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Autore: myprettyoddromance    08/11/2011    2 recensioni
next generation, una Rose Weasley adolescente alle prese con il suo cuore e i pregiudizi della sua famiglia
Storia basata sul pairing Rose/Scorpius. Non anticipiamo altro.
Enjoy!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
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Note pre-lettura (o seccature, come piace chiamarle alla mia Ells :3):
Mi dispiaccio enormemente del ritardo colossale, scusate :3
(sono una ragazzaccia poco diligente)
Enjoy!


La mattina dopo l'arrivo a Hogwarts, mi alzai ancora mediamente arrabbiato con Albus.

Da quando lo conoscevo che combinava cazzate, ma questa volta mi aveva un po' scocciato, anche perchè dopo l'avvenimento era tornato nel nostro dormitorio con un'espressione indecifrabile, un misto tra un ghigno e il preoccupato.

Uscii dal dormitorio prima che lui si svegliasse e andai diretto alla Sala Grande.

Mi sedetti al tavolo della colazione, con l'espressione imbronciata che, quand'ero piccolo, faceva tanto ridere mio padre.

-Buongiorno, Scorp!- trillò Albus con la sua vocetta.

Per tutta risposta, mi limitai a lanciargli un'occhiata minacciosa. E lui scoppiò a ridere.

-Non sei bravo a fare la faccia da cattivo- sostenne: subito dopo si avvicinò a me e, sottovoce, mi chiese:

-Senti ma.. Ieri, quando.. hem- si schiarì la voce, imbarazzato – quando sono rientrato nello scompartimento del treno, tu e Rose indossavate le divise..- mi lanciò un occhiata obliqua.

Sbuffai sonoramente

-Però, che perspicacia.-

Mi guardò storto.

-Al, è colpa tua che ci hai chiusi dentro. Mica potevamo rimanere coi vestiti normali.-

-Ma.. non è che avete combinato qualcosa?-

Lo colpì alla nuca con la mano.

-Al, quanto sei stupido!- sibilai.- certo che..-

-che?-

-..tua cugina ha un davanzale..- diventai paonazzo.

Albus sbiancò.

-co-come fai a saperlo?-

-Per colpa tua che ci hai chiusi dentro- la mia voce tornò ad essere un sibilo -mentre si stava cambiando, credendo che aveva finito mi sono girato e.. ehm, le ho viste.-

Ghignò. - e pensa che io le vedo per tutte le vacanze. Posso perfino.. toccarle.- sorrise angelicamente.

-cosa?- sussurrai incredulo.

Ghignò di nuovo, ma non lo vidi. L'arrivo di due gufi aveva deviato il mio corso dei pensieri.
Uno era il gufo di mio padre, l'altro una piccola civetta dall'aria altezzosa.

Prima aprii la lettera di mio padre. Era molto corta, e diceva:


Ciao Scorp.
Mi manchi tanto. La casa è triste senza di te.

Come stai? Spero che l'arrivo sia andato per il meglio.

Ti prego, Scorpius, mangia un po' più che a casa, sono preoccupato.

Ti voglio bene.

Papà.

 

Trattenendo il fiato, presi un foglio di pergamena dalla mia borsa. Dalla sua lettera, riuscivo benissimo a capire che era distrutto. Lo ero anche io, adesso.

Presi la mia penna d'oca e, con mano tremante, scrissi a mia volta poche parole in risposta:

 

Ciao pa'
Qui le cose vanno benone, come al solito.
Non essere giù, ti voglio bene.

 

Dopodichè, guardai incuriosito la piccola civetta. Avvicinai cautamente la mano e lei porse una zampa, scrutandomi dall'alto in basso. Srotolai la pergamena e vi trovai solo 5 parole.

 

Buon anno scolastico.
Astoria Greengrass.

 

Una furia improvvisa si impadronì di me. Niente, non si era preoccupata di come stavo, non aveva chiesto niente riguardo la mia salute o il mio umore, come avrebbe fatto una madre qualsiasi. Solo quel misero “buon anno scolastico” e la sua firma. Non aveva neanche scritto “mamma” o “tua madre”. Niente. Strappai la lettera e mandai via la civetta con un gesto secco. Albus mi fisso preoccupato.
-Scorp, cos'è successo?-

-Niente, Albus. Lascia perdere.-
Guardai il professor Paciock, che stava passando per distribuire gli orari. Mi passò davanti, lasciando il foglietto davanti a me e sorridendo leggermente.

