passandole un braccio intorno alle spalle. Glorya appoggiò la testa sulla sua spalla, rilassata.

-A proposito di familiari...non mi hai mai parlato della tua famiglia- disse d'un tratto, e sentì Liam irrigidirsi.

-Io...non ne parlo volentieri- rispose lui, in tono neutro. Glorya capì di aver toccato un tasto dolente, e cercò di fare marcia indietro.

-Non sei costretto a farlo, se non vuoi- disse con delicatezza.

Liam sospirò. Non aveva mai parlato con anima viva di quello che era accaduto, persino con suo padre non era mai stato in grado di aprirsi. Eppure, sentiva che si stava portando dentro quel peso da troppo tempo, e per la prima volta dopo anni si ritrovò ad aver voglia di condividere con qualcuno la sua sofferenza. Decise di fidarsi di Glorya, nel bene e nel male, perchè voleva costruire con lei qualcosa di duraturo, e senza sincerità e condivisone non poteva riuscirci.

-Mio padre vive in Inghilterra. Mia madre è...internata al reparto psichiatrico del San Mungo. Io avevo anche una sorella, Evelyn, ma ora non c'è più- disse, voltandosi a guardarla negli occhi.

Glorya trasalì, e non seppe cosa dire. Non volle fare domande su Evelyn, su cosa le fosse accaduto; sospettava che fosse legato alla natura di lupo mannaro di Liam, e capiva che lui non era pronto a raccontarle tutto. Apprezzò che lui avesse deciso di aprirsi, anche solo in minima parte, e decise di comportarsi nella stessa maniera.

-Anche mia madre dovrebbe stare al San Mungo. Lei non sta bene, non è più in sé da quando mio padre l'ha lasciata. Mio fratello, Derek, lo conosci. Mia madre....ci maltrattava. Quando avevo undici anni sono quasi scappata di casa, per andare a stare con mio padre. Lo odiavo, ma almeno lui non mi ha mai torto un capello. E non era alcolizzato- disse infine, guardando Liam negli occhi.

-Nessuno di noi due ha avuto vita facile...- sospirò Liam, stringendola a sé.

-Purtroppo no- convenne Glorya, tornando ad appoggiare la testa sulla sua spalla.

Rimasero in silenzio fin quando il sole non scomparve completamente alla loro vista. Si era creato fra di loro un legame che sarebbe stato difficile spiegare e spezzare, ed entrambi lo sapevano.

-È ora di andare...manca poco al rientro- disse Liam, alzandosi. Glorya lo seguì, ed instintivamente gli afferrò la mano. Sentiva il bisogno di averlo vicino, di sentirlo accanto a sé, e non sapeva come farglielo capire. Ma non ci fu bisogno di parole. Liam l'abbracciò forte, cercando di mettere in quel gesto tutto il sentimento che aveva dentro, e quando avvertì che stringerla fra le braccia non bastava, la baciò. Si erano già baciati in passato, ma quel bacio aveva un particolare sapore. Il sapore della condivisione, del volersi aprire l'uno con l'altra, del cambiamento. Liam e Glorya non erano più le persone pronte a portarsi un segreto nella tomba, riservate e schive, non erano un tu ed io, ma un noi. E quel bacio, per loro, sapeva di futuro.



                                                                 ******


-Torniamo al castello?- propose Scorpius a Lily, che annuì in risposta.

Avevano trascorso tutto il pomeriggio al gazebo, e le ore erano volate così, fra una chiacchiera ed un bacio. L'oscurità era però calata, e così Scorpius aveva appena rimpicciolito il pensatoio con un incantesimo per poterlo riportare al castello e spedirlo indietro a suo padre.

Lily e Scorpius camminavano vicini, e se Scorpius sembrava tranquillo e rilassato, Lily invece si era fatta sempre più pensierosa man mano che si avvicinavano al portone. Erano fra gli ultimi a rientrare, e non c'erano perciò molti studenti intorno a loro.

-Qualcosa non va?- chiese Scorpius, vedendo che Lily si era bloccata appena prima di varcare la soglia della scuola.

-Senti, Malfoy...devi sapere che non sarò mai la ragazza perfetta- esordì d'un tratto, e Scorpius la guardò con tanto d'occhi.

-Scusa? Non penso di aver capito- disse infatti, confuso.

