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Autore: NiallsPotato    05/11/2011    2 recensioni
Ho preso ispirazione da una storia realmente accaduta, la mia storia. Parla di un amore immenso quanto impossibile, un amore non ricambiato. Ma tranquilli, non sarà la solita roba smielata. Stephanie è una comune ragazza di quindici anni, che racconta la sua storia con Daniel, un ragazzo conosciuto in un piccolo paese dove lei passava le vacanze estive da sempre. Un racconto pieno di imprevisti, preoccupazioni e " drammi " adolescenziali. Spero non vi annoierete e buona lettura. (:
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Yes, I have the influence ... but I don't feel bad for this.
 

 
Primo giorno di liceo. La mia classe è fantastica, ci sono i ragazzi più belli dell' istituto, sembrano tutti interessati a me, uno mi ha addirittura portato lo zaino fino in classe.
C'è solo un banco vuoto, quello accanto al mio.                                                                                                                                 
 La prof inizia a fare l'appello, è simpaticissima e credo di essergli simpatica anch'io.                                                                     
All'improvviso si sente un forte bussare alla porta che fa sobbalzare tutta la classe.                                                                          
 «Stephanie Price, vai ad aprire» dice la prof, fissandomi negli occhi.                                                                                                   
  Un po' scossa, mi alzo dal banco, arrivo alla porta e giro la maniglia troppo fredda.                                                                            
    «Ciao, Price» mi sussurra all'orecchio il ragazzo oltre la soglia.                                                                                                         
Solo una persona al mondo mi ha sempre chiamata per cognome.
La stanza comincia a girare vorticosamente, poi vedo tutto nero.
Mi aggrappo alla mia voce vagante nel buio totale «Daniel, Daniel!».
 
«Stephanie, tesoro! Ti senti bene? »                                                                                                                                                             
Sento i raggi del sole premere sulle mie palpebre chiuse, ho paura di aprire gli occhi, ma alla fine mi decido.                                                                                                                                                           
«M-Mamma?»                                                                                                                                                                                                 
 Sono distesa sul mio letto, avvolta nel mio lenzuolo arancione.
Primo giorno di scuola, prima assenza. Bella merda, chissà che bell'idea si saranno fatti su di me i professori.                                                                                                                                                                               
«Stavi tremando e urlavi, mi hai fatto prendere un colpo. Come ti senti ? »                                                                                      
  «Non ti preoccupare mamma, sto bene. Era solo... era solo un brutto sogno.»    
Sorrido a fatica e faccio per alzarmi, ma mia mamma mi ferma immediatamente.
«Non ci pensare proprio, piccola. Hai la febbre altissima, rimani a letto e non prendere freddo.» 
«Mamma ma io...»  
«Non voglio sapere niente, riposati.»  Dice mentre spegne la luce e socchiude lentamente la porta della mia stanza.
Chiudo gli occhi, rassegnata. Mi torna in mente il sogno di poco fa, ma non ha alcun senso. Perché era nella mia classe ?
Forse è l'incontrollato bisogno di sentirlo al mio fianco, la voglia di averlo sempre con me, ovunque io sia.
O forse è solo la febbre alta.

Eleonor, devo scriverle. Cavolo, ho una voglia matta di raccontare tutto a qualcuno.
 E so che farà male ripensare a quelle scene, perché non ritorneranno, lo so bene.
Una persona normale le eliminerebbe dalla mente per sempre, una persona normale penserebbe che sia la miglior cosa da fare.
Per una persona normale sarebbero solo dei brutti ricordi, una storia andata male, una delusione da cancellare.
Ma io non ho mai detto di essere una "persona normale".
E poi ho imparato ad accettare il mio masochismo.

Mi alzo decisa dal letto, tralasciando la testa che mi gira.
 Accendo il computer, facendo attenzione a non fare rumore.
Apro la casella di posta e rileggo il messaggio di Eleonor, poi chiudo gli occhi e mi tuffo nel passato.



Eeee rieccoci quì!
Solo una recensione, non va bene. D: 
Approposito, ne approfitto per ringraziare "chiaraviolinista"
e mi scuso se ho scritto dopo così tanto tempo.
Sto già iniziando a pentirmi,
non sono soddisfatta di come sto facendo andare avanti la storia (?)
ma ormai l'ho cominciata, e la finirò anche. 
Se leggete fatemelo sapere.
Baaaciii, @NiallsPotato_x 

  
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