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Autore: EvyWeasley22    06/11/2011    4 recensioni
Alice "Ally" Paciock, unica figlia di Neville e Hannah Paciock, è arrivata ad Hogwarts, insieme ai suoi migliori amici James Sirius Potter e Fred Weasley Jr... La sua storia con quest'ultimo, attraversando tutti i momenti belli e meno belli, ma sempre con una regola: un sorriso sul volto e i piedi per terra...o quasi!
Salve a tutti! Questa è la mia prima FF, quindi, ve ne prego, siate buoni! Sono bene accette critiche costruttive e pareri! Recensite e...buona lettura!
Evy
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley Jr, James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Sono seduta tranquilla sotto il sole, un malloppo di libri tra le mani, le gambe incrociate su quella sdraio che ho occupato tante volte, su quel prato verde che ho imparato ad amare, e ancora non mi sembra possibile che siano passati 10 anni.
 
10 anni fa sono uscita da Hogwarts con il massimo dei voti nei M.A.G.O..
10 anni fa ho fatto l’esperienza più bella della mia vita con la professoressa McGranitt, in giro per il mondo magico.
Mio padre è diventato preside 9 anni fa. La povera professoressa aveva raggiunto un’età troppo avanzata per portare avanti il suo lavoro.
Il suo ultimo mandato è stato assumermi.
Da 8 anni insegno Difesa Contro le Arti Oscure nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
I miei studenti mi adorano. Almeno così mi è stato detto.
Non ho perso il vizio di inciampare ovunque, quello mi è rimasto attaccato alla pelle come una medusa.
 
Evelyn Dalton è la mia migliore amica da 17 anni.
 
Da 8 anni lavora al Ghirigoro. Per ironia della sorte, il suo capo è Matt, ex stella del Quidditch. Mi fanno sempre gli sconti, quando vado lì per un libro, e ogni volta dentro ci trovo allegata una foto del “grande Flint” con tanto di autografo. Come se non lo conoscessi abbastanza!
 
James ha giocato per 6 anni a Quidditch professionalmente. Ora lavora al Ministero della Magia. Tecnicamente, fa finta di lavorare. Si sdraia sulla scrivania e dorme. La sua più grande aspirazione è diventare Ministro. Oltre al fatto che la nomina comporterebbe molti agi, James Sirius Potter vuole davvero cambiare la situazione nel mondo magico.
Ve lo sareste mai aspettato?
Lui ed Eve hanno una relazione altalenante. Si prendono e si lasciano in continuazione, ma è da considerare quasi un record! James ha una sola ragazza per la testa da più di 10 anni. Evelyn è orgogliosa di essere quella ragazza.
 
Ally Alice Paciock insegna, ma i suoi metodi sono anticonformisti.
Ho imparato da una saggia professoressa che le scartoffie non servono a niente, così porto i miei studenti migliori direttamente sul campo.
Molti mi disapprovano. Altri, invece, appoggiano a pieno le mie scelte.
E a me bastano quei pochi, per andare avanti.
 
La mia famiglia è orgogliosa di me, di quello che sono diventata.
Mamma non fa che parlare di me, alla locanda. Sono una leggenda, ormai, da quando sono nata. Mio padre e mia nonna non fanno che tessere le mie lodi, ma non è questo l’importante.
 
Frank e Alice Paciock hanno di che essere fieri. Qualche mese fa, la nonna ha pronunciato correttamente il mio nome. E mi ha guardato fissa negli occhi. Ha annuito. E poi è tornata alla sua solita routine.
 
Entrambe sappiamo cosa significa.
 
E questa è l’unica approvazione di cui sento la necessità.
 
Da 10 anni vivo un po’ alla tana, dove c’è sempre posto per la “famiglia”, un po’ a casa dei miei, un po’ ad Hogwarts. Vita movimentata, oserei dire.
 
Fred lavora ai Tiri Vispi. Si impegna davvero in tutto quello che fa. Ha preso molto seriamente la sua nomina a condirettore. Ha una grande mente, inventa delle meraviglie. Non è ancora riuscito ad ideare qualcosa per tenermi in piedi, ma le sue “piume nascondi segreti” vanno a ruba. La sua famiglia è orgogliosa di lui. Lo sono anch’io. Tantissimo.
 
E poi, si. Come si dice: “Il meglio deve ancora venire”.
 
Per sette anni mi sono fatta paturnie su come sarebbe andata a finire se fossi diventata la fidanzata del mio migliore amico, dell’uomo che ho amato per tutte la vita,  immaginandomi disastri atomici, litigi, distruzioni di amicizie e chissà che altro.
 
