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Autore: Sole_    08/11/2011    4 recensioni
E se in tre giorni venisse raccontata una storia? La storia di due folli: una sedicenne -Bella- e un ventisettenne -Edward- che hanno deciso di amarsi per quello che sono: il maestro di piano e l'alunna.
Dal terzo capitolo:
"Edward aveva avuto varie volte l’impulso di baciarla, ma la sua coscienza, molto previdente, l’aveva bloccato ogni volta. Dopo la quinta volta che gli ricordava che lui era il suo maestro di piano e stava saltando la lezione, le aveva fatto fare un goffo casqué e le aveva detto che doveva iniziare la lezione. Bella pensava che quella parentesi sarebbe finita, ma in realtà l’atmosfera non se ne era andata ed il sorriso era rimasto sui loro volti anche mentre l’insegnante spiegava all’alunna la nuova sinfonia da imparare."
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ottavo Capitolo
Un piano, un insegnante e un bacio.
 
Ok. Forse sono un tantino in ritardo.
Forse un po’ tanto in ritardo.
Chiedo perdono. Ma vi assicuro che sono molto più che stanca in questo periodo, la scuola –per quanto non mi richieda troppo impegno- è pur sempre un classico e fra materie nuove, casi di ogni tipo, apofonie da tutte le parti io non ci capisco più niente. Lo so, non sono messa bene.
Anyway, honeys vi ringrazio per tutta l’accoglienza virtuale che date a questa storia. Vi amo.
In questo lungo mese –e qualcosa di più, forse- ho avuto il tempo di leggere qualcosa –so che starete pensando che potevo scrivere in quel tempo, ma scrivere mi impegna e mi stanca e mi serve concentrazione e una bella dose di ispirazione e tanto, tanto amore ricavato da qualsiasi cosa. Più ovviamente la canzone giusta. Sì, c’è anche per questo capitolo- e fra le varie cose ho letto “Una sera per caso…” di endif. Straordinaria. Ve la consiglio vivamente. Davvero. *-*
Dopo la pubblicità, capitolo. È uno di quelli dolcini con un po’ di wohow per Edward Cullen… Niente di eccezionale, più corto del solito.
La canzone, ricordate. ;)
Mary.
 
Ottavo  Capitolo – Primi momenti di felicità.
 
Vento nel Vento – Lucio Battisti
 
“Ed? Mi prendi il sale?”
Stavano cucinando, dopo sbaciucchiamenti vari e sviando totalmente i “discorsi seri” –Bella se li voleva godere quei primi momenti di felicità-, avevano deciso di cucinare, o meglio: Bella aveva fatto desistere Edward dal chiamare il primo locale di pizza d’asporto presente sull’elenco telefonico.
“Mhh?” Edward era disperso, non sapeva neanche lui precisamente in che cosa.
“Il sale, Ed. Quello grosso, da mettere nella pasta. Ma ci sei?” Bella lo guardava. Lo guardava e si stupiva della bellezza del ragazzo. Irreale, inumana. Ma sua. Finalmente sua. Sua di lei. 
“Perché non lo prendi tu?” E le aveva sorriso, storto. La stava bellamente prendendo in giro. “Perché potresti benissimo allungare un braccio, giusto?” occhiolino “Oh. Ma forse non ci arrivi?” Sorriso provocatore. Stava cercando di trattenere la risata che l’avrebbe fatta infuriare ancor di più.
“Grr. Ma sarai una merda?” Dicendo quello si avvicinò alla mensola, si mise in punta di piedi, allungò un braccio, le allungò entrambe, saltellò perfino, ma non c’era verso: non ci arrivava, era nana.
Edward nel frattempo si era perso a contemplare il culetto per niente nascosto dalle brasiliane. E non si sentiva neanche in colpa, non più, ne aveva il diritto, giusto? Era la sua ragazza.
“Ah. Io sarei una merda? Come ti permetti, piccola insolente maleducata.” Le si era avvicinato, l’aveva presa per i fianchi e l’aveva alzata, dandole così l’opportunità di prendere quel benedetto sale.
Lei con un ghigno vittorioso stampato in faccia e il luccichio divertito negl’occhi, si girò verso di lui e gli stampò un bacio sulla guancia, poi buttò il sale nella pentola e gli disse:
“Grazie Ed.” 1 a 0 per me, pianista dei miei stivali. “Ohoh. Il virtuoso Edward Cullen ghiacciato da una sua alunna.” Occhiolino, mal riuscito, ma pur sempre un occhiolino.
Ho mai detto che Edward era un ragazzo a cui non piaceva perdere? Bene, se non l’ho fatto, lo dico ora: ad Edward Cullen non piace perdere.
Iniziò a farle le fusa all’orecchio, sorridendo e facendola rimettere con i piedi per terra, per il momento.
Bella era rossa, terribilmente rossa, e sapere che Edward lo stava facendo apposta per scatenare il suo imbarazzo, la faceva arrabbiare, e quindi arrossire ancor di più.
1 pari, cara mia.
Quei due erano la coppia più competitiva che avessi mai conosciuto.
Ma Bella, pur essendo una novellina, qualche idea se l’era fatta. E anche se con tutto l’imbarazzo di questo mondo addosso, avrebbe vinto.
Si appoggiò totalmente a Edward –e quando dico totalmente, intendo totalmente-, gli mise la mano destra fra i capelli, si alzò sulle punte –sì, un’altra volta: non era lei ad essere bassa, erano gli altri ad essere troppo alti- e lasciò una bacio innocentissimo sul collo di Edward.
Povero ragazzo. Non si aspettava niente di tutto ciò. Se vedere il culetto l’aveva agitato, il sentirlo, aveva scatenato in lui ben altre emozioni.
2 a 1, tesoro.
I suoi pensieri – quelli di entrambi, veramente: il giochino si era rivolto anche contro Bella- avevano perso leggermente la diritta via, e non c’era nessuna fiera che dava indicazioni per ritrovarla, o per perderla del tutto.
Bella si girò verso di lui che la riprese per i fianchi, se la portò in collo e iniziò a baciarla, come se fosse davvero il suo ossigeno. Erano in grado di vivere con quei baci. Che erano molto più di tutte le parole non dette. Molto più di qualsiasi incomprensione. Molto più di tutte le problematiche che il loro rapporto aveva.
 
