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Autore: Romen Evans    06/07/2006    6 recensioni
“ebbene, mi vergogno ad ammetterlo, ma… qualche anno fa smistai una ragazza. Solo ora mi rendo conto di aver sbagliato. Ho sbagliato la sua casa.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il pianoforte e la canzone



I loro occhi si incontrarono in un’incandescente fusione tra fuoco e ghiaccio. Per un frangente di secondo sembrò che entrambi volessero dire qualcosa ma poi, così come si erano incontrati, si staccarono, improvvisamente freddi. Nessuno dei due osò proferire parola e, entrambi si voltarono dall’altra parte, troppo orgogliosi per dire di aver bisogno di chiarimenti…

Lo sguardo di Draco si diresse verso i suoi compagni e cadde sull’espressione compiaciuta che Pansy, che lo aveva allegramente preso sottobraccio, aveva stampata in faccia; mentre gli occhi di Ginny vennero accolti in un caldo abbraccio da quelli di una Luna triste e consolante.

L’allegria che tutti avevano riportato dalle vacanze e che permeava il castello fin nei sotterranei sembrava non riuscire a contagiare i due che, chiusi in stanze appositamente insonorizzate, cercavano di sfogarsi: lei cantando malinconiche e bellissime canzoni rese ancora più belle dalla meravigliosa voce che sua madre le aveva donato, e lui suonando uno stupendo pianoforte a coda che, sotto il delicato tocco delle dita del ragazzo, produceva note che emanavano una dolcezza e una tristezza infinite. Ad un’ora imprecisata della notte i due, stanchi e tristi, tornarono nei propri letti per riposare un po’ e per prepararsi ad affrontare il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie.

Ginny si alzò presto quella mattina: aveva intenzione di lanciare uno sguardo, dalla tromba delle scale che portavano al dormitorio femminile, alla sala comune, per vedere se Draco era lì per il loro consueto “appuntamento” . Rimase seduta su uno scomodo e freddo gradino di pietra per circa un’ora, osservando una stanza completamente vuota, finchè uno starnuto la fece sobbalzare e fare non poco rumore. Si guardò intorno febbrilmente alla ricerca di un profilo delicato, di un paio di occhi ghiacciati o di un ciuffo di capelli biondi, ma non trovò nulla di tutto ciò. In compenso vide il naso schiacciato di un piccolo elfo domestico spaventato, probabilmente, dai rumori di lei. Poco dopo, infreddolita, stanca e delusa, tornò nella sua stanza a prepararsi

Dalla tromba delle scale che conduceva al dormitorio maschile, Draco Malfoy osservava la sala comune, sperando che Ginny si presentasse al loro “appuntamento”. Improvvisamente Draco sentì di dover starnutire, e lo fece in modo decisamente poco delicato. Mentre si ricomponeva sentì dei rmori piuttosto forti provenire dalla stanza sotto di lui: iniziò a vagare velocemente con lo sguardo nella speranza di riconoscere una chioma rosso fiamma o un paio di occhi nocciola, ma l’unica cosa che vide fu uno spaventatissimo elfo domestico che stava cercando di risistemare la stanza. Stanco, infreddolito e deluso, si alzò e tornò nella sua stanza a prepararsi.


***


Era ora di colazione quando i nostri eroi [XD scusate ma avevo sempre sognato di dire una cosa del genere NdA] scesero le rispettive scale e si ritrovarono faccia a faccia. I loro sguardi si incrociarono di nuovo e sembrò quasi che tra i due ci fosse una sorta di elettricità. Un campo di forza estremamente strano che sembrava attrarre e respingere allo stesso tempo. Simultaneamente i due si mossero dirigendosi verso la sala grande; camminavano a distanza di sicurezza, quasi come se avessero avuto paura di fulminarsi a vicenda durante il tragitto. Poco prima di entrare Draco starnutì con forza esclamando con rabbia: “e oggi sono due! Ci manca solo che mi ammali!”. Ginny sorrise tristemente.