Un'ora di trasfigurazione con i corvonero e due di difesa contro le arti oscure. Nel pomeriggio una di pozioni con i grifondoro e due di erbologia sempre con i grifondoro.

Erbologia.
Erbologia.

Aiuto!

Ma perchè non ero andato dritto al mio dormitorio, la sera prima?
Perchè diavolo gli era saltato in mente di andare dal professor Paciock?
Ora, mi toccava fare lezioni extra con Rose Weasley. Rose Weasley, -che tra l'altro avevo visto in reggiseno solo poche ore prima- ricordai imbarazzato. Ma dovevano capitare tutte a me?

Con il sottofondo di Albus che -come ogni anno- borbottava con grande disappunto a proposito dell'orario, mi diressi verso l'aula di trasfigurazione. La mattinata passò veloce. Troppo veloce, per i miei gusti. Il professore di difesa aveva iniziato a parlarci delle Maledizioni Senza Perdono, e già avevamo 50 centimetri di tema su di queste.

Sospirando, mi avviai verso pozioni, nei sotterranei. Il professore di Pozioni, Horace Lumacorno, era lo stesso che aveva mio padre negli ultimi due anni. Lumacorno in sé, con la sua aria da tricheco comodo e baffuto, non mi piaceva molto, ma la materia abbastanza.

Il professore, come era solito fare ogni anno, mostro agli alunni del 6° anno alcune pozioni che dovrebbero essere stati in grado di preparare entro i M.A.G.O., e mise in palio, a chi sarebbe riuscito a fare il Distillato della Morte Vivente migliore, una boccetta di Felix Felicis, la fortuna liquida. Alla fine dell'ora la pozione migliore risultò essere – novità delle novità – quella di Rose Weasley. Uscii dall'aula insieme ad Albus, imbronciato. Rose Weasley si unì a noi, sorridendo euforica, e ci dirigemmo verso la serra numero 7 per la lezione.

Il professor Paciock ci accolse col suo solito sorriso confortante, anche se per me non era mai stato meno confortante di così.

Tenne un discorso su tutte le piante che avremmo studiato quell'anno, approfondendo ogni tanto qualche argomento. Alla fine della lezione, prese da parte me e Rose Weasley, dicendoci che la prima riunione per la nostra ricerca sarebbe stato il giovedì pomeriggio, alle 5, in una vecchia aula in disuso al quarto piano. Rose si girò verso di me, abbozzando un sorriso. Mi limitai a guardarla negli occhi, preoccupato.
Aspettai Albus e uscimmo dalla serra per dirigerci nella nostra sala comune.

A cena, mentre stavo ancora rimuginando su cos'avrei detto e fatto quel giovedì alle cinque, notai che Albus scrutava truce qualcuno al tavolo dei Grifondoro. Seguendo il suo sguardo, notai sua sorella Lily che – mettiamola così – si stava dando molto da fare con un ragazzo del nostro anno.
Con i borbottii irritati di Albus (“glie la faccio vedere io, a quel buzzurro di McLaggen.”) tornai ai miei pensieri.

 

-

 

Il tanto temuto giovedì era arrivato.
Stavo facendo i compiti di antiche rune, seduto ad un tavolinetto nella nostra sala comune, insieme ad Albus che scriveva il tema per trasfigurazione. Guardai l'orologio. Le cinque meno dieci.
Sospirando, mi congedai da Albus con un sorriso. Salìì in sala grande, per vedere se Rose Weasley si trovasse là. Non la vidi, ma in compenso trovai quell'appiccicosa di Heather Hudson, la serpeverde del quarto anno alla quale piacevo da due anni ormai.

Non avendo trovato la mia compagna di studi, proseguii fino al quarto piano.