Stesso desiderio di morire
e poi rivivere,
io e te.
 
Io e te. E basta.
Già, solo loro due. Senza nessun pensiero che non li comprendesse entrambi, come coppia.
Bella era felice.
Innamorata dell’amore. Molti l’avevano classificata così: una ragazzina sognante, e forse lo era. Ma la felicità che quell’amore ormai sbocciato scatenava in lei, nessuno lo poteva capire. Era troppo. Troppe emozioni.
Le gambe cedono.
Edward mi tiene.
Edward mi salva.
Edward mi bacia.
Edward mi ama.
“Edward ti amo.” Alla fine doveva dirlo, giusto? Forse non era il momento adatto, o forse era proprio quello perfetto. Fatto sta che Edward quella confessione sulle sue labbra non se l’aspettava. O forse ne aveva solo paura, forse temeva Bella: per la sua forza d’animo, per il suo coraggio.
Sì, Bella lo spaventava. Bella era l’adulta temeraria. Lui era il bambino capriccioso, egoista e codardo.
Ma, cazzo, a 27 anni la codardia va messa da parte:
“Anch’io Bella.” Altre tre parole, su Edward. “Ti amo infinitamente.”
In realtà si erano già dichiarati, ma presi dalla foga non ci avevano neanche fatto caso. Rapiti dalle emozioni.
Bella piangeva. Non capiva perché, ma piangeva. Calde lacrime scendevano dai suoi occhi. Amore. L’emozione più forte che si possa trovare. L’emozione che è riuscita a far piangere Isabella Swan. Non una facile impresa.
Occhi contro occhi.
Labbra contro labbra.
Sorriso contro sorriso.
Anima contro anima.
“Ok. Basta. Non resisto più, Bella.” Occhi chiusi “Andiamo al mare.”
 
***
Posso dirvi con certezza che nel prossimo sarà presente il mare. ;) Forse anche un bagno, chi lo sa.
Spero che non siate troppo arrabbiate con me e che vogliate scrivermi cosa ne pensate. A me è piaciuto molto scrivere questo capitolo, più per l’amore che ho divorato –sì, molto di quello che c’è in Bella è mio- che per il resto.
Ringrazio preferite/seguite/ricordate, mando un abbraccio  enormissimo alle cinque fantastiche ragazze che hanno recensito: hiphipcosty, cucci cullen, sene, TwiFallVampireDark, ary94.
Mary.
  
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