-Ma sì dai, non sarò mai una di quelle ragazze tutte zuccherose e smielate che a San Valentino si presentano con i cioccolatini, o si aspettano le rose. Una di quelle che non sanno vivere senza il fidanzato, o che lo seguono passo passo durante la giornata. Quelle ragazze un po' maniache, che stanno tutto il santo giorno a baciare il proprio ragazzo, o che considerano sprecata la giornata se non gli hanno detto almeno una decina di volte all'ora quanto lo amano...ci siamo capiti, no?- spiegò Lily senza riprendere fiato.

-Penso che se tu fossi quel tipo di ragazza dopo due giorni ti avrei già uccisa- disse infine Scorpius, e fu il turno di Lily di rimanere sbigottita.

-Non voglio una ragazza maniaca, Lily. Voglio una ragazza stronza, un po' menefreghista e decisamente altezzosa, che non mi stia sempre addosso, ma che quando mi bacia ci mette passione. Poi, se vuoi farlo tutto il giorno, io non mi lamento- aggiunse ironico alla fine.

Lily gli mollò l'ennesimo pugno del pomeriggio:

-Stupido!- lo apostrofò poi, riprendendo a camminare.

-Ahia! Hai finito di farmi del male? Sei violenta!- si lamentò Scorpius ridendo, cingendole la vita con un braccio.

-Te lo meriti. Io voglio essere chiara, e tu mi deridi- sbuffò Lily, ma sorrideva.

-Ti derido perchè ti fai delle paranoie inutili. Vivi serena!- la esortò lui, rilassato.

Lily tacque qualche minuto, di nuovo pensierosa, mentre imboccavano il corridoio che li avrebbe condotti al Refettorio per la cena.

-Malfoy?-

-Mmmh?-

-Così, giusto per sapere...cosa ne pensi delle tette piccole?- chiese Lily in tono noncurante.

-Come siamo arrivati alle tette piccole dalle ragazze maniache?- chiese Scorpius cercando di dare un filo logico ai pensieri di Lily.

-Non te lo domandare, rispondi e basta- gli intimò Lily seria.

-Penso che siano fantastiche. Ora, seriamente, puoi smettere di farti le seghe mentali?- la implorò lui, che, quando Lily si era tolta il cappotto per appoggiarlo alla sedia aveva capito come fosse arrivata a chiedergli delle tette.

-D'accordo- acconsentì Lily, scegliendo un tavolo al quale accomdodarsi insieme a lui. Poco dopo vennero raggiunti anche da Glorya e Liam, e da Cassiopea con Shane. Quest'ultimo era parecchio restio al sedersi con loro, e solo le più convincenti suppliche da parte di Cassiopea erano riuscite a convincerlo.

Iniziarono a cenare, anche se a tavola c'era una strana atmosfera. Le tre ragazze sembravano in un mondo tutto loro, anche se l'espressione più imbambolata ce l'aveva Cassiopea. Scorpius non smetteva per un attimo di trucidare Shane con lo sguardo, e Shane cercava l'aiuto di Liam, con scarso successo. Liam e Scorpius riuscivano a comunicare abbastanza cordialmente, e Lily continuava ad osservare i tre ragazzi. Quando ebbero finito di mangiare, Scorpius annunciò minaccioso:

-Burke, dobbiamo parlare-.

Shane deglutì, ma se lo aspettava.

-D'accordo- acconsentì, ed i due si alzarono. Cassiopea li scrutava preoccupata, così Lily le disse:

-Vado con loro, forse è meglio-.

Cassiopea le sorrise grata, e Lily si affrettò a seguire i due ragazzi che avevano lasciato il Refettorio.

Quando li trovò, non si stavano sfidando a duello come lei aveva creduto, ma parlavano civilmente.

-...e ha paura dei temporali, sappilo. Quindi la devi tranquillizzare, e non devi prenderla in giro. E la mattina di Natale le piace aprire tutti i regali, anche quelli che non sono i suoi; prova ad impedirglielo, e cercherà di evirarti- stava dicendo Scorpius.

Lily era meravigliata. Lo Scorpius di un tempo probabilmente avrebbe sottoposto Shane ad un interrogatorio in stile Inquisizione spagnola, con correlate minacce. Il ragazzo che aveva davanti, invece, stava dando consigli su come trattare Cassiopea.

Lily sorrise. Anche lui, come lei, era cambiato.

-E ricorda, se le fai versare anche una sola lacrima, ti verrò a cercare, userò su di te tutti gli incantesimi e le pozioni che conosco, e poi ti darò in pasto ai Dissennatori. Dopodichè, visto che il bacio del Dissennatore non ti uccide, ricorrerò alle Maledizioni Senza Perdono. Ci siamo capiti?- aggiuse Scorpius.

Forse, si disse Lily, non è poi così cambiato.


