"Era incredibilmente facile essere se stesso davanti agli occhi di Daniele, che continuava a mangiare e ad annuire di tanto in tanto, senza mai giudicare ciò che lui diceva.
- Non sei felice, vero? - aveva chiesto ad un certo punto, facendosi serio.
Aveva saputo leggere nell'animo dell'uomo più di chiunque lo conoscesse ormai da anni. E quella domanda era terribilmente fastidiosa, perché era difficile dare una risposta che non mettesse Arturo troppo a nudo.
- Beh, perché non dovrei? Ho un lavoro che mi piace, una famiglia, un ottimo reddito...
- Ti ho chiesto se sei felice, non a quanto ammonta il tuo conto in banca. - si era messo a ridere, nascondendo la bocca con la mano.
- Oh, beh... sì, sono felice.
- E allora perché pur di non tornare dalla tua stupenda famiglia sei qui a cenare con un tizio che nemmeno conosci?"
Lo zucchero filato è dolce, ma lascia l'amaro in bocca. Un po' come l'amore profondo che lega Arturo e Daniele. Un amore clandestino, nascosto e disperato, che non trova il coraggio di venire alla luce. O forse lo trova troppo tardi.