“Non si può essere sia amici che fidanzati.”
 
Ricordate?
 
Beh, io e Fred stiamo insieme ininterrottamente da 10 anni e mezzo.
 
Sarebbero 17, se non fossimo stati così stolti da avere paura di rovinare un’amicizia, rimasta intatta da 10 anni a questa parte.
 
Ma a noi va bene anche così. L’importante è che Ally sia con Fred e che Fred sia con Ally. Non ci serve altro.
 
Tutti sono in salute, tutti sono felici; o almeno a me sembra così, io, che da 10 anni vedo tutto rose e fiori.
 
Come si suol dire: “Tutto è bene quel che finisce bene”
 
Ma, dopotutto, chi mi dice che sia finita? Sento, nella brezza di fine estate, che non finirà mai. Finché i miei piedi toccheranno il terreno.     
 
Sono ancora tranquillamente seduta qui sull’erba morbida, il sole che bacia i miei capelli, donando loro i consueti riflessi biondi.
Sono concentrata sulla lettura: ogni suono esterno a“Mollicci: Come trovarli e liberarsene” mi è estraneo, e non riesco quasi a percepirlo.
 
Tuttavia, questo fruscio tra fili d’erba non mi è nuovo. Sento i piedi nudi del mio fidanzato che si muovono in mia direzione.
 
Due saltelli.
 
Due altri fruscii e…
 
“Buon compleanno, prof… mi permette di darle un bacio, o sarei sfacciato?” mi domanda divertito, abbracciandomi da dietro e affondando i lunghi e ribelli capelli fulvi sulla mia spalla.
 
Con un brivido, avverto le sue labbra sfiorarmi il collo, e le sue mani che mi accarezzano quel poco viso che riescono a toccare.
 
Sento un grosso e prolungato brivido lungo la schiena.
 
Dopo tutti questi anni, mi emoziono ancora.
 
Scosto il viso, per vederlo in faccia. Inutile dire che sono al settimo cielo, quando riconosco quegli occhi curiosi che mi scrutano il volto.
 
Non è cambiato, sembra sempre un bambino di undici anni, smilzo e slanciato, solo con un po’ più di muscoli e con qualche filo di barbetta lungo il mento.
 
Ma d’altronde entrambi siamo rimasti gli stessi. Ci manteniamo giovani a vicenda, noi due. Sia dentro, che fuori.
 
“Ma tu non dovevi lavorare, oggi?” gli chiedo, cercando di mantenere un falso cipiglio serio, che tramuto subito in risata, prendendogli il viso tra le mani e avvicinandolo alle mie labbra.   
 
“Scherzi? Oggi è festa nazionale! La mia donna compie gli anni…”annuncia fiero, incurvando le labbra socchiuse, e baciandomi con dolcezza.
Mi abbraccia e mi cinge a sé, come ha sempre fatto. Mi sento una sedicenne, con la mano nella sua, con i sudori freddi lungo la schiena, con le labbra unite alle sue, tremando come se ogni volta fosse la prima volta.
 
 “Mi sei mancato…”
 
Fred mi sorride, mordendomi giocosamente la punta del naso. Le sue labbra si soffermano sulle mie guance rosse, e prendono a baciarle con dolcezza, cingendo le braccia intorno alla mia vita, facendomi scendere sull’erba insieme a lui.
 
“Questo non va bene… siamo stati divisi quanto? Cinque ore? Beh, mi sei mancata un sacco… perciò… è meglio se non ci dividiamo più! Ho saputo che la nonna farà una torta…” sbuffa divertito, giocherellando con le ciocche bionde dei miei capelli “Ringrazia che siamo in Agosto, sennò avresti avuto un maglione, piccola!”
 
Io rido, dandogli un buffetto sul naso. Come siamo felici, noi. Mi basta vederlo un attimo per scoppiare a ridere. Mi basta sentire il movimento delle sue labbra in un sorriso per farmi contagiare dall’allegria.
Oggi è particolarmente loquace. Sarà che verrà tutta la sua famiglia, che si è allargata ulteriormente dopo i vari matrimoni dei nipoti. Dovrà dare il meglio di sé, per passare un po’ di tempo allegro da soli, come piace a noi.
 
Mi sorride, di nuovo, e percepisco qualcosa nel suo sguardo, qualcosa che prima non c’era. Una scintilla, veloce, rapida. Un misto di emozione e inquietudine che vedo nei suoi occhi solo quando sta per fare un passo importante.
 
“A proposito di torte, prof! Mi concede un solo minuto in cucina, da soli, io e lei?”
 
