Stupida, stupida, stupida ragazzina!

Gliela faccio vedere io, la Quattrocchi!

Lei e quella sua linguaccia!

Ma..ma io.. stavolta io..!

Scappo via piangendo, come sempre.

Mi rifugio nel bagno delle ragazze e piango.

Piango perché non ho amici.

Piango per questi dannati occhiali.

Piango perché sono brutta.

Piango perché sono sola.

Sento un rumore.

É tornata per finire l'opera, lo sapevo!

Apro la porta di colpo per gridarle -VATTENE VIA!-, ma mi ritrovo due occhi gialli davanti.

É stato un attimo.

Sono morta, e non me ne sono nemmeno accorta.

Cosa? Io.. non posso essere.. io.. Morta? Io.. sono un fantasma?

Ghigno.

Ora potrò vendicarmi di quella castora!

***
Angolo Autrice:
Lasciate che vi spieghi questa drabble perché può sembrare OOC, ma non poi così tanto.
Sulla morte di Mirtilla, oltre alla causa (Baasssiii *w*), sappiamo che lei si trovava in bagno per le prese in giro di una compagna sui suoi occhiali. Sappiamo che Mirtilla credeva fosse tornata in bagno per prenderla ancora in giro, mentre in realtà il Basilisco era venuto a farle visita. E POUF, Mirtilla non c'è più. Sappiamo che dopo ha perseguitato quella ragazza fino a che non sono riusciti a fermarla
Ho voluto immaginare l'altra ragazza come una persona con un difetto che prende in giro gli altri per sentirsi più forte, per non essere presa in giro a sua volta. 
Ho immaginato Mirtilla come troppo debole per affrontarla. Davanti ad altri, almeno.
Ho diviso la drabbe in varie parti:
-Le sensazioni di Mirtilla ed il suo sentirsi fuori luogo.
-La morte e la successiva consapevolezza. Lo shock iniziale.
-Il desiderio di vendetta di una ragazza maltrattata.
Credo che Mirtilla voglia farla pagare a tutti per la propria morte per il semplice fatto di rompergli le scatole. Ovviamente all'inizio non ci sarà stata bene, ma dopo cinquant'anni ci avrà fatto l'abitudine. Solo che, dopo anni di soprusi ha voluto riprendersi la sua rivincita con il mondo semplciemente rompendo le scatole ad ogni essere respirante sulla faccia della Terra che avesse la sfortuna di trovarsi nella stessa stanza con lei.