Bussai alla porta della classe che il professor Paciock aveva scelto, e udii un lieve “avanti”estasiato come risposta. Perplesso, entrai nell'aula, e capii come mai Rose aveva quel tono ammirato. La classe era stata trasformata in una specie di giardino al chiuso, con ampi roseti colorati, piante strane dai boccioli che saltavano sul posto, rampicanti rigogliose e, infine, le nostre mandragole su un tavolo in fondo.
-Ciao-
-Ciao, Scorpius-
Le sorrisi lievemente. - Ci mettiamo al lavoro?-

-Si, ma io prendo i paraorecchie bianchi.-
Guardai vicino ai vasetti di mandragole, per vedere ciò che stava dicendo. C'era un paio di paraorecchie bianchi, molto semplici, ed un altro color fucsia con brillantini ovunque.
- Non ci pensare neanche! Quelli fucsia li prendi te!-
Rose fece un versetto ironico, e si posiziono i paraorecchie bianchi sulla testa.
Sconfitto, mi avvicinai al tavolo, guardandola truce.
I primi venti minuti lavorammo in silenzio, strappando le mandragole dal loro vaso e mettendole in un altro, aggiungendo terriccio, sporcandoci le mani e interrompendo il nostro silenzio solo per qualche “passami altro terriccio” o cose del genere. Entrambi avevamo già cominciato a prendere appunti.
-Emh.. Rose?-
-Dimmi- mi rispose pratica, travasando un'altra mandragola.
-Scusa per ieri-

-figurati-

-Però..-

-cosa?- si voltò a guardarmi

-.. Cavolo..- tentai di farle capire ciò che volevo dire alzando le sopracciglia e ammiccando due tre volte, ma con l'unico risultato di farmi entrare un po' di terra in un occhio.
- Cavolo cosa? Malfoy, parla, o ti ritrovi appeso per una caviglia a testa in giù.-

Strabuzzai gli occhi, e mi appuntai mentalmente di far notare ad Albus che sua cugina era un tantino troppo aggressiva.
-Beh, Weasley,- iniziai impacciato -devi sapere che il tuo “davanzale” - mimai le virgolette con le dita – è abbastanza celebre tra noi Serpeverde..- vidi che strabuzzava gli occhi- e non solo del nostro anno. Però pensavo fosse tutto merito di quei diavolo di reggiseni super-imbottiti che portate voi ragazze, dato una mia precedente.. esperienza- detto questo arrossii completamente.

In cambio ricevetti uno scappellotto sulla nuca.
-Scorpius Malfoy! E scommetto che adesso tu vai in giro tutto tronfio nella vostra sala comune a vantarti di aver visto il mio “davanzale”- Anche lei fece lo stesso gesto con le mani.
-No! Cioè, no!- iniziai a gesticolare. - Però tuo cugino pensa che tra noi.. emh.. sia successo qualcosa ieri sera.-

Continuò a travasare mandragole con una nuova ferocia. - Mio cugino è cretino, dovresti saperlo anche tu ormai-

-Lui dice che quando state a casa vostra in estate tu glie le lasci toccare-

occhei, il discorso aveva preso una piega piuttosto imbarazzante

Rose si girò allibita verso di me – Cosa dice mio cugino?-
-No, niente Rose, lascia perdere..-

sbuffò sonoramente. - Comunque, qual'è quest'esperienza di cui parlavi prima?-

-Emh- tossicchiai. - l'anno scorso, ero fidanzato con una ragazza del nostro anno, Charlotte, non so se sai chi..-
Annuì, spronandomi ad andare avanti.

-Beh..- nascosi il viso tra le mani – Lo scorso anno, un giorno, Charlotte si è rinchiusa nel nostro dormitorio, non facendo entrare nessuno al di fuori di me. Appena entrato, ha cominciato a togliersi la maglietta e dopo di quella anche il reggiseno.. - mi coprì ancora di più il viso, udendo un risolino da parte di Rose – e io rimasi un po' deluso perchè quando indossa la maglietta, Charlotte sembra avere un bel seno, una terza diciamo, invece dopo quell'episodio ho capito che era tutto merito del reggiseno super-imbottito, ed ho iniziato ad odiare quelle diavolerie.-
Mi voltai rapido dall'altra parte, per travasare le ultime mandragole.
Rose sorrise, ma non ci fu il tempo per altro, perchè il professor Paciock entrò nell'aula.

-Ottimo lavoro, ragazzi! Ricordatevi che dovete scrivere le vostre riflessioni e riorganizzare gli appunti. Il prossimo appuntamento è giovedì prossimo, sempre alla stessa ora. Potete andare. -
Sorrise cordiale e ci tenne la porta per farci passare.
Appena svoltato l'angolo, tirai un sospiro di sollievo. L'ora che temevo era finita, ma alla fine non era stata così tanto male.

 



Note post-lettura.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche se vi ha fatto attendere molto.
Dal prossimo torneranno regolarmente, perchè Ells è diligente e taaanto brava :3
Carols♥

   
 
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