“Ma certo! Come potrei negare questo piacere al mio studente preferito?” dico, incapace di trattenere la curiosità e la risata che mi scoppia in gola.   
 
Passiamo per la porta principale, e vedo tutti gli invitati schierati lì. Ma noi non ci fermiamo, proseguiamo avanti. Riesco a rispondere a qualche augurio di sfuggita, saluto tutti frettolosa, e lo seguo nella stanza ben addobbata della casa familiare.
 
Prende un bel respiro, e si volta verso di me.
 
Comincio a temere. “Cosa succede?” domando, la voce che trema.
 
“Beh, di solito, tu dovresti stare in piedi, e io…così” mi dice.
 
Io non capisco. Dalla tasca tira fuori una scatolina blu, e, come il lampo che gli è passato prima negli occhi, si mette in ginocchio di fronte a me.
Do in qualche disconnesso monosillabo, incapace di formare una frase di senso compiuto. Comincio a tremare, forte, e a sentire le lacrime che mi bagnano le guance. Cerco di trattenermi, ma è più forte di me.
 
“Oh Dio…amore!” ansimo, scossa dai singhiozzi.
 
Lui mi sorride, di nuovo, radiosamente. Non trattiene nemmeno lui l’emozione. Ride, di nuovo.
 
“Ma conoscendoti, è meglio che tu ti sieda, piccola…” scherza, facendomi l’occhiolino.   
 
“No, dai, Fred! Ce la faccio!” dico io, saltando dai fremiti che mi scuotono l’addome.
 
Sento la porta che da sul salotto d’improvviso spalancarsi. Il nostro momento viene annullato dalla sbigottita presenza di mia madre. Guarda la scena con gli occhi fuori dalle orbite, i capelli grigi raccolti in una ordinata crocchia. Si porta una mano al petto. E, sorpresa, comincia a scuotere la testa.  
 
“Ragazzi! La torta è pron… ?… Che succede…? Oddio!!! Tesoro, oddio, tesoro!”
 
“Mamma, no! Non ancora, aspetta, con calma…”
 
“Oddio, non ci credo! La mia bambina!” esclama, e fa per abbracciarmi.
 
“Mamma… non so come dirtelo, ma… stai intralciando le operazioni…” sibilo io, cercando di farla uscire dalla sala.
 
Le mie gambe non si reggono in piedi, il mio cuore sta per cedere, ma voglio godermi questo momento fino in fondo.
Provo un attimo angusto nei confronti di mia madre, che dopo 10 ANNI continua ad essere sempre lì, ad essere orgogliosa di me ancora prima che faccia qualcosa. La guardo, infastidita.
 
“Ally!”mi riprende Fred con tono educato, mentre una grossa goccia di sudore gli attraversa il collo.
 
“Oh! Oh, scusate… bene, allora esco un attimo, eh? Mi raccomando…” sussurra mamma Hannah trattenendo i singhiozzi e facendomi un vistoso occhiolino.
 
L’ostilità che provavo prima, si tramuta in un sorriso. Entrambe la sentiamo dentro. L’emozione di una vita. Tutta la mia vita in un minuto. Ma non voglio interruzioni. Non voglio aspettare un secondo di più.
 
“Allora, dicevamo?”
 
“Bene, allora… Ehm ehm… Alice Pa…No, davvero, non ti vuoi sedere?”
 
“No! Ti dico che ci riesco! Riesco a stare in pied…”
 
“Avete fatt…?” sbuca mia madre dallo stipite della porta, un fazzolettino al seguito.
 
“NO, mamma… ancora no!” sbraito io, ritrasformando la mia apparente gentilezza in feroce intolleranza.   
 
“Oh, scusate…”
 
“Ecco, si, allora…”riprende Fred, sorridendo, ma con quel viso tirato di chi deve fare un passo importante e non sa bene come.
 
La testa leggermente spelacchiata di George Weasley entra in cucina. Non so più cosa aspettarmi, a questo punto. Eppure, continuo ad allargare la mascella ad un punto di non ritorno per lo stupore.
 
“Fatto cosa? O…Oddio! Oddio! Ma tu…? Ma voi! Cosa ha risposto?!” esclama, impallidito di botto.
 
“Niente, papà. Se non glielo chiedo non mi può rispondere!”grugnisce il rosso, lanciandogli un’occhiataccia.
 
“E allora sbrigati, Fred! Dai, poverina, che la torta è pronta!” borbotta seccato l’uomo, uscendo emozionato dalla stanza.
 