                                                              ******

-Rose?-

-Sì?-

-Oggi sono uscita con Albus-

-E cosa c'è di strano? Siete amici, no?-

Marìkaa Stewart guardò indecisa Rose Weasley, concentrata sul libro di Storia. Le era venuto un dubbio, e logicamente doveva controllarlo; non aveva perciò neanche alzato gli occhi sull'amica.

-Sì, però...non siamo usciti come amici- disse infine l'americana, ottenendo così l'attenzione di Rose.

-Non...come amici?- chiese, per esserne sicura.

-No- confessò Marìkaa, imbarazzata.

-E...com'è andata?- chiese la Weasley, decisa ad aspettare di sentire la versione di Marìkaa, prima di andare in escandescenze o, all'occasione, di scoppiare per la felicità.

-È stato strano...all'inizio non sapevamo bene di cosa parlare, poi Albus ha rotto il ghiaccio e la conversazione si è sbloccata. Mi sono divertita, ma...- raccontò Marìkaa.

-Ma?- la esortò Rose.

-Ma ho sentito una sensazione strana-.

-Quale sensazione strana?-

-Ad un certo punto avrei voluto baciarlo- ammise Marìkaa rossa per la vergogna. Non capiva neanche lei le sue sensazioni...insomma, non era normale voler baciare quello che fino al giorno prima considerava il suo migliore amico, no?-

-E lo hai fatto?- indagò Rose, calma.

-Beh, no! Non ne ho avuto il coraggio! E se lui non voleva la stessa cosa? E poi siamo amici! Insomma, eravamo amici...forse non lo siamo più...oddio Rose, non ci capisco più nulla!- rispose Marìkaa in totale stato confusionale, abbandonandosi sul letto dell'amica.

-Allora, non siete amici ma non sai ancora se ti piace come ragazzo. Lo vuoi baciare, ma temi di essere respinta. Secondo me, dovete farvi una bella chiacchierata, solo così risolverai i tuoi dubbi- le consigliò Rose saggiamente, cercando di fare un po' di chiarezza. Non voleva che Marìkaa facesse soffrire suo cugino, e forse lei non era ancora pronta a ricambiare i suoi sentimenti, anche se le basi per una storia fra loro c'erano.

-Hai ragione. Dobbiamo parlarne, non possiamo andare avanti così...e tu? Oggi sei stata con Derek?- chiese Marìkaa, cercando di distogliere la mente dall'appuntamento di quel pomeriggio, però...non era facile. Continuavano a tornarle in mente gli occhi verdi di Albus.

-Già. Non me la sono sentita di uscire, però. Non si è ripreso completamente, e così l'ho convinto a restare qui al castello- rispose Rose, con un sorriso.

-Lo ami davvero tanto- osservò Marìkaa, non senza un filo di invidia.

-Sì, è proprio così- confermò Rose, che pur di stare con Derek avrebbe vissuto anche in una grotta.

-Sono felice per te, sai. Ti meriti davvero un ragazzo come Derek- le disse Marìkaa, e Rose, d'impulso, l'abbracciò.

Era proprio cambiata. Non era più la ragazza acida e scontenta di sé stessa. Grazie a Derek era sbocciata in una ragazza felice, innamorata. E grazie a Marìkaa conosceva il sapore di un'amicizia vera.


                                                            ******

-Come va la schiena?-

-Meglio, grazie. La pozione sta facendo effetto, avverto ogni tanto delle fitte- rispose Derek a Edward, che era appena salito in stanza dopo cena. Di Scorpius non c'era traccia, ed i due amici non vedevano l'ora che tornasse per bombardarlo di domande sul suo appuntamento con Lily.

-Uscito con Diana, oggi?- s'informò poi Derek. Edward annuì, ma sembrava triste.

-Perchè quella faccia da cucciolo bastonato?- chiese allora.

Edward sospirò. Non era bastato cercare di allontanare dalla mente il pensiero che di lì ad una settimana sarebbero partiti per nonn avere più dubbi o incertezze.

-Tra una settimana torniamo a Hogwarts e...lei resta qui- disse, dopo qualche attimo di silenzio.

-È vero. Hai paura che non durerete quando saremo a casa?- domandò Derek, centrando immediatamente il problema.

-Già. Derek, io la amo. Non è come con Lily...Lily era un'ossessione, una cotta. Ma con Diana è amore. Quando la guardo, mi immagino di averla accanto tutti i giorni, di portarla ad Hogsmeade, di farle conoscere il mio mondo. È questo è impossibile. Forse dovrei chiudere qui- disse Edward, disperato.

