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Autore: AlexDavis    05/11/2011    11 recensioni
Se la nuova compagna di tuo padre fosse la donna più bella che hai mai visto? Se la nuova compagna di tuo padre fosse la donna più dolce, gentile ed intelligente che hai mai conosciuto? Cosa faresti se ti innamorassi della nuova compagna di tuo padre?
Bhe Edward si è trovato in questa situazione e non è andata come avrebbe sperato...
Se volete sapere cosa è successe, leggete la storia.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ragazze per l'ennesima settimana sono qui di passaggio giusto il tempo di postare il capitolo e di dirvi quanto mi dispiace per questa situazione.
Leggo tutte le vostre recensioni e adoro ogni singola parola e adoro sempre di più voi.
Vi ringrazio per la vostra continua presenza e spero tanto che mi perdonerete.
xoxo Alex


Capitolo 10



 

Mi stavo sistemando la giacca davanti al grande specchio della stanza degli ospiti di Rosalie. Quello era il grande giorno, il giorno della mia tanto attesa laurea e Rose ci aveva gentilmente ospitato a casa sua per prepararci.
Era un fascio di nervi, non mi ricordavo assolutamente niente del mio discorso e avevo paura di deludere tutti soprattutto mia madre che sapevo mi stava guardando.
Finii di aggiustarmi la cravatta e mi guardai di nuovo girando su me stesso e storcendo il naso non proprio convinto di quella scelta.
<< Sei bellissimo, smettila di storcere il naso. >> mi disse una voce proveniente dalla porta.
Mi girai e sorrisi. << Dici? >> e ritornai a guardarmi allo specchio.
La vidi avvicinarsi nel suo completo giacca e pantalone bianco che si accostava perfettamente al suo incarnato dorato e ai suoi capelli biondi. Era davvero uno spettacolo la mia micetta.
Stavamo insieme da un mese più o meno e le cose andavano davvero bene, anzi benissimo. Quando mi aveva chiesto di frequentarci ero rimasto scioccato, ma poi ci avevo riflettuto ed era arrivato alla conclusione che io con Kate stavo davvero bene e che forse poteva essere quella giusta così ci avevo dato una possibilità ed eravamo grandi insieme.
Mi si avvicinò e mi sistemò la giacca stirandomela con le mani e poi mi aggiustò il colletto. << Sei perfetto, tesoro. >> mi disse facendomi girare poi verso lo specchio.
<< Dottor Edward Cullen. >> mi disse sorridendo dolcemente.
Sorrisi anche io e mi girai verso di lei stringendola per i fianchi. Lei mi sorrise e mi accarezzò una guancia liscia. << Cos’hai? >>
Feci spallucce. << Sono preoccupato, tutto qui. >>
Lei si alzò sulle punte e appoggiò le mani sulle mie spalle. << Ce la farai, Edward, tranquillo. >> e appoggiò le sue labbra sulle mie.
Sentii di nuovo quella scarica elettrica che ultimamente sentivo quando la baciavo e l’abbracciavo o ci facevo l’amore. Forse le cose stavano cambiando davvero ed era Kate la donna della mia vita  non Isabella. Forse la mia sofferenza era finita.
Si staccò da me e mi sorrise dolcemente illuminandosi tutta e rendendo ancora più belli i suoi occhi blu. << Sono fiera di te. >> e mi diede un altro bacio prima di raggiungere Rose che la stava chiamando.
Appena si erano conosciute qualcosa era scattato in loro e subito erano diventate amiche e passavano almeno due ore della giornata e parlare al telefono. Kate dopo che era arrivata piangendo a casa mia aveva chiesto il trasferimento a New York e subito glielo avevano accordato quindi si era trasferita una settimana dopo a casa mia, ma stava già cercando un appartamento. 
Dopo la laurea avevo un incontro privato con mio padre per discutere di alcune cose. Dovevo ritornare a New York per lavorare e quindi volevo un appartamento e mio padre poteva aiutarmi, magai cedendomi l’appartamento che aveva nell’Upper Est Side. Avevo proposta a Kate di venire a stare da me fino a che non avrebbe trovato un appartamento tutto suo e aveva accettato e poi chissà, magari stavamo bene e non era neanche necessario che ne trovasse uno.
Decisi che era arrivato il momento di staccare i miei occhi dallo specchio, così uscii dalla stanza e raggiunsi i ragazzi in salotto che appena mi videro sorrisero.
Rosalie si alzò e ormai la pancia si vedeva, mi si avvicinò e mi abbracciò. << Andrà tutto bene. >> e mi schioccò un bacio sulla guancia.
Annuii. << Certo che andrà tutto bene, sono io. >> mi vantai, ma ero davvero nervoso.