Io e Fred ci guardiamo, scuotiamo la testa, e riprendiamo le nostre posizioni.
Vedo le sue labbra socchiudersi, i suoi occhi illuminarsi.
Sono pronta.
“Avanti, Ally, è facile: si! Devi solo dire si! Su, adesso, tutto su un colpo! Basta interruz…”
 
Nemmeno il tempo di pensarlo, che già vengo interrotta dalla gongolante figura grassoccia dell’anziana signora Weasley, che fa il suo ingresso in cucina con un piccolo vassoio vuoto tra le mani.   
 
“Esatto, la torta è pront…OH MIO DIO! Freddie! Ally! Ohhh cari! Da quanto aspettavo questo momento!!! Ron, Ginny, Arthur! Ragazzi, tutti! Venite!”esulta, percossa dai singhiozzi.
 
“Non ci credo…” sussurrò io, gli occhi spalancati rivolti verso la porta che da in salotto.
 
“Nonna! No! Esci un secondo, ti prego!” si impunta Fred, uno sguardo severo e scocciato negli occhi stressati.
 
“Oh, su, dai! Non siate timidi!” gongola Arthur Weasley, sbucando dallo stipite della porta.
 
Vedo Fred avvampare. So che tra poco crollerà.
 
Non è così che mi aspettavo la mia proposta di matrimonio, proprio no.
Ci ho pensato tante volte. Ma non così.
 
Mi focalizzo su quegli occhi, gli unici che riesco a vedere, a capire, che conosco a memoria quanto i miei. L’importante è che ci sia lui, anche ora che ho quasi trent’anni, e io mi sento una bambina.
   
“Nonno! Vi dispiacerebbe trattenervi giusto quei pochi secondi che ci vogliono per formulare una dannatissima…?” sbraita il mio uomo, portando le labbra ad un livello di sottigliezza da fare invidia alla professoressa McGranitt.
 
“Fred!”
 
“Ho capito! Un attimo! Uscite fuori! Dieci minuti.”
 
“Ohhh, ma ti ci vuole così tanto per…?”
 
“NONNA!”
 
“Va bene, va bene!... Vi aspettiamo fuori…piccioncini!”
 
“Ohh! Allora, dicevo?”sospira finalmente, riprendendo la posizione e porgendomi la scatolina, aperta.
 
Vedo il brillantino semplice, e quasi mi commuovo. Lo sa, lui lo sa sempre. Le cose semplici, come noi due, sono le migliori. Ci piace tenere…”i piedi per  terra”.  
 
“Dicevi… che dicevi?”rispondo, persa nel suo sguardo come una sedicenne.
 
“Non me lo ricordo più… ah si! Allora, ehm ehm! Alice Paciock…”
 
“Si!”esulto io, senza nemmeno ascoltare il resto della formula.  
 
“No, prima fammi finire! Allora, vuoi tu, Alice Paciock…”
 
“Questa è la formula che dice il prete in chiesa…” sottolineo, pignola.
 
Se spero che la mia proposta sia speciale? Certamente. E infatti lo è, così, piena di sorprese… ma almeno le parole esatte che ricorderò per tutta la vita, quelle, quelle voglio che siano uniche. 
 
“D’accordo… allora… Ehm ehm! Alice Paciock, vorresti diventare…?”
 
“Non ti si addice, troppo formale…”annuncio, fremendo dall’emozione.
 
Fred avvampa. Gronda sudore da tutte le parti, eppure non demorde.
 
“OK! ALLORA ALLY, PER I CALZINI PIÙ MALEODORANTI E TOSSICI DI SILENTE, SPOSAMI!” sbraita di nuovo.
 
Io rido. Pum.
 
È arrivata. La formula, la proposta. Me l’ha chiesto. Non sembra nemmeno vero.
 
“Questa era perfetta!” rido, tra le lacrime che mi rigano le guance.
 
“E quindi…?”
 
“Secondo te, dopo che ti ho fatto sforzare così tanto per trovare una formula adatta, ti rispondo di no?”
 
“No, anche perché ti schianterei, amore!”
 
“Mmmm… ci devo pensare…”mento, un’espressione sul volto che non lascia dubbi all’immaginazione “Ci ho pensato! Ed è… rullo di tamburi… MILLE VOLTE SI!”
 
Finalmente lo vedo rilassato. Esulta, mi infila l’anello, e mi bacia con passione, come mi ha baciato poche volte nella vita. Sento ogni muscolo del mio corpo che comincia a muoversi a ritmo anormale. Sento il suo cuore all’unisono con il mio, un tamburo forte che batte, forte.
 
 
 
“C’è un problema, però…” sottolinea, mentre ci dondoliamo piano sull’altalena riparata dagli alberi.
 
