POV Trunks.

Io, mio padre e Pan entrammo nella navicella. Incredibile quanto assomigliasse alla vecchia, quando eravamo con Goku... scossi la testa, pensai che adesso a prendere il posto del nonno di Pan c'era mio padre. Pan sorrise e andò a sedersi al volante, ma mio padre la raggiunse dietro, le appoggiò una mano sulla spalla e disse:

- No, Pan. Qui ci sto io.

Pan sbuffò e annuì, alzandosi. Papà si sedette nel posto dove prima c'era lei. Fece per venire verso di me, quando entrambi - in piedi - perdemmo l'equilibrio, la navicella si levò in alto, e le case divennero solo dei puntini lontani...
Ero caduto a terra. Mi alzai massaggiandomi la testa nel punto dove l'avevo sbattuta. Pan era già in piedi davanti a me.

- Proprio come l'anno scorso...

Sussurrò, lo sguardo fisso in un punto impreciso della stanza.

- Già.

Risposi io, e andai a sedermi vicino a mio padre, che mi guardò per una frazione di secondo. Indossava un gilet di pelle, lasciando libere le braccia muscolose.

- Allora, Pan. Re Kaio ti ha dato informazioni su dove si trovi questo... come hai detto che si chiama?

- Non l'ho detto. Non mi ha fatto cenno al suo nome..

Rispose Pan, sedendosi al fianco di papà. Sistemò una ciocca ribelle dietro all'orecchio, ma tornò ad arricciarla poco dopo. Un brivido mi attraversò la schiena. Scossi la testa, dovevo riposare. Era di sicuro quello. Chiusi gli occhi, e la stanza divenne buio. Persi il controllo di me, e mi addormentai...
La navicella tremò improvvisamente, aprii gli occhi di scatto, tutto attorno a noi lampeggiava di forti luci rosse, un forte rumore assordante; non proprio il massimo come sveglia.

- Cosa è successo?

Dissi - anzi, urlai - scattando in piedi. Pan mi imitò e venne verso di me.

- Non ne abbiamo idea!

Rispose, poi si voltò di scatto verso Vegeta. Sentii la paura impadronirsi di me.

- Vegeta, cosa facciamo? Cosa è succ.. chi sono quelli?!

Aggiunse urlando, indicando oltre la superficie di vetro della navicella.

- Cosa? - chiesi, avvicinandomi per osservare  meglio. - Chi sono cosa?

Sgranai gli occhi. Poi, un'esplosione davanti a noi fece luce e riuscii a vedere centinaia, migliaia forse, di strane creature azzurre che volavano a velocità impressionante verso la nostra navicella.

- Oh mio Dio.. - sussurrò mio padre, alzandosi e mi poggiò una mano sulla spalla. - Trunks, è il momento di combattere.

Disse, un sorrisetto sul viso. Non vedeva l'ora, si leggeva in faccia. Improvvisamente, la parete accanto a Pan si deformò, sentimmo il rumore di un pugnò contro il muro. Pan urlò, mi avvicinai velocemente a lei e le afferrai il polso, tirandola verso di me. Un altro, stupido brivido. Un'altra esplosione fece tremare violentemente la navicella.

- Papà!

Lo chiamai, indicando la creatura azzurra che tentava di spaccare la superficie del vetro. Una crepa. Un'altra, e un'altra ancora. Il mostro poi sorrise e si tuffò, spaccando del tutto il vetro. Papà allungò una mano e una sfera di luce sfrecciò verso il mostro, che aprì la bocca: aveva inghiottito l'onda energetica.

- Non è il momento della colazione!

Urlò Pan, correndo verso il mostro. Vidi il suo pugno venir circondato da una strana luce, per poi colpire l'essere in pieno viso. Volò per alcuni metri, raggiungendo lo spazio. La quindicenne sorrise soddisfatta.

- Dobbiamo colpirli così, le onde energetiche e il resto non servono, anzi recuperano le forze.

Spiegò, prima di essere colpita da un altro di 'quelli'. Pan volò su di me, e venni spinto dalla forza del lancio contro la parete. Quando alzai lo sguardo, mio padre stava già lottando contro una dozzina dei mostri.

- Avanti, Trunks, dammi una mano!

Urlò. Annuii, lasciai Pan riprendere forza in un angolo della navicella e corsi da mio padre. Dopo pochi minuti, tutti e tre stavamo lottando contro di loro. Per nostra fortuna, diminuivano sempre di più, finché non scomparvero. Non eravamo messi proprio benissimo: Pan aveva un profondo graffio sulla guancia, dei lividi qua e là, e non riusciva a muovere il braccio destro. Papà stava meglio di noi: aveva dei leggeri graffi sulle braccia, ma nulla di più. Aveva affrontato cose ben peggiori. Quanto a me... avevo una grave ferita sulla schiena, davvero, faceva un male cane, ma davanti a mio padre dovevo mostrarmi forte. Insomma, sono il figlio del principe dei sayan. E poi.. non posso permettermi di frignare davanti a Pan.


Spazio Autrice u.u

Lo so, lo so. Il capitolo è troppo corto ç.ç *si inginocchia e chiede umilmente perdono* Maa.. che dire, mi sentivo ispirata e ho scritto. Davvero, questo capitolo non era previsto questa sera. Mi rendo conto che per scrivere di un improvviso attacco alieno, ci ho messo davvero poco.. ma cose peggiori arriveranno dopo, questo è sicuro. Il peggio deve arrivare, MUAHAHAHAHAH *risata sadica* Va beh... vi lascio, alla prossima!