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Autore: Silvar tales    04/11/2011    3 recensioni
Una raccolta di 7 flash-fic 500 parole/disomogenee dedicate al Jashinista.
♣ ~ Il Lupo
♣ ~ La Nuvola
♣ ~ Il Puntaspilli
♣ ~ L'Intonaco
♣ ~ La Fenice
♣ ~ Il Falò
♣ ~ Il Fiore
[Questa raccolta di flashfic si è classificata seconda al "Seven Weeks Contest 2 (la vendetta)" indetto da Shark Attack]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hidan, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Più contesti
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Il Fiore

Con questa flashfic ho ottenuto [6] punti per un totale di [38] punti nella sfida

- Seconda Classificata al Contest "Seven Weeks - Tutti contro Tutti 2 (la vendetta)" indetto da Shark Attack sul forum di efp -


Banner 7 weeks - by Shark

turno: 7
personaggio base: Hidan
personaggio aggiunto: Tobi
prompt: Magia


Nick autrice: Silvar tales (Deidaradanna93)
Titolo: Il Fiore

Introduzione:
Guardava con meraviglia quel seme, apparentemente morto, galleggiare sul fondo del bicchiere e fiorire. Spalancò la bocca sorpreso, osservando le foglie e i batuffoli colorati snodarsi nell'acqua.

La donna, la maga, gli sorrise affettuosa, prima di scomparire nel soffio nebbioso dei ricordi.
Genere: Introspettivo, Mistero.
Personaggi: Hidan; Tobi.
Contesto: Contesto generale/vago.
Rating: giallo
Avvertimenti: Flashfic, what if?


*


Un cantuccio peloso, una coperta grigiastra e una tettoia fatta di giornali si trovavano in ogni paese.
Ma Tobi sapeva distinguere le aree bellicose da quelle pacifiche, le case amiche da quelle nemiche.
Sapeva dove rintanarsi in caso di pericolo, sugli alberi come un nibbio, o nelle grotte seguendo i pipistrelli.
“Coraggio Hidan”, lo incalzò la faccia piatta e arancione, afferrandolo per un braccio e impedendogli di scivolare nelle pozzanghere.
Hidan era un bambino precoce, con un'insolita indole autolesionista e uno strano simbolo al collo.
Trovatosi come tanti senza nessuno, si era fidato della benevolenza altrui.
In questo caso di un eccentrico individuo, dalla provenienza sconosciuta, con una buona conoscenza della geografia e un accento uniforme. Si faceva chiamare Tobi, di certo un nome falso, un po' buffo e altisonante, che lo faceva apparire come un simpaticone infantile e raccontaballe.
“Siediti e mangiamo, Hidan-chan”, fece allegra la maschera, chiamandolo affettuosamente con il suffisso sbagliato. Porse brillante al ragazzino una ciotola fumante colma di pesce e finocchio selvatico, e l'invitò a servirsi. Ma Hidan scosse la testa.
“Non ho fame”, ribatté serafico, rimanendo concentrato sulla propria spalla e sul vetro che l'incideva. Raschiava col coccio sulla cute, arrossandola fino a tagliarla, mentre sul suo braccio scivolavano tiepidi rivoli appiccicosi, che arrivavano fino al gomito e cadevano a goccia sul terreno.
Tobi alzava le spalle e si dedicava al cibo, apparentemente noncurante. Ma in realtà l'osservava attento, cogliendo ogni reazione del suo corpo, ogni screpolatura, ogni agglomerato di piastrine addensarsi sulle cicatrici.
Hidan, con i suoi occhi da bimbo, guardava curioso le venature bianche e nere colorargli l'avambraccio, per poi affondare nuovamente sottopelle.
Un sorriso esaltato gli sfiorava le labbra, riempendolo di insana meraviglia.
Per un qualche inspiegabile motivo, le sue ossa sembravano voler affiorare, dipingendolo di ombre e rilievi avorio; il suo corpo mutava, fioriva e sfioriva come un amuleto, e si tramutava in un enigma.
L'indomani si sarebbero incamminati verso Iwa, lo informò Tobi prima di coricarsi. Il paese delle piogge non era più luogo sicuro, visto l'impellente accentuarsi delle tensioni interne.
Hidan annuì senza ascoltare, e si strinse nel suo maglione sformato, cercando di ripararsi dalla terribile umidità che impregnava l'aria e l'erba.
Fece sogni tormentati.
Gli occhi gli si arrossarono seccandosi dietro le palpebre chiuse, quasi bruciati da un costante sole rosso e nero. La vulnerabile cornea violacea lacrimava, come non potesse sostenere la vista dell'insistente osservatore.

La guerra imperversava.
Lasciare il paese il più in fretta possibile era sembrata una soluzione appropriata, e invece li aveva trascinati nell'incolta confusione della rivolta.
Hidan arrancava a fatica, cercando di stare al passo.
Ma qualcosa lo raggiunse.
Un ferro gelato, pieno di terra e sangue, tagliente.

Guardava con meraviglia quel seme, apparentemente morto, galleggiare sul fondo del bicchiere e fiorire.
Spalancò la bocca sorpreso, osservando le foglie e i batuffoli colorati snodarsi nell'acqua.
La donna, la maga, gli sorrise affettuosa, prima di scomparire nel soffio nebbioso dei ricordi.


Il suo corpo era ancora vivo.
Come per magia.

~

Deidaradanna93 con “Il fiore”

☑ Originalità
☑ Grammatica
☑ IC Personaggio Base
☑ IC Personaggio Aggiunto
☑ Uso del Prompt
(ho dovuto rileggerla 3 volte, ma alla fine ho capito cosa volevi dirci... e non è niente male! Di certo, fuori dall'ordinario)
☑ Gradimento personale
☐ Bonus/Malus
(neutro)
Totale: 6 punti


   
 
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