-Non so cosa dirti amico...non sarà facile, è vero, questo non lo posso negare. Ma tra poco faremo l'esame per la Smaterializzazione, e quando l'avrai passato sarà più facile incontrarvi. Abbiamo la magia, per fortuna- cercò di rassicurarlo Derek.

-E poi potrete passare le vacanze estive insieme. Dai, cerca di essere ottimista! Se la ami davvero, vedrai che riuscirete a funzionare- lo esortò poi, non vedendolo convinto. Da quando aveva incontrato Rose aveva imparato a vedere sempre il lato positivo delle cose. Lei lo aveva cambiato, e Derek ancora non riusciva a capacitarsene.

Anche Edward non era più lo stesso di prima, lo vedeva. Diana lo aveva migliorato, l'aveva trasformato da ragazzo arrogante ma con il cuore a pezzi a causa di Lily, in un ragazzo innamorato.

A interrompere le riflessioni dei due amici fu Scorpius, che varcò la soglia della loro stanza in quel momento.

-L'hai baciata?-

-L'idea del Pensatoio le è piaciuta?-

-Cosa le è parso del gazebo?-

-Ma ora state insieme?-

-Alt! Una domanda alla volta! Siete più pettegole delle ragazze!- esclamò Scorpius, buttandosi a sedere fra i due amici. Lo aspettava una lunga serata.



Spazio Autrice:


È passato di nuovo un mese e mezzo, lo so.

Vi siete stufati, e so anche questo. Devo di nuovo chiedervi scusa, anche se avrete la nausea di questa parola. Mi dispiace deludere dei lettori che mi hanno sempre seguita con passione e dedizione, che hanno sempre mostrato di apprezzarmi anche quando io stessa non credevo più in quello che facevo.

Devo dirvi però che quando ho iniziato a pubblicare questa storia andavo alle superiori e, per quanto all'epoca mi lamentassi di quanto fosse duro il liceo classico, ora posso dire che allora il tempo per aggiornare con frequenza ce l'avevo. Adesso, non è più così. Vi posso dire che andare all'università e nel frattempo anche lavorare non è facile. Spesso torno a casa la sera, stanca, e mi devo mettere a studiare. Per carità, è una mia scelta e comunque con voi lettori non ho mai parlato espressamente di questa cosa, però a questo punto mi sento di darvi questa spiegazione. Fidatevi, dopo che lavori e studi contemporaneamente in una giornata, per quanto tu possa amare una storia, tante volte non hai la forza mentale di metterti al pc e di scrivere qualcosa di decente. E qui veniamo ad un altro punto centrale: io non pubblico mai se non sono convinta. Non mi piace aggiornare tanto per tenere contenti i lettori, preferisco sempre la qualità del capitolo alla quantità degli aggiornamenti, se mi capite. Detto questo vi chiedo ancora perdono e scusa, spero che dopo questa spiegazione lunghissima possiate capirmi almeno un po', e avere la pazienza di seguirmi ancora. Non vi merito :(


Veniamo al capitolo...di solito non metto mai citazioni, però amo Grey's anatomy con tutto il cuore e, cercando un modo per iniziare il capitolo non ho potuto fare a meno di cercare ispirazione nelle cose che amo di più. Come avrete notato il filo conduttore di questo capitolo è il cambiamento. Ho cercato di mostrare come tutti i personaggi siano cambiati, chi nel bene e chi nel male. Ho messo anche gli appuntamenti Glorya e Cassiopea, e sono riuscita ad infilare anche coppie meno protagoniste come Rose e Derek, Diana e Edward e Albus con Marìkaa. Spero vi sia piaciuto, e nonostante io sia da prendere a sprangate, spero anche che mi vogliate far sapere cosa ne pensate :(

Ringrazio le 154 persone che hanno ancora questa storia fra le preferite (non mi stupirei se i preferiti si azzerassero di colpo, un giorno), le 26 che la ricordano e le 156 che la seguono. Spero non vi siate scordati di me :(

Un GRAZIE ENORME, come sempre, va alle 13 splendide ed insuperabili persone che hanno recensito: risponderò ad una ad una nei prossimi giorni, abbiate ancora un po' di pazienza :( domattina mi tolgo ben due denti del giudizio insieme, spero di non essere troppo stordita per mettermi al pc :/


Anche per questa sera, ho detto tutto.

Cercherò di aggiornare con più regolarità, ma non posso promettere nulla :(


Con tanto affetto, sempre vostra,

Miss_Slytherin

  
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