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Autore: MaggieMurdock    06/11/2011    0 recensioni
(Jake Gyllenhaal - Anne Hathaway)
Quando i personaggi di un copione e gli attori si fondono, dando vita a sentimenti del tutto inaspettati..
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Ecco, qui, la situazione comincia a complicarsi inesorabilmente.. non vi anticipo nulla, buona lettura! :D Abbiate solo pazienza per i soliti puntini a lato dei dialoghi, non riesco a sistemare come vorrei, sono una imbranata dell'html, perdonatemi!

 

  • Stoooop!!! – urlò Ed da dietro la telecamera – Ragazzi, così non ci siamo, lasciatevelo dire!- E poi scrollando le spalle con rassegnazione – Ok, cinque minuti di pausa! -

Si avvicinò a me con sguardo eloquente, mentre mi versavo una tazza di caffè – Jake, ma che diamine ti prende? -

  • Scusa Ed, hai perfettamente ragione, sono un disastro – dissi mortificato.

Odiavo fare certe figure.

  • Jamie è un seduttore seriale, ok? Non gliene frega un cazzo di quello che pensano gli altri, specialmente in questo momento del film, tira fuori un po' di faccia tosta! Eri perfetto fino a pochi giorni fa, ora sembra che tu abbia la testa da un'altra parte e non ne stai azzeccando una, cerca di rientrare nel personaggio! Stai parlando con una ragazza che ti vuoi scopare, non stai leggendo l'elenco del telefono! -

  • Sì lo so, dammi due minuti, ti prometto che quando riprendiamo sarò pronto -

  • Ok, Jake e per favore credici, sei un attore fantastico, non potrei immaginare qualcuno migliore per questo ruolo, percui tira fuori i coglioni e facciamola finita, d'accordo? - mi guardò come se guardasse un figlio e io mi sentii ancora peggio.

Stavo sputtanando tutto, e questo perchè mi sembrava di non riuscire più ad essere Jamie davanti ad Anne.
Come sarei riuscito a recitare la parte del menefreghista davanti a lei, se tutte le volte che la guardavo avevo solo voglia di dirle: andiamocene da qui, voglio stare solo con te.. per non parlare di quando avrei dovuto parlare di nuovo con lei nudo su un letto, o peggio, quando avrei dovuto cimentarmi con le scene di sesso vere e proprie..probabilmente mi sarei fatto venire un infarto.

Se le premesse erano queste, non c'era da stare allegri. Sbuffai innervosito,sedendomi su una sedia e cercando di ritrovare la calma.

Bevvi un sorso di caffè mentre rileggevo le battute della scena.

Hai degli occhi bellissimi.

Ok, lo pensavo davvero, cosa ci voleva a dirglielo con convinzione?

Andai avanti nel dialogo finchè non trovai la frase che più mi dava problemi.
La tua mente ti dice una cosa, il tuo corpo ti dice qualcos'altro.

Eccola là, spiattellata nero su bianco, la situazione che stavo vivendo.. sospirai.. era come una mazzata in testa.

Poi improvvisamente pensai: Dannazione Jake, sei giunto alla conclusione di doverle dire qualcosa o no? Sei un attore, per la miseria, usa i mezzi che hai!

Quel rapporto che dovevamo avere nella finzione dovevo farlo diventare un'arma, non un ostacolo.

Quella conclusione mi riportò alla tranquillità, mi concessi ancora qualche minuto per crogiolarmi in quella illuminazione, poi ritornai sulla scena.

La guardai sedersi al tavolino dove si svolgeva l'azione e pensai: Cazzo, non puoi lasciarti scappare una così e tantomeno perseverare in queste figure di merda che stai facendo una dietro l'altra!

Anne mi guardò – Ci sei? - mi chiese senza nascondere un tono di apprensione.

  • Sì, sì, credo di essermi riappropriato di Jamie –

  • Bene – e sorrise, splendida.

Da lì in poi trassi ispirazione dal personaggio invece di sentirlo come un ostacolo e tutto filò liscio, per la gioia di Ed, che finalmente smise di preoccuparsi e tornò la persona calma e accondiscendente che era sempre stato.

A fine giornata mi diede una pacca sulla spalla – Bravo, cazzo, ora sì che cominciamo a ragionare, eri perfetto! - mi disse.

  • Grazie –

  • Ottimo, davvero! E ora vattene al diavolo! - mi disse con uno sguardo ironico.

Mi stavo dirigendo verso il camerino, quando Anne mi sorprese da dietro le spalle, saltandomi al collo.

  • Braaaaaavo, hai visto, ce l'hai fatta! - e sfoderò un sorriso che mi uccise, letteralmente.

  • Ma che fai, mi hai fatto prendere un colpo! -

  • Ahah scusa, ti ho visto così giù prima, che ho pensato che ti fossi arreso – disse staccandosi da me – Ma non l'hai fatto e sono felice per te! -

  • Grazie cara – e sentendomi improvvisamente sicuro mi allungai verso di lei e le diedi un bacio sulla guancia.

  • Ottimo lavoro, soldato! - disse con una voce buffa, cercando di imitare quella di un generale.

Scoppiai a ridere e mi sentii investito da un calore che sapevo di non provare da un bel po' di tempo.

  • Vado a cambiarmi, ci vediamo tra poco.. torniamo in hotel insieme? -

  • Sì, gli altri hanno proposto una birra tutti insieme, ma io sono stanca.. Qualcuno mi ha fatto fare tardi ieri sera – disse allusiva – e adesso voglio solo andare nella mia stanza! -

  • Ok, allora dammi cinque minuti -

  • Perfetto – e mi sorrise di nuovo.

Lungo la strada non smise un attimo di scherzare, era di ottimo umore e stava trasmettendo anche a me quella serenità.

Le rispondevo a tono e finalmente sentivo di essermi sbloccato, in qualche modo stavo flirtando con lei, non ancora apertamente ma sentivo che il rapporto tra noi stava cambiando.

Anzi, che qualcosa in me forse stava cambiando.

Magari era l'aura di Jamie che mi portavo ancora addosso, ma in fondo non importava.

Sorrisi tra me e me, fiero di quei passi avanti.

Mi azzardai perfino a chiederle se voleva ripassare qualche battuta dopo cena.

  • Massì perchè no, concedimi un po' di cazzeggio prima, però. Ci vediamo alle nove? – fui travolto da quella risposta, aveva accettato!

  • D'accordo, vieni tu da me o devo scendere io? -

  • Ti busso io alla porta verso le nove – e si diresse verso la sua camera lasciandomi inebetito.

Una volta che mi fui chiuso la porta alle spalle mi lanciai letteralmente sul letto, esultante.

Andai a farmi la doccia, canticchiavo sotto il getto dell'acqua calda, ero emozionato come se fosse stato il mio primo appuntamento.

Mi sentivo leggermente ridicolo, ma non potevo farne a meno.

Mi infilai una felpa e un paio di jeans larghi, per rimanere comodo e informale, senza dare l'impressione che mi aspettassi qualcosa dal fatto che lei avrebbe passato del tempo in camera mia.

Volevo solo passare un paio d'ore con lei, senza trecento persone attorno che osservavano ogni nostra mossa.

Certo, se fosse successo qualcosa, non mi sarei tirato indietro..

Bussò alla porta puntuale come un orologio.

  • Eccomi! - Portava una maglietta grigia e un paio di pantaloni della tuta, blu scuro.

  • Eccoti, ciao! - le sorrisi, pensando che perfino così era assolutamente attraente.

  • Dove ci mettiamo? - disse guardandosi intorno – Complimenti Jake, pensavo che avrei trovato un gran casino, ma vedo che sei ordinato! -

  • Mi ha costretto mia madre ad esserlo quando ero piccolo, da allora m'è rimasto il vizio, sai com'è! - dissi facendole una smorfia divertita.

  • Ooh il bravo ragazzo senza alcuna macchia! Ma sei vero? - e mi allungò un pugno sul braccio.

  • In carne ed ossa! Vorresti smettere di picchiarmi una volta per tutte, per cortesia? - replicai cercando di apparire contrariato. In realtà, ero divertito. Non so spiegarmi il motivo, ma finalmente ero rilassato in sua presenza e mi piaceva sentirmi così.

Avevo smesso di comportarmi come uno scorbutico solitario o un ragazzino imbranato, ero me stesso, libero dalle maschere e dagli schemi mentali che mi ero costruito.

 

  • Comunque, per rispondere alla tua domanda, possiamo sederci sul letto -

  • Uhm.. sul letto eh? Forse non sei poi un così bravo ragazzo! - disse ridacchiando

  • Beh, ci dovremmo passare molto altro tempo insieme, hai letto il copione? Tanto vale almeno cominciare a sedercisi sopra e abituarsi all'idea no? -

  • Ok, se la metti così – e si sedette, lanciandomi uno sguardo poco convinto ma che mi sembrò anche vagamente malizioso.

  • Ti ringrazio – dissi ironico.

Cominciammo a recitare le nostre battute e più la guardavo più volevo baciarla.

Il mio sguardo continuava a cadere sulle sue labbra carnose, vellutate, pensai che dovevano avere un buon sapore.. volevo assaggiarle.

Incredibilmente, riuscì a mantenermi calmo nonostante i pensieri che mi affollavano la mente e a far passare l'attrazione per lei come quella di Jamie per Maggie.

Eureka, finalmente avevo trovato il modo di usare il personaggio nel modo giusto!

Arrivò il momento del bacio sul copione, tentennai un attimo per assicurarmi di quello che voleva fare lei, magari non le andava di provarlo in quel momento.

  • Oh, insomma, togliamoci il pensiero – disse Anne con fare pratico e deciso.

  • Ok – mi sentivo il cuore in gola, l'avevo già baciata, ma mai con addosso la consapevolezza di volerlo fare davvero.

E questa volta, anche lei sembrava nervosa.

Mi avvicinai e le sfiorai la bocca con la mia, dolcemente, senza fretta.

Le diedi un semplice bacio a fior di labbra e mi staccai di nuovo da lei.

La vidi aprire gli occhi – Jake, devi fare lo stronzo.. gli stronzi non baciano così – mi disse in un sussurro che mi fece girare la testa.

  • Come vuoi -

Non aggiunsi altro, incastrai le mie labbra tra le sue, e le misi le mani tra i capelli, avvicinando il suo viso al mio più che potevo.

Il suo calore mi invase totalmente, ed ero già piuttosto su di giri quando inaspettatamente sentii schiudersi le sue labbra, come ad invitarmi a proseguire.

Infilai la lingua nella sua bocca, sentendo un formicolio incessante su tutto il corpo, e rimasi ancora più sorpreso quando anche lei fece lo stesso.

Mi scoppiava la testa, ma non riuscivo a fermarmi.

Le lingue si toccavano, accarezzandosi reciprocamente, in una sorta di delizioso inseguimento.

Accarezzai i suoi capelli, erano morbidissimi sotto le mie mani.

E le sue labbra.. avevano davvero un buon sapore, di ciliegia, avrei continuato a baciarla fino alla fine del mondo se avessi potuto.

Non avevo più la cognizione del tempo, ero completamente assuefatto a quel bacio, ed evidentemente anche lei doveva essere piuttosto presa dalla situazione perchè non diede alcun segno di volersi tirare indietro.

Anzi.

Mi accarezzava il collo, sentivo il tocco delle sue dita proprio dietro la nuca e mi faceva impazzire.

Quando ci staccammo, l'espressione del suo volto era un misto di forte imbarazzo ed eccitazione, rimase senza parole per un paio di minuti, fissando il vuoto.

  • Cazzo – disse poi – Oh cazzo! - sembrava allibita.

  • Stai.. stai bene? - mormorai preoccupato, pensando di aver fatto qualcosa di male. Non mi era sembrata contrariata, però avevo paura di essermi sbagliato, di aver forzato la situazione.

E rieccolo di nuovo a far capolino, il panico.

Poi fece una cosa che non mi sarei mai aspettato: scoppiò a ridere.
Una di quelle risate spontanee e contagiose.

Io però rimasi interdetto per un attimo.. ma che diamine, baciarmi la faceva ridere in quel modo? E che voleva dire? Che mi trovava ridicolo? Che l'avevo baciata malissimo e mi stava sfottendo?
Domande su domande che continuavano a torturarmi, mentre lei continuava a sghignazzare, incurante del fatto che io fossi lì come un ebete senza capire un accidente.

Finalmente si accorse che la guardavo perplesso, e decise di rispondermi.

  • Scusami Jake, sto benissimo, è solo che.. ahahahah è così strano.. -

  • Cosa? - continuavo a vagare nel buio più assoluto.

  • Questo! Baciarci.. -

Non me ne accorsi, ma sicuramente dovevo avere la delusione dipinta a chiare lettere sul volto, perchè lei si affrettò ad aggiungere – Scusami ancora, non sto ridendo per te, né per il modo in cui ci siamo baciati, è che.. non me lo aspettavo proprio -

  • Basta che non ti sia sembrato ridicolo, o peggio che la cosa ti abbia infastidita – mormorai sentendomi un imbecille patentato.

Capì finalmente cos'era a preoccuparmi e tornò immediatamente seria.

  • Macchè ridicolo, macchè infastidita?! Sciocco – mi accarezzò il viso con la solita espressione dolce – E' stato un bacio perfetto, la mia è stata solo una reazione nervosa -

  • Ah, capisco – Non avevo capito granchè, a dire il vero.

  • E' che pensavo di limitarmi alla recitazione.. invece.. mi sono resa conto che ti stavo baciando sul serio..mi sono innervosita, e a volte quando divento nervosa scoppio a ridere -

La guardai come a chiedere conferma di quello che le avevo appena sentito dire.

  • E' così, credimi. Il tuo bacio non faceva ridere per niente – e mi sorrise accompagnando le parole con uno sguardo eloquente – Era tutto tranne che ridicolo.. anzi, è stato molto sexy -

  • Ah.. - rimasi un attimo incredulo – dio, che sollievo, ho pensato di tutto mentre ridevi -

E finalmente mi calmai.
Avevo ancora in testa la sua voce che diceva molto sexy, continuava a rimbombare dentro di me come un eco, incessante.

  • Scemo – disse con una tenerezza disarmante – vieni qui – e mi abbracciò stretto.

Non osai replicare al fatto che mi avesse dato dello scemo, ero troppo impegnato a godermi il suo corpo così vicino al mio.

Le sue mani ritornarono sul mio collo.

Mi guardò negli occhi per un istante, poi fu lei a baciarmi.

Una sensazione di benessere totale prese il posto del panico, dimenticai in un lampo come mi ero sentito fino a due minuti prima e mi persi in quella eccitazione.

  
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