Rose mi guardò scettica. << Devo ricordati con chi stai parlando? >>
Scossi la testa. << No, grazie. Andiamo? >> chiesi poi a tutti.
Annuirono e uscimmo dalla villetta. Io e Kate saremmo andati con la mia macchina e Rose ed Emmett con la loro perché dovevano passare a prendere Jasper ed Alice che aveva fatto l’impossibile per stare lì con me quel giorno. Mio padre mi aspettava già lì perché aveva accompagnato Isabella che si trovava lì da quella mattina perché non ero l’unico a laurearmi quel giorno. Io ero l’ultimo di quella mattina e sperai che passasse in fretta.
Kate notando il mio irrigidimento mi posò una mano sulla gamba. << Andrà tutto bene, Edward, non agitarti. >> mi rassicurò.
Sbuffai. << Non mi ricordo nulla. >>
Lei ridacchiò. << Anche io dicevo così e alla fine ho preso il massimo dei voti. Buono, no, per una che non ricordava nulla? >>
Sorrisi e le strinsi la mano. << Grazie. >>
Fece spallucce. << Dovere. >>
Per il resto del tragitto restammo in silenzio, Kate non era abituata, ma si trattenne capendo che era quello che mi serviva. L’adorai ancora di più in quel momento e forse mi stavo anche innamorando, ma non volevo ancora sbilanciarmi. Avevo sempre pensato di essere il tipo che non ama e che non è fatto per la monogamia, ma con Kate forse questo poteva cambiare. Lei era spiritosa, intelligente e brillante tutto quello che mi piaceva in una donna ed inoltre a letto era davvero un portento. Cosa volevo di più?
Quando arrivammo in facoltà ad aspettarci con mia sorpresa c’erano mio padre ed Isabella che gli stava amorevolmente aggiustando la cravatta.
La prima a vederci fu proprio lei e mi parve di vederla lanciare un’occhiataccia alle nostre mani intrecciate. Disse qualcosa all’orecchio di mio padre e scappò letteralmente via rimanendomi leggermente spiazzato, ma anche sollevato. Non avevo nessuna voglia di guardarla e parlarle.
Mio padre quando mi vide mi sorrise contento. << Edward, figliolo, è bello rivederti. >> mi disse mentre mi abbracciava stretto.
Ricambiai la stretta. << Anche per me. >>
Poi si staccò da me, spostò lo sguardo su Kate e sorrise. << Chi è questo splendore? >> mi chiese.
Kate sorrise e gli porse la mano. << Kate, la ragazza di Edward. >>
Mio padre rimase sorpreso e mi guardò. << Ragazza? >>
Annuii imbarazzato. << Eh già, ragazza. >>
Potevo capire la sorpresa di mio padre. Io che avevo sempre simpatizzato e lottato per le relazioni di solo sesso e niente amore adesso mi presentavo con una ragazza fissa. Anche io mi sbalordivo ancora dicendolo, ma le persone cambiano ed io stavo crescendo non potevo continuare a fare il libertino. Tra un po’ sarei diventato un dottore e dovevo comportarmi come si deve.
<< Quanto ti ha pagato per dire una cosa del genere? >> chiese mio padre ad una Kate sempre più divertita.
La mia ragazza ridacchiò. << E’ cambiato suo figlio, signor Cullen, adesso è un uomo. >> disse guardandomi dolcemente e con… amore.
E con quello sguardo mi spiazzò completamente. Non sapevo cosa dirle o cosa risponderle mi limitai a stringerle forte la mano per farle capire che tutto quello che stava provando lei lo stavo provando anche io. Lei mi sorrise e annuì, facendomi capire che il messaggio sottinteso le era arrivato.
<< Andiamo? >> chiesi per levarmi da quell’impiccio.
Annuirono e mi seguirono tutti fino all’aula chiusa molto probabilmente c’era ancora il ragazzo prima di me. Rimasi ad aspettare fuori con le mie copie della tesi sotto al braccio e con il battito del cuore impazzito.
Dopo qualche minuto arrivarono Rose e gli altri ed Alice appena mi vide mi abbracciò stretto trasmettendomi la tranquillità di cui avevo bisogno. << Ciao Ed. >> mi disse dandomi un bacio sulla guancia.
Le sorrisi accarezzandole i capelli. << Ciao piccola. Come stai? >>
Lei mi sorrise raggiante. << Te lo dico dopo. >> mi disse prima di andare vicino a Jasper e stringergli la mano.
Li guardai attentamente e collegai tutto. Mia sorella era diventata donna ed io mi sentivo morire. Non poteva darmi una notizia del genere prima del mio colloquio con i professori.
Molto probabilmente sbiancai perché Kate mi si avvicinò preoccupata. << Ehi, tesoro, cos’hai? >>
Scossi la testa e deglutii. << Ho appena scoperto che mia sorella ha fatto sesso. >> le sussurrai in modo che potesse sentire solo lei.
Lei mi guardò sorpresa poi ridacchiò. << Oh che carino che sei. >> e mi diede un bacio sulla guancia.