Per lasciare che gli alunni si riabituassero alla scuola il preside aveva dato disposizioni affinché quel giorno le lezioni durassero solamente mezza giornata. Subito dopo pranzo, infatti, tutta la scuola si ritrovò in giardino a giocare a palle di neve, mentre Ginny e Draco preferirono restare all’interno del castello.

Stanca e affamata, avendo saltato il pranzo per paura di incontrare una certa persona, Ginny si diresse verso le cucine, dove era sicura che Dobby le avrebbe dato tutto ciò che voleva. Appena entrò, infatti, l’elfo le corse incontro e la abbracciò squittendo: “signorina Ginevra Weasley, signorina amica del signor Harry Potter! Cosa può fare Dobby per lei?”

“ciao Dobby, sto morendo di fame, potresti portarmi qualcosa?” chiese la ragazza gentilmente. Pochi secondi dopo quattro elfi arrivarono portando un vassoio carico di squisitezze. Mentre mangiava tranquillamente, Ginny udì un elfo discutere con gli altri e raccontare dello spavento che si era preso quella notte mentre puliva la sala comune dei serpeverde. La ragazza sogghignò pensando al poverino che, dopo aver starnutito, aveva sentito i rumori che lei aveva prodotto. C’era, però, una parte di storia che non le quadrava.. l’elfo stava raccontando che, prima i sentire i rumori, aveva sentito qualcuno starnutire! Ginny restò un po’ confusa. Se non aveva starnutito l’elfo, significava che quella notte c’era qualcun altro in sala comune! Finì di mangiare lentamente mentre cercava di riflettere e, ancora più confusa di prima, decise di chiudersi in qualche aula per sfogarsi un po’ cantando. Era sicura di essere sola nel castello, ma per una volta voleva a disposizione una stanza che potesse darle tutto ciò di cui aveva bisogno. Per qualche minuto vagò senza meta in giro per il castello, quando si ricordò di una bellissima stanza che tante volte aveva usato per le esercitazioni dell’ ES. comeaveva fatto a non pensare alla stanza delle necessità? In un batter d’occhio si ritrovò in un corridoio sul cui muro principale troneggiava l’arazzo che raffigurava Barnaba che, con un voluminoso tutù rosa, cercava di insegnare a danzare ai troll. Iniziò a camminare avanti e indietro davanti all’arazzo pensando: “ho bisogno di un logo in cui io possa stare con la musica, sfogandomi, ho bisogno di un luogo in cui io possa stare sfogandomi, ho bisogno di un logo in cui io possa stare con la musica, sfogandomi…” dopo la terza volta, lì dove prima c’era un solido muro, apparve una piccola porta. Immediatamente la ragazza prese la maniglia e aprì…

si trovò in una grande stanza illuminata da enormi candele e piena di strumenti musicali di ogni genere, posti in ordine per nome e grandezza. Non appena chiuse la porta, però, si accorse di non essere sola. Da un punto imprecisato della stanza, non visibile dalla sua posizione, si levavano le dolci note di un pianoforte…




eccomi di nuovo… con il solito imperdonabile ritardo! Beh, non posso far altro che chiedere scusa, ma scrivere in questo periodo non mi è per nulla facile, spero solo di riuscire a riprendere il ritmo!! Scusatemi tantissimo… spero davvero che questo capitolo vi piaccia… quindi… commentate??

un grazie particolare ai commentatori**

fiubi grazie cara... davvero il tuo commento mi ha fatto un sacco piacere... spero davvero che ci siano altri validi concorrenti!! :P

MiaBlack già... nessuno dei due ha ricevuto la lettera... ma il perchè si scoprirà nel prossimo capitolo... voi congetturate se volete ^^ ah... beh, mi dispiace per la lunghezza... ma sono molto concisa!! :(

Ferefe84 già... come ho già detto a Mia... voi congetturate XD la risposta arriverà nel prossimo capitolo^^

Ginevra Malfoy sono contenta che ti piaccia^^

Aleberyl90 ecco il prossimo capitolo... già, convivere con pansy deve essere davvero difficile, soprattutto se...

koki eccomi eccomi^^ spero ti piaccia anche questo^^

terry presto... ehm... *fischietta con aria vaga* XD comunque intanto è qui... :P spero ti piaccia^^

Romen Evans

  
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