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Autore: Kat Logan    07/11/2011    11 recensioni
“Qualcuno ha messo fine alla tua vita. Le linee parlano chiaro. Il tuo passato e il tuo presente sono interrotti. Come si fa ad avere un futuro senza questi due?”
“Non sono brava con gli indovinelli!” disse con una risatina nervosa.
L’altra si premurò di mostrarle un sorriso rassicurante, lasciandole la mano e porgendole il mazzo di tarocchi.
“Pesca una carta…”
La mano della bionda venne scossa da un leggero tremore per poi sfilarne una dal mazzo.
“La luna. Rappresenta il tuo presente, è un arcano maggiore”.
“In parole semplici?”
“Gli arcani maggiori sono tutti custodi di grandi segreti. Devi nascondere molte cose…la luna è il sogno, la magia…l’illusione. Alla luce della luna le cose non appaiono chiaramente, sono diverse che alla luce del giorno”.
*
Michiru Kaiō, lavora sotto copertura per un’agenzia sconosciuta dal governo. E’ la migliore nel suo campo, forse perché agisce sempre con il suo fidato e strampalato team, vendendo il proprio operato al migliore offerente.
Haruka si troverà a collaborare con lei apparentemente per la prima volta, ma non tutto è come sembra, infatti Michiru non sa di averla conosciuta già in passato.
Organizzazioni segrete, una fantomatica dea dell’amore, amicizie, amori e ricordi bruciati s’intrecceranno ad una missione che porterà alla luce i buchi neri del passato dei protagonisti.
[Usagi,Seiya,Rei,Ami,Mamoru,Haruka,Michiru,Setsuna,Minako]
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Un po' tutti | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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“Alcune volte il passato è una cosa che non si riesce proprio a dimenticare. E altre volte il passato è una cosa che faresti di tutto per dimenticare. E a volte impariamo qualcosa di nuovo del passato. Che cambia tutto ciò che sappiamo del presente.
 
- Grey’s Anatomy –





Los Angeles, 3 Giugno 2011
 
 
Aveva terminato ciò che le era stato commissionato in perfetto orario, trovandosi esattamente dove il suo cliente aveva richiesto.
La calura estiva era andata scemando con il calare della sera, ma nonostante ciò, le sue guance, avevano assunto un colorito accesso e la fronte era perlata da piccole gocce di sudore.
Il suo cuore aveva deciso di ribellarsi ai battiti regolari e una strana sensazione alla bocca dello stomaco le stava contorcendo le viscere in maniera anomala.
Il cervello registrò quella sensazione come panico. Ma per quale motivo doveva provare una cosa del genere?
Guardò l’orologio da polso, sincronizzato con quello della propria squadra.
Ventidue e trenta. Tutto in regola.
Mosse qualche passo, nervosa, facendosi aria con la busta sigillata che teneva in mano; e di cui non si era preoccupata del contenuto, in quanto non aveva avuto l’ordine di guardare al suo interno.
Regole. Esistevano per una ragione. Mantenevano l’ordine e non l’avevano mai fatta fallire, non aveva motivo per infrangerle.
 
Un vivace fischiettare nell’aria.
Dev’essere lui.
“Buona sera!”
“Ecco ciò che desiderava!” Allungò la mano, porgendo all’uomo dalla pelle olivastra e gli occhi di smeraldo, non appena ne vide la figura comparire sulla soglia di quella stanza vuota, la busta di carta bianca che stava stringendo.
Lo fece senza troppi complimenti, frettolosa, quasi come a non voler restare un minuto in più in sua compagnia.
“Un momento…” il suo cliente socchiuse la porta, pacato, invitandola a restare. “Vorrei che guardasse cosa c’è li dentro!”
A quelle parole la sensazione di ansia crebbe ancora di più.
“Signore, con tutto il rispetto…è roba sua. Il mio lavo-”
“Le sto dicendo di aprirla. Lo faccia.” Le ordinò con un tono che non ammetteva repliche.
Le mani le presero a sudare. In tutta la sua vita, non aveva mai provato una tensione del genere senza motivo apparente. Deglutì, impedendo alla sua espressione di far trapelare la paura che si stava annidando dentro di lei.
Le dita affusolate catturarono il sottile contenuto della misteriosa busta tirandolo fuori.
Una foto.
“La guardi…”
Michiru ubbidì. L’immagine ritraeva il viso di una donna sorridente, dai lunghi capelli scuri, gli occhi di un nero profondo e la stessa carnagione dell’uomo.
Dev’essere indiana. Valutò tra sé e sé, osservandone attentamente i tratti.
“La riconosce?”
“Non direi…mi spiace!” Disse rimettendo la foto al suo posto.
“No.” Proruppe l’altro.
“No. Cosa?”
Michiru puntò gli occhi in quelli smeraldo che si erano fatti sottili come lame, senza capire.
“No, non le spiace!”
La ragazza lo scartò con un movimento felino, pronta a spalancare la porta e ad abbandonare quel posto.
“Non le consiglio di lasciare questa stanza…” la mano una volta sfilata dalla tasca dei pantaloni rivelò un piccolo oggetto nero, che Michiru riconobbe come un detonatore.
“Un ottimo modo per catturare tutta la mia attenzione!” esclamò tagliente, mentre i suoi muscoli s’irrigidivano e l’aria le sembrò farsi più densa, quasi irrespirabile.
“Ne ero certo”, sorrise soddisfatto l’altro prima di continuare.
“Quella…era mia moglie” le rivelò con lo sguardo velato di emozione, “tu nemmeno te la ricordi, che razza di persona sei? L’hai ammazzata e non ricordi il suo viso, mentre io…oh io la sogno ogni notte! Mi sta perseguitando…”
Michiru non riusciva a formulare una risposta, la sua bocca si era fatta improvvisamente arida e la sua concentrazione era totalmente dedicata all’oggetto pronto a produrre tutt’altro che innocue scintille.
“Merita giustizia…”
“E l’avrà facendomi saltare in aria?”
La sua domanda scatenò una risata nel suo interlocutore, che ora sembrava piuttosto divertito.
“Oh no!” Una luce sinistra s’impossessò nei suoi occhi, “questo servirà ad uccidere la tua amata! Ti toglierò esattamente quello che hai tolto a me!”






Note dell'autrice:

Come promesso alle mie fedeli lettrici, eccomi qui alla carica con una nuova storia.
Anche questa fic nasce come "esperimento", come la mia amata Stockholm Syndrome (inizia a piangere come una disperata), tengo a puntualizzare questa cosa così vi preparate al fatto d'imbattervi in un racconto psicopatico come la sottoscritta.
Mi preme annunciarvi poi, che "solo" con il prologo, la storia ha già deciso di fare di testa sua, ma chi mi conosce ormai sa bene che questa è una mia caratteristica...
Come ormai di regola vi metto la mia pagina autore su fb, dove trovate anticipazioni e deliri vari.
Eccola!  
detto questo...passo e chiudo!


Kat


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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