La fulminai con lo sguardo e stavo per dire una cosa quando la pota si aprì e il ragazzo che c’era prima uscì con tutta la sua famiglia. Lo guardai e non sembrava per niente contento.
Mi avvicinai a lui. << Ehi amico, com’è andata? >>
Lui scosse la testa. << Stai attento alla morettina, è un tipo tosto. >> e se ne andò dandomi una pacca sulla spalla.
Deglutii e mi girai verso la porta dove dopo qualche secondo sbucò l’assistente del mio professore. << Edward Cullen. >> disse e rientrò dentro senza aspettarmi.
Deglutii terrorizzato e poi guardai gli occhi dell’unica persona che in quel momento poteva aiutarmi. Mi sorrise e mi strinse la mano accompagnandomi alla porta. << Andiamo? >> mi chiese ed io annuii.
Entrai in aula seguito dai miei parenti e subito presi posto sulla sedia di fronte alla commissione che era composta da sette persone inclusa Isabella che sedeva di fianco al mio professore.
Attesi il tempo giusto per far si che tutti i professori si passassero la mia tesi per avere più o meno l’idea di cosa trassasse e di conseguenza per capire cosa avrei detto.
Quando furono pronti alzarono lo sguardo verso di me e a darmi la parola fu il mio professore. << Allora, signor Cullen, ci esponga un po’ il suo studio. >>
Annuii e dopo aver fatto un grosso respiro cominciai a parlare meravigliandomi di ricordare tutto quello che avevo studiato. Aveva ragione Kate, l’ansia ti fa dire delle stupidaggini.
Avevo quasi finito quando qualcuno mi fermò, era proprio lei.
Facendo un grosso respiro mi girai verso di lei e la guardai. Rispetto alle altre volte che l’avevo guardata adesso il suo sguardo era freddo e distante, forse era per il ruolo che stava ricoprendo in quel momento, ma qualcosa mi diceva che non aveva ancora mandato giù la mia dichiarazione.
<< Tutto quello che dice è molto bello e approfondito, signor Cullen, ma quello che mi chiedo io è: ‘Sarebbe capace di applicare tutte queste belle parole in un caso di emergenza?’. >>
Bastarda!
Voleva fare la dura, voleva farmela pagare? Bene, le avrei retto il gioco.
<< Dottoressa non credo che lei sapesse già esercitare quando ha preso la laurea, no? Si fa pratica durante la specializzazione ed io non ci sono ancora arrivato. >> le dissi guardandola tranquillamente.
Forse non le piacque la mia risposta perché cominciò a farmi domande su domande su procedimenti chirurgici e quant’altro ed io le rispondevo tranquillamente senza battere ciglio. Se voleva la guerra io ero ben disposto a compiacerla.
Alla fine si rese conto di non stare a parlare con un cretino e si fermò. << Vedremo. >> disse poi facendo cenno al mio professore di procedere.
<< Bene, signor Cullen, ci lasci due minuti per decidere. >> mi disse ed io mi alzai avvicinandomi al banco dei miei familiari.
Kate mi guardava con gli occhi lucidi, emozionata e lo stesso sguardo era stampato sul viso di Rosalie e Alice. Mio padre mi guardava orgoglioso di me ed Emmett gongolante, Jasper era l’unico normale mi fece semplicemente un cenno di assenso ed un piccolo sorriso. Era già qualcosa.
<< L’hai fatta secca, quella morettina. >> disse Emmett.
Mio padre gli lanciò un’occhiataccia ed Emmett lo guardò imbarazzato. << Scusi, signor Cullen, ma è la verità. >>
Ridacchiai, ma il mio nome chiamato dal professore mi bloccò. Il momento fatidico era arrivato ed io mi stavo letteralmente facendo sotto dalla paura. Posso sembrare uno duro, allergico ai sentimenti e alle emozioni, ma non lo sono in realtà. Sono un povero scemo, tutto fumo e niente arrosto.
Mi accomodai di nuovo davanti alla commissione e attesi il verdetto.
<< Signor Cullen, lei in questi cinque anni si è da subito distinto per la sua intelligenza spiccata e per la sua argutezza su gli argomenti segno che sapeva ciò che diceva e faceva. Oggi ha dato una conferma in più sulla sua conoscenza e quindi senza indugiare ancora sono lieto di dirle che ha appena ottenuto la laurea in Chirurgia neonatale con il massimo dei voti. Complimenti. >> mi disse poi stringendomi la mano orgoglioso anche lui del suo operato.
Dopo un attimo di sorpresa sorrisi e mi lasciai stringere la mano da tutti i presenti, volevo farlo anche con Isabella, ma di lei neanche l’ombra. Si stava comportando davvero come una ragazzina immatura.
Voleva fare l’immatura? Bene, quella sera mi sarei divertito io.  

 

   
 
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