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Autore: Kosoala    06/11/2011    1 recensioni
In un'altra epoca, in un altro Mondo due ragazzi dovranno cercare un oggetto. Un oggetto che rivoluzionerà le sorti di una guerra che va avanti da secoli. Ike e Corinne faranno la scelta giusta?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

 

Ike odiava alzarsi dal letto. Era così caldo e accogliente. Soprattutto d'inverno. Dove tra le coperte pesanti trovi protezione e calore. Alzandoti, invece, è freddo e inospitale. Come se ti dicesse: ritorna sotto le coperte, isolati da gli altri, fatti cullare dal tepore che provi e dai dolci ricordi che scaturiscono dalla tua mente semi-addormentata.

Quella mattina non era stato così. Dal momento che Goron aveva dormito a casa di Ike si era preso metà letto... all'inizio almeno! Con il passare della notte si era preso anche tutto il resto facendo ruzzolare il povero Ike sul pavimento gelato. Aveva fatto di tutto per cercare di riappropriarsi almeno di un quarto del letto ma non c'era stato niente da fare. Alla fine si era sistemato alla bene e meglio su una sedia e aveva cercato (inutilmente) di dormire.

Ormai era quasi l'alba, tanto valeva iniziarsi a preparare e uscire di casa. Tanto Goron sapeva della missione, non era un problema.

Si preparò la colazione, si lavò, si vestì e uscì di casa. L'aria fresca gli solleticava il naso, non gli dispiaceva svegliarsi presto, vedere la città pulita, sgombra da quel caos che iniziava verso le dieci e finiva intorno alla stessa ora...dodici ore dopo.

Iniziò a dirigersi alle porte della città. Le guardie di pattuglia lo guardavano di sottecchi continuando a confabulare fra loro. Ike si sentiva stranamente felice, fino a che non incontrò un paio di profondissimi occhi neri adagiati su un viso pallido dai lineamenti morbidi. Corinne.

La ragazza gli sorrise, sembrava felice di vederlo. Lui si sforzò di sorriderle a sua volta, fallendo miseramente. Gli scappò un ghigno storto e sgradevole al quale la ragazza si mise a ridere. Ike la guardò perplesso per un attimo e poi si diresse dalla guardia per le informazioni.

Il soldato blaterò per un bel pezzo prima di lasciarli andare.

La missione prevedeva il recupero di un oggetto. Non sapevano a cosa servisse, informazione riservata. La missione in se non era difficile, il fatto era che erano solo Ike e Corinne. Avrebbe dovuto esserci anche Cheaned ma aveva ottenuto un permesso per il funerale di un suo lontano parente, di cui probabilmente non conosceva neanche il nome. Che culo.

L'oggetto era piccolo e prevalentemente rosso, era il ciondolo di una collana divisa in varie parti. Quella era la più importante e l'unica di cui conoscessero l'ubicazione.

La presenza della Tempesta era indispensabile perché era l'unica ad essere in grado di maneggiarlo. Corinne non doveva assolutamente usare i suoi poteri altrimenti sarebbero stati individuati dal nemico e uccisi. Non era quel che si dice una proposta allettante.

La guardia gli aveva anche consegnato una mappa con segnata la posizione del ciondolo.

A occhio e croce il viaggio sarebbe durato un paio di settimane. Vicino al cancello c'erano due zaini con dentro provviste e vari vestiti. Solo il necessario ovviamente. Certo che il comandante era stato proprio premuroso a preparare tutto così perfettamente!

Ike si avvicinò a Corinne e le porse il suo zaino senza tanti complimenti, salutarono il soldato e si incamminarono.

La via più breve era quella attraverso il bosco. Il problema era il lago. Per aggirarlo ci sarebbero volute settimane! E Ike voleva trascorrere con Corinne il minor tempo possibile. Non la odiava, il problema era che guardandola negli occhi non riusciva a fare a meno di pensare alla sua storia. Non sapeva perché gli dispiacesse così tanto per lei, forse perché anche lui non aveva i genitori... però lei li aveva conosciuti i suoi! Forse era questo il problema: provava pena per se stesso. Si sentiva in qualche modo inferiore a Corinne. Lei era fortunata. Lei aveva conosciuto i suoi. Lui no.

Camminarono per sette o otto ore senza proferir parola. Alla fine si sedettero per terra stremati e tirarono fuori dallo zaino qualcosa da mangiare.

Iniziarono a ingurgitare gallette e semi di cui era meglio ignorare la provenienza.

Corinne decise di rompere quel silenzio irritante.

« Ike. »

Il ragazzo alzò gli occhi.

« Tu, ehm... tu cosa sai di... tu cosa sai... cosa sai... di... di »

Ike stava iniziando ad irritarsi. Ma non riesce a formulare una frase di senso compiuto?!?!? Si calmò.

« Di cosa? »

« Di... di me? »

« Attenta! »

Corinne si voltò.


Scusate il ritardo ma non avevo la forza di aggiornare... comunque ringrazio kety100, _stellina999 e darkmeme13 perché seguono questa storia!!!!

   
 
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