Il sole pomeridiano mi brucia gli occhi, ma io ho lo sguardo rivolto verso il mio Oriente,  e questo mi basta.
Ho le gambe libere, incrociate sulle sue, i capelli raccolti in una crocchia, la maglia sporca di panna. Ci stringiamo piano, le teste a contatto. Tanto piccoli, rispetto al mondo intero, ma così grandi insieme.
 
“Per Merlino! Quale?”
 
“Tu non puoi mettere un vestito da sposa LUNGO…”
 
“Perché mai?”
 
“Perché io voglio una moglie tutta intera…e non posso lanciarmi in abito da cerimonia per prenderti!”
 
Rido, mollandogli un pugnetto affettuoso sul petto. Lui mi prende la mano e me la bacia, tirandomi un po’ come ha sempre fatto sin da quando eravamo bambini.
 
“Ma io ci tengo ad avere un vestito lungo…”
 
“E allora dovrò vestirmi in abito sportivo… mi metterò in costume, che dici?”
 
“Provaci.”
 
“Scherzavo! Ma una soluzione la dobbiamo trovare, piccola!”
 
“Una navata stretta e corta, così se cado fai presto a prendermi…”
 
“Uno strascico poco lungo, così fai prima e non cadi!”
 
“Scarpe basse…”
 
“Maghi di sicurezza ad ogni posto…Così ti prendono subito e ti rimettono in piedi, tipo catena di montaggio!”
 
“Ma voglio solo maghi belli, IO!”
 
“Eh no! Solo lo sposo può toccare i fianchi o il vitino da vespa della sposa, è legge!”
 
“E allora?”
 
“Allora… allora niente, Paciock!”
 
“Ora sono Weasley…” sussurro al suo orecchio, mordicchiandoglielo un po’, e sentendo il suo cuore, sotto al mio petto, battere all’impazzata.
 
“Giusto… ma non credo che mi ci abituerò! Per me sei sempre la fatina di undici anni che cade in continuazione e non sa tenere i piedi per terra…”
 
Sorrido. Siamo sempre gli stessi, non cambiamo mai. E ci amiamo così, leggeri, dal primo giorno, tanti anni fa, in cui i nostri occhi si sono incontrati.
E ci abbiamo messo tanto, ma dopo che ci siamo trovati non ci siamo lasciati più. Siamo caduti, e ci siamo rialzati, e lo faremo ancora, e ancora, e ancora.
 
“Solo quando ci sei tu a prendermi!”
 
“E io ci sarò, Ally.”
 
“Per sempre?” domando in un soffio, a pochi centimetri dalle sue labbra, gli occhi socchiusi.  
 
“Per sempre.”    
 

 
 
                                  FINE
 
                                  INIZIO
 
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Il mio primo angolo dell’autrice!!!!
Se permettete, vorrei usufruirne come spazio per i cosiddetti “Ringraziamenti.”
 
Ecco volgere al termine questa piccola grande storia d’amore!
Ammetto che lasciare questi personaggi mi dispiace, e sentirò la loro mancanza più di chiunque altro. Ma sento che è tempo di lasciarli andare, anche se è difficile.
 
Voglio ringraziarvi. A tutti voi che avete letto, recensito, preferito, ricordato o seguito “Piedi per Terra”. Mi avete dato la forza e l’ispirazione per andare avanti. Grazie!
 
Grazie a chiaraviolinista;
doc giada; FrancyWeasley; Giazzz_xD; Lily102; lupobianco; RobinRavenwood che l’hanno messa tra le preferite!
 
Grazie a
fata93; GraceBlack per averla messa nelle ricordate!
 
Grazie a
AundreaMalfoy; carmen_v88; crivevale; elladora; fay90; IlaSunnySmile; lisolachenonce (che mi ha particolarmente aiutata con le sue recensioni!!!); Madameoiselle; mery91g; rubiaA; Saturn Hota; wantsy; Zia Palla; _MaRe; __Rache che l’hanno messa tra le seguite!
 
Grazie a Ginnerentola, la mia piccola grande amica di storia. Ti voglio bene, Gin. Grazie.
 
Grazie a Skatach, il mio editore di fiducia. Questa storia è dedicata interamente a te. Grazie, perché senza la tua approvazione non avrei mai avuto il coraggio di pubblicare il primo capitolo! Sei stata la mia ispirazione!
Ecco, grazie davvero.
 
Grazie ad Ally e a Freddie, a Eve, James, Matt e, ma si!, anche a Beth, che comunque ha contribuito alla storia! Grazie a Harry.
 
E grazie a J.K. Rowling.
 
Credo che non ci sia bisogno di dire il